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Alla ricerca della Venezia defilata e autentica, il ‘Vecio Fritolin’

 

Purtroppo è un dato di fatto.

La Venezia di oggi non è più quella di anni fa, quella che io ricordo da ragazzina, quando ci abitavo.

La Venezia delle ‘botteghe’, delle latterie dove si comperava la panna con gli storti (coni di cialda), dei ‘biavarol’ (alimentari), delle piccole torrefazioni, degli artigiani, è ormai quasi del tutto sparita, per lasciare posto a pochi supermercati, negozi di maschere e oggetti di vetro (spesso di dubbia provenienza), tutto in funzione del turismo di massa che ogni giorno (purtroppo) si riversa in città.

Quando amici e conoscenti mi chiedono cosa vedere e dove andare a Venezia, una volta visitati i luoghi simbolo della città, io consiglio di lasciare i soliti percorsi turistici per cercare luoghi un po’ defilati, lontani dalle rotte della folla, proprio per trovare la Venezia che io amo, quella autentica, vera, che emoziona e sorprende ogni volta.

Poco distante dal cuore storico di Venezia, Rialto con i suoi mercati di pesce e frutta, luogo a cui io sono molto legata e di cui qualche tempo fa vi ho parlato qui, superati Campo San Cassian e il Sotoportego de Siora Bettina (ogni nome sul ‘nizioleto’ una storia), trovate il Ristorante Vecio Fritolin.

 

 

Non fatevi ingannare dal nome.

I fritolini erano i luoghi dove fin dal ‘700 i veneziani acquistavano il pesce fresco e appena fritto, nei tradizionali ‘cartocci‘.

Il Vecio Fritolin, molto legato alla tradizione veneziana e alla storia del locale, ha voluto mantenere il nome, ma non è né un’osteria, né una friggitoria.

Tutt’altro. Varcata la soglia sarete accolti da un’atmosfera raccolta, luminosa ed elegante dove, nella sua semplicità, niente è lasciato al caso e ogni particolare riconduce al forte legame con la città.

Dal porta candele con i pesciolini-logo creati ad hoc da Mauro Vianello, artigiano e artista del vetro ‘a lume’ di Murano, fino alle fotografie appese alle pareti, opera di Arsen Revazov, fotografo russo che ha scelto di vivere a Venezia dopo esserci venuto da turista, e che utilizza tecniche fotografiche particolari e complesse. Uno dei soggetti preferiti nelle sue opere è Venezia, ritratta con le pellicole infrarosso e la fotografia ‘in 4 dimensioni’.

 

 

Il Vecio Fritolin si basa sui prodotti della tradizione e delle antiche ricette veneziane, con l’utilizzo di eccellenti materie prime locali, della Laguna e del vicino Mercato di Rialto. Propone una cucina nel rispetto della tradizione ma con una moderna e auspicata leggerezza” sono le parole della proprietaria, Irina Freguia, una donna entusiasta e dagli occhi sorridenti, che sa trasmettere tutto il suo amore per la buona cucina, per la sua città e per le persone.

Un privilegio ascoltarla mentre ci racconta la storia del locale, delle materie prime che vengono utilizzate e della nuova squadra nella cucina del ristorante.

Non uno, ma ben due Chef in cucina al Vecio Fritolin, il veneziano Pierluigi Lovisa e il giovane sous Chef Raffaele Minute, a proporre una ‘cucina veneziana contemporanea‘.

Scelta accurata delle materie prime, molte in arrivo quotidianamente dal vicino Mercato di Rialto, grande attenzione alla freschezza e stagionalità dei prodotti con menu dedicati ad ogni periodo dell’anno e tanta passione e curiosità, questi i principali ingredienti della cucina del Vecio Fritolin, perchè “l’ottima cucina nasce dall’ottima qualità della materia prima”.

Il risultato è una cucina fortemente legata al territorio, nel menu proposte immancabili della cucina tradizionale veneziana che si affiancano ad altre innovative, sia negli abbinamenti che nella presentazione.

 

 

Ma ora mettetevi comodi, vi racconto il menu degustazione dedicato al nostro #sociallunch

Fresca e deliziosa apertura con il

Gazpacho andaluso alla moda di Irina

–  Prosecco Col Vetoraz –

Cosa non scontata, al Vecio Fritolin pane, focacce, grissini, schiacciate sono preparati in casa

con lievito madre e farine macinate a pietra. E sono pericolosamente buoni (difficile fermarsi).

 

Gambero Rosso di Sicilia, passion fruit e Riso soffiato di Grumolo delle Abbadesse

Divina semplicità.

 

Moeche, polenta biancoperla, carciofo violetto di S. Erasmo

 – Soave “Calvarino” Pieropan –

Una delle eccellenze della cucina veneziana, le moeche, molto ricercate e disponibili soltanto in due brevi periodi

dell’anno, durante i quali questi granchietti, specie tipica della Laguna di Venezia, fanno la muta

abbandonando il loro carapace e diventando molli e completamente commestibili.

Abbinamento semplice e perfetto alla polenta biancoperla e al carciofo violetto,

presidio slow food, in arrivo da uno degli orti veneziani, la vicina isola di S. Erasmo.

Variazione di crostacei sul Bagnasciuga

Scampi, mazzancolle, cicale di mare, percebes, con sabbia vegetale e alghe.

Un piatto bellissimo, complesso, ma al tempo stesso semplice,

dove ogni singolo sapore è esaltato e ben distinguibile.

Tonno pinna Blu, polvere di nero, ciliegia su ciliegia

Non ve lo so descrivere. Un abbinamento meraviglioso, la ciliegia nelle tre consistenze

abbinata al tonno è qualcosa da provare.

Gnocco di patate dolci alle cime di ortica ed emulsione di spugnole

– Muller Thrugau “Vigna delle forche”, Cembra –

Io adoro le ortiche e sono di parte, quindi peccato soltanto uno!

Tortellone alla lingua Salmistrata con la sua salsa verde

– Merlot Drius –

Allora, mi credete se vi dico che io non mangio la lingua?

Ho i miei blocchi, l’ho ammesso diverse volte qui nel blog.

Questo però l’ho assaggiato ed è uno dei miei piatti preferiti, vedete un po’ voi.

Branzino in 4 cotture (Vapore, Padella, forno in bisque di Crostacei, Oliocottura)

Un crescendo di sapori nell’assaggio delle diverse consistenze e cotture.

La mia preferita quella in oliocottura, ma forse solo perché è stata l’ultima.

Meraviglioso.

 

Bavarese ai tre cioccolati

Un classico, buono e bello.

Piselli, Cioccolato Avorio, gelato all’olio evo e miele

La sorpresa al palato.

Un dolce-non dolce, bellissimo da vedere (ché prima di tutto si mangia con gli occhi!)

e davvero sorprendente. Il gioco di consistenze, il sapore dei piselli che si sposa

alla perfezione con gelato e cioccolato.

Poesia.

 

Una calda e sorridente accoglienza quella di Irina Freguia e della sua squadra.

Se avete l’occasione di venire a Venezia, non posso che consigliarvi una tappa gourmet in questo delizioso ristorante.

Ambiente curato, servizio attento, premuroso e ricco di spiegazioni,

menu eccellente, perfetto connubio tra tradizione veneziana e cucina moderna.

Non posso che concludere con le parole della patronne, che molto dicono dell’amore che viene riversato in questo locale.

“Fare quello che ci piace,

perché soltanto amando quello che facciamo 

daremo il meglio di noi stessi.”

Annotatevi questo indirizzo 😉

…e buon fine settimana!

 

 

Vecio Fritolin

Calle della Regina 2262

Sestiere Santa Croce – 30135 Venezia

tel. 041 5222881

www.veciofritolin.it

info@veciofritolin.it

 

 

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