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È stagione di

Dolce/ Dolci al cucchiaio e semifreddi/ Greenery mood

Key lime pie in vasetto

 

Cena decisa all’ultimo minuto, amici in arrivo, non ho tempo per uscire e devo anche preparare un dolce in pochissimo tempo e con quello che ho a casa.

Quindi che si fa?

Apro il frigorifero, poi la dispensa e dopo aver fatto un rapido inventario degli ingredienti a disposizione inizio a pensare cosa potrei preparare nel pochissimo tempo a disposizione.

Non dite che a voi non è mai successo, ché non vi credo!

A me capita, anzi mi capita spesso e l’ultima volta in cui mi sono trovata in questa situazione è stata proprio pochi giorni fa.

Inizio a googlare alla ricerca di idee, inserendo come parola chiave alcuni ingredienti che ho in casa, mascarpone, panna, yogurt, lime, dolci veloci, dolci lampo

Sbircio un po’ di link fino ad arrivare in questa pagina, dove di idee per dolci veloci, al cucchiaio, e soprattutto con gli ingredienti che ho a casa, ce ne sono un sacco!

Non ho i savoiardi, quindi escludo il tiramisù al mojito, poi vedo la ricetta delle coppe di ricotta al lime.

Non ho la ricotta ma questa ricetta mi fa venire un’idea.

Perché non preparare una Key Lime Pie al cucchiaio?

Ok, ok, una ‘quasi’ Key Lime Pie, perché la torta di lime delle isole Keys, nella Florida meridionale, andrebbe preparata con i Graham crackers americani, un po’ diversi dai Digestive, e la crema al lime andrebbe preparata utilizzando le uova quindi cotta ma, in cucina quando necessario si adatta e, soprattutto, si improvvisa.

Avendo a disposizione digestive, mascarpone, panna e lime ho adattato la ricetta alle necessità del momento.

Il tempo necessario? Meno di 20 minuti e avrete completato il vostro dessert!

Mi credete se vi dico che è piaciuto tantissimo?

Se vi piace come ho presentato i dessert, mi raccomando, non buttate i vasetti di vetro di alcuni alimenti che acquistate. Se lisci, senza scritte in rilievo, con una forma graziosa e una buona misura, diventeranno dei perfetti contenitori per i vostri dolci al cucchiaio.

Per decorare il vasetto basterà un nastro o cordino sottile (anche questo di riciclo, da vecchi pacchi regalo) nella tonalità del vostro dolce, e il dessert veloce, anzi velocissimo, è servito!

 

 

KEY LIME PIE IN VASETTO

Ingredienti (per 4 porzioni)

250 g mascarpone

130 g yogurt greco

90 g latte condensato

2 lime

160 g biscotti Digestive

20 g burro

1 presa sale

250 g panna fresca

2 cucchiai zucchero a velo

menta fresca per decorare

 

Preparazione

Sbriciolate i biscotti Digestive a mano, grossolanamente, formando delle briciole grosse ed evitando di ridurli in farina.

Sciogliete il burro e versatelo sui biscotti, unite una presa di sale e mescolate bene con una forchetta.

Versate alcuni cucchiai di base biscotto sul fondo dei vasetti, senza pressare il composto. Tenete da parte.

Lavate accuratamente i lime, anche aiutandovi con una piccola spazzola, per rimuovere tutte le impurità sulla buccia.

Lavorate il mascarpone con le fruste elettriche (o nella planetaria con la frusta), unite lo yogurt greco e il latte condensato, mescolate quindi aggiungete la buccia e il succo di un lime. Lavorate ancora per alcuni minuti fino ad ottenere una crema omogenea.

Versate la crema in una sac à poche con bocchetta liscia (o senza bocchetta, tagliandone soltanto l’estremità) e riempite i vasetti con la crema fino a 3/4.

Versate sopra la crema un cucchiaio o due di biscotto sbriciolato, quindi ponete in frigorifero.

Montate la panna ben fredda con lo zucchero a velo, una volta montata versatela in una sac à poche con bocchetta a stella.

Prendete i vasetti dal frigorifero e completate con abbondante panna montata.

Finite i vasetti di Key Lime Pie decorando la panna con poche briciole di biscotto, della scorza di lime e, a piacere, una fettina di lime e qualche fogliolina di menta fresca.

NOTE:

Se volete che la vostra crema abbia un sapore più intenso, aumentate la dose di succo, utilizzando 1 lime e mezzo o due.

Io ho usato pochissimo burro per la base biscotto, sia per alleggerire il dolce, ma anche per evitare che il composto si compattasse troppo sul fondo dei vasetti rendendo difficile consumarlo.

 

 

 

Buon inizio settimana gente!

 

È stagione di/ Primi piatti/ Salato/ Senza categoria

Lasagnette al cacao con zucca e mazzancolle alla salsa di soia Kikkoman

 

 

Non so a voi, ma a me l’intrigante sapore della salsa di soia piace tantissimo.

Certo è perfetta se utilizzata nei piatti asiatici ma, credetemi, va assolutamente provata anche in altre preparazioni!

Per il contest #Kikkomania ho voluto sperimentare, preparando una ricetta un po’ fusion.

Il cioccolato  si sposa bene con la salsa di soia.

Appurato questo, la scelta di due ingredienti che amo molto e che sono abbastanza dolci per essere abbinati alla sapidità della salsa di soia, zucca e mazzancolle.

Et voilà.

E’ uscito questo primo piatto. Le lasagnette al cacao con zucca, mazzancolle e salsa di soia.

 

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Colazione e merenda/ Dolce/ Dolci da credenza e crostate/ Greenery mood

Cake al tè matcha e albicocche

 

“Butta, raccogli e organizza,

niente ti prende più energia di uno spazio disordinato

e pieno di cose del passato che ormai non ti servono più.”

Dalai Lama (da ‘I dieci ladri di energia’)

Questo è quello che sono impegnata a fare in questo periodo.

Riordinare, buttare, eliminare il superfluo, fare spazio.

Ma soprattutto fare in modo di spostare nella casa nuova soltanto ciò che conta e che serve davvero.

Eh si, ormai ci siamo quasi.

Ma ve ne parlerò con calma, magari nel prossimo post.

Intanto ve lo dico sottovoce…è bellissima!

Oggi passo velocissima con un dolce di cui sono davvero molto soddisfatta.

Un plumcake, anzi no, chiamiamolo ‘Cake‘ ché le plum dentro non ci sono!

Ho usato il prezioso regalo che un’amica mi ha portato di ritorno da un viaggio in Thailandia, il tè matcha.

Questa polverina preziosa che sembra peraltro abbia un sacco di proprietà benefiche sull’organismo!

Unita alle albicocche e (se vi va, ma è ottimo anche senza) al cioccolato bianco, mi ha portata a sfornare questo dolce davvero buono!

Approvato anche dalla nanetta di famiglia che risulta ancora allergica a tutto ciò che è di colore verde (leggasi ne è schifata…santa pazienza).

Insomma gente, provare per credere!

Io vado che devo fare millemila cose oggi, tra cui buttare un po’ di cose dentro al trolley che domani si parte.

Info a fine post!

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Biscotti e Frolle/ Dolce/ Dolci da credenza e crostate/ Greenery mood/ Qualcosa di rosso

Crostatine con kiwi curd, crema mascarpone e lamponi

 

Eh niente…

Proprio nel periodo in cui uno dovrebbe prepararsi per la prova costume, alimentazione sana, tanta verdura e pochi dolci e zuccheri, sport, massaggi, estratti e centrifughe drenanti e depurativi come se non ci fosse un domani…

Quell’uno, cioè io, cosa fa invece?

Dolci, dolci e ancora dolci. E se li mangia pure in abbondanza!

Che vi devo dire?

Per prima cosa, sono golosa. Si, e pure parecchio.

Secondo in questo momento c’è un’esplosione di frutta colorata che mi invoglia ancor di più a sfornare frolle, crostate ed affini.

Alcune non riesco nemmeno a fotografarle per poterne fare un post.

Infatti mi toccherà pure rifare la crostata con le fragole che avete visto passare su Instagram, era deliziosa ed è sparita nel giro di un nanosecondo.

Vabbè, intanto beccatevi queste crostatine và!

Frolla + kiwi curd + crema mascarpone + lamponi = omammamia! (si insomma, ‘esperimento riuscito’)

Vi avanzerà del kiwi curd, ma non preoccupatevi, è buono spalmato anche su una fetta biscottata!

Ricettina?

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CROSTATINE CON KIWI CURD, CREMA MASCARPONE E LAMPONI

 

Ingredienti

Pasta sablée

150 g burro salato (o burro normale + 2 g di sale)

150 g zucchero semolato

80 g tuorlo (ca 4 tuorli uova bio) a temperatura ambiente

200 g farina macinata a pietra tipo 1

5 g lievito

½ bacca vaniglia (o ½ cucchiaino vaniglia in polvere)

Kiwi curd

300 g kiwi (circa 4)

2 cucchiai succo di limone

190 g zucchero

3 uova biologiche

100 g burro biologico morbido

1 cucchiaino di amido di mais

1 presa sale

Crema di mascarpone

250 g mascarpone

200 g panna fresca

100 g zucchero a velo

Lamponi per finire

Preparazione

Kiwi curd

Sbucciate i kiwi e riduceteli a fettine, frullate tutto con un mixer ad immersione.

In una casseruola mettete la polpa dei kiwi, il succo di limone, lo zucchero, le uova, l’amido di mais ed il sale.

Quando il composto inizia a bollire unite anche il burro a dadini e sbattete con una frusta fino a quando il composto inizierà ad addensarsi.

Versate il curd in un contenitore ermetico sterilizzato e fate raffreddare. Fatelo riposare in frigorifero per almeno un paio d’ore prima di utilizzarlo. (Si conserva in frigorifero per circa 3 settimane)

Pasta sablée

Lavorate il burro morbido a crema insieme allo zucchero e la vaniglia (o i semini estratti dalla bacca o la polvere).

Unite i tuorli e amalgamate bene. Aggiungete anche la farina setacciata con il lievito e lavorate velocemente per non far scaldare troppo l’impasto.

Formate un panetto, avvolgetelo nella pellicola per alimenti e fatelo riposare in frigorifero per almeno 2 ore.

Crema mascarpone

Lavorate il mascarpone a crema. Montate la panna con lo zucchero e unitela delicatamente al mascarpone.

Assemblaggio crostatine

Stendete la pasta sablée su un piano di lavoro infarinato, ritagliate la pasta leggermente più larga rispetto al diametro degli stampini che utlizzerete, sarà il vostro bordo.

Adagiatela sugli stampini precedentemente imburrati ed infarinati, fate aderire bene e ritagliate la pasta in eccesso sui bordi. Bucherellate il fondo con i rebbi di una forchetta e coprite con della carta forno e pesi (o legumi) per la cottura in bianco.

Cuocete a 180° per circa 20 minuti.

Sfornate e fate raffreddare.

Una volta raffreddate, farcite con il kiwi curd e successivamente coprite con la crema mascarpone.

Finite con i lamponi freschi.

Conservate in frigorifero fino al momento di servire.

 

Il KIWI CURD, una delizia!

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Un piccolo omaggio alla nuovissima fan page di Pomikaki Store di Jesolo e a Giorgia,

la mia spacciatrice di borse belle e colorate!

Colori, colori, colori!

Questo portachiavi – gelato è troppo carino!

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Io ora vi saluto e corro a preparare il trolley!

Sono in partenza per Verona,

dove IFOOD è media partner di ESPERIENZE GUSTOSE

a Villa La Mattarana, Verona, dal 6 all’8 Maggio 2016.

Non perdetevelo!

 … e seguite gli hastag #ifoodit #LeFluffose #esperienzegustose #EGV16

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Ciao gente!

 

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Antipasti/ Greenery mood/ Salato

Soufflé agli spinaci e curcuma

 

È ufficiale.

Mi sono innamorata dei soufflé!

Ci ho messo un po’ prima di trovare il coraggio e cimentarmi in questa preparazione, lo confesso.

Un po’ di timore ce l’avevo, eccome.

Si insomma, che una volta tirato fuori dal forno si spatasciasse tutto sgonfiandosi immediatamente ed irrimediabilmente.

Invece vi posso assicurare che il soufflé dà grandi soddisfazioni!

L’importante è seguire alcuni importanti e tutto sommato semplici accorgimenti, una volta appresi questi potrete sbizzarrirvi in preparazioni sia dolci che salate!

La prima cosa a cui fare molta attenzione è la temperatura del forno, fate in modo che sia ben caldo, alla giusta temperatura ed evitate di aprire lo sportello durante la cottura, il soufflé non ama le correnti d’aria.

È inoltre consigliabile utilizzare delle cocotte o stampini in ceramica o vetro, dai bordi lisci e diritti così da facilitare il gonfiarsi del soufflé nel forno.

Altra cosa molto importante gli albumi, non dovranno essere freddi e non vanno montati troppo. Come suggerisce il Maestro Ernst Knam, lasciandoli leggermente più morbidi, potranno continuare a gonfiare in forno.

Ultima cosa ma non meno importante gli ingredienti, nel soufflé sono pochi e proprio per questo, per un buon risultato, a mio avviso, devono essere di ottima qualità.

Io ad esempio utilizzo sempre e solo uova di tipo ‘0’, biologiche.

In questo caso poi, per preparare questi soufflé agli spinaci e curcuma, ho utilizzato degli spinaci già lavati e pronti da cuocere Insal’Arte della Società Cooperativa Agricola OrtoRomi.

OrtoRomi si avvale di una vasta superficie produttiva, sia a campo aperto che in serra coperto, il punto di forza della Società Cooperativa sono la produzione e coltivazione di insalate e radicchi di alta qualità, raccolti e distribuiti in tempi brevissimi al fine di garantire la massima freschezza. In poche parole ‘dal campo allo scaffale del supermercato in 24 ore, pronte per essere consumate’.

Andiamo a vedere la ricetta?

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Primi piatti/ Radicchio di Treviso/ Salato

Canederli al radicchio rosso di Treviso tardivo IGP

 

Dopo avervi raccontato tutto quello che ho imparato sul Radicchio rosso di Treviso durante il blogtour #MarcaTrevisoInRosso, non potevo che tornare con una ricetta a lui dedicata.

Che dirvi dei canederli? Io li adoro.

Sono uno dei piatti di famiglia, nonostante io sia cresciuta a Venezia.

Mio papà era gondoliere quindi le vacanze tutti insieme d’estate non esistevano, le trascorrevamo per lo più al Lido di Venezia, la capanna in comune con gli amici di famiglia al Des Bains, tavolate, baldoria…quanti bei ricordi.

Le nostre vacanze vere le facevamo in inverno, quasi sempre sulla neve, cambiando località praticamente ogni anno, e questo era il piatto che prendevo spesso, i canederli. In brodo oppure asciutti con il burro, tradizionali con lo speck, ai formaggi o agli spinaci, mi piacciono tutti.

Mia mamma poi li preparava anche a casa, ché sono un meraviglioso modo di recuperare il pane raffermo e il pane non si butta mai. Peccato mortale.

Mi è sembrato così logico e naturale prepararli al Radicchio, dato che siamo nel pieno della sua stagione.

Insomma, oggi Canederli al radicchio rosso di Treviso tardivo I.G.P.!

Ricettina?

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Primi piatti/ Radicchio di Treviso/ Salato

Ravioli di patate e ricotta con radicchio rosso di Treviso tardivo IGP e pastin

La mia ricetta per Territori Coop questo mese è una pasta fresca ripiena.

Un  primo piatto perfetto per il menu delle feste, con un prodotto di stagione,

vera eccellenza tutta italiana, il radicchio rosso di Treviso tardivo IGP.

Con questa ricetta ringrazio e saluto Territori Coop. Per ora. Insomma io mi auguro sia soltanto un arrivederci.

Nel frattempo seguirò il portale, come ho sempre fatto!

A volte è necessario rallentare il ritmo, ridurre gli impegni, ed in questo momento per me è necessario.

Quindi GRAZIE a tutto lo staff di Territori per la bella esperienza e…

ARRIVEDERCI Territori Coop.

 

Un primo piatto tradizionale e semplice arricchito dal sapore particolare del ‘Fiore rosso d’inverno’

In generale, la pasta ripiena conta innumerevoli declinazioni e varietà, ogni Regione e addirittura provincia possiede la sua tradizione ed un proprio tipo di pasta ripiena.
Basti pensare al tortellino conteso da Bologna e Mantova, agli anolini nel Parmense, gli agnolotti Piemontesi, i pansoti Liguri, i cialzons in Carnia, i tortelli in Emilia e Lombardia, i ravaioli nelle Marche, ai culurgiones della Sardegna. Diversi nella forma, nella tecnica di preparazione e nel ripieno, questi sono solo alcuni tipi di pasta ripiena della tradizione gastronomica regionale italiana.

Difficile stabilire le origini della pasta ripiena. Le prime tracce sembra risalgano al 1100, ma è soltanto intorno al 1300 che compare a Bologna una preparazione simile a quella che conosciamo oggi, ovvero un involucro di pasta, tirata sottile, ad avvolgere un ripieno.
Il nome ‘raviolo’ potrebbe derivare dal latino ‘rabiola’ (piccola rapa) e non è chiaro se si trattasse effettivamente di pasta ripiena o di una sorta di gnocchetti nel cui impasto venivano utilizzati ricotta e foglie di rapa.

In ogni caso, quando parliamo di ravioli, sembra essere opinione consolidata, che il ripieno debba essere di magro, formaggi e verdure.
Come quelli che vi propongo, per il cui ripieno ho utilizzato ricotta e patate, un raviolo delicato che ben si sposa con un condimento saporito e particolare preparato utilizzando il radicchio di Treviso tardivo ed il Pastin.

Qui a Treviso viene chiamato ‘fiore rosso d’inverno’.
E’ il radicchio rosso di Treviso tardivo IGP, una raffinatezza gastronomica, l’unica cicoria che non arriva in tavola direttamente dalla terra, ma che deve subire un trattamento laborioso, abilmente ‘forzato’ e al tempo stesso naturale.
Leggermente amarognolo, squisito e croccante, si raccoglie a novembre, generalmente dopo due gelate.
Il freddo ne blocca la crescita e grazie al successivo ‘imbianchimento’, ovvero l’immersione delle radici in acqua corrente ad una temperatura costante tra i 10 e i 12 gradi ed al buio, la pianta si risveglia e si rigenera, sviluppando un nuovo ‘cuore’ di foglie che, in assenza di luce, crescono prive di clorofilla, con il tipico colore rossastro.

Il radicchio rosso di Treviso tardivo IGP non è una semplice insalata da contorno, trova innumerevoli utilizzi in cucina, addirittura nei dolci.

Nel condimento di questi ravioli, al radicchio ho abbinato il Pastin, una specie di grossa salsiccia preparata con carne di maiale, speziata e salata, preparazione antica e tipica del Bellunese, nel caso vi sia impossibile reperirlo, potete sostituirlo con una salsiccia di buona qualità.

 

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Antipasti/ Greenery mood/ Piatti unici/ Salato

Crab & avocado sandwich a San Diego: la #California con Morato

 

8 blogger, 8 ricette ed 8 tappe da Nord a Sud per scoprire la #CALIFORNIA , accompagnandovi in un tour virtuale, per il concorso #italialovesamerica di Morato Pane.

Il racconto delle varie tappe nei post delle amiche blogger che mi hanno preceduta, mi ha fatto in parte ripercorrere un viaggio studio fatto tanti anni fa quando, appena ventenne, sono partita alla volta di S. Francisco.
Primo volo aereo, primo viaggio da sola, quasi due mesi distante dalla famiglia e ad attendermi parenti americani che non avevo mai incontrato.
Ho visitato diverse località, ma solo fino a Big Sur, ero troppo giovane e timorosa per andarmene a spasso per la California tutta sola, quindi spingermi oltre e portarvi virtualmente a S. Diego, nella settima tappa di questo viaggio, per me è un enorme piacere!

Per respirare a fondo l’atmosfera californiana, bisogna davvero cavalcare l’onda e raggiungere S. Diego!
Città dall’influenza messicana, movimentata, giovane, ricca e curata, con le sue lunghe e sconfinate spiagge, le alte palme ai lati delle strade, il clima mite durante tutto l’anno, S. Diego è la città californiana per eccellenza.

San Diego collage_2foto credits Lucia e Valentina de Pianeta cucina e i suoi satelliti

 

Situata poco sopra al confine messicano, S. Diego un tempo era una Missione francescana, di cui conserva ancora le atmosfere tra gli edifici della città vecchia, il suo cuore messicano infatti pulsa ancora nella Old Town.
Da Balboa Park con i suoi innumerevoli musei e spazi espositivi, alla vita notturna del Gaslamp Quarter con i suoi ristoranti e locali, la Jolla, il quartiere ‘gioiello’ con le sue spiagge scogliose, passando per Mission Bay e le sue 27 miglia di spiaggia, e arrivando a Coronado Island ed alla sua bellissima spiaggia, insomma S. Diego con il suo mix di storia, natura, sport e movida, offre tantissimo al visitatore ed è davvero una tappa imperdibile!

Il legame degli abitanti con il mare è molto forte a S. Diego, anche nella cucina. Perché non proporvi quindi un sandwich dove il granchio, è abbinato all’avocado, frutto di cui la contea di S. Diego è uno dei maggiori produttori?

 

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CRAB & AVOCADO SANDWICH a SAN DIEGO: la #CALIFORNIA CON MORATO

 

Ingredienti

Ingredienti per 4 persone

1 confezione di American Sandwich Classico Morato

700 g di chele di Granciporro (oppure polpa di granchio confezionata)

8 fette di Emmental (o altro formaggio filante)

3 avocado maturi

1 limone biologico

2 lime

7-8 pomodori datterino

1 cipollotto

Sale qb

1 Peperoncino verde Jalapeno (facoltativo)

foglie di insalata qb (scarola o gentile)

Pepe bianco qb

Olio evo qb

Preparazione

Preparate la salsa guacamole: sbucciate 2 avocado, eliminate il nocciolo e schiacciate la polpa con i rebbi di una forchetta.

Unite il succo dei lime, il cipollotto tritato, i pomodori datterino tagliati a piccoli cubetti ed il peperoncino jalapeno tagliato a pezzetti (se desiderate un guacamole piccante), regolate di sale e pepe e tenete da parte.

Se utilizzate le chele di granchio, lessatele per 10-12 minuti, fatele raffreddare un po’ quindi , utilizzando uno schiaccianoci, rompetele per estrarne la polpa. Eliminate eventuali cartilagini e fate attenzione ad eliminare tutte le schegge.

Condite con sale, pepe, succo e un po’ di scorza grattugiata del limone (nel caso utilizziate polpa di granchio confezionata, eliminate il liquido, strizzatela bene, controllate che non ci siano cartilagini, e condite come sopra).

Tostate le fette di pane su un solo lato, disponete le fette di emmental sulla fetta inferiore di ciascun sandwich e passatela sotto al grill per alcuni minuti affinché si sciolga leggermente.

Disponete sopra al formaggio una foglia di insalata (precedentemente lavata ed asciugata), abbondante salsa guacamole, della polpa di granchio e finite con delle fette sottili di avocado. Spalmate poco guacamole sulla seconda fetta quindi chiudete il sandwich e servite subito.

 

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Il sandwich ve lo offro io,

voi lasciatevi catturare dall’aria rilassata e vacanziera che si respira a S. Diego,

immaginatevi seduti in un locale sulla baia, ad ascoltare musica, guardando i surfisti che cavalcano le onde dell’oceano, in attesa del tramonto.

Magari il sogno si realizza quindi forza! Cosa aspettate a partecipare?

 

Qui  il regolamento completo!
Avete tempo fino al 14 Dicembre 2015!

L’ottava e ultima tappa del nostro viaggio sarà con Vatinee a Palm Springs!
Stay tuned!

 

#sponsorizzato Morato Pane

 

 

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Colazione e merenda/ Dolce/ Dolci da credenza e crostate/ Radicchio di Treviso

La Fluffosa (Chiffon Cake) al radicchio rosso di Treviso tardivo IGP e amaretti

 

 

Vi ho già spiegato perchè la Chiffon Cake per noi è ‘La Fluffosa‘.

Torta morbidissima, alta alta, che dà tanta soddisfazione vedere gonfiare nel forno…

Ormai è la nostra torta, ci divertiamo un sacco a prepararla e provarla in mille modi diversi.

La scorsa settimana l’ho fatta con la zucca ed il cioccolato. Non sono riuscita a difenderla per fotografarla… Giuro che la rifaccio per poterla mettere qui sul blog.

Ispirata dal blogtour che mi vedrà coinvolta con altre #ifoodies questo fine settimana, alla scoperta delle bellezze della Marca Trevigiana, cosa mai avrei potuto mettere dentro a questo dolce?

Il Radicchio rosso di Treviso IGP, lo avevo già messo dentro ai biscotti e il risultato mi era piaciuto tantissimo, vi posso assicurare che anche qui dentro ci sta davvero bene!

Chi mi segue sa che io sono veneziana, ma risiedo a Treviso da diversi anni ormai.

Beh, sono davvero felice di partire insieme ad altre amiche blogger alla scoperta del bellissimo territorio che mi ha accolta.

Visiteremo mostre, Ville Venete, città Medievali, e protagonisti di questo percorso saranno il Radicchio rosso di Treviso IGP e il variegato di Castelfranco IGP.

Un bellissimo programma quello di #MarcaTrevisoInRosso un tour tra gusto, arte e cultura, promosso dal Marca Treviso e Insalarte di Ortoromi con il Consorzio tutela Radicchio Rosso di Treviso IGP e Radicchio variegato di Castelfranco IGP.

Se vi va di seguirci, alla fine del post tutti gli hastag da cercare sui social!

Io ora vi lascio alla ricetta, fidatevi e provate…ché il radicchio mica si mangia soltanto in insalata! 🙂

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È stagione di/ Primi piatti/ Salato

Gnocchi di ricotta con funghi chiodini e porcini e Food & Book ’15

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A distanza di oltre una settimana da Food & Book eccomi qui.

Un fine settimana bellissimo. Tante amiche e amici riabbracciati. Un sole meraviglioso. Luoghi bellissimi. Persone accoglienti.

…e tutta la mia famiglia con me. Cosa volere di più?

La presentazione del nostro libro, Il Gusto della Terra, e diversi showcooking.

Io e Monica, sabato 24 presso il Teatro le Maschere a Montecatini Alto, abbiamo presentato due piatti, utilizzando le erbe spontanee raccolte insieme a Graziella Picchi, autrice del libro ‘Atlante dei prodotti tipici: Le Erbe’, degli gnocchetti di ricotta allo zafferano con una salsa di Silene Bianca e mandorle tostate, ed una insalata di erbe spontanee miste con primosale, arancia, anacardi tostati e crostini speziati alla curcuma. Nella stessa location, Alessandra ha invece presentato una deliziosa torta salata, ricetta ispirata al Medioevo. Piatti molto graditi dal pubblico!

Poi domenica presso le Terme Tettuccio, la presentazione del libro con Cristina e Lina e showcooking, con ricette tratte dal libro, a cura di Fedora e Tiziana, tutto molto buono e spazzolato dai presenti in sala!

 

Gli stessi gnocchi di ricotta, profumati allo zafferano, ve li propongo oggi abbinati a dei funghi.

Gli gnocchi di ricotta sono davvero facili e molto veloci da preparare.

Al posto dello zafferano potrete unire all’impasto anche spezie diverse oppure delle erbe aromatiche, come ad esempio erba cipollina o basilico, servendoli poi semplicemente con del burro fuso e formaggio grattugiato o salse di diverso tipo. Sono ottimi anche leggermente gratinati al forno.

Vi lascio alla ricetta! 🙂

 

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GNOCCHI DI RICOTTA CON FUNGHI CHIODINI E PORCINI

 

Ingredienti

Dose per 4 persone

Per gli gnocchi

500 g ricotta di bufala (o ricotta di mucca)

150 g di farina di riso biologica (circa)

50 g Parmigiano Reggiano grattugiato

1 uovo biologico

1 bustina di zafferano

sale qb

pepe qb

Per il condimento

300 g di funghi chiodini

2 funghi porcini

1 spicchio d’aglio

prezzemolo

olio evo qb

sale qb

pepe bianco qb

Ricotta affumicata qb

Preparazione

Per gli gnocchi

Lavorate bene la ricotta, unite l’uovo, il Parmigiano grattugiato, il sale e lo zafferano sciolto in pochissima acqua.

Aggiungete la farina, poca per volta, e quanta ‘ve ne chiede’ l’impasto; quando sarà omogeneo e non attaccherà più tanto alle mani potete procedere alla preparazione degli gnocchi.

Cospargete di farina il piano di lavoro, prendete un pezzo di impasto e formate un cordoncino. Tagliate tanti piccoli pezzetti con un coltello pulito.

Fate rotolare ciascun pezzetto tra i palmi delle mani, fino a formare delle piccole palline. Disponetele su una teglia foderata di carta forno.

Per il condimento

Pulite bene i funghi, eliminando la parte terrosa e lavandoli velocemente sotto l’acqua corrente. In un tegame, fate rosolare uno spicchio d’aglio sbucciato e schiacciato con poco olio evo, poi unite i chiodini e lasciate cuocere a fuoCo medio per una decina di minuti.

Verso fine cottura unite anche i porcini tagliati e fettine, regolate di sale e pepe, continuate la cottura per qualche minuto, finite con prezzemolo fresco e tenete da parte.

Tuffate gli gnocchi in acqua bollente salata, una volta venuti a galla potete scolarli e passarli nel tegame ad insaporire con i funghi.

Servite ben caldi cospargendo di altro prezzemolo fresco e ricotta affumicata grattugiata.

 

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Food & Book 2015 – 23/25 Ottobre – Montecatini

Festival del libro & della Cultura Gastronomica

Istanti di un bellissimo fine settimana….

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collage credits Alessandra Giovanile

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Food&Book_Montecatini_2015credits foto Cristina Panizzuti –  Stefania StoraiVatinee Suvimol

Grazie all’ Hotel Cappelli Croce di Savoia per la splendida e calorosa accoglienza!

A presto!

 

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Dolce/ Dolci da credenza e crostate/ È stagione di/ Torte

Plum cake alla zucca, zenzero e frutta secca

Adoro la zucca!

In questa stagione a casa mia non manca mai.

E’ perfetta per sperimentare nuove ricette, dolci e salate.

Oggi vi propongo un cake velocissimo da preparare, speziato e ricco,

una ricetta in collaborazione con Territori Coop.

Un dolce che vede protagonista l’ortaggio simbolo dell’autunno,

arricchito e profumato da frutta e spezie.

 

La zucca è davvero il simbolo della stagione autunnale. E’ uno degli ortaggi più antichi ed uno dei primi che furono importati dopo la scoperta del continente americano.
Può essere di svariate forme e dimensioni, dalle zucche giganti che vengono intagliate durante la festa di Halloween, alle piccole zucche decorative. Ne esistono tantissime varietà ed ognuna ha le sue caratteristiche, la più famosa e pregiata è forse la zucca Mantovana, molto rinomata anche la zucca di Chioggia varietà molto diffusa in Veneto, quella lunga di Napoli dalla polpa dolce, la zucca Violina chiamata così per la sua particolare forma che ricorda la custodia di un violino e dal sapore delicato, la zucca Delica, varietà molto diffusa, dalla polpa dolce e poco filamentosa. Ma sono solo alcune.

La zucca è un ortaggio che trova molti impieghi, e non solo in cucina, spesso utilizzata anche come contenitore o come decorazione. Il suo sapore dolce la rende ideale per tante preparazioni , dall’antipasto fino al dolce; perfetta per vellutate, minestroni, nella pasta ripiena e negli gnocchi, nel purè, cotta al forno, in umido o alla piastra, e anche in tantissime preparazioni dolci.
Confesso che io la utilizzo molto e molto spesso per preparare dolci e dessert.

Il Plum Cake è un dolce che mi piace molto, semplice, veloce, versatile, lo si può preparare in tantissimi modi diversi, sia dolce che salato, basta lasciare libera la fantasia e la voglia di sperimentare.
Il nome che ormai comunemente utilizziamo, ‘plum cake’, non sarebbe molto corretto. Letteralmente in inglese significa ‘torta di prugne’, per l’appunto si fa riferimento ad una torta tedesca, la Pflaumenkuchen o in inglese la German Plum Cake, generalmente una base di frolla o pasta leggermente lievitata sulla cui superficie vengono affondate le fette di prugna.

La ricetta del Plum Cake, di cui peraltro attualmente esistono diverse dosi e varianti, ricorda invece la Pound Cake anglosassone, ovvero la ‘Torta della libbra’, nome che deriva dal dosaggio degli ingredienti, la ricetta originale prevede infatti l’utilizzo dello stesso dosaggio, una libbra, per ciascuno dei cinque ingredienti necessari, farina, burro, zucchero, uova e frutta secca o candita.
Simile la preparazione francese del ‘Quatre-Quarts’, stessa dose per tutti e quattro gli ingredienti utilizzati, senza utilizzo di frutta candita.

Non è ben chiaro come mai nel tempo si sia arrivati a definire con Plum Cake un intero genere di preparazioni, sia dolci che salate. Sono cambiati dosaggi e ingredienti, ne troviamo tantissime varianti e ormai con questa definizione si comprende una intera categoria di preparazioni, accomunate dalla tipica forma rettangolare di questo dolce, data dall’utilizzo dell’omonimo stampo a cassetta.

In questa versione che vi propongo la polpa della zucca colora e addolcisce naturalmente l’impasto, il tutto è arricchito e profumato dalla frutta secca ammollata nel rum, dallo zenzero che dona una nota piccantina e fresca, e dalle spezie, che potrete tranquillamente variare, e aumentando o diminuendo la quantità a seconda dei vostri gusti.

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