Per decorarli preparate la glassa, montando un albume ed aggiungendo poco per volta dello zucchero a velo (circa 150 g, comunque 4 volte il peso dell’albume) e poche gocce di limone.
Se desiderate potete anche colorarla utilizzando del colorante alimentare in gel.
Versate la glassa in una sac à poche con bocchetta piccola liscia, decorate e cospargete con zuccherini a vostro piacere e lasciate asciugare.
Un primo piatto tradizionale e semplice arricchito dal sapore particolare del ‘Fiore rosso d’inverno’
In generale, la pasta ripiena conta innumerevoli declinazioni e varietà, ogni Regione e addirittura provincia possiede la sua tradizione ed un proprio tipo di pasta ripiena.
Basti pensare al tortellino conteso da Bologna e Mantova, agli anolini nel Parmense, gli agnolotti Piemontesi, i pansoti Liguri, i cialzons in Carnia, i tortelli in Emilia e Lombardia, i ravaioli nelle Marche, ai culurgiones della Sardegna. Diversi nella forma, nella tecnica di preparazione e nel ripieno, questi sono solo alcuni tipi di pasta ripiena della tradizione gastronomica regionale italiana.
Difficile stabilire le origini della pasta ripiena. Le prime tracce sembra risalgano al 1100, ma è soltanto intorno al 1300 che compare a Bologna una preparazione simile a quella che conosciamo oggi, ovvero un involucro di pasta, tirata sottile, ad avvolgere un ripieno.
Il nome ‘raviolo’ potrebbe derivare dal latino ‘rabiola’ (piccola rapa) e non è chiaro se si trattasse effettivamente di pasta ripiena o di una sorta di gnocchetti nel cui impasto venivano utilizzati ricotta e foglie di rapa.
In ogni caso, quando parliamo di ravioli, sembra essere opinione consolidata, che il ripieno debba essere di magro, formaggi e verdure.
Come quelli che vi propongo, per il cui ripieno ho utilizzato ricotta e patate, un raviolo delicato che ben si sposa con un condimento saporito e particolare preparato utilizzando il radicchio di Treviso tardivo ed il Pastin.
Qui a Treviso viene chiamato ‘fiore rosso d’inverno’.
E’ il radicchio rosso di Treviso tardivo IGP, una raffinatezza gastronomica, l’unica cicoria che non arriva in tavola direttamente dalla terra, ma che deve subire un trattamento laborioso, abilmente ‘forzato’ e al tempo stesso naturale.
Leggermente amarognolo, squisito e croccante, si raccoglie a novembre, generalmente dopo due gelate.
Il freddo ne blocca la crescita e grazie al successivo ‘imbianchimento’, ovvero l’immersione delle radici in acqua corrente ad una temperatura costante tra i 10 e i 12 gradi ed al buio, la pianta si risveglia e si rigenera, sviluppando un nuovo ‘cuore’ di foglie che, in assenza di luce, crescono prive di clorofilla, con il tipico colore rossastro.
Il radicchio rosso di Treviso tardivo IGP non è una semplice insalata da contorno, trova innumerevoli utilizzi in cucina, addirittura nei dolci.
Nel condimento di questi ravioli, al radicchio ho abbinato il Pastin, una specie di grossa salsiccia preparata con carne di maiale, speziata e salata, preparazione antica e tipica del Bellunese, nel caso vi sia impossibile reperirlo, potete sostituirlo con una salsiccia di buona qualità.
8 blogger, 8 ricette ed 8 tappe da Nord a Sud per scoprire la #CALIFORNIA , accompagnandovi in un tour virtuale, per il concorso #italialovesamerica di Morato Pane.
Il racconto delle varie tappe nei post delle amiche blogger che mi hanno preceduta, mi ha fatto in parte ripercorrere un viaggio studio fatto tanti anni fa quando, appena ventenne, sono partita alla volta di S. Francisco.
Primo volo aereo, primo viaggio da sola, quasi due mesi distante dalla famiglia e ad attendermi parenti americani che non avevo mai incontrato.
Ho visitato diverse località, ma solo fino a Big Sur, ero troppo giovane e timorosa per andarmene a spasso per la California tutta sola, quindi spingermi oltre e portarvi virtualmente a S. Diego, nella settima tappa di questo viaggio, per me è un enorme piacere!
Per respirare a fondo l’atmosfera californiana, bisogna davvero cavalcare l’onda e raggiungere S. Diego!
Città dall’influenza messicana, movimentata, giovane, ricca e curata, con le sue lunghe e sconfinate spiagge, le alte palme ai lati delle strade, il clima mite durante tutto l’anno, S. Diego è la città californiana per eccellenza.
Situata poco sopra al confine messicano, S. Diego un tempo era una Missione francescana, di cui conserva ancora le atmosfere tra gli edifici della città vecchia, il suo cuore messicano infatti pulsa ancora nella Old Town.
Da Balboa Park con i suoi innumerevoli musei e spazi espositivi, alla vita notturna del Gaslamp Quarter con i suoi ristoranti e locali, la Jolla, il quartiere ‘gioiello’ con le sue spiagge scogliose, passando per Mission Bay e le sue 27 miglia di spiaggia, e arrivando a Coronado Island ed alla sua bellissima spiaggia, insomma S. Diego con il suo mix di storia, natura, sport e movida, offre tantissimo al visitatore ed è davvero una tappa imperdibile!
Il legame degli abitanti con il mare è molto forte a S. Diego, anche nella cucina. Perché non proporvi quindi un sandwich dove il granchio, è abbinato all’avocado, frutto di cui la contea di S. Diego è uno dei maggiori produttori?
CRAB & AVOCADO SANDWICH a SAN DIEGO: la #CALIFORNIA CON MORATO
Ingredienti
Ingredienti per 4 persone
1 confezione di American Sandwich Classico Morato
700 g di chele di Granciporro (oppure polpa di granchio confezionata)
8 fette di Emmental (o altro formaggio filante)
3 avocado maturi
1 limone biologico
2 lime
7-8 pomodori datterino
1 cipollotto
Sale qb
1 Peperoncino verde Jalapeno (facoltativo)
foglie di insalata qb (scarola o gentile)
Pepe bianco qb
Olio evo qb
Preparazione
Preparate la salsa guacamole: sbucciate 2 avocado, eliminate il nocciolo e schiacciate la polpa con i rebbi di una forchetta.
Unite il succo dei lime, il cipollotto tritato, i pomodori datterino tagliati a piccoli cubetti ed il peperoncino jalapeno tagliato a pezzetti (se desiderate un guacamole piccante), regolate di sale e pepe e tenete da parte.
Se utilizzate le chele di granchio, lessatele per 10-12 minuti, fatele raffreddare un po’ quindi , utilizzando uno schiaccianoci, rompetele per estrarne la polpa. Eliminate eventuali cartilagini e fate attenzione ad eliminare tutte le schegge.
Condite con sale, pepe, succo e un po’ di scorza grattugiata del limone (nel caso utilizziate polpa di granchio confezionata, eliminate il liquido, strizzatela bene, controllate che non ci siano cartilagini, e condite come sopra).
Tostate le fette di pane su un solo lato, disponete le fette di emmental sulla fetta inferiore di ciascun sandwich e passatela sotto al grill per alcuni minuti affinché si sciolga leggermente.
Disponete sopra al formaggio una foglia di insalata (precedentemente lavata ed asciugata), abbondante salsa guacamole, della polpa di granchio e finite con delle fette sottili di avocado. Spalmate poco guacamole sulla seconda fetta quindi chiudete il sandwich e servite subito.
Il sandwich ve lo offro io,
voi lasciatevi catturare dall’aria rilassata e vacanziera che si respira a S. Diego,
immaginatevi seduti in un locale sulla baia, ad ascoltare musica, guardando i surfisti che cavalcano le onde dell’oceano, in attesa del tramonto.
Magari il sogno si realizza quindi forza! Cosa aspettate a partecipare?
Qui il regolamento completo!
Avete tempo fino al 14 Dicembre 2015!
L’ottava e ultima tappa del nostro viaggio sarà con Vatinee a Palm Springs!
Stay tuned!