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Secondi di pesce

Piatti unici/ Salato/ Secondi di pesce

Totani ripieni al pomodoro

 

“Quando i miei pensieri sono ansiosi, inquieti e cattivi,

vado in riva al mare,

e il mare li annega e li manda via con i suoi grandi suoni larghi,

li purifica con il suo rumore,

e impone un ritmo su tutto ciò che in me è disorientato e confuso.”

Rainer Maria Rilke

 

Il mare.

Mi è mancato tantissimo in questo anno di restrizioni.

Per scelta non siamo andati in vacanza al mare la scorsa estate, avevamo la possibilità di fare ferie soltanto ad agosto e abbiamo preferito evitare le spiagge che sapevamo sarebbero state prese d’assalto ovunque in Italia.

Mi è mancato tantissimo e ne ho risentito molto, è proprio un bisogno fisico quello del trascorrere del tempo sulla sabbia, tuffarsi, nuotare, stendersi al sole con la salsedine sulla pelle.

Non so voi quali strategie adottate, io mi consolo (e conforto) anche preparando ricette che mi ricordano luoghi e vacanze passate.

Questo piatto mi ricorda Formentera, un’estate di parecchi anni fa e una vacanza davvero bella e serena.

Ero incinta di Carola, mi sentivo benissimo e piena di energie, Formentera era un sogno dove tornavo, era ancora autentica e hippy, a fine giornata, dopo bagni e spiaggia, si attendeva il tramonto al Big Sur (che purtroppo non esiste più) con un moijto e dei nachos con queso piccante, e poteva anche capitare che a mettere su musica fosse Lorenzo Cherubini (quell’estate in vacanza sull’isola con la famiglia).

Un piatto simile a quello che vi propongo l’ho mangiato più di una volta (lo adoravo!) al ristorante Sa Sargantana, (nemmeno questo esiste più, sob!) anche se quello che preparavano loro era un po’ diverso, veniva servito in una cocotte (bollente!) in cui i calamari erano affogati in una salsa super piccante. Un ristorante delizioso dove una sera abbiamo cenato proprio nel tavolo accanto a Jovanotti.

Che estate meravigliosa!

Insomma se vi va, tra un ricordo e l’altro, vi propongo una versione semplice e molto gustosa, i totani ripieni al pomodoro.

 

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Salato/ Secondi di pesce

Merluzzo con piselli e patate al finocchietto

 

“Perché non c’è niente di più bello

del modo in cui tutte le volte

il mare cerca di baciare la spiaggia,

non importa quante volte viene mandato via.”

Sarah Kay

 

Ho smesso di mangiare carne da mesi ormai, non ricordo il giorno esatto, è successo all’incirca ad inizio anno, un giorno ho deciso che avrei cercato di non mangiarne più.

A dire il vero già da tanto tempo la mangiavo davvero di rado, quindi toglierla del tutto non è stato tanto difficile.

Il pesce invece no, non riesco a toglierlo dalla mia dieta, mi piace troppo.

Nel consumo di pesce cerco comunque di non esagerare e di acquistare sempre pesce di stagione, non di allevamento ma pescato, sostanzialmente di mangiarne un po’ meno ma di qualità.

Da buona veneziana mi piace molto il merluzzo (materia prima da cui derivano lo stoccafisso e il baccalà!) in mancanza di idee e tempo è veloce da preparare e versatile, inoltre è un pesce ricco di proteine e vitamine.

Il merluzzo non ama le lunghe cotture e proprio per questo ho preferito cuocere separatamente piselli e patate ed unirli solo alla fine.

Potete usare anche piselli surgelati, ma io vi consiglio di approfittare della stagione e utilizzare quelli freschi.

Sgranare i piselli poi, secondo me, è una di quelle cose che fa tornare un po’ bambini, è rilassante e può diventare un piacevole momento di condivisione con i vostri figli o nipoti.

 

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Salato/ Secondi di pesce

Seppie in umido

 

Un piatto che (…strano eh) mi fa pensare a Venezia.

Al mercato di Rialto e alle spese che facevamo con mia mamma.

Le seppie in umido mi ricordano la mia infanzia, un po’ come la frittura e le polpette.

Mi scaraventano proprio indietro nel tempo.

Vi do qualche suggerimento per la preparazione.

Preferite sempre le seppie belle grandi, non le seppioline.

Le seppione grandi hanno carni molto morbide e questo piatto vi verrà una bomba, con dei bei pezzettoni morbidi e gustosi che si scioglieranno in bocca.

Se le prendete fresche (io le preferisco sempre a quelle congelate) un accorgimento affinché risultino ancora più morbide è congelarle.

Io di solito utilizzo l’abbattitore, le surgelo e le utilizzo qualche giorno dopo (scongelandole sempre nell’abbattitore, mai a temperatura ambiente).

Vi ho fatto venire appetito?

Beh, il solo raccontarvelo questo piatto a me ha fatto tornare la voglia di prepararle!

Dai forza!

Andiamo a vedere la ricetta delle seppie in umido?

 

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Antipasti/ Salato/ Secondi di pesce

Polpette di merluzzo e zucchine con salsa allo yogurt e patate con buccia

 

“Impara a cucinare, prova nuove ricette,

impara dai tuoi errori, non avere paura,

ma soprattutto divertiti.”

(Julia Child)

Ecco, “soprattutto divertiti”!

Io mi diverto molto in cucina e, nello specifico, tantissimo nel produrre polpette!

Chi non ama le polpette?

Una preparazione così versatile da poterla declinare in ogni modo, utilizzando ogni tipo di prodotto, verdure, carne, pesce, cereali, legumi.

Permette di recuperare avanzi e non buttare nulla, ché è sacrilegio!

Queste polpette di merluzzo e zucchine hanno fatto felici tutti qui a casa!

La salsa allo yogurt è assolutamente perfetta per accompagnare le polpettine appena fritte e ancora fumanti.

Le patate con la buccia poi, semplicissime da preparare e buonissime, finiscono in un attimo!

Ricettina?

POLPETTE DI MERLUZZO E ZUCCHINE CON SALSA ALLO YOGURT E PATATE CON BUCCIA

Ingredienti:

Per le polpette

600 g merluzzo (cuore o filetto)

2 patate medie (lessate o cotte al vapore)

1 zucchina

3 uova (io biologiche)

1/2 spicchio d’aglio

prezzemolo qb

sale qb

pepe qb

2 cucchiai Grana Padano grattugiato

pane grattugiato qb

olio per friggere (io di arachidi)

Per le patate con la buccia

patate con la buccia sottile

fior di sale

rosmarino

olio extra vergine di oliva

1 spicchio d’aglio

Per la salsa allo yogurt

400 ml yogurt intero naturale

1 limone non trattato

menta fresca qb (o prezzemolo a seconda dei vostri gusti)

olio extra vergine di oliva qb

sale qb

pepe qb

Preparazione polpette

Tritate nel cutter la zucchina, unite le patate, il merluzzo, lo spicchio d’aglio privato dell’anima, il Grana Padano e un uovo. Regolate di sale e pepe.

Alla fine unite anche il prezzemolo fresco tritato e mescolate bene.

Iniziate a  formare le polpette con le mani umide, passatele prima nelle uova sbattute e poi nel pane grattugiato. Se desiderate una crosticina più croccante fate una doppia panatura, passando nuovamente nell’uovo e poi nel pangrattato.

Fate riposare le polpette per una mezz’ora in frigorifero.

Scaldate abbondante olio in una padella capiente e verificate la giusta temperatura, immergete uno stecchino, se si formeranno delle bollicine tutto attorno al temperatura è raggiunta.

Friggete poche polpette per volta, facendole dorare su tutti i lati, fino a quando avranno raggiunto la giusta doratura e un bel colore nocciola.

Scolatele dall’olio in eccesso ponendole su un foglio di carta assorbente.

Preparazione patate con la buccia.

Accendete il forno a 180°.

Lavate accuratamente le patate, utilizzando anche una spazzolino al bisogno per eliminare tutte le impurità.

Tagliatele in grossi spicchi e disponetele su una teglia rivestita di carta forno, distribuite l’aglio privato dell’anima a fettine (o tritato), il rosmarino, il sale e cospargete con un filo d’olio extra vergine di oliva.

Cuocete in forno ben caldo per circa 30 minuti, comunque fino a quando avranno una bella doratura.

Preparazione salsa allo yogurt

Unite allo yogurt la buccia del limone non trattato (precedentemente lavato accuratamente), il succo di metà limone, la menta spezzettata, poco olio, regolate di sale e pepe e mescolate bene.

 

NOTE:

La salsa allo yogurt si può preparare anche con altre aromatiche, erba cipollina o prezzemolo ad esempio. Si può accompagnare a diversi tipi di polpette, se preparata con la menta ad esempio si accompagna benissimo con le polpette di melanzane o di ceci.

 

Buon fine settimana gente!

 

Antipasti/ Salato/ Secondi di pesce

Polpette di sardine e pecorino al pomodoro

 

Una domenica bellissima, trascorsa all’aria aperta con la mia famiglia.

Ma soprattutto nella mia città, Venezia.

C’è forse città più bella al mondo?

Non voletemene, ok ok io sono un po’ di parte, ma credo che Venezia sia davvero unica, di una bellezza che toglie il fiato, ed in modo particolar in giornate terse e soleggiate.

La cosa più bella è passeggiare e perdersi tra calli, ponti e campielli, allontanandosi magari un po’ dalle zone più turistiche, si possono scoprire angoli della città davvero incantevoli.

Quello che non si può mancare di fare a Venezia è una sosta in qualche bacaro (piccola osteria) e assaggiare le tante delizie che si possono trovare, quelli che noi veneziani chiamiamo cicchetti.

I cicchetti sono spesso crostini di vario tipo, polenta abbrustolita a baccalà, fritturine, sarde in saor, seppioline grigliate, uova sode con l’acciuga (le amoooo) e poi non possono mai mancare le polpette!

Domenica, durante una di queste piacevoli soste ho assaggiato delle polpettine deliziose e sono stata assalita dalla voglia di replicarle subito a casa!

Insomma, mi sono subito procurata delle sardine freschissime e mi sono messa al lavoro.

Quindi oggi polpette!

Ma di sardine e pecorino con un sughetto di pomodoro dove affondare una bella fetta di pane ché la scarpetta non può mancare!

 

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POLPETTE DI SARDINE E PECORINO AL POMODORO 

Ingredienti 

600 g sardine

2 uova biologiche

50 g pecorino romano

400 g pane grattugiato

1 manciata di mandorle tritate

sale e pepe qb

600 g pomodori pelati

1 spicchio d’aglio

olio EVO

olio di arachidi (per friggere)

prezzemolo, menta qb

Preparazione

Per prima cosa pulite le sardine, tagliate la testa ed eliminate le interiora, la lisca e la coda. Lavate bene i filetti sotto l’acqua corrente, quindi asciugateli e tritateli con il coltello.

In una boule mescolate il trito di sardine con le uova, unite il pecorino romano tritato o grattugiato e circa 300 g di pane grattugiato. Salate, pepate e, a piacere, unite delle aromatiche, prezzemolo o menta, e mescolate bene.

Con le mani bagnate prendete piccole porzioni di composto e formate delle polpettine rotonde (dimensione approssimativa di di una noce o poco più grandi) o leggermente schiacciate, a vostro piacere.

Rotolatele nel restante pane grattugiato e fatele riposare una mezz’ora in frigorifero.

Mettete a scaldare l’olio di arachidi e una volta a temperatura (inserite uno stecchino, se si formeranno delle bollicine attorno l’olio è pronto) mettere a cuocere 5-6 polpettine alla volta, avendo cura di girarle per farle dorare da tutti i lati.

Fatele asciugare su un piatto rivestito di carta assorbente.

Preparate il sugo di pomodoro, fate soffriggere lo spicchio d’aglio con qualche cucchiaio di olio EVO in una padella capiente, tagliate i pomodori pelati e versateli nella padella, salate, pepate e lasciate cuocere per 10-15′.

Unite le polpettine e lasciate insaporire con il sugo, facendo cuocere per altri 10′, finite unendo delle aromatiche, prezzemolo fresco o menta e servite ben calde.

 

 

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Sul pesce azzurro. Si chiamano così quei pesci generalmente di piccola pezzatura il cui costo è anche abbastanza ridotto per la grande quantità di pescato.

Aguglia, alice, sgombro, sardina, sciabola, sugarello, sono alcune specie che fanno parte di questa categoria.

Ha tantissimi pregi il pesce azzurro, oltre ad essere molto economico, fa bene ed è decisamente versatile in cucina.

La cosa in assoluto più fastidiosa, diciamocelo, è pulirlo, in particolar modo i pesci più piccoli, quali ad esempio le alici e le sardine.

Non è un’operazione difficile, richiede soltanto un po’ di manualità e soprattutto pazienza.

Importante utilizzare un coltello affilato ed appoggiarsi su un tagliere.

Tagliate per prima cosa la testa, con questa operazione, trascinando il coltello sul tagliere, toglierete già buona parte delle viscere.

Poi, con il coltello (ma potete farlo anche con le dita) seguendo la lisca del pesce fino alla coda, aprite la sardina separando in due i filetti, sollevate quindi la lisca e staccatela.

Se il pesce è molto fresco farete un po’ più fatica a separare i filetti dalla lisca, quindi sarà più pratico utilizzare la lama del coltello per staccare bene tutta la polpa.

Lavateli accuratamente sotto l’acqua corrente e infine tamponateli, prima di procedere alle vostre preparazioni.

 

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LEI

La mia città.

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Sosta cicchetti a L’Aciugheta

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Io inizio a preparare il trolley ché mi attende un fine settimana nella Capitale!

Buon fine settimana gente!

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Piatti unici/ Salato/ Secondi di pesce

Calamari ripieni con pomodori datterino confit

 

Oggi vi propongo la mia ricetta, pubblicata nel mese di agosto su Territori Coop.

Adoro pesce molluschi e crostacei, in particolar modo i calamari.

Mi piace presentarli in modo diverso ed abbinarli ai prodotti che la stagione offre, in questo caso dei datterino profumatissimi.

Un secondo piatto molto estivo, leggero e profumato e, a mio avviso, davvero irresistibile.

 

Da dove iniziamo? Dai calamari?
Fanno parte della famiglia dei molluschi cefalopodi (dal greco kephale e podos , ovvero testa con piedi), trovano ampio utilizzo nelle ricette di mare, sono molto versatili e si prestano a diversi tipi di preparazione.
I calamari qualche volta vengono confusi con i totani, la principale differenza tra loro sta nelle pinne, che nel calamaro coprono circa metà della lunghezza della sacca, mentre nel totano sono inserite nell’estremità inferiore.

Il calamaro ha carni di colore bianco rosato, con una pelle rosso violacea (dev’essere di questo colore se volete un prodotto fresco), due larghe pinne lungo il corpo e 10 tentacoli, di cui due più lunghi. La loro carne è delicata, magra e gustosa, ricca di sali minerali quali sodio, potassio, fosforo e magnesio, una discreta dose di proteine e pochi grassi, è ottima cotta al forno ed in umido, ma anche fritta e alla piastra.

Grazie al loro corpo conico, si prestano in modo particolare ad essere farciti, in questo caso sarà necessario procurarsi dei calamari medio/grandi, vi sarà più semplice riempirli. Dalla Spagna alla Grecia, ma ovviamente anche in Italia, i calamari ripieni sono un vero classico della cucina di mare, ne troviamo innumerevoli versioni e ricette.
Che siano cotti al forno, in tegame, con il pomodoro o in bianco mettono sempre tutti d’accordo.

Ogni Paese, Regione, ha le sue ricette e modo di prepararli, ed anche più di uno. A me piacciono tantissimo anche ‘in umido’ ed un po’ piccanti, come li ho mangiati in Spagna diversi anni fa, presentati in un tegame di coccio super mega bollente e accompagnati da tante fette di pane abbrustolito!

Nella ricetta che vi propongo, accompagnati con i datterino confit, vanno cotti rigorosamente in bianco e con un ripieno sapido, aromatico ma molto semplice.
Sapete da cosa deriva la parola confit? Dal francese confire, candire, conservare.

Si tratta di una tecnica di conservazione abbastanza antica, che ha le sue origini nel Medioevo, in Francia. Una cottura a bassa temperatura, inizialmente utilizzata per conservare la carne principalmente di anatra e di oca, carni che diversamente si sarebbero rovinate in brevissimo tempo.

Il principio di questo metodo è quello di eliminare il più possibile l’acqua contenuta nel prodotto, causa principale del deterioramento degli alimenti. Alla cottura a bassa temperatura venivano abbinati o zucchero o aceto o grassi animali, che aiutavano nel preservare gli alimenti.

Solo successivamente questo metodo è stato utilizzato anche per verdure ed ortaggi, con risultati peraltro ottimi, perché questo tipo di cottura esalta molto il sapore naturale, mantenendo intatta la struttura dell’ingrediente.
Potete utilizzare i pomodori che preferite, normalmente vengono utilizzati i pomodori ciliegino, molto buoni, io ve la propongo con i datterino, leggermente più dolci, ai quali in cottura, oltre allo zucchero ed agli aromi, aggiungo anche la buccia del limone che crea un piacevolissimo contrasto.

Vi consiglio di prepararne una dose abbondante dato che è necessario tenere acceso il forno per svariate ore, per questo motivo ho indicato ingredienti per 1 kg di pomodori, una volta cotti e raffreddati potrete tranquillamente conservarli in frigorifero per alcuni giorni.
Sono perfetti da soli come antipasto, su una fetta di pane abbrustolito, ma anche come condimento della pasta o del riso (sia caldi che freddi), su pizze e focacce e, ovviamente, per accompagnare secondi di carne o di pesce.

Insomma, io li considero un goloso passe-partout!

 

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CALAMARI RIPIENI CON POMODORI DATTERINO CONFIT

 

Ingredienti

Calamari ripieni

8 calamari medio/grandi

2 uova biologiche

Pane grattugiato qb

2 spicchi d’aglio

4-5 cucchiai di Grana Padano grattugiato

3-4 acciughe

Prezzemolo fresco qb

Basilico fresco qb

2-3 pomodori secchi

1 peperoncino

Olio evo qb

Sale integrale qb

Pepe bianco qb

Vino bianco secco qb (per sfumare)

Pomodori datterino confit

1 kg pomodorini datterino (o ciliegino)

3 cucchiai di zucchero

3 spicchi d’aglio

2 limoni biologici (buccia)

Timo fresco qb (meglio se limonato)

Sale qb

Pepe bianco qb

Olio evo qb

Preparazione

Per i pomodori datterino confit

Lavate ed asciugate accuratamente i pomodori datterino (o ciliegino). Tagliateli a metà nel senso della lunghezza e disponeteli su una teglia rivestita di carta forno (per 1 kg di pomodori ve ne servirà più di una), uno accanto all’altro e con la parte tagliata rivolta verso l’alto.

Tritate finemente l’aglio (privato dell’anima), grattugiate la buccia del limone e lavate le foglioline di timo sotto l’acqua corrente.

Cospargete i pomodorini con lo zucchero in modo uniforme, poi anche con l’aglio tritato e la buccia del limone. Distribuite sopra le foglioline di timo, salate e pepate e cospargete con un filo d’olio evo, quindi infornate a 100° per circa 3 ore (è anche possibile ridurre il tempo di cottura a un’ora e mezza/due aumentando la temperatura a 130-140°, ma il risultato è migliore con la temperatura a 100°).

Per i calamari ripieni

Pulite i calamari, staccate i tentacoli dalle sacche, eliminate la bocca, gli occhi, la pelle che riveste le sacche, la cartilagine interna e le interiora, quindi lavateli bene sotto l’acqua corrente.

Tagliate i tentacoli in piccoli pezzetti.

Fate rosolare uno spicchio d’aglio tritato con un filo d’olio evo in una padella dal fondo spesso, unite le acciughe spezzettate ed i trito di tentacoli, lasciate saltare alcuni minuti.

Versate il composto in una ciotola ed unite le uova, basilico e prezzemolo lavati e tritati ed il Grana Padano grattugiato.

Mescolate bene, regolate di sale e pepe ed unite anche il pane grattugiato, tanto quanto ve ne chiederà il composto, dovrà rimanere abbastanza morbido.

Aiutandovi con un cucchiaino, riempite le sacche dei calamari con il composto preparato, chiudetele con uno stecchino. Fate attenzione a non riempirli troppo, in cottura le sacche si ritireranno leggermente e potrebbe fuoriuscire il ripieno.

Tritate i pomodori secchi insieme al peperoncino.

Fate rosolare i calamari in una padella dal fondo spesso (anche la stessa usata precedentemente per cuocere i tentacoli) con olio, lo spicchio d’aglio schiacciato e il trito di pomodori secchi e peperoncino, salate.

Una volta rosolati bene su tutti i lati, sfumate con poco vino bianco, fate evaporare e, se necessario, unite poca acqua e fate cuocere a fiamma vivace per 15-20 minuti, comunque fino a quando saranno ben rosolati.

Eliminate gli stecchini e servite interi o affettati insieme ai pomodorini confit.

 

 

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Ovviamente la ricetta la potete trovare anche su

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A presto!

 

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Salato/ Secondi di pesce

Baccalà alla vicentina, la ricetta della mamma

 

 

Il Baccalà.

Da precisare intanto che qui in Veneto, quando parliamo di baccalà, intendiamo lo stoccafisso, ovvero un merluzzo nordico e, precisamente, il Merluzzo Artico Norvegese che anzichè salato, viene seccato ai venti del Nord.

E’ interessante sapere che lo stoccafisso è un’importante voce delle esportazioni di diversi paesi, in particolare della Norvegia ma, soprattutto, che i due terzi delle suddette esportazioni sono verso l’Italia.

Ricette del baccalà alla vicentina ne troverete tantissime e leggermente diverse tra loro, se volete quella originale andate sul sito della Confraternita del Bacalà.

Il titolo del loro articolo incipit della ricetta a me fa morire dal ridere‘Una mummia commestibile? Il baccalà’.

Ecco, a mio avviso, rende davvero bene l’idea.

Un pesce legnoso, duro e stopposo, grazie a queste ricette tradizionali, viene tramutato in piatti meravigliosi.

Varianti insomma ne troverete tante.

C’è chi lo lascia in pezzi grossi e consiglia quindi di non romperlo, chi mette meno acciuga e cipolla, chi mette l’aglio e chi no, chi la farina non la mette, insomma di tutto e di più.

Su alcune cose però non si transige. Il pesce dev’essere di eccellente qualità (la Ragno delle Isole Lofoten è considerata la qualità migliore), così come l’olio, di cui il piatto abbonda.

Infine, per quanto riguarda la preparazione, durante la cottura il pesce non si deve muovererimestare.

Io vi propongo la ricetta che fa da sempre mia mamma.

Nella ricetta originale la cottura dovrebbe essere sul fuoco, lenta e molto lunga, intorno alle 4 ore.

Per praticità mia mamma lo cuoce al forno e, con il suo sistema (pratico, veloce ed economico), secondo me viene perfetto.

Morbido, ma con una crosticina spettacolare in superficie.

 

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BACCALA’ ALLA VICENTINA

Ingredienti

Dose per 6 persone

600 g di stoccafisso secco

250 g di cipolle bianche

4-5 acciughe

5 dl ca di latte

40 g Grana Padano grattugiato

farina qb

prezzemolo fresco tritato qb

olio evo qb (ca 200- 250 ml)

sale qb

pepe qb

Preparazione

Ammollate lo stoccafisso in acqua per 48 ore, cambiando l’acqua frequentemente (ca ogni 4 ore). Eliminate la pelle e le spine, quindi tagliate la polpa del baccalà a pezzetti.

Tritate le cipolle. Scaldate poco olio in una padella antiaderente e fate sciogliere le acciughe, unite le cipolle tritate e lasciate cuocere per una decina di minuti. A cottura ultimata, a fuoco spento, unite anche il prezzemolo tritato.

Infarinate leggermente i pezzi di baccalà (che devono essere belli asciutti), avendo cura di eliminare la farina in eccesso. In una pirofila fate uno strato con qualche cucchiaiata di soffritto, quindi disponete sopra tutti i pezzi di baccalà infarinato. Versate sopra le cipolle, l’olio EVO, quindi anche il latte (deve coprire tutto a filo), il Grana Padano grattugiato, salate e pepate.

Infornate la pirofila a 170° C per un’ora coperta con un foglio di alluminio. passato il tempo, togliete l’alluminio e continuate la cottura per altri 20-30 minuti. Dovrà asciugare e fare una bella crosticina sopra.

E’ consigliabile farlo riposare una notte prima di servirlo.

Servitelo caldo, accompagnato con della polenta a fette passata sulla griglia.

 

Il baccalà alla vicentina nella versione di mamma Anna.

 

 

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Buona settimana!

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Eventi/ Salato/ Secondi di pesce

Filetto di scorfano gratinato agli anacardi per #VENTURATOPBLOGGER2014

 
“ La qualità non è mai casuale;
è sempre il risultato di uno sforzo intelligente” 
 
John Ruskin
Sono di corsa questa settimana.
Trolley in fase cosacavolocimettodentro  e tante cose da fare prima della partenza.
Si, perché sono in partenza giovedì mattina.
Il 27 e 28 Novembre sarò ospite di Ventura presso il Casta Diva Resort & Spa, prestigioso hotel sul Lago di Como.
Non sarò sola ovviamente, con me ci saranno altre blogger.
La location è davvero da sogno e, nel pomeriggio di giovedì, ci attende una lezione con il Maestro Luca Montersino.
Che dire? Posso essere un filino emozionata secondo voi?
Io al mio ritorno vi racconto tutto!
Voi intanto potete seguire la nostra avventura sui social seguendo l’hastag #VenturaTopBlogger2014!
Qualità.
La qualità non è casuale.

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Diario/ Salato/ Secondi di pesce

Polpette di seppia con salsa allo yogurt

La settimana è quasi passata, e per noi è stata abbastanza frenetica.

La prima settimana di scuola è sempre così, se poi è moltiplicata per due diventa una settimana di corsa.
Respirando profondamente e ripetendo ‘OHMMMM’ mentalmente, mattinate passate in coda per acquistare il materiale scolastico, i libri, per fare i vari pagamenti in banca (contributo volontario, ne vogliamo parlare? No, meglio di no và, ché sennò ci viene mal di stomaco di prima mattina…), per acquistare i buoni mensa (ovviamente in un’altra banca, mica vorremmo semplificare le cose, naaaaaaa),  per consegnare documenti vari in direzione, le alzatacce e le vestizioni frenetiche da metabolizzare … insomma non è stato semplice ma siamo sopravvissuti!
La cosa che però ci rende felici è che Polpettina ha avuto un approccio perfetto, è contenta, carica e si sveglia volentieri per andare a scuola, cosa chiedere di più?
Si sente grande, ed è davvero cresciuta tanto, soprattutto caratterialmente.
Come crescono in fretta.
Lei non vorrebbe più essere chiamata così.
Polpettina intendo.
Ma la chiamo in questo modo da quando è nata, mi viene così spontaneo mannaggia!
Capisco però che ormai è grande, quindi abbiamo trattato sulla faccenda.
Mi ha concesso di chiamarla Polpettina solo tra le mura domestiche, fuori no, fuori è Serena e basta.
A proposito di polpette, io con queste l’ho ingannata per bene, che le seppie non le vuole vedere neanche da lontano, ma che sotto forma di polpetta mangerebbe qualsiasi cosa.
Provatele, sono ottime!
La salsa secondo me ci sta troppo bene, ed è ottima per accompagnare anche carni bianche ed in particolar modo quelle alla griglia!
Ora vi saluto e mi riposo un po’, ché il fine settimana sarà abbastanza pieno.

Domani vado in gita in un bel posto con la mia cara amica Lara .

Domenica invece saremo in tante ad una bella festa, presso le Tenute Tomasella!
Le Bloggalline alla vendemmia!
Insomma fine settimana intenso, vi auguro buon week end gente!

Poi quando torno vi racconto!

POLPETTE DI SEPPIA con SALSA ALLO YOGURT

Ingredienti:

Polpette di seppia

500 g di seppie
40 g Parmigiano Reggiano grattugiato
90 g pane grattugiato (più altro per panare le polpette)
2 uova biologiche
1 spicchio d’aglio (facoltativo)
la scorza di mezzo limone biologico
Prezzemolo fresco qb
Sale integrale qb
Pepe bianco qb

Salsa allo yogurt

200 g yogurt greco
1 spicchio d’aglio
½ cucchiaino di curry
buccia di ½ limone biologico o non trattato
1 cucchiaio di olio EVO
Sale integrale qb
Pepe bianco qb
menta fresca (facoltativa)

 

Lavate bene le seppie sotto l’acqua corrente (le mie erano già state pulite, diversamente eliminate pelle, osso, becco ed occhi), tagliatele a pezzettoni e tritatele finemente nel cutter (robot da cucina) con lo spicchio d’aglio privato dell’anima, unite le uova, il Parmigiano ed il pane grattugiato.

Per ultimo unite il prezzemolo fresco, mescolate bene, quindi con le mani bagnate per evitare vi si appiccichi il composto, formate delle palline e passatele nel pane grattugiato.

Scaldate l’olio nella padella (verificate se è pronto facendo la prova stecchino, immergete uno stecchino, se si formano delle bollicine tutto intorno l’olio è alla giusta temperatura), fate cuocere poche polpette per volta (3-4 a seconda della dimensione della padella), giratele durante la cottura e toglietele appena le vedrete belle colorate.

Servite calde (potete tenerle al caldo nel forno, a bassa temperatura) con la salsa allo yogurt.

 

 

Salsa allo yogurt
Tritate l’aglio ed unitelo allo yogurt, mescolate bene quindi unite anche gli altri ingredienti.
Menta fresca sminuzzata se vi piace, ma è buona anche senza.
Regolate di sale e pepe e conservate in frigorifero fino al momento di servirla.

 

Inizia l’avventura cucciolotta!

 

 

Salato/ Secondi di pesce

Panzanella all’acqua di mare … l’estate mica è finita!

 

Ci sono dei piatti che per me rappresentano l’estate, le vacanze, il sole.
Uno di questi piatti è la panzanella.
Da quando l’ho scoperta, diversi anni fa, non l’ho più lasciata.
E’ un piatto unico che risolve in modo semplice ed elegante sia pranzo che cena.
Piatto povero della tradizione contadina, permette di creare un pasto delizioso e profumato partendo da del semplice pane raffermo.
Dalla ricetta base, con pomodoro, cipolla, cetrioli e basilico, è divertente spaziare, sperimentando nuove versioni con l’utilizzo di altri ingredienti (mai provato a fare la panzanella svuota dispensa?).
Questa versione di mare arriva dalla lettura di un quotidiano mentre facevo colazione in pasticceria.
Non potevo strappare la pagina (mammamia quante volte leggo cose interessanti e mi verrebbe da fare STRAAAAPP a voi no?), quindi ho letto bene, preso nota e una volta a casa, cercato sul web.
La ricetta originale la trovate qui, io ho fatto le mie (solite) piccole modifiche.
Oggi qui piove e la temperatura si è anche abbassata (pensare che ieri al mare si stava benissimo), ma l’estate mica è finita!

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Diario/ Piatti unici/ Salato/ Secondi di pesce

Polpo e riso basmati al limone e sedano

“Dietro di noi si stendeva la baia, liscia come una lastra, 

tutta permeata di quell’azzurro incredibile…”

“Che gioia avere una barca tutta per sé! 
La gradevole sensazione di potenza mentre spingi i remi e senti la barca filare avanti 
con quel fruscio d’acqua saettante come quando si taglia la seta; 
il sole che ti scalda dolcemente la schiena 
e frantuma la superficie del mare in cento colori diversi..”
La buganvillea che ricopriva rigogliosa il balconcino sulla facciata era tutta adorna,
come per una festa di carnevale, dei suoi violacei fiori a forma di lanterna.”
 
 

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