Pensare che lo scorso anno mi sono prodigata nella produzione di ‘dita di strega’, ‘cimitero di brownies’ con tanto di scheletrino appoggiato e lapidi spostate, ‘muffin ragnetto’, ‘biscotti zucca’…
Insomma ho lavorato una giornata intera per una festa tra bimbi, ma quest’anno no, non ce n’era la voglia.
Devo confessarvi che questa festa ‘indotta’ non mi fa impazzire, semplicemente non fa parte della nostra tradizione, quindi, a parte il divertimento nel creare dolcetti, quello c’è sempre e comunque, non la sento mia, punto.
Ma la zucca si che la sento MIA, eccome!
Solo che non ci ho intagliato occhi e bocca, eh no!
Io l’ho cotta al vapore e ne avevo accumulata un bel po’ nel frigorifero…pertanto, dato che c’era voglia di pasta, ho aperto la dispensa ed ho trovato questa scatola di pizzoccheri, un po’ nascosta dietro ad altre confezioni, che aspettava solo di essere sistemata.
Adoro la ricetta originale dei pizzoccheri, verza, patate, formaggio…cremosa, avvolgente. Che tra l’altro ho mangiato, buonissimi, non in Valtellina, ma in un ristoro dalle parti di Vittorio Veneto, al Ristoro S. Augusta, che per la precisione si trova a Serravalle lungo un bellissimo percorso al Santuario omonimo. Ma questo è un altro discorso.
Mi piaceva l’idea di usare questa pasta grezza, ruvida in un altro modo. Secondo me, insieme alla morbidezza della zucca e della ricotta ci stanno davvero bene, le nocciole ed il pecorino sardo poi (acquistato quel sabato mattina in giro a Treviso) hanno dato il tocco croccante e salato che ci voleva.
A noi è piaciuta tanto, provatela e poi mi dite!
Poi i dolcetti….Eli, io te lo avevo detto che avevo la zucca cotta nel frigo, ricordi?
Quindi come omaggio a te carissima, ho rifatto i tuoi dolcetti che sono buonissimi SWEET PUMPKIN di Eli un po’ a modo mio.