E’ perfetto abbinato ai legumi.
Ok, sto guardando Crozza che imita i giudici di Masterchef, anzi BastardChef, è fantastico!Per poco non cado dalla sedia con l’imitazione finale di Joe Bastianich, eh eh eh ‘Vuoi che muoro?’Andatevelo a guardare sul sito de La7, giusto per sganasciare un pochino, ché ridere fa tanto bene alla salute!
Riflessioni sull’ignoranza. Penne integrali al topinambur, Casatella e semi di papavero
Ognuno ne ha sempre uno dentro.
Ognuno lo ha scelto o l’ha spento.
Ognuno volendo e soffrendo
E nutro un dubbio
non sarà mai mai mai inutile ….
Sarò quello che non ti aspettavi
Sarò quel vento che ti porti dentro
E quel destino che nessuno ha mai scelto
E poi l’amore è una cosa semplice e adesso..adesso…adesso te lo dimostrerò’
Ancora radicchio! Crostata al Radicchio rosso di Treviso tardivo e crema pasticcera
Ieri nevicava in montagna, se nevicava!
Carola ha fatto le sue tre ore di corso, ma noi abbiamo rinunciato a sciare.
Un po’ per le pessime previsioni meteo, un po’ perché a Cortina D’Ampezzo c’era pure la coppa del mondo di sci femminile, e di conseguenza piste affollate e parzialmente chiuse, abbiamo deciso che sarebbe stato molto meglio farci un giretto in centro.
La strada che dalle piste porta al centro città è di poco passaggio e molto suggestiva.
Tutte casette molto graziose ed una chiesetta che si confondeva con il paesaggio.
Tutto bianco.
E che fatica tornare indietro in salita!
Comunque, con la neve che mi sono beccata ieri la voglia di zuppe e vellutate non può che aumentare quindi, ecco quella che ho fatto un paio di giorni fa.
Seguendo i consigli del mio insegnante erborista, pepe e curcuma alla fine.
E’ davvero semplice e gustosa.
Un ottimo modo per utilizzare i funghi pleurotus (da noi in Veneto chiamati ‘sbrise’) che, secondo me, sono un pochino sottovalutati.
Felice lunedì a tutti!
Pa-ra-di-si-a-ci! Mini plum cake al doppio cioccolato e whisky
Secondo me, onestamente, avrebbero potuto mangiare quelli con il whisky anche le bambine, perché se nei sentiva l’aroma, ma non si sentiva per nulla l’alcool.
Vi riporto la ricetta di Patrizia, con le mie modifiche (tra parentesi) e aggiunte (con *).
Buon week end amici!
Si tratta di due corsi ai quali mi sono iscritta.
Sto imparando tantissime cose, ad esempio che tanti prodotti sarebbe meglio eliminarli dalla propria alimentazione (per alcuni l’ho già fatto, per altri lo farò, gradatamente), o almeno ridurne molto il consumo.
Sto imparando le proprietà delle varie spezie, come capire se sono fresche, il modo corretto di utilizzarle. E mi sono resa conto che le utilizzavo in modo non corretto.
Ad esempio, lo sapete che le spezie non vanno mai cotte, ma vanno utilizzate solo a fine cottura (a fuoco spento)?
Io no onestamente.
Anche il pepe va utilizzato a crudo, se cotto diventa tossico.
Lo sapevate? Io no.
Lunedì sera l’insegnante, un naturopata ed erborista davvero bravo, ci ha portato una scatola delle meraviglie, piena zeppa di spezie di ogni tipo.
Ha fatto passare i sacchettini con i vari tipi di pepe. Ragazzi, sono rimasta con il naso schiaffato dentro al sacchetto del pepe di Szechuan per un tempo infinito.
Fino a quando non ho incrociato lo sguardo della compagna accanto che diceva “Oh, me lo vuoi passare quel sacchetto o devo venire a strappartelo dalle mani?”
Poi, la prossima settimana, inizierò un’altro corso di cucina naturale, i temi principali saranno cereali, legumi, tofu, seitan, PASTA MADRE!
Non sto nella pelle!
Sono davvero contenta e un po’ per volta vi parlerò delle cose che apprendo, delle ricette che imparo.
La conoscenza va diffusa, altrimenti che bello è?
Ho imparato davvero tante cose nel corso degli anni e continuo ad impararne, anche da amiche blogger che per me sono fonte di continua ispirazione, e non potrei imparare senza diffondere a mia volta quello che so.
Ultimamente ho voglia di cucinare con gli agrumi.
Facendo la spesa al supermercato la scorsa settimana, mentre io scorrazzavo tra gli scaffali, Carola, che per le riviste è peggio di me, ha trovato in esposizione un giornale di cucina della Coop.
L’ho sfogliato molto velocemente e ho sbirciato parecchie ricettine che mi ispiravano. Insomma preso!
Tra i temi gli agrumi, e questa ricetta con il riso.
Leggermente modificata, aggiunta dei semi di zucca, del gomasio, della curcuma (…dopo che ho appreso quanto bene fa alla salute adesso la metterò anche nel caffè).
Beh, ottimo. Sia caldo che freddo.
Si, perché quello avanzato l’ho mangiato io il giorno successivo senza riscaldarlo (ché non avevo tempo!) ed era buonissimo!
Vi auguro un felice venerdì!
Oggi vi propongo un dolce tipico veneziano, di riciclo, povero.
Questa torta veniva preparata per la festa di San Nicolò, parrocchia dei Nicolotti, antichi rivali degli abitanti di Castello, i Castellani.
A base di pane raffermo, è un dolce povero, un riciclo del pane raffermo.
Si dice che, nei tempi passati, la Nicolotta fosse distribuita al venerdì mattina presso tutti i conventi di Venezia, ai poveri della città.
Dolce povero si, ma ricco di sapore grazie agli aromi, ai semi di finocchio e alla grappa che non manca quasi mai nei dolci tradizionali veneti.
Io alla ricetta originale faccio diverse aggiunte a seconda della frutta secca che ho in dispensa…in questo caso ho aggiunto anche le gocce di cioccolato ed il cardamomo…
Lo so, avete ragione, non è più una torta Nicolotta, è più una Torta dei Dogi adesso … ma, facciamo così, vi lascio la ricetta originale e le mie aggiunte / modifiche, poi fate un po’ voi!