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Pane & co

Antipasti/ Impasti e preparazioni base/ Pane & co/ Salato

(Fucking) Focaccia broccoli e pomodorini

 

“Pane è la più gentile,

la più accogliente delle parole.

Scrivetela sempre con la maiuscola,

come il vostro nome.” Cit.

 

Farina, lievito e acqua.

Ma che magia meravigliosa è quella della panificazione?

E niente, finalmente un po’ di tempo libero che mi permette di impastare, ma soprattutto attendere, ché gli impasti necessitano di tempo e tanta pazienza.

Tra i regali di Natale ho ricevuto diversi libri, ce n’era anche uno di Cooker Girl (Aurora Cavallo) ché mi piace molto e seguo da un po’ su IG, soprattutto per le ricette sui lievitati.

La ‘fucking’ focaccia era un po’ che volevo provare a farla, finalmente ci sono riuscita!

L’ho personalizzata in base ai prodotti della stagione, ed è venuta una bomba di bontà!

Bella alta, croccante fuori, morbida all’interno e saporitissima!

Et voilà, focaccia broccoli e pomodorini!

 

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Impasti e preparazioni base/ Pane & co/ Salato

Msemen pane sfogliato marocchino

 

“Mangiare è incorporare un territorio”

Jean Brunhes

 

Gli Msemen, il pane (o crêpes) sfogliato marocchino, una delle preparazioni che, di fatto, sono diventate una sorta di dipendenza durante la vacanza in Marocco.

Gli Msemen sono una preparazione base della cucina marocchina e sono davvero semplici da preparare. Non contengono lievito pertanto richiedono un semplice e breve riposo dell’impasto, ma nessuna lievitazione.

La sola difficoltà sta nel tirare la sfoglia molto sottile,  è necessario ungerla accuratamente per poi ripiegarla e formare così dei ‘pacchettini‘ che in cottura produrranno l’effetto della sfogliatura.

In Marocco, gli msemen, ce l’hanno proposto ovunque e in ogni situazione possibile, a colazione con miele e confetture di frutta (venivano servite anche con altre preparazioni, tra cui ad esempio una sorta di pancake con molti buchi, i baghrir), ma anche durante i pasti, come pane da consumare con le tajine o le zuppe.

In tutta onestà è molto buono anche da solo, in vacanza mi è capitato spesso di fare uno spuntino con msemen e una tazza di tè alla menta!

 

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Pane & co/ Salato

Pane naan

 

“Ero solo uscito a fare due passi,

ma alla fine decisi di restare fuori fino al tramonto,

perché uscire, come avevo scoperto,

in realtà voleva dire entrare.”

John Muir

 

Cosa c’è di più bello dei tramonti estivi?

Lunghe e calde giornate che terminano all’aria aperta, con un aperitivo e cosine golose da smangiucchiare, ammirando il tramonto.

Questa che vi propongo è una ricetta che richiede qualche ora di tempo per la preparazione, ma nessuna paura! Vi basterà avviare l’impasto in anticipo e lasciarlo lievitare (dimenticandolo per qualche oretta), per poi cucinare il vostro pane naan poco prima di servirlo. Ché appena fatto ha un suo perché!

Il pane naan è un pane rotondo molto morbido tipico della cucina indiana, le posate vengono infatti sostituite dal pane, utilizzato per raccogliere il cibo e portarlo con una certa maestria alla bocca (senza sbrodolarsi come accadrebbe invece alla sottoscritta).

È ottimo servito ad esempio con il dahl di lenticchie o con curry di verdure o gamberi, io lo adoro anche servito semplicemente insieme ad una salsina, un hummus, o come in questo caso, con un pesto di verdure.

Qui ad esempio l’ho servito con un pesto di foglie di carota, vi assicuro che è molto buono!

Andiamo a vedere la ricetta?

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Colazione e merenda/ Dolce/ Dolci da credenza e crostate/ Pane & co

Pandolce alla frutta secca

 

“Svegliandomi questa mattina,

sorrido.

Ventiquattro ore nuove di zecca

sono davanti a me”

Thích Nhat Hanh

 

Vi capita di mettere ordine nella dispensa e trovare un sacco di sacchettini con residui di frutta secca o candita?

A me quasi sempre.

Chissà perché non vengono mai finiti completamente e ne restano sempre un po’, dimenticati dietro a tutte le altre scatolette e sacchettini.

Per rimediare e utilizzarli tutti in una volta sono solita preparare un dolce, in questa stagione spesso faccio la pinza, tipico dolce veneziano che si prepara con una polentina di farina di mais.

Questa volta invece vi propongo un lievitato, un pandolce facile e profumatissimo, perfetto per la colazione o per la merenda.

Io ho utilizzato frutta essiccata ma è perfetto anche con frutta secca  come mandorle, noci o nocciole, potete davvero sbizzarrirvi.

Il tempo non manca in queste giornate di restrizioni, munitevi di lievito e impastate!

Questo pandolce alla frutta  è morbidissimo e fragrante e in cottura sprigionerà un meraviglioso profumo in tutta la casa.

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Antipasti/ Pane & co/ Salato

Pita (integrale)

 

“S’io facessi il fornaio vorrei cuocere un pane cosi grande da sfamare tutta,

tutta la gente che non ha da mangiare.

Un pane più grande del sole, dorato, profumato come le viole.

Un pane cosi verrebbero a mangiarlo dall’India e dal Chilì i poveri,

i bambini, i vecchietti e gli uccellini.

Sarà una data da studiare a memoria: un giorno senza fame!

Il più bel giorno di tutta la storia!”

Gianni Rodari

 

La Pita è un delizioso pane umido, morbido e poco lievitato, abbastanza semplice da preparare in casa, la cui particolarità è che in cottura si gonfia, formando una tasca che la rende perfetta per essere farcita nei modi più svariati.

Tipico dei paesi del medio-oriente, normalmente viene farcito con hummus, falafel, kebab, o anche di gyros, la tipica preparazione greca (gyros pita).

La Pita è probabilmente la preparazione più antica in assoluto e può certamente considerarsi l’antenato del pane e della nostra pizza (il nome stesso ‘pita’ ricorda per assonanza sia il termine ‘piada’ che ‘pizza’), sembra infatti sia nota già in epoca babilonese, ben 4500 anni fa.

Il termine pita si è diffuso in Italia nella seconda metà del secolo scorso e stava a indicare il tipo di pane utilizzato nella cucina tradizionale dei Balcani e in particolare della Grecia, viene spesso utilizzata come accompagnamento e ‘contenitore’ di pietanze speziate a base di carne o verdure, ma è interessante ricordare che originariamente questo pane ‘con la tasca’ era nato per raccogliere le salse, senza alcun bisogno pertanto di essere tagliato.

In ogni caso si presta davvero alla perfezione per essere farcito a mo’ di panino nei modi più svariati, io lo trovo ottimo anche servito semplicemente con tzaziki (la salsa greca a base di yogurt e cetriolo) e un’insalata greca.

Normalmente la pita è un pane chiaro e morbido, io qui ve lo propongo con una parte di farina integrale e accompagnato a due diversi hummus, uno di broccoli, e l’altro di pomodori secchi. Nel blog ne trovate altre varianti (qui di hummus ne andiamo abbastanza ghiotti), l’hummus di carote e ceci e l’hummus di cicerchie.

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Pane & co/ Primi piatti/ Salato

Riso Pilaf

 

“Un odore dolce e speziato insieme,

che poi è l’odore di tutta la Turchia.”

Georges Simenon

 

Usato come ‘pane’, il riso è l’accompagnamento ideale per tanti piatti.

Quando si parla di Pilaf non si intende un piatto finito, ma in realtà un metodo di cottura facile e veloce, che trova le sue antiche origini in Turchia ma è molto diffuso in tutta la cucina mediorientale,  il termine ‘pilaf’ deriva infatti dal persiano “pilaou” ovvero “riso bollito”.

La cottura pilaf permette di portare in tavola un piatto di riso dai chicchi ben sgranati, che diventa un perfetto accompagnamento per molti piatti diversi, a base di carne, pesce o verdure, o semplicemente servito insieme a salse speziate e curry vari.

Si tratta in sostanza di una cottura per assorbimento, un po’ come si fa per il cous cous, utilizzando semplicemente acqua, oppure brodo vegetale o di carne. Questo tipo di cottura è indicata per i risi a grana lunga, come ad esempio il Basmati, il Patna oppure il Jasmine.

Per aromatizzare il riso, durante la cottura, vengono aggiunti degli aromi, a me piace molto profumato nel modo tradizionale, con cannella e chiodi di garofano, ma potrete variare utilizzando gli aromi che preferite, in base anche alla preparazione con cui lo accompagnerete, curcuma, curry, cumino, o anche semplici aromi mediterranei, come carota, sedano e finocchio.

 

 

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Antipasti/ Pane & co/ Salato

Crackers integrali ai semi con farina di canapa

 

Spazzolati.

Tutti.

Due teglie.

Finiti subito.

Dovete assolutamente provarli questi crackers.

Di ritorno dalla piscina, un sabato mattina, carica di energia, mi sono messa a fare di tutto, compresi questi crackers che ho servito con un hummus saporitissimo (ma questa è un’altra ricetta…ve la proporrò la prossima volta!).

L’abbinamento mi è piaciuto tantissimo.

Questi cracker si sgranocchiano piacevolmente anche da soli, sono profumati e aromatici.

Credetemi, più difficili da spiegare che da fare.

Bando alle ciance, saltiamo a piè pari nella ricetta dei crackers integrali ai semi con farina di canapa, che dite?

 

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Pane & co/ Piatti unici/ Salato

I Bagels

 

“Diversivo, distrazione, fantasia,

cambiamenti di moda, di cibo, amore e paesaggio.

Ne abbiamo bisogno come dell’aria che respiriamo.”

(Bruce Chatwin)

 

Eh se mi capita!

Di mangiare qualcosa di ‘diverso’, e allora si va al ristorante giapponese come abbiamo fatto la scorsa settimana o al cinese, ‘quello buono’ ché non tutti sono raccomandabili.

E poi capita anche che ti viene voglia di fare i bagels, e allora ti metti ad impastare dato che anche le temperature aiutano in questi giorni (guardate qui sotto che impasto incredibile con soli 5 g di lievito!).

I bagels “…buoni come quelli di Amsterdam mamma! Anzi sai che sono anche meglio?” (si perché ad Amsterdam c’è una catena dedicata proprio a loro, ma ve lo racconterò appena riesco a pubblicare il post sul nostro viaggio).

Per chi non li conosce i bagels sono dei panini con una consistenza molto particolare, probabilmente di origine ebraica, portati sul suolo americano dagli immigrati polacchi.

La consistenza particolare è data dalla doppia cottura, vanno infatti prima bolliti per alcuni minuti prima di essere cotti in forno.

La ricetta è tratta da un libro che amo molto “Come si fa il pane” di Emmanuel Hadjiandreou.

Se avete qualche ora a disposizione provateli, sono eccezionali!

 

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Antipasti/ Blogtour/ Pane & co/ Salato

La piadina romagnola (con l’olio EVO). Cose che si imparano a Bellaria-Igea Marina

 

“Mamma, guarda! Lo squacquerone!”

Eh niente! Davanti al banco della gastronomia la piccola Serena ha deciso cosa avremmo dovuto preparare per pranzo il giorno successivo.

La piadina romagnola!

Mettere le mani in pasta le piace troppo.

Il corso di cucina che abbiamo fatto tutti insieme a Bellaria-Igea Marina all’Azienda Agricola Collina dei Poeti, durante il blog tour #BIMFORKIDS, (di cui vi ho parlato nel post precedente) ha riscosso un enorme successo con le mie ragazze.

La piadina, forse la più classica delle specialità romagnole, ha origini davvero antiche, ci sono tracce di questa forma di pane fin dall’epoca romana.

Un impasto semplicissimo, acqua, farina, sale e strutto (nella ricetta tradizionale), ‘pane povero’ che fa parte della cultura contadina di queste terre.

La ricetta della piadina, è bene saperlo, non è una sola. Tra le due varianti principali, la riminese molto grande e sottile e quella forlivese più piccola e spessa, esistono tante varianti, ogni paese della Romagna ha la sua piadina, ogni casa e famiglia ha la sua ricetta.

Io ho imparato a prepararla a scuola, con la ricetta tradizionale che prevede lo strutto (magari pubblicherò qui nel blog anche quella ricetta più avanti) ma ho apprezzato tantissimo questa che ci hanno insegnato Barbara e nonna Mariula de La Collina dei Poeti, stupenda Azienda Agricola di Santarcangelo di Romagna.

Una ottima piadina preparata con l’olio Extravergine di oliva (di loro produzione!).

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Antipasti/ Pane & co/ Salato

Mozzarella in carrozza

 

Come credo accada un po’ a tutti, ci sono piatti, cose, profumi che mi ricordano l’infanzia, che mi portano indietro nel tempo. Quando, bimba in quel di Venezia, con la famiglia ci fermavamo in qualche bàcaro e quello che io e mio fratello chiedevamo sempre erano le polpette oppure la mozzarella in carrozza.

Sembra che le origini della mozzarella in carrozza portino a Napoli intorno all’800, preparazione nata come recupero del pane raffermo e della mozzarella avanzata che, piano piano, è poi entrata a far parte della tradizione gastronomica di tante altre regioni italiane.

La mozzarella veneziana è però diversa da quella che viene tradizionalmente preparata a Napoli.

Nella città partenopea viene comunemente utilizzato pane in cassetta o casereccio, una fetta di mozzarella tra le due fette (la ‘carrozza’ per l’appunto), passato il tutto nella farina poi nell’uovo sbattuto con poco latte quindi fritte.

La versione veneziana è un po’ diversa, si usa comunemente pan carrè o pane bianco da tramezzini, alla mozzarella viene aggiunto prosciutto crudo oppure acciuga e il risultato è più gonfio perché i sandwich di pane e mozzarella vengono passati in una pastella che va lasciata lievitare prima di essere fritti (sotto, a fine post, vi indico due locali storici dove si possono gustare delle ottime mozzarelle in carrozza).

Io ve ne propongo una versione casalinga leggermente diversa, senza l’utilizzo della pastella lievitata, sandwich bagnati nel latte, poi nell’uovo ed infine nel pangrattato, otterrete delle mozzarelle in carrozza leggere ed asciuttissime, una tira l’altra insomma!

Ricettina?

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Colazione e merenda/ Dolce/ Pane & co

Brioche alle fragole

“Il sorriso, permette all’anima di respirare.”

Fabrizio Caramagna

 

Preparare dolci e lievitati per me è terapeutico, credo di averlo già scritto diverse volte qui nel blog.

Rilassa, svuota la mente dai pensieri negativi, fa tornare il sorriso.

E bisognerebbe sempre trovare il tempo di preparare in casa qualcosa di soffice e profumato per la colazione.

Il profumo dei lievitati avvolge tutta la casa fino al giorno successivo.

Mi sveglio sentendone l’odore, scendo le scale e so che sono li pronti per essere serviti.

Vuoi mettere imbandire la tavola per la colazione con un piatto di brioche fatte in casa?

Un risveglio decisamente più piacevole, che dite?

Non è complicato prepararle e dà una grande soddisfazione vedere un impasto crescere, e avere pronta in poco tempo una merenda sana e profumata.

La ricetta arriva da un La Cucina Italiana di un po’ di tempo fa, fatta, rifatta, e un po’ modificata nel tempo.

Pochi prodotti di qualità, farine, uova, burro, e frutta fresca di stagione.

Che dite?

Andiamo a vedere la ricettina di queste brioche alle fragole?

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