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Secondi di carne

Antipasti/ Salato/ Secondi di carne

L’importanza di un sorriso. Involtini di cavolo verza con ricotta e soppressa

 


Il post di oggi nasce da una cosa che mi è accaduta ieri mattina.
Non ve l’ho ancora raccontato, ma da un paio di mesi sto prestando servizio presso un ufficio pubblico, al centralino ed accoglienza clienti.
Oggi, una ragazza che avevo salutato al suo ingresso, di ritorno dall’ufficio presso il quale si era recata, si è fermata allo sportello e mi ha detto che desiderava ringraziarmi.
Ringraziarmi?  “Per cosa?” ho detto io.
Per il mio sorriso. Ha detto proprio così, che è bello essere accolti con un sorriso e che non le succedeva spesso.
Sono rimasta allibita.
L’ho ringraziata, stupita in quel momento per la cosa.
Ma poi ho riflettuto.
Quante volte vi capita di entrare in un ufficio, in un negozio e trovare persone ‘ingrigite’ che non vi salutano, non vi guardano in viso mentre vi parlano….e un sorriso? Ma figuriamoci!
Io allora vorrei scrivere questo messaggio per le persone che lavorano a contatto con il pubblico, in negozio, in ufficio.…sorridere non costa nulla, fa bene alla muscolatura facciale, combatte lo stress, ci rende più belli, è terapeutico…
Il sorriso e la risata sono tra le attività più benefiche per la nostra salute ed il nostro benessere.
Quando ridiamo o sorridiamo il nostro cervello rilascia endorfine, gli ormoni della felicità, che hanno la capacità di alleviare il dolore ed equilibrare il tono vitale del corpo.
E ricordatevi che, oltre ai vostri occhi, anche la vostra voce ‘sorride’. Ché si sente chiaramente all’altro capo del filo se avete la palle girate e non fate nulla per nasconderlo. Non è simpatico per chi vi sta chiamando, per niente.
Quindi riflettete. Il sorriso fa bene, è contagioso, quando iniziate, non smettereste più….poi magari un giorno incontrerete anche voi una ragazza come quella che ha ringraziato me stamattina, illuminandovi la giornata!
Della ricetta vi dico poco.
Vado matta per tutte le crucifere.
Si, puzzicchiano un pochino quando le cuocete, ma fanno troppo bene alla salute per rinunciarci, per cui vale la pena arieggiare un po’ i locali pur di mangiarle!
Nel ripieno potete davvero mettere quello che volete.
Io amo la ricotta ed è un’ottima base a cui potete aggiungere funghi, la salsiccia, il macinato di carne, il pollo…è una ricetta un po’ svuota-frigo, ci si mette quello che avanza.
Non ci ho ancora provato, ma secondo me si presta molto bene anche per essere riempita con dei cereali.
Voi provatela e poi mi dite!
Buona giornata!
 

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Salato/ Secondi di carne

Letture ‘impolverate’. Filetto di maiale al forno con funghi e porri


Adesso non troverete più cosa sto leggendo sul banner laterale, meglio che vi dica cosa ho letto una volta finito il libro và!
Mi vergogno un pochino. Poco tempo fa leggevo molto di più.
Adesso mi ritrovo a tenere un libro sul comodino per settimane…
Il tempo per leggere tranquillamente durante il giorno non c’è, troppe cose da fare, così mi riduco a leggere quando vado a letto.
Il problema è che arrivo a coricare le stanche membra un po’ tardino, così finisce che appena apro il libro e leggo poche righe già mi cala la palpebra
Sappiate però che un tempo io leggevo, eccome se leggevo.
Anni fa leggevo a periodi.
Si, perché  mi prendeva il piglio per un genere o autore e finché non avevo letto tutto quello che aveva scritto non cambiavo.
Ho avuto il periodo Oriana Fallaci, poi la fase Ken Follett, la fase legal thriller con John Grisham, quella avventurosa con Wilbur Smith, quella horror con Stepen King, poi la fase Isabel Allende … Insomma sono andata avanti così per degli anni.
Adesso no, adesso mi piace cambiare.
E passo tranquillamente dalle strisce di Lupo Alberto alle poesie di Nazim Hikmet, dalla Littizzetto a Joan Didion come niente fosse. Mi piace così.
Ieri mi sono presa un paio di libri in biblioteca, altra cosa che non amo fare.
Sono gelosa dei libri, voglio che siano miei.
Ci sono andata per portare dei libri che aveva in prestito Carola, e mentre attendevo per restituirli ho sbirciato dei libri sugli scaffali e mi sono detta ‘perché no?…al limite se mi piacciono poi me li posso comperare..’
Di solito preferisco acquistarli, così poi posso sottolinearli, riporli nella mia libreria, riprenderli in mano e riguardare le frasi che ho sottolineato, oppure rileggerli…sarò strana…
E gli e-book? No, non datemi ‘sta tecnologia, che per me il libro deve essere di carta, lo devo poter sfogliare, metterci le orecchie nelle pagine, sottolineare con la matita che mordicchio mentre leggo…no, no, non fa per me.
Vabbè dai, ricetta, ricetta!
Questa proviene da un Sale & Pepe del lontano Febbraio 2002.
La ricetta prevedeva la lonza ma io ho preferito il filetto che rimane più morbido e meno stopposo.
La lonza la uso per il maiale al latte, la ricetta qui, perché con la lunga cottura nel latte diventa comunque molto morbida la carne, ma per questa ricetta secondo me va meglio il filetto.
Tra l’altro la ricetta originale prevedeva ben mezzo litro di latte, ma la prima volta che l’ho preparato tutto quel latte non si era consumato in cottura ed era rimasto brodosissimo.
Quindi poi ho apportato delle modifiche, il latte ci sta bene ma ne metto poco, e tra l’altro è sempre necessario farlo ridurre alla fine sul fuoco.
E’ davvero gustoso, ed anche bello da presentare.
Vi auguro una buona giornata!

 

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Salato/ Secondi di carne

Lonza di maiale al latte – ‘Porseo al latte’

 

La giornata di ieri è iniziata malino.
Nel senso che ‘polpettina’ aveva la febbre da sabato sera e, ovviamente la domenica si prospettava a casa…
Poi al risveglio, la pioggia, ancora.
Va beh dobbiamo comunque rimanere a casa ma la pioggia ha rotto però.
Avevo un po’ di cose in sospeso da fare e ne ho approfittato.
Negli ultimi due giorni non ho avuto nemmeno il tempo di gironzolare un po’ per i blog amici, e nemmeno di controllare la posta in arrivo…infatti…ma che figura! CHE FIGURACCIA!
Non ho nemmeno visto il messaggio di Nus de L’Ennesimo Blog di Cucina che mi diceva di passare da lei. Ho vinto il suo contest!
Ho vinto il contest e me ne sono accorta dopo due giorni…ma che figura …
Tardi, lo so, ma ci sono arrivata Nus!
Sono felicissima di aver vinto con la ricetta del Gratin di rana pescatrice (qui), davvero felice!!!
Per tutto il mese Nus ospiterà le ricette vincitrici nella sidebar del suo blog!
Beh, grazie, grazie, grazie!
Oggi vi propongo  una ricetta veneziana, che mi piace molto.
La lonza arrosto, al latte.  In veneziano Porseo al latte.
E’ semplicissima da eseguire. L’importante è far marinare la carne nel vino per parecchie ore e poi farla cucinare davvero lentamente nel latte.
Ricetta presa da un libro che ho da parecchio tempo, si chiama ‘Sapori del Veneto – Le ricette classiche’ di Rosalba Gioffré.
Vi lascio alla ricetta ed alle foto, augurandovi di tutto cuore un buon inizio settimana!

 

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Radicchio di Treviso/ Salato/ Secondi di carne

Involtini di tacchino con Radicchio rosso di Treviso precoce e ricotta

 
Apro ringraziandovi per ieri, per i commenti che avete lasciato e per essere andate da Valentina.
Il post l’ho scritto di getto domenica sera appena ho letto quello che le era successo.
A volte mi capita di pentirmi della mia impulsività, ma questa volta per niente. Era giusto così.
Bene gente! Continuiamo la saga del radicchio, siete ormai rassegnate vero?
Quindi, dopo la quinoa, le lasagne, il merluzzo, oggi tocca al tacchino!
Devo dire che questo è un modo davvero semplicissimo per rendere appetitosa una fettina di tacchino ed in un solo colpo avrete pronto anche un ottimo contorno.
L’inverno è luuuungo e ne ho parecchie di ricettine da fare con il radicchio.
Il mio preferito, in assoluto, tra le diverse varietà, rimane il ‘fiore d’inverno’ come è chiamato qui a Treviso, il radicchio tardivo, che si trova in commercio con il freddo, di solito un po’ prima di Natale.
Viene chiamato così perché ricorda un fiore nella forma e perché ama il gelo.
Una semplice cicoria che il lavoro sapiente e paziente dell’uomo ha trasformato nelle diverse varietà in commercio, Treviso, Castelfranco, Chioggia e Verona.
Il radicchio tardivo non è una pianta molto esigente e cresce rigogliosa durante la calda estate qui in Veneto.
Poi arriva l’autunno, la campagna cambia colore ed arriva il gelo.
Tutto sembra finire e invece è proprio l’inizio; il fiore è pronto a sbocciare per arrivare nelle nostre tavole.
Con il freddo le foglie si tingono di rosso e si chiudono per proteggere il cuore.
A questo punto inizia la lavorazione, che è davvero laboriosa, raccolta, imbianchimento e toelettatura.
Io trovo molto interessante conoscere come vengono lavorati i prodotti, questo permette anche di comprendere il perché a volte del prezzo un po’ elevato, in questo caso tanta lavorazione.
Ehi! Non pensiate che sono pagata dal Consorzio tutela del radicchio!
Semplicemente mi piace farvi conoscere i prodotti della zona in cui vivo. Esattamente come mi piace leggere e saperne di più, leggendo i vostri blog, su prodotti e tradizioni del vostro territorio.
Insomma, basta con la didattica!
Oggi vi beccate l’involtino!
Buona giornata amici!

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Salato/ Secondi di carne

Pollo al ‘verde’. Che più in linea con i tempi non si può

 

Buongiorno a tutti!
Qui non smette il brutto tempo.
Adesso non piove ma non c’è nemmeno il sole, fa abbastanza freddo e c’è umidità al 72%…
Però non ho voglia di parlare del tempo…
In realtà non sapevo bene cosa raccontarvi oggi.
Ho tante cose per la testa, troppe forse e spero di non perdermi tra tutte queste idee che frullano..
Il rischio è sempre quello quando si pensa a troppe cose, il rischio dietro l’angolo è quello di ‘perdersi’, di non concentrarsi  su un obiettivo ben definito (dal marketing dovrò pur aver imparato qualcosa…).
Mentre vi sto scrivendo ascolto la radio, il Dj sta intervistando Luisella Costamagna sul suo libro in uscita ‘Noi che costruiamo gli uomini’…
I temi del libro sono molto interessanti e l’autrice fa un ritratto delle donne italiane partendo dalla manifestazione molto riuscita del ‘Se non ora quando’.
Ascoltando l’intervista alcune frasi mi hanno fatto riflettere ‘le peggiori nemiche delle donne sono le donne stesse’, ‘le donne non hanno il coraggio di mettersi in gioco’, ‘tendono ad autocommiserarsi’, ‘devono acquisire consapevolezza del proprio valore’…
Beh, io oggi vorrei iniziare a rompere la barriera del ‘questo non riuscirò mai a farlo’.
Ho voglia di prendere in mano la mia vita e costruirmi un lavoro che mi dia qualche soddisfazione, che mi faccia svegliare la mattina con il sorriso.
Quanto spesso negli ambienti di lavoro le donne si fanno la guerra, non fanno squadra, a causa di invidie o non so bene per quale altro motivo, non sono mai riuscita a capirlo…
Facessero più spesso squadra, le donne, le cose sarebbero davvero diverse, in tutti i settori. Ne sono convinta.
Intanto io sono contenta di essere qui con voi, perché in qualche modo anche questa è una ‘piccola-grande squadra’.
Di donne (ma anche uomini…sorry!) che hanno passioni in comune, che si consigliano, si aiutano, si divertono…e che hanno sogni, tanti sogni.
Io oggi voglio augurare a tutti voi, (e anche un po’ a me..) di realizzare i vostri sogni, di avere coraggio, di credere nelle vostre possibilità.
Non c’entra niente con il ‘pollo al verde’, ma ve lo auguro di tutto cuore.

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Piatti unici/ Salato/ Secondi di carne

Tacchino speziato agli anacardi con carote al sesamo e riso Thai e selvatico

  
 
Nel pomeriggio di sabato qui da noi non ha smesso un attimo di piovere.
La classica giornata che ti fa venir voglia soltanto di chiuderti in casa a ‘spataccarti’ sul divano con libro-film-cioccolata calda-biscotti.
Ma, c’è un ma.
Per noi tenere le due ‘pesti’ chiuse dentro casa non è cosa facile. Non lo è davvero.
Sono incontenibili, direi di più, ‘esplosive’.
‘Parcheggiare’ i bambini davanti alla TV… nooo, non si fa…quindi?
Bisogna inventarsi qualcosa per tenerle impegnate…giochi, disegni, ‘lavoretti’ ma a un certo punto non si sa più dove ‘attaccarsi’, ti sei davvero giocato tutte le carte…
Ma no! La cena! Mi aiuti a prepararla?
Carola ha accolto con grande entusiasmo la proposta e mi ha sorpresa davvero. Ha fatto lei quasi tutto (…aiutino di mamma con fuochi e pentole, perché vabbè ‘Junior Masterchef’, ma io ho ancora paura che si ustioni…) con il ‘taglio’ verdure ha fatto un ottimo lavoro, precisa, precisa.
Io ho ovviamente diretto i ‘lavori’, anche perché c’erano tre diverse cotture da seguire: tacchino, carote e riso.
Non era facile per una ‘cuochina in erba’, ma è stata brava (…anche se ha ancora il ‘vizietto’ di leccarsi le dita quando se le sporca…ma finché ‘resta’ tutto in famiglia…pazienza!).
E la soddisfazione! Vogliamo parlare della sua soddisfazione nel portare i piatti in tavola?
‘Piccoletta’ è stata intrattenuta dal papi mentre noi eravamo in cucina, poi ha apparecchiato la tavola (..con ordine un po’ ‘sparso’…)
…e intanto il sabato pomeriggio è passato.
…la mia cucina? Non ve lo racconto come era la mia cucina!!!
Ci ho messo un po’ di tempo per ‘sgrassarla’….ma ci siamo divertite davvero!
P.S. il riso Zizania (quello scuro) è stato scartato con certosina pazienza, chicco per chicco, da entrambe le mie figlie (..’è nero e duro mamma!’)…
Per la cronaca, se non l’avete mai mangiato, è buono anche senza niente, poco sale nell’acqua di cottura ed un filo d’olio evo….della serie ‘capiranno, prima o poi capiranno quali sono le cose buone’.

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Salato/ Secondi di carne

Polpette di pollo al limone e salsa tzatziki


Il pollo. Ne vogliamo parlare?

A me ha sempre fatto abbastanza tristezza il petto di pollo ai ferri con un filino d’olio e una fettina di limone.

Mi fa un po’ ‘convalescenza’.

Per questo cerco di scovare ricette per renderlo meno ‘tristenzuolo’, idem per il tacchino.

Vi confesso che spesso parto da ricette che leggo in libri e riviste….difficilmente però mi attengo fedelmente all’autore e divago con le mie varianti, aggiunte etc.

Per questa, non volendo fare il classico souvlaki di pollo, ho preso ispirazione da un simpatico libretto intitolato ‘POLPETTE’ di Guido Tommasi Editore, ma ci ho messo (o tolto, a seconda dei punti di vista) del mio.
Ad esempio ho preferito cucinare un po’ il pollo prima di tritarlo (nella ricetta era crudo), in tal modo il mio composto era praticamente già cotto, pertanto le ho lasciate friggere davvero per poco tempo e di olio ne hanno assorbito meno di niente.

Cosa non da poco per chi ha bambini, le polpette con loro riscuotono sempre mooolto successo.

Se poi sono anche infilzate in uno stecchino.

La salsa tzatziki poi, che dire.

A casa nostra piace, vuoi perché ci ricorda le nostre vacanze nelle isole Greche (dreaming of Mykonos…SIGH!), vuoi perché si prepara in due minuti due e sta molto bene con il pollo ed il tacchino.

Insomma, se non l’avete mai fatta, provatela!

 



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