Leggevo poco tempo fa un articolo che si intitolava ‘Figli della modernità, malati di poca natura’.
Per la precisione questo l’ho strappato da un inserto ‘Settegreen’ del Corriere.Sara Gandolfi inizia l’articolo scrivendo: “Mai ascoltato in silenzio i suoni di un bosco? Mai camminato a piedi nudi sull’erba di un parco cittadino?”.
Affronta un tema davvero interessante: il ‘Nature deficit disorder’, ovvero disturbo da carenza di natura, termine coniato qualche anno fa dallo scrittore americano Richard Louv autore de ‘L’ultimo bambino nei boschi’ (che voglio leggere).
Non è il nome di una vera e propria malattia, ma di un rapporto mancato con la natura, con l’ambiente.
In poche parole ci sono studi che confermano che il nostro stato di salute mentale, fisica e spirituale è direttamente collegato al legame che abbiamo con il mondo naturale.
Che problemi quali obesità, disattenzione, depressione, ansia, noia, svogliatezza possono essere trattati in modo efficace, incentivando e favorendo il rapporto tra i bambini/ragazzi e la natura.
Per cui non sono sufficienti soltanto una buona alimentazione ed un buon sonno per essere in buona salute, ma è essenziale anche il contatto con il verde.
E’ provato da varie ricerche scientifiche che i bambini che vivono a contatto con la natura, rispetto a quelli che restano spesso chiusi a casa, davanti a TV e PC, hanno maggiore capacità di osservazione, ragionamento, sono sensibilmente meno inclini al bullismo e, cosa secondo me meravigliosa, sanno stupirsi. Capacità che spesso sembra davvero perduta.
Stephen Moss dice che “Il mondo naturale non ha un libretto di istruzioni, e proprio per questo insegna ai bambini ad usare l’immaginazione creativa”.
L’articolo termina con una immagine stupenda raccontata da Gianfranco Zavalloni, dirigente scolastico di Cesena che diceva: “L’altro giorno una maestra che conosco ha portato i ragazzi della propria classe nel prato davanti a scuola. Era una giornata nuvolosa e di vento. Li ha fatti sdraiare per terra e ha fatto guardare le nuvole nel cielo, immaginandone forme e movimenti. Era scuola quella? Si, era scuola, una scuola eccezionale di poesia.”
Cosa c’entra tutto questo con i biscotti voi direte, forse nulla.
Vi ricordate che qui e qui vi avevo raccontato delle gite organizzate da noi genitori fuori orario scolastico?
Bene, questi biscotti mi ricordano una delle gite che abbiamo organizzato in primavera con la classe di mia figlia, una bellissima domenica di maggio di quest’anno.
Una domenica all’aperto, immersi nella natura, nel bel mezzo della laguna di Venezia.
Siamo partiti alla volta di Torcello, Burano e Murano con una motonave della Navigazione Stefanato.
Non era la prima volta che andavamo in barca con loro, l’anno prima abbiamo percorso il fiume Sile, sempre con la classe, giornata altrettanto bella.
Vi devo confessare che è davvero entusiasmante vedere l’eccitazione dei bambini, osservarli ascoltare le spiegazioni, guardare dal binocolo alla ricerca di un nido di cicogna o di cigno…
Sembrano cose scontate ma non lo sono, non lo sono proprio.
Io oggi vi lascio con questa riflessione, con alcune immagini di Burano, isola bellissima dai mille colori, andateci appena ne avete l’occasione…e con la mia versione dei Bussolai de Buran, biscotti che adoro.
BUSSOLÀ DE BURAN
Ingredienti:
150 g farina di riso biologica
100 g farina di farro biologica
3 tuorli (uova bio)
1 albume (uova bio)
150 g zucchero
1 cucchiaio di miele biologico
70 g burro biologico
½ cucchiaino polvere di vaniglia bourbon biologica
½ cucchiaino semi di anice (facoltativo)
1 pizzico di sale
Scaldate il forno a 170°.
Mescolate le farine con i tuorli, lo zucchero, la vaniglia, il miele, il sale ed i semi di anice schiacciati.
Montate l’albume a neve ed aggiungetelo all’impasto, poi anche il burro ammorbidito e lavorate con energia.
Trasferite tutto su una spianatoia e lavorate bene.
Dividete l’impasto in pezzettoni e formate dei ‘salsicciotti’ a cui appiattirete le estremità (io ne ho fatti circa 12).
Formate la ciambellina unendo le due estremità e posizionatele in una teglia foderata di carta forno.
Io ho spennellato un po’ solo con dell’albume (avanzato dalle due uova usate) ed ho infornato per circa 15 minuti.
Devono essere ben dorati ma fate attenzione perché scuriscono molto velocemente.
La laguna con briccola rosa…. |
COLORI… |
E COLORI… |
Le altane |
Baldassarre Galuppi detto ‘Buranello’, compositore ed organista italiano |
Che meraviglia! |
21 Comments
grEAT
24 Ottobre 2012 at 8:45bellissime foto.
irene
La deliziosa signorina Effe
24 Ottobre 2012 at 9:28ma che belle foto, adoro tutti quei colori! ottimi biscotti, da provare! buona giornata :)!
Roberta
24 Ottobre 2012 at 9:42Sono sicura che quello che scrivi è vero, io non posso pensare a questi poveri bimbi di città, drammaticamente scissi da una realtà naturale che li stimoli e che li faccia crescere sereni…..tra l’altro qualche giorno fa leggevo di un altro disturbo, che gli studiosi definiscono “social jet lag”, dovuto al fatto che esiste di fatto uno sfasamento medio di almeno due ore tra ritmi di vita naturali e fisiologici(alternanza luce e buio) e ritmi di vita imposti dalla società attuale….sono cose su cui riflettere secondo me….magari sgranocchiandosi i tuoi biscottini!
baci Roby 🙂
Valentina
24 Ottobre 2012 at 10:04Ciao Roby 🙂 Le foto che condividi con noi sono sempre splendide e ricche di emozioni, grazie 🙂 Adoro il contatto con la natura e sono d’accordo sul fatto che i ritmi naturali siano completamente alterati, c’è da riflettere eccome… Questi tarallini sono invitantissimi e gustosi, complimenti! Un abbraccio e buona giornata!
Ely
24 Ottobre 2012 at 10:38Le foto come sempre sono meravigliose, cara Roby! Così come questi biscottini che DEVO assaggiare! Sono stupendi e gli ingredienti adorabili..
Che dire.. io sono pienamente affetta da disturbi da mancanza di verde. Dico sul serio, mi deprimo e sto malissimo lontano da boschi e Natura.. per me è proprio qualcosa di radicatissimo, il rapporto con l’ambiente. Credo di essere nata in una forma ‘errata’. Il verde è fonte prima di poesia.. di vita.. di benessere… Ti abbraccio forte, amica cara! Complimenti ancora per queste delizie! 🙂
Alessia
24 Ottobre 2012 at 11:04Belle foto tesoro e bello spunto di riflessione che condivido in pieno….io amo la natura per esempio e mi trovo in perfetta simbiosi e armonia quando ne sono circondata e spesso in certi viaggi anche sopraffatta da quanta potenza emana e allo stesso tempo serenità…hai mai visto il quadro del Monaco e il mare di Fredrick Caspar (oddio forse non si scrive così ma non ho voglia di cercare)è stupendo e ti da proprio questo senso di grazia e pace..un uomo il monaco che guarda questo mare immenso e anche la tela lo è..l’ho vista a Berlino….baci baci scusa se sono stata prolissa ma mi hai ispirata…..
Monica Chiocca
24 Ottobre 2012 at 11:17Roberta passa nel mio blog , ti attende un regalino!!:)
LA CUCINA DI...FEDERICA
24 Ottobre 2012 at 11:17Roberta, una riflessione che condivido a pieno.
L’arte dello stupirsi e non solo per i bambini. Il contatto con la natura è un’attività alla quale credo e ti confido che in certi momenti aiuta a risolvere tante situazione che ci facciamo nella testa.
Per i bimbi è un vero toccasana. Avere possibilità di farli crescere scoprendo la natura è un’opportunità da non sciupare. io non vivo in un ambiente che offre molto in questo senso ma ho sempre pensato che mi impegnerò per rendere possibile tale esperienza.
Rubo una ciambella e ti bacio
Claudia
24 Ottobre 2012 at 11:19Sai che è proprio così.. lo dico io che sono una 37enne cresciuta a Roma da sempre! Le sensazioni che mi suscitano le foto che spesso vedo pubblicate nei vostri blog.. di boschi.. o cmq natura in genere mi rilassa.. e mir endo conto quanto manchi realmente nella mia vita.. contrariamente a mia mamma che v’è cresciuta in campagna! sigh… Vabbè.. Bellissime le foto.. ci son stata è così affascinante Venezia!!! Ottimi i tuoi biscottini invece.. baci 🙂 buona giornata
Roberta Morasco
24 Ottobre 2012 at 13:18Monica, cosa ti devo dire???
GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE!
Sei un tesorino, baci, Roberta
n.b. io mi commuovo per ‘ste cose..che scema che sono…
Roberta Morasco
24 Ottobre 2012 at 13:20Per Alessia: sono andata subito a vedere il quadro di cui mi hai scritto…è bellissimo, e non conoscevo questo pittore, grazie!
Ely Valsecchi
24 Ottobre 2012 at 13:24Io sono perfettamente d’accordo con questo pensiero, i ragazzi stanno troppo in casa, pc e televisione la fanno da padroni. Io ho la fortuna di avere una casa in campagna e dal giugno a settembre ci trasferiamo li, niente tv (abbiamo un microscopio di circa 25 anni fa) Il collegamente internet non prende e c’è tanto verde e tanti boschi, case sugli alberi, pecore e capre, latte munto al momento, insomma un paradiso che ci da la carica per l’anno intero! Biscottini perfetti per una giornata in mezzo alla natura!!!! Un bacione
SQUISITO
24 Ottobre 2012 at 13:27ottimi biscottini e splendide immagini…grazie per averle condivise con noi!
baci cara!
Roberta Morasco
24 Ottobre 2012 at 13:38Sei fortunatissima Ely!!! Che bellezza, il latte munto al momento, un sogno!
Maria
24 Ottobre 2012 at 15:18Cara Roberta .. come interessanti le informazioni da consegnare l’impatto sulla nostra relazione fisica e psichica con la natura.
Sapeva che nessun rapporto riguardo a questo problema, ma posso dirvi la mia personale “esperienza” su di esso.
Quando ero giovane, avevo solo a Francesco, il mio ragazzo poi, mi porti in auto al campo per il mio umore cambiò completamente decaduto.
La vista, il contatto fisico con la natura, il cielo, l’odore di verde, gli alberi restituiti la mia energia, ottimismo e buon umore.
Posso anche assicurare che i momenti magici della mia vita, chi ha custodito nel mio cuore, hanno a che fare con la natura.
Devo ammettere che ho vissuto in un piccolo paese immerso nel verde, a piedi in pochi minuti, si erano in contatto con lui.
Una vita molto diversa in una grande città, in cui il viaggio è così lunga e il tempo passa così in fretta.
Il cookie-ciambelle sembrano una delizia Roberta, super sano e con una vista mozzafiato.
Baci tesoro e un piacere leggere di andare a gustare i vostri pasti.
Patty Patty
24 Ottobre 2012 at 17:16Ciao Robi condivido pienamente l’idea che il contatto con la natura risvegli i sensi: ci si riempie di colori, odori, profumi, suoni… in città questo manca. Ma per fortuna anche in una cittadina sei riuscita a cogliere i colori squillanti delle casette e hai avuto la bontà di volerle condividere con noi. A questo punto aspetto solo un pacco di quei deliziosi biscotti che non conosco! un bascio, Pattipa
Cucina Mon Amour
24 Ottobre 2012 at 20:30Ciao Roberta.
Volevo ringraziarti di aver passato per il mio blog.
spero di restare in contatto con te.
Ho visto il tuo blog e devo studiare con calma, leggere i post con calma… Le foto sono fantastiche e ho visto ricette deliziose.
Un abbraccio.
Thais
Piovonopolpette
24 Ottobre 2012 at 20:33È triste che oggi i bambini crescano meno a contatto con la natura e la vostra idee delle gite fuori orario scolastico è da ammirare e copiare! Bravissimi! E questi bussolai mi ricordano tanto i nostri taralli dolci! Ahhh nostalgia! un bacio!
Morena
24 Ottobre 2012 at 21:24Io ho passato 18 anni della mia vita in città, in mezzo al traffico e allo smog, poi mi sono trasferita in campagna, completamente immersa nella natura… è stata la cosa migliore che potessi fare! Già avere un giardino per me è stata una rivoluzione, potersi sdraiare sull’erba a prendere il sole, vedere le farfalle con i loro meravigliosi colori che ti sfiorano la pelle, ascoltare i suoni della natura… ci si sente davvero in paradiso e MAI rinuncerei a questa tranquillità.
Hai ragione, la natura è curativa, solleva l’animo e apre la mente…
E i tuoi bussolai invece, fanno spalancare gli occhi per la meraviglia… bellissimi!
Un abbraccio!
sabina
24 Ottobre 2012 at 21:42che spettacolo di foto, hanno dei colori stupendi
molto interessante il tuo post di oggi, la natura non è affatto scontata.
Sono troppo belli i nidi delle cicogne, quelli dei cigni non li ho mai visti.
E che dire dei tuoi biscotti, sono incantata e ne addenterei proprio uno
un bacione
Monique
27 Ottobre 2012 at 20:18Hai fatto molto bene a condividere con noi questo articolo che gelosamente hai ritagliato.
Vale per i bambini ma vale anche per noi, rinchiusi in una città di cemento …
Me ne sono accorta quest’estate quando fortunatamente avevo un pò di tempo libero e sono rimasta a casa anzichè andare via in vacanza … mi sono goduta i laghi ed i fiumi vicini a noi, sono andata a fare delle passeggiate, sono andata a camminare nei parchi comunali … niente di chissa che ma ho riscoperto il territorio in cui vivo e mi sentivo davvero bene, fuori dalle mura di casa, lontana da pc e tv …
Questi biscotti sono assolutamente favolosi … come l’isola da cui provengono! Non li conoscevo ma immagino siano ottimi!
Bacioooo