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Secondi di carne

Greenery mood/ Salato/ Secondi di carne

Polpettine di tacchino con dadolata di verdure

 

 

 

Sono già in mood primaverile.

Si capisce un po’ dai colori di queste foto no?

Negli ultimi giorni qui al nord, sole non pervenuto, tempo grigio, umidità…

E la voglia di primavera sopraggiunge.

Va beh, lo sapete ormai che c’ho un debole per le polpette e per il sedano rapa

Questo piatto, qui a casa mia, fa diventare tutte le faccine sorridenti.

E’ gustoso e colorato, io a volte lo accompagno con del riso pilaf e diventa un ottimo piatto unico.

Per necessità, io metto la carota anche dentro alle polpette stesse, ché la piccoletta le carote non  le mangia come contorno, quindi devo trovare dei trucchetti per fargliele ingerire.

Portate pazienza, ma ultimamente i miei post sono molto stringati e veloci, lo so…

Li preparo davvero di corsa.

Il momento è frenetico, ma felice, sono tante le cose belle in cantiere e presto ve le potrò anche raccontare!

Ricettina?

Dai andiamo a veder come ho preparato queste polpettine di tacchino con dadolata di verdure!

 

 

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POLPETTINE DI TACCHINO CON DADOLATA DI VERDURE

Ingredienti

Dose per 4 persone

1 petto di tacchino (ca 500 g)

2 fette di pancarrè

50 g Grana Padano

latte qb

2 spicchi aglio

1 scalogno

1 uovo biologico

aromatiche fresche (salvia, rosmarino, timo)

½ sedano rapa

2-3 coste di sedano verde

3 carote grandi

1 scalogno

pane grattugiato qb

olio evo qb

sale integrale qb

pepe bianco qb

 

Preparazione

Tagliate il tacchino a pezzettoni, e fatelo cuocere in una padella antiaderente abbastanza capiente, con un filo d’olio, lo spicchio d’aglio privato dell’anima, mezza carota tagliata a pezzettini e delle foglie di salvia. Spezzettate il pancarrè ed ammollatelo con poco latte. Versate il tacchino nel cutter e tritatelo insieme al pancarrè strizzato bene, l’uovo, il Grana Padano, sale, pepe e delle altre aromatiche a vostro piacere (prezzemolo, timo).

Verificate la consistenza del composto, se troppo morbido aggiungete poco pane grattugiato, quindi prendete poco composto (una cucchiaiata ca) e con le mani bagnate formate delle polpettine rotonde che passerete nel pane grattugiato. Fatele riposare in frigorifero per una mezz’ora.

Nel frattempo preparate la dadolata di verdure di stagione, tritate finemente aglio e scalogno e tagliate le restanti verdure a dadini possibilmente della stessa misura. Nella stessa padella in cui avete cotto in tacchino, rosolate prima aglio e scalogno, quindi aggiungete la dadolata di verdure, regolate di sale e pepe, se necessario aggiungete poca acqua. Non devono diventare troppo morbide ma mantenere la loro consistenza.

Una volta cotte, spostatele in un piatto ed utilizzate la stessa padella per rosolare le polpettine; versate nella padella un filo d’olio e rosolatele bene da tutti i lati. Non dovranno rimanere molto sul fuoco perché la carne è già cotta. Quando saranno belle rosolate unite la dadolata di verdurine, scaldate insieme per pochi minuti, cospargete generosamente di prezzemolo e servite.

Servite insieme a piacere anche del riso pilaf, diventerà un ottimo piatto unico.

 

 

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Buona settimana

e sempre #solocosebelle

 

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Salato/ Secondi di carne

Gratin di pollo e carciofi … e altri ‘prodotti di stagione’

 

Tra i prodotti di stagione c’è anche lui, lo streptococco.

Normalmente arriva quando è meno gradito, cioè durante le feste o, nel nostro caso nel bel mezzo del corso di sci.

Sicuramente non arriva il lunedì, ché il pediatra è disponibile, macché.

Lui preferisce i pre-festivi, venerdì sera o sabato, così, giusto per regalarti due belle nottate di febbre alta, spugnature e antifebbrili vari…

Lui ama molto i bambini, soprattutto quelli dai tre anni in su e li segue fino alla fine dell’adolescenza.

I suoi spostamenti avvengono attraverso l’aria.

Si, lui salta da un bimbo all’altro a cavallo di goccioline di saliva, con uno starnuto, un bel colpetto di tosse o una risata, si sposta così (il maledetto).

E si è fatto anche furbo lui, il signor strpetococco, resistendo agli antibiotici, in alcuni casi.

Lo sapevate che sono state trovate tracce di streptococco pure negli affreschi della Villa dei Misteri a Pompei?

Ecco, lui si diverte a rompere le scatole pure lì, minacciando di rovinare i colori dei dipinti.

Credo si sia capito come abbiamo passato il fine settimana…altro che montagna, sole, neve e sci.

Meglio che interrompa i miei deliri di mamma che non ha dormito per due notti e, con un occhio aperto e l’altro con  palpebra calante, vi lascio alla ricetta.

Buona settimana gente!

Io vado a chiudere anche l’altro occhio sul divano.

 

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GRATIN DI POLLO E CARCIOFI

Ingredienti per 4 persone

5-6 carciofi

450 g petto di pollo

2 uova biologiche

4 cucchiai di Parmigiano Reggiano

2 spicchi d’aglio

1 limone

1 manciata di mandorle (non pelate)

pane grattugiato

prezzemolo fresco qb

olio EVO qb

burro qb

sale integrale qb

pepe nero qb

Preparazione

Mondate i carciofi, eliminate le foglie esterne più dure, tagliate la punta e sbucciate il gambo, eliminandone una parte se molto lungo. Tagliateli in quattro spicchi ed eliminate la barba interna con uno spelucchino. Tuffateli subito in una bacinella con acqua fredda e acidulata con del succo di limone, per evitare che anneriscano.

Tagliateli a fettine sottili e metteteli a cuocere in una padella abbastanza capiente, dove avrete fatto precedentemente rosolare lo spicchio d’aglio, privato dell’anima e tritato (o intero e schiacciato se non gradite ingerirlo e preferite toglierlo).

Unite poca acqua calda e lasciateli cuocere coperti fino a quando saranno morbidi. Regolate di sale e pepe e tenete da parte.

In un’altra padella antiaderente cuocete il petto di pollo ridotto in piccoli straccetti con poco olio EVO e lo spicchio d’aglio schiacciato. Se necessario, aggiungete poca acqua e lasciate cuocere bene, regolate di sale. Togliete dal fuoco, eliminate l’aglio e fate raffreddare.

Una volta raffreddato leggermente, versate il pollo in un contenitore capiente, unite le uova e parte del Parmigiano grattugiato.

Aggiungete anche del prezzemolo spezzettato con le mani, ed i carciofi. Mescolate bene per amalgamare gli ingredienti, quindi versate in una pirofila, livellate bene il composto con un cucchiaio.

Nel mixer tritate, il pane grattugiato con il rimanente Parmigiano, le mandorle ed il prezzemolo.

Cospargete il trito sopra al pollo con i carciofi, distribuite sopra dei piccoli pezzetti di burro e cuocete in forno ben caldo per circa 15-20 minuti a 190-200°.

Per far dorare bene la superficie, utilizzate la funzione grill per gli ultimi minuti di cottura.

 

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Diario/ Salato/ Secondi di carne

Pollo Tandoori, il Garam Masala … i piatti sono memoria

 

“I piatti sono memoria”

da “Cucina, amore e curry”

 

Più di un mese fa compiva gli anni la mia pre-adolescente dodicenne.

La richiesta per festeggiare il compleanno è stata, cena-con-due-amichette-più-cinema-più-pigiama-party.

Organizzo tutto con le mamme delle altre due pischelle, e la sera in questione partiamo tutte e quattro con mini sacher  (si, aveva chiesto anche quella..) al seguito.

Dopo aver cenato insieme, decido che al cinema è meglio dividerci.

Numero uno, loro volevano vedere “Hunger Games”, e a me quel genere di film…ma anche no.

Numero due, che cavolo di festa di compleanno è se la mamma ti segue anche in sala? Insomma non volevo essere di troppo

Quindi, tutte-le-dovute-raccomandazioni-del-mondo, e ci siamo divise (tanto il loro film durava una mezza eternità, quindi sarei stata fuori ad attenderle alla fine della proiezione).

Confesso che non amo andare al cinema da sola, ma quella sera non mi è pesato affatto.

La sala era piccola e affollata, la proiezione faceva parte di un Cineforum, quindi erano previsti una presentazione ed un dibattito alla fine del film.

Il film in questione è Amore, Cucina e Curry.

Un delizioso film prodotto dal premio Oscar Steven Spielberg, da Oprah Winfrey e da Juliet Blake, la cui sceneggiatura è tratta dal romanzo “The Hundred-Foot Journey (Madame Mallory e il piccolo chef indiano)” di Richard C. Morais. Tra gli interpreti la meravigliosa Hellen Mirren.

Lasse Hallström, il regista, ha diretto anche Chocolat (confessate su, quante volte lo avete visto??) e, cosa curiosa di cui non ero a conoscenza, sua la direzione della maggior parte dei videoclip degli ABBA, indimenticato gruppo Pop, nonchè del Movie a loro dedicato.

 

“Mi sono innamorata della storia e della sua splendida ambientazione,

dell’idea che permea il libro secondo cui il cibo unisce le persone.

Mi piaceva il confronto fra il classico ristorante francese

e la vivace e variopinta cucina indiana.

In un locale i clienti ascoltavano Mozart,

mentre nell’altro rimbomba la fragorosa musica di Bollywood:

è uno scontro culturale di proporzioni epiche.”

Juliet Blake – produttrice

Un film di “integrazione e fornelli“, mi sono ritrovata immersa in colori, atmosfere, profumi e in una storia che racconta un vero e proprio scontro culturale a suon di prelibatezze, padelle, forni tandoor, zuppe di pesce, cucina molecolare e spezie.

Il film è una successione di emozioni, risate, commozione, pianto, ma il lieto fine che unisce cuore e palato è assicurato.

Se non lo avete visto ve lo consiglio vivamente!

Uscita dal cinema, la voglia di preparare il pollo tandoori era grande…

I profumi mi sembrava di averli sotto al naso.

Non avevo il Garam Masala pronto, ma avevo praticamente tutte le spezie a casa per poterlo preparare, e non ho resistito a lungo.

Masala, secondo la tradizione indiana, è una miscela di spezie sapientemente combinate, e diverse a seconda della pietanza alla quale sono destinate.

Una tra queste è il Garam Masala, dove Garam sta a significare “piccante” e Masala per l’appunto significa “spezia”.

Pollo Tandoori perché cotto in origine all’interno di un forno in terracotta cilindrico, il forno tandoor per l’appunto.

In India viene utilizzato un pollo intero ma, senza il forno tandoor, diventa più difficoltosa la cottura, quindi optare per delle cosce è molto più comodo con il forno tradizionale.

Il colore della salsa viene dato dalla paprika, la quantità a vostro piacimento, a seconda di quanto lo volete colorato.

Vi assicuro che è facilissimo e che il profumo che si sprigionerà a fine cottura per tutta la cucina vi conquisterà!

Che fate? Lo provate?

 

 

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POLLO TANDOORI

Ingredienti ( per  6 persone)

6 cosce di pollo (grandi)

150 g yogurt (preferibilmente greco)

3-4 spicchi d’aglio

4-5 cm di zenzero fresco (grattugiato)

1/2 limone(succo)

paprika dolce qb

olio EVO (la ricetta originale prevede olio di senape)

sale integrale qb

pepe nero qb

peperoncino qb (facoltativo)

Garam Masala*

 

Ingredienti Garam Masala*

1/2 tazza di semi di cumino

2 cucchiai di semi di coriandolo

2 cucchiai cannella in polvere

8 bacche di cardamomo (io verde)

6 chiodi di garofano (o polvere)

1/2 noce moscata grattugiata

2 pezzi macis

1 cucchiaio di pepe nero in grani

4 anice stellato

4 foglie alloro

 

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GARAM MASALA home made

Per prima cosa prepariamo il mix di spezie che ci serve per preparare questo piatto.

Le spezie vanno scaldate in una padella antiaderente (non tostate, ma solo scaldate, affinché sprigionino le loro essenze e profumi). Muovetele con un cucchiaio di legno, appena ben calde, trasferitele su un piatto e fatele raffreddare.

Se avete a disposizione un mortaio, pestatele bene tutte insieme, oppure tritatele utilizzando un semplice mixer.

Siccome le spezie macinate, anche se conservate in vasetti ermetici ed al riparo della luce, tendono a perdere profumo e fragranza rispetto a quelle intere, io preferisco prepararlo di volta in volta nella quantità necessaria per il piatto.

 

Preparazione

Prima marinatura:

Tritate gli spicchi d’aglio (privato dell’anima) finemente insieme allo zenzero grattugiato.

Se disponete di un mortaio pestateli bene insieme con il pestello.

Mescolate il composto ottenuto con il succo di mezzo limone e poco olio all’interno di una pirofila, adagiatevi le cosce di pollo,  massaggiatele bene per fare assorbire, coprite con della pellicola alimentare e fate riposare per mezz’ora in frigorifero.

Seconda marinatura:

Mescolate lo yogurt con il Garam Masala precedentemente preparato, in un contenitore abbastanza capiente, aggiungete la paprika, il sale, il pepe ed il peperoncino (facoltativo) qb, e mescolate bene.

Incidete con un coltello affilato le cosce di pollo. Vanno incise fino all’osso più volte da entrambi i lati, affinché possano assorbire bene gli aromi e cuocersi bene. Immergetele nella salsa di yogurt preparata e massaggiate a lungo con le mani per far assorbire bene le essenze.

Lasciatele riposare nella salsa, coperto, in frigorifero per almeno due ore (ho trovato ricette dove consigliano il riposo per una notte intera, ma anche con due ore il pollo era profumatissimo).

 

 

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Trascorso il tempo di marinatura, accendete il forno alla massima temperatura.

Trasferite le cosce di pollo in una teglia (ma va bene anche la pirofila) e copritele con la salsa.

Cuocetele in forno ben caldo, 220°, per circa 40 minuti, avendo cura di girarle durante la cottura, gli utlimi 5-10 minuti usate la funzione grill, si formerà una bella crosticina in superficie.

Ottimo servito con del riso bianco (pilaf) e dell’insalata di stagione.

 

 

 

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Eventi/ Pane & co/ Salato/ Secondi di carne

Hamburger di pollo con ananas grigliato e panini homemade … e Bloggalline alla festa della vendemmia

Avete presente quando vi capita di mangiare fuori qualcosa di buono, che vi stuzzica il palato, e il desiderio di riprovare a farlo a casa vi assale?

Ecco.
A me capita spesso.
Questo forse non è un piatto così strano e particolare, in fondo è un hamburger…
Ma mi è piaciuto così tanto che ho voluto provare a farlo praticamente subito, appena tornati da Londra.
Potete servirlo a mò di hamburger con tutti gli ingredienti stratificati, ma vi servirà un ananas più piccolino, diversamente le fette deborderanno dal panino…
Io ho preferito lasciarlo destrutturato, esattamente come l’ho mangiato a Londra.
Poi volete mettere la soddisfazione di farsi anche i panini?
Si ok, si lavora un pochino, ma vedere tutta la famiglia concorde sulla bontà, che ripulisce allegramente il piatto, ripaga del tempo impiegato a prepararlo!
Alla fine del post, un piccolo reportage fotografico del mini-raduno de Le Bloggalline alla Festa della Vendemmia 2014, presso le Tenute Tomasella in quel di Portobuffolé.
Vi saluto, buon fine settimana gente!
 

HAMBURGER di POLLO con ANANAS GRIGLIATO e PANINI HOMEMADE
Ingredienti ( per 4 hamburger e 4 panini):
Panini per hamburger  (ricetta tratta da “Come si fa il pane” di E. Hadjiandreou)
200 g di farina macinata a pietra tipo 1
¾ cucchiaino di sale integrale
6 g di lievito di birra fresco (o 3 gr di lievito secco attivo)
130 ml acqua calda
Hamburger di pollo
500 g di petto di pollo
1 uovo biologico
3 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattugiato
1 spicchio d’aglio (a piacere)
Salvia e prezzemolo freschi qb
Sale integrale qb
Pepe bianco qb
3 grani di pepe di Sichuan (tritato o pestato nel mortaio)
Per completare
1 ananas fresco
2 cipolle di Tropea
Insalata a piacere (a foglia grande)
mandorle a lamelle una manciata
olio EVO
sale qb
pepe qb
Panini per hamburger
1) In una piccola ciotola, mescolate la farina e il sale, tenete da parte. Questi sono gli ingredienti secchi.
2) In un’altra ciotola (più grande), mescolate il lievito con l’acqua calda fino a che sarà sciolto. Questi sono gli ingredienti umidi.
3) Unite gli ingredienti secchi a quelli umidi.
4) Mescolate i due composti con un cucchiaio di legno (io ho eseguito questa operazione con la planetaria, gancio) e lavorateli con le mani finché si formerà un impasto.

5) Usate un raschia-pasta per pulire le pareti della ciotola (o della planetaria) ed assicurarvi che gli ingredienti siano ben mescolati.

 

6) Coprite l’impasto con una ciotola e fatelo riposare per 10 minuti.
7) Trascorso il tempo l’impasto è pronto da lavorare. Lasciandolo nella ciotola, tirate una parte dell’impasto dal lato e premetelo al centro. Girate leggermente la ciotola e ripetete l’operazione con un’altra porzione di impasto. Ripetete altre 8 volte. L’intero processo dovrebbe durare circa 10 secondi e l’impasto dovrebbe iniziare a fare resistenza.
8) Coprite nuovamente e lasciate riposare per 10 minuti.
9) Ripetete due volte le fasi 7 e 8. Dopo la terza lavorazione, l’impasto dovrebbe essere liscio.
10) Ripetete la fase 7 un’ultima volta. Dopo questa lavorazione, capovolgendo l’impasto nella ciotola dovreste avere una palla liscia.
11) Coprite nuovamente e fate lievitare per 1 ora.
 

 

12) Trascorso il tempo l’impasto dovrebbe essere raddoppiato di volume, schiacciatelo delicatamente con il pugno per sgonfiarlo e fare uscire l’aria.
13) Trasferite l’impasto su un piano di lavoro infarinato e dividetelo in 4 porzioni  uguali (da ca. 80 gr ciascuna) utilizzando un raschia-pasta di metallo o un coltello.
14) Prendete una porzione di impasto e rotolatela tra le mani fino ad ottenere una pallina liscia perfettamente rotonda. Appiattitela leggermente da un lato ed appoggiatela su una teglia coperta di carta forno, con il lato schiacciato in basso.
Formate in questo modo i 4 panini.
15) Coprite e fate lievitare per circa 15-20 minuti, fino a quando saranno quasi raddoppiati di volume.
16) Nel frattempo accendete il forno a 240° (ventilato) o alla massima temperatura.
Mettete a scaldare una teglia sul fondo del forno e tenete da parte una tazza piena d’acqua.
17) Mettete i panini lievitati nel forno ben caldo, versate l’acqua tenuta da parte nella teglia sul fondo per formare il vapore e abbassate la temperatura a 220°.
Cuocete i panini per circa 15 minuti, comunque fino a che saranno belli dorati.
Per verificare la cottura, rigiratene uno e dategli un colpetto sul fondo, dovrebbe suonare vuoto.
Fateli raffreddare su una griglia.

 

Hamburger di pollo
Tritate la carne di pollo nel cutter (robot da cucina), trasferitela in una terrina ed unite l’uovo, il Parmigiano, l’aglio tritato (privato dell’anima) e mescolate bene con un cucchiaio di legno.
Unite anche sale, pepe bianco, pepe di Sichuan tritato e le erbe aromatiche lavate e tritate.
Mescolate bene e, con le mani bagnate, prelevate una parte di prodotto e formate delle palline con i palmi delle mani, disponetele su un piatto coperto di pellicola trasparente, appiattendole un po’ per dare loro la forma dell’hamburger.
Fate riposare gli hamburger in frigorifero per almeno una mezz’ora affinché si compattino (io li ho passati in abbattitore in modalità surgelazione per una decina di minuti).
Scaldate una padella antiaderente dal fondo spesso e cuoceteli a fiamma media  per circa 3-4 minuti per lato.
Io ho finito la cottura in forno caldo, li ho trasferiti su una teglia rivestita di carta forno e li ho lasciati a 180° per circa 6-7 minuti.
Per completare il piatto
Tagliate le cipolle a fette spesse e grigliatele da entrambi i lati, salate e pepate.
Preparate le fette di ananas e grigliate anche queste da entrambi i lati.
Tostate le mandorle in una padella antiaderente.
Servite il piatto con le foglie di insalata sul fondo (lavate ed asciugate), disponete sopra l’ananas e la cipolla grigliati, hamburger ed il panino.
Regolate di sale e pepe, finite il piatto con poco olio EVO e le mandorle tostate.
LE BLOGGALLINE alla FESTA DELLA VENDEMMIA
Tenute Tomasella – Portobuffolé
Una domenica tra le vigne.

 

 

 

Piedini al lavoro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

foto Miky Pisanu

 

Grazie a tutte le ragazze che hanno partecipato!
E’ sempre un piacere stare insieme!
La bloggallinite dà dipendenza!

 

Diario/ Piatti unici/ Salato/ Secondi di carne

Peperoni cornetti ripieni di cous cous, pollo al curry e mandorle … e le gonne di Stella Jean

 
  
Il cous cous.
Evoca notti sahariane di luna e di stelle.
La magia di un tè nel deserto.
E’ un piatto mutevole, cambia sembianza, può essere tunisino, algerino, marocchino, libanese.
Preparato con gli ortaggi, con la carne, il pesce, con i ceci e le verdure.
Ma anche freddo, con le verdure fresche, che in Libano chiamano taboulé, oppure il mestuf, cous cous dolce con il miele e la frutta, sia fresca che secca.
Poi succede che incontra un peperone, e ci salta dentro.
Trasformandosi in felice contaminazione.
 
 
 
“Credo che la moda possa essere innovativa 
quando si pone come ponte tra culture diverse.” 
 
Stella Jean


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Antipasti/ Salato/ Secondi di carne

Facciamo scarpetta! Le polpette al pomodoro con mix aromatico piccante

 
 
 
Avete presente quei piatti che fanno casa?
Che ti ricordano la famiglia, l’infanzia?
Quei piatti che ti piace servire direttamente in tavola con la padella, ché dopo si fa la scarpetta con il sughetto e si ripulisce tutta la pentola?
Ecco. Questo per me è uno di quei piatti.
E voi direte…ma le polpette con il sugo???
ECCERTO!
A me le polpette piacciono tutte, sia chiaro.
E mi piace provare nuove ricette, nuovi abbinamenti.
Ma la semplicità e la tradizione vengono prima di tutto.
E queste sono le polpette perfette, ecco.
Quelle che se le fai piccoline ci puoi condire la pasta, se le fai più grandi le presenti come secondo.
Io ho usato un condimento aromatico per il quale ho preso spunto in un negozio durante la nostra vacanza in Calabria.
Ho sbirciato gli ingredienti di un vasetto e siccome avevo fatto una buona scorta di peperoncini che ho fatto essiccare, l’ho preparato a casa.
E’ ottimo per condire le bruschette, e per dare un tocco piccante ed aromatico ai sughi con il pomodoro.
Il grado di piccante lo decidete voi, in base alla quantità e qualità di peperoncini che userete.
Ok dai, andiamo con la ricetta!

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Salato/ Secondi di carne

Costine di maiale e verze ‘soffocate’ (costesine e verse ‘sofegae’)


Avete presente i piatti che vi fanno ritornare bambini?
Quelli che te li trovi davanti e pensi alla tua mamma in cucina che ti serviva questo bel piattone fumante?
Ecco, questo per me è uno dei piatti che mi fanno tornare indietro nel tempo.
Quelli che, quando ne sentivi il profumo arrivando a casa, ti veniva il sorriso da un orecchio all’altro, e la felicità di mettersi a tavola era tanta.
 


Immagine da Pinterest
 
 
Si, è vero, in cottura hanno un odore forte che o si ama o si detesta….beh, io amo tutto quello che puzza, cavoli, cavolfiori, broccoli e broccoletti…
Poi fanno un gran bene, quindi come non approfittare della loro presenza in questa stagione dell’anno?
Ricordiamolo sempre, la natura non fa nulla per caso.
Ogni stagione ha i suoi frutti e c’è sempre un perché.
Le verse ‘sofegae’ sono uno dei contorni invernali più tradizionali nella cucina veneta. E’ perfetto per accompagnare carne dal sapore forte, tipo le costicine di maiale o le salsicce.
Questa è la ricetta di mia mamma.
La ricetta per la cottura delle verze è presente anche in un libro di cui vi ho già accennato in passato e che mi piace molto, i ‘Sapori del Veneto’ di Rosalba Gioffré.
Allora che si fa?
Pronti, VIA!
 

COSTINE DI MAIALE E VERZE ‘SOFFOCATE’ (COSTESINE e VERSE ‘SOFEGAE’)
Ingredienti:
8 costicine o costine di maiale
1 verza di circa 1,5 kg
alcune fette di lardo (facoltativo, previsto nella ricetta originale)
Olio EVO qb
Rosmarino qb
2 spicchi d’aglio
½ cipolla
Vino bianco qb (1 bicchiere ca)
Sale rosa dell’Himalaya qb
Pepe nero qb
 
 
 
 
 
 
 
In una padella fate soffriggere lo spicchio d’aglio schiacciato con poco olio EVO, unite le costicine e fatele rosolare per circa 20 minuti avendo cura di rigirarle durante la cottura.
Eliminate le foglie più dure della verza, tagliatela a metà, lavatela bene ed affettatela sottile (a listarelle), avendo cura di eliminare anche la parte centrale più dura.
In una padella capiente (una volta tagliate, le verze saranno ‘voluminose’), fate soffriggere l’aglio e la cipolla tritati (ed il lardo, se decidete di metterlo), con poco olio EVO.
Versate la verza nella padella, salate e fate cuocere a fuoco lento, coperta, avendo cura di mescolare spesso affinché non si attacchi al fondo.
Unite il vino  e continuate la cottura a fuoco basso per circa un’ora, in questo modo si cuoceranno quasi fino a disfarsi.
Fate attenzione a non caramellarle né farle brunire troppo, devono stufarsi ma rimanere chiare.
 
 
 
 
 
 
 
 
Poi unite il rosmarino (due rametti) e le costicinedi maiale, precedentemente rosolate a parte.
Lasciate cuocere ed insaporire lentamente, coperto, per un’altra mezz’ora.
A fine cottura pepate.
Servite ben caldo.
Accompagnate a piacere con della polenta gialla.

SOFEGAE: SOFFOCATE ovvero cotte a fuoco molto lento e con coperchio.
 
 


 
 
 
 
Curiosità e Proprietà della verza:
La verza, o cavolo verza, era già molto usata nell’antichità e, grazie alle sue proprietà, veniva considerata una pianta medicinale a tutti gli effetti.
Ha origine nel bacino del Mediterraneo e, nell’antica Roma, veniva consumata prima dei banchetti per favorire l’assorbimento dell’alcool da parte dell’organismo.
La sua coltivazione, presente soprattutto nell’Italia Settentrionale, avviene in pianura ma anche in zone collinari e di montagna.
Ha delle proprietà fantastiche.
Come gli altri ortaggi della famiglia a cui appartiene, le Crucifere (broccoli, cavolfiori, rucola, rape, ravanelli..) ha un’azione protettiva (dimostrata da studi della Comunità Scientifica) nei confronti dei tumori.
Contiene inoltre diverse sostanze antiossidanti, come i polifenoli, i carotenoidi ed il sulforano.
Quest’ultima sostanza, il sulforano, è al centro degli studi per le sue potenti capacità antitumorali. Sembra infatti sia in grado di inibire la crescita delle cellule cancerogene.
E’ di molto aiuto inoltre per le persone affette da diabete in quanto contribuisce a riparare i danni all’apparato cardiovascolare provocati dall’iperglicemia.
Altri benefici?
La verza, o cavolo verza è antinfiammatorio, rinforza il sistema immunitario, ottima per le diete, previene l’Alzheimer, è un ottimo supporto per la digestione e l’intestino, ottima per la cura della pelle.
Unica attenzione: la verza è controindicata per chi soffre di ipotiroidismo.
(Info tratte da libri, riviste e dal web.)
 
 
 
Salato/ Secondi di carne

‘Two is megl che one’… Arrosto di tacchino farcito in due varianti

 

Ma i vostri figli mangiano tutto quello che gli presentate?
Le mie figlie no, ed è estremamente avvilente per una che ama cucinare e variare, provare cose nuove…troppo avvilente.
Io non desisto, no. Dai miei ‘esperimenti’ intendo.
Cerco sistematicamente di fregarli con le polpette o gli sformati di quinoa, di amaranto, di miglio o quant’altro.
Ma non sempre la faccio franca.
Amano la carne i miei polli.
La pre-adolescente si dichiara animalista (ed aspirante vegetariana), ma alla fine davanti ad un hamburger capitola sempre (non Mcquellacosalì…).
La piccola invece è carnivora.
E detesta vestirsi.
Cosa c’entra direte voi? C’entra, c’entra…
Lei prova fastidio nel mettersi i calzini perché hanno la cucitura.
Le danno fastidio le cuciture (qualsiasi cucitura…) dei vestiti, pantaloni o maglie che siano.
Le pizzica la sciarpa, anche se fa freddo e la lana è morbidissima.
Il cappello di lana prude.
Vuole i capelli lunghi, ma non sopporta raccoglierli…io le faccio treccia e coda, ma regolarmente le scioglie dopo pochissimo.
A casa è regolarmente scalza, e se potesse rimarrebbe nuda.
Insomma, io credo che lei sarebbe vissuta benissimo nell’età della pietra, con uno straccetto addosso e una bistecca di brontosauro sulle ginocchia…
Ha senz’altro preso dal papà in questo, lui ama la carne.
Io invece non molto.
Non sono vegetariana, ma non mi piace tanto, ecco.
Credo si capisca anche dall’indice ricette del mio blog, non sono molte.

Poi, la varietà di carne che viene preparata qui da me è decisamente ristretta.
Non troverete coniglio, né cavallo, agnello, capretto, tanto meno selvaggina….no, non da me…
Tra le carni che consumiamo più spesso ci sono il pollo ed il tacchino.
Ecco. La fesa di tacchino si presta benissimo ad essere farcita, dovete solo usare un po’ di fantasia e tante verdure di stagione.
Potete anche preparare l’arrosto e surgelarlo (io lo faccio rapidamente con l’abbattitore), avrete un arrosto pronto da cacciare in forno, con il quale farete una splendida figura..
Qui trovate due varianti per il ripieno, insomma, TWO IS MEGL CHE ONE!
Buon fine settimana!

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Antipasti/ Eventi/ Salato/ Secondi di carne

Pacchettini di pasta fillo ai finferli, porcini e pollo al curry

 

Arrivato finalmente il freddo eh?
Si, è vero, si fatica ad abituarsi quando arriva tutto in un colpo…ma era pure ora che arrivasse no?
Io, non so voi, ma sono già in modalità Natale, ho voglia di preparare l’albero con largo anticipo quest’anno, ho voglia di cioccolata calda davanti alla tivù, della copertina sulle ginocchia…
E poi come potrebbe altrimenti arrivare sulle nostre tavole il radicchio di Treviso, il tardivo, quello che necessita delle prime ghiacciate.
Vabbé, nell’attesa di una delle eccellenze del Nordest, il Fiore d’Inverno, vi parlo un pochino di COSMOFOOD, la Fiera del Food, beverage & technology, la prima del settore in Veneto, che si è svolta dal 16 al 19 Novembre a Vicenza.
Non potendo andare durante il week end (perché eravamo a Milano), Lara, Monica ed io siamo andate lunedì.
Ci siamo immerse in profumi, colori e sapori.
 
 
foto di Roberta Morasco © Facciamocheerolacuoca? 

foto di Roberta Morasco © Facciamocheerolacuoca? 

 

foto di Roberta Morasco © Facciamocheerolacuoca? 

 

foto di Roberta Morasco © Facciamocheerolacuoca? 

 

foto di Roberta Morasco © Facciamocheerolacuoca? 
 
 
foto di Roberta Morasco © Facciamocheerolacuoca? 
 
 
Abbiamo parlato e chiesto informazioni a produttori, ben felici di parlare dei loro prodotti, sui quali riversano amore e passione.
 
 
foto di Roberta Morasco © Facciamocheerolacuoca? 
 
 
 
Abbiamo pranzato con un’ottima piadina biologica.
foto di Roberta Morasco © Facciamocheerolacuoca? 
 
Abbiamo ascoltato un seminario interessantissimo e assolutamente condiviso, tenuto dallo Chef Sandri,
della Scuola San Gaetano di Vicenza, sul RICICLO IN CUCINA.
 
 
foto di Roberta Morasco © Facciamocheerolacuoca? 
 
 
 
E’ stato bello vedere tanti studenti presenti in Fiera, ed è stato anche più bello ascoltare lo Chef dedicare la sua presenza a loro, a spiegar loro la cultura del cibo, il rispetto per il cibo.
Io ho preso un sacco di appunti (sapete vero che sono quella della Moleskine…) e vi riporto alcune sue frasi, sono davvero molto significative secondo me.
Dovremmo rifletterci sopra, almeno un pochino, tutti.
 
 
“La cucina è motivo di incontro e di scambio, sia umano che culturale,
e di salvaguardia del territorio e dei suoi abitanti.
Dovremmo recuperare la socialità del cibo.
Usare il cibo per parlarci….è tutto ormai troppo accelerato…
La MANUALITA’ porta in sé la risorsa inesauribile della fantasia
e del senso pratico.
La manualità, insieme al desiderio di dedicare un po’ di tempo a noi stessi ed alla nostra alimentazione, ci farebbero riconquistare un aspetto fondamentale del vivere e condividere, cedendo il meno possibile alla tentazione del pre-cotto e pre-confezionato, che spesso è costoso e comunque impersonale.
Il BUON SENSO, dovremmo far passare il buon senso ai giovani.
Farli ritornare alla SOSTANZA,
far capire loro la DIGNITA’ del cibo, che va rispettato, non buttato.
Dovremmo sempre riflettere, e pensare a quante persone hanno lavorato affinché quel cibo arrivasse sulla nostra tavola.
Pensare che il cibo è di tutti e buttarlo via è un reato.”
 
 
 
Io sono rimasta catturata dalle sue parole, semplici, dirette ed efficaci.
E dal suo discorso sul pane, che è una cosa sacra, e che non si deve buttare.
A questo sono seguiti esempi su come poterlo recuperare, ed assaggi di torte salate, dolci, e frittate deliziose, preparati dai suoi allievi.
Unica nota negativa, mi aspettavo una maggiore presenza di eccellenze del Nordest, oltre a un maggior numero di produttori di materie prime, che ne so, la farina, piuttosto che focacce, pane e pasta, ma è anche vero che si trattava della prima edizione, quindi aspettiamo l’appuntamento del prossimo anno!
Oggi una ricettina facile, veloce e di sicuro effetto.
Un pacchettino che potete decidere di servire come antipasto se in formato piccolino, ma anche come secondo o piatto unico se in formato più grande.
Allora, che fate? lo tirate fuori anche voi l’albero?  
 
 
foto di Roberta Morasco © Facciamocheerolacuoca? 
 
 
PACCHETTINI DI PASTA FILLO AI FINFERLI, PORCINI e POLLO AL CURRY
Ingredienti (per 4 pacchettini):
1 confezione di pasta fillo
200 g petto di pollo
150 g finferli
1 fungo porcino medio
sesamo nero qb
2 spicchi aglio
1 cipolla
Curry qb
Farina di riso biologica qb
prezzemolo qb
olio EVO qb
sale rosa dell’Himalaya qb
pepe bianco qb
brodo vegetale qb
 
 
foto di Roberta Morasco © Facciamocheerolacuoca? 

 

foto di Roberta Morasco © Facciamocheerolacuoca? 
 
 
Finferli e porcini trifolati
Lavare i finferli sotto l’acqua corrente (io detesto l’idea che possa rimanere della terra sui funghi quindi la doccetta gliela faccio fare!), e tagliarli a tocchetti.
Pulite il porcino. Tagliate la base del gambo, poi procedete ad eliminare la terra residua ed altro sporco dal cappello e dal gambo, utilizzando un pezzo di carta cucina bagnato e strizzato.
Usatelo per strofinare delicatamente la superficie.
Poi tagliate sia il gambo che il cappello a tocchettoni.
Tritate l’aglio e fatelo soffriggere in padella con poco olio EVO, unite i finferli e dopo poco anche i porcini.
Fate cuocere a fiamma alta per una decina di minuti, salate, e solo a fine cottura pepate ed unite il prezzemolo tritato. Tenete da parte
Pollo al curry
Tagliare il pollo a pezzettoni, salare ed infarinare poco con la farina di riso.
Tritare la cipolla e l’aglio e farli rosolare in padella con poco olio EVO.
Aggiungere il pollo leggermente infarinato a far rosolare per bene, aggiungere poco brodo vegetale, pochissimo curry e lasciate cuocere per circa 15 minuti.
Verso fine cottura unite dell’altro curry. Tenete da parte.
 
 
 
 
‘Assemblaggio’ dei pacchettini
Stendete la pasta fillo e ricavatene dei quadrati abbastanza grandi da contenere il ripieno, serviranno due fogli (strati) per ciascun pacchettino.
Spennellate i fogli con poco olio EVO, e posizionate al centro di ciascun quadrato una parte di funghi ed una parte di pollo.
Richiudete come fosse un pacchettino, spennellate tutta la superficie di olio e cospargete di semi di sesamo nero.
Cuocete in forno ben caldo a 180° per circa 20-25 minuti.
Considerato che il ripieno è già cotto, saranno pronti quando la superficie della pasta sarà bella dorata e croccante.
Servite caldi e cosparsi di prezzemolo fresco.
 
 
Salato/ Secondi di carne

“Happiness is homemade” e … Involtini di pollo e asparagi allo zafferano con pesto di nocciole e bruscandoli

 


Quando ho letto il suo post ho pensato: “Questo è davvero il titolo del suo contest”.
E mi è piaciuto tantissimo, lei lo sa.
Con questa amica ho parecchie cose in comune, non soltanto il nome.
Non ci siamo ancora incontrate di persona (anche se manca davvero pocoooo), ma abbiamo imparato a conoscerci ugualmente, attraverso i nostri blog, comunicazioni via facebook, telefono.
A entrambe piace fare la spesa al mercato o direttamente dai produttori, entrambe amiamo seguire la stagionalità dei prodotti, entrambe odiamo gli sprechi ed amiamo invece il riciclo.
Mi è capitato spesso di vedere nel suo blog ricette simili a piatti che preparo anch’io, a volte abbiamo creduto di essere separate alla nascita. Cosa assolutamente non possibile, ché io ho qualche annetto più di lei!
Ci piacciono le erbe spontanee, a lei piace andare in collina per cercare asparagi selvatici, io vado a campi per raccogliere rosolacci.
Le piacciono gli stivaletti con le borchie, come a me!
Insomma, due anime rock che però amano la semplicità  in cucina, vero Roby?
E per semplice non intendo l’aprire una busta di prodotti surgelati e versarla in una padella per alcuni minuti come indicato sulla confezione. Naaaaa….
Per semplice intendo una cucina a base di prodotti di stagione, possibilmente locali, meno elaborati ed industrializzati possibile.
Nel post di presentazione del suo contest, Roberta lo spiega molto bene.
Abbiamo perso il piacere di stare in cucina, ci sembra tempo sprecato.
E’ vero, per preparare certe pietanze, certi prodotti, si lavora un pochino di più, ma pensiamo che lo facciamo per curare il nostro benessere, la nostra salute.
E poi oltre a sapere esattamente cosa abbiamo nel piatto, volete mettere la soddisfazione nel preparare qualcosa con le nostre mani, per noi e per i nostri cari???
Essendo una assidua lettrice della rivista La Cucina Naturale, sono davvero contenta che il giudice del suo contest sia lo chef Giuseppe Capano, collaboratore della rivista, e del quale, grazie a Roberta, ho scoperto il blog.
E, se non lo avete ancora fatto, andate a leggere il post che ha suggerito Roby,  “L’artigianalità della cucina”, io l’ho letto, riletto e riletto…
Robyyyyy!
Sono diventata matta per stare dentro ai 30 minuti, stavano per crescermi altre due braccia, e mi sembrava di essere a Masterchef, solo che ero io da sola in cucina con l’orologio!
Eh eh eh … insomma, di corsa, ma ci sono riuscita.
Poi sui prodotti di stagione dovremmo esserci,  e sulla filiera corta, beh, i bruscandoli li ho bruscati nel mio giardino! Più corta di così!
E’ tutta per te amica!
E dato che non hai posto limiti alla quantità di ricette, conto di partecipare anche con altre!
Ciao!

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Salato/ Secondi di carne

Di cibo sano e homemade … Nuggets di pollo al forno


“Voti ogni volta che fai la spesa, voti ogni volta che schiacci il telecomando, 

ogni volta che vai in banca, sono voti che dai al sistema.”

padre comboniano Alex Zanotelli

Chi mi segue da un po’ già lo saprà che non amo affatto i prodotti ‘pronti’, sia quelli nel banco frigo che surgelati.
Le aziende che li producono non fanno affari con me.
Innanzitutto sono costosi, fateci caso alla differenza prezzo tra il prodotto fresco e quello pronto/surgelato, enorme.
Poi, cosa non da poco, NON SAPETE COSA CI METTONO DENTRO.
E, cosa assurda, sembra non lo sappiano (o ci provano..) nemmeno le aziende produttrici.
Questo alla luce delle giustificazioni che hanno avanzato per giustificarsi (‘non ne sapevamo nulla’….cit. caso carne di cavallo trovata su prodotti che avrebbero dovuto contenere soltanto manzo).
Nello specifico per preparare i nuggets, cotolette e altri prodotti pronti con la carne di pollo, non ci sono pezzi di pollo intero, eh no.
Viene utilizzato un impasto di pollo (dove finisce dentro di tutto, ossa, occhi e quant’altro…)  tritato, aromatizzato e ricompattato. ‘Na bella schifezza insomma.
Come dice Martina, vedere cosa ci finisce dentro fa passare davvero la voglia di mangiarli.
Ma.
Visti i post di Martina prima e Michela poi.
Eccoli qui, HOMEMADE, con dei VERI pezzi di petto di pollo.
Io a dire il vero già facevo qualcosa di simile, il petto di pollo panato con i corn flakes e cotto al forno (visto da Benedetta Parodi…qualcosa si impara pure da lei, nonostante continui a cucinare con la besciamella pronta…Benedetta, Benedetta….), ma si sa, ai bambini i bocconcini piacciono di più.
Insomma il successo è garantito!
Io ne ho preparati parecchi e una parte li ho surgelati con FRESCO, risultato perfetto perché riposti poi nel sacchetto gelo, sono rimasti staccati uno dall’altro, così al bisogno posso cucinarne solo la quantità che mi serve e rimettere gli altri nel congelatore. Cosa che non succede congelando, la carne diventa un blocco unico che poi devi scongelare interamente.
In tema di qualità del cibo che mangiamo, vi lascio il link di un blog  qui, conosciuto grazie alla mia amica Roberta.
Leggetelo, fa davvero riflettere.
Decidiamo di ‘buttare dentro di noi’ solo cose sane, non ci vuole poi così tanto impegno.

 

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