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Piatti unici/ Salato/ Secondi vegetariani

Sformato di pane carasau alla crescenza, zucchine, funghi chiodini, curcuma e mandorle

 
Correndo tra corso di pasticceria, pediatra (ché Serena ha pensato bene di non farsi mancare una bella influenza…), osteopata (ché io invece ho scoperto di avere una bel gomito del tennista causato o dai troppi albumi e panna montati a mano, o dai troppi termosifoni verniciati, ma è più probabile la seconda…) e gestione ordinaria di casa e famiglia, sono riuscita a cucinare qualcosina questa settimana.
Qualcosa di salato e degno di essere fotografato intendo.
Mi sembra giusto rendere onore a mio marito, che una sera ha pulito e preparato per la cottura ben due cassette di funghi chiodini (…sa bene che è una cosa che io detesto fare…a questo si aggiunge che la sera giungo a casa abbastanza stanca…).
Grazie a lui e all’abbattitore, in un paio d’ore sono riuscita a cucinare, abbattere di temperatura, insacchettare e surgelare due cassette di funghi chiodini!
Trovo comodissimo preparare tanti sacchettini pronti per essere rigenerati ed essere utilizzati per una pasta, un risotto o semplicemente come contorno.
Io li faccio cucinare in poco olio EVO e dell’aglio schiacciato che poi elimino, li conservo così, salati pochissimo, aggiungo il rimanente sale, pepe e prezzemolo al momento dell’utilizzo.
Sulla ricetta.
Sapete che il pane carasau mi piace parecchio, vero? Me lo avete visto usare già quiqui e qui.
Lo trovo molto versatile in cucina, secondo me è davvero di aiuto quando si deve preparare un piatto in velocità, un’occhiatina a quello che avete da consumare nel frigorifero, una buona besciamella e via!
Questo lo trovo perfetto come piatto unico, ma anche come antipasto se preparato magari in piccole cocottine.
Spero di riuscire a postare qualche ricetta durante la settimana, ma non diciamo nulla, giusto per scaramanzia, ché poi succede qualche imprevisto…
Intanto vi auguro una buona domenica sera ed un buon inizio di settimana!

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Salato/ Secondi di carne

Di cibo sano e homemade … Nuggets di pollo al forno


“Voti ogni volta che fai la spesa, voti ogni volta che schiacci il telecomando, 

ogni volta che vai in banca, sono voti che dai al sistema.”

padre comboniano Alex Zanotelli

Chi mi segue da un po’ già lo saprà che non amo affatto i prodotti ‘pronti’, sia quelli nel banco frigo che surgelati.
Le aziende che li producono non fanno affari con me.
Innanzitutto sono costosi, fateci caso alla differenza prezzo tra il prodotto fresco e quello pronto/surgelato, enorme.
Poi, cosa non da poco, NON SAPETE COSA CI METTONO DENTRO.
E, cosa assurda, sembra non lo sappiano (o ci provano..) nemmeno le aziende produttrici.
Questo alla luce delle giustificazioni che hanno avanzato per giustificarsi (‘non ne sapevamo nulla’….cit. caso carne di cavallo trovata su prodotti che avrebbero dovuto contenere soltanto manzo).
Nello specifico per preparare i nuggets, cotolette e altri prodotti pronti con la carne di pollo, non ci sono pezzi di pollo intero, eh no.
Viene utilizzato un impasto di pollo (dove finisce dentro di tutto, ossa, occhi e quant’altro…)  tritato, aromatizzato e ricompattato. ‘Na bella schifezza insomma.
Come dice Martina, vedere cosa ci finisce dentro fa passare davvero la voglia di mangiarli.
Ma.
Visti i post di Martina prima e Michela poi.
Eccoli qui, HOMEMADE, con dei VERI pezzi di petto di pollo.
Io a dire il vero già facevo qualcosa di simile, il petto di pollo panato con i corn flakes e cotto al forno (visto da Benedetta Parodi…qualcosa si impara pure da lei, nonostante continui a cucinare con la besciamella pronta…Benedetta, Benedetta….), ma si sa, ai bambini i bocconcini piacciono di più.
Insomma il successo è garantito!
Io ne ho preparati parecchi e una parte li ho surgelati con FRESCO, risultato perfetto perché riposti poi nel sacchetto gelo, sono rimasti staccati uno dall’altro, così al bisogno posso cucinarne solo la quantità che mi serve e rimettere gli altri nel congelatore. Cosa che non succede congelando, la carne diventa un blocco unico che poi devi scongelare interamente.
In tema di qualità del cibo che mangiamo, vi lascio il link di un blog  qui, conosciuto grazie alla mia amica Roberta.
Leggetelo, fa davvero riflettere.
Decidiamo di ‘buttare dentro di noi’ solo cose sane, non ci vuole poi così tanto impegno.

 

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Biscotti e Frolle/ Colazione e merenda/ Dolce

Quadrotti all’uvetta e l’abbattitore di temperatura

 



Finalmente riesco a raccontarvi di questo macchinario delle meraviglie arrivato nella mia cucina, l’abbattitore.

Il post di oggi è un po’ lungo, ma sicuramente interessante, e comunque non mi sarebbe stato possibile riassumerne la descrizione in poche parole.
Confesso che erano anni che ne sentivo parlare, già da quando anni fa, mio marito ha conseguito l’attestato HACCP.
Poi l’ho visto utilizzare da cuochi e pasticceri in diverse trasmissioni, e poi diversi mesi fa ho iniziato a sentir parlare di questo.
Il primo abbattitore domestico presente sul mercato. FRESCO.
E l’ho desiderato.
Mi sono informata e visitato il sito, ma ho dovuto soprassedere e posticipare l’acquisto perché erano in preventivo altre spese in famiglia.
Ed ecco che a dicembre succede una cosa. Mi arriva una mail. Da Irinox.
Mi dicono che hanno visitato il mio blog e che desiderano incontrarmi per propormi un prodotto.
Lui, FRESCO.
Eccolo arrivare a casa mia.

Lo sto provando amici, funzione per funzione, ed è strepitoso!

Vi riporto una frase di Allan Bay.

“Quando arriva una nuova attrezzatura in cucina, veramente nuova…dobbiamo cercare di capire se e quanto questa procedura possa modificare, nel senso di migliorare, il nostro modo di cucinare.

Bene, nessuna nuova attrezzatura ha e avrà un impatto così forte come l’abbattitore di temperatura.”



 
Fresco, come appena fatto
 
Sapete di cosa si parla quando si dice “abbattitore”?
E cosa vuol dire abbattere?

Cosa sono il congelamento? E cos’è la surgelazione?

Noi siamo quello che mangiamo, io ci credo fortemente, è il motto del mio blog.

E troppo spesso la mancanza di tempo ci porta a fare la spesa di corsa, comperando alimenti troppo industrializzati, conservati con sostanze che magari nemmeno conosciamo e che sono anche molto dannose per il nostro organismo.
Dovremmo rifornirci di cibi freschi, di stagione, completi di tutti i loro nutrienti e delle loro proprietà organolettiche.
Spesso le vitamine ed i fitochimici presenti nei prodotti freschi si alterano facilmente a causa della loro non corretta conservazione.

Queste qualità possiamo mantenerle inalterate. Con FRESCO.

E’ importante sapere che:

·Un alimento posto per un’ora ad una temperatura tra 25° – 35° (temperatura ambiente) subisce un processo di invecchiamento pari a quello patito dallo stesso alimento lasciato 5 giorni ad una temperatura di 3° C.

·Un cibo cotto se mangiato appena cotto è ottimo, ma se non consumato subito inizia ad invecchiare, e questo a causa di:
-evaporazione, un cibo lasciato raffreddare a temperatura ambiente, tramite l’evaporazione, perde sapore, profumi, la sua qualità.
-proliferazione batterica, a temperatura ambiente i batteri si moltiplicano in modo esponenziale, il cibo perde il colore, sapore, invecchia.
-ossidazione enzimatica, a temperatura ambiente gli enzimi presenti negli alimenti ossidano velocemente provocando perdita e alterazione di colore degli alimenti (fatta la prova con gli spinaci ed i fagiolini, mai avuto un verde così brillante!)
E’ bene ricordare che frigorifero e freezer sono stati ideati per la sola conservazione, il frigo per prodotti freddi ed il freezer per prodotti surgelati.
NON sono adatti al raffreddamento dei prodotti.
Introdurre in frigorifero o in freezer cibi a temperatura ambiente è decisamente dannoso per gli alimenti già presenti al loro interno.
Rompe la catena del freddo, alterando e degradando i prodotti già in fase di conservazione.
Per questo motivo nasce l’abbattitore.
Il suo principio è l’abbattimento rapido della temperatura, ovvero raffreddare rapidamente i prodotti alimentari subito dopo la cottura, portandoli da +300°C fino a -40°C, bloccandone la proliferazione batterica e la degradazione enzimatica e mantenendone intatto il gusto, la fragranza e la naturale morbidezza.
Chiariamo poi la differenza tra congelamento lento e surgelazione rapida.
La qualità della surgelazione è proporzionale alla rapidità con cui avviene, cioè più rapido è il congelamento, migliore sarà la qualità del prodotto una volta scongelato.
Con la surgelazione rapida si evita la formazione di macrocristalli di ghiaccio negli alimenti i quali, aumentando il loro volume provocano la rottura delle fibre, la lacerazione vera e propria dell’alimento al suo interno con la conseguente perdita, in fase di scongelazione, dei liquidi che contengono le sostanze nutritive, causando anche perdita in quanto a colore, forma e consistenza.
Irinox è leader degli abbattitori rapidi di temperatura professionali ed è oggi presente sul mercato anche con il primo abbattitore per uso domestico.
Domestico solo per le dimensioni, ci tengo a precisarlo.
E’ poco più grande di un normale microonde, e non è finita qui!
Vogliamo parlare di tutte le altre funzioni?
Io pensavo facesse solo questo, abbattimento e surgelazione rapidi. Invece no.
Le funzioni sono ben 7, dal freddo veloce al caldo lento.
1.   Abbattimento rapido della temperatura 
Raffredda velocemente le pietanze calde, bloccando la proliferazione batterica, e  garantendo così che rimangano fresche e fragranti per 5-7 giorni.
2.   Surgelazione rapida
Più rapido è il congelamento, migliore è il mantenimento della qualità del prodotto. Allo scongelamento le pietanze saranno fresche, gustose e consistenti come se non fossero mai passate dal freezer.
3.   Scongelamento controllato 
Permette di scongelare gli alimenti più rapidamente in maniera uniforme e senza parziali cotture, mantenendone la naturale umidità e fragranza.
4.   Raffreddamento bevande 
Vino e bevande passano da temperatura ambiente a quella di servizio, perdendo un grado al minuto. Si può così evitare di affollare il frigo ed essere sempre pronti in caso di ospiti inattesi.
5.   Cottura lenta a bassa temperatura 
Il segreto di molti chef? Questo tipo di cottura, che non supera i 75°, cuoce dolcemente carne e pesce, ne esalta il sapore, conservandone tutta la naturale umidità, consistenza e proprietà nutritive.
6.   Lievitazione naturale
Mantiene costante la giusta temperatura di lievitazione di pane, pizze, brioches, permettendo di concludere in modo ideale il ciclo di fermentazione del lievito, rendendo gli impasti molto più digeribili.
7.   Piatto pronto 
    Offre la comodità di uscire la mattina, conservare il piatto come fosse in frigorifero e trovarlo caldo, come appena uscito dal forno.
Vi sembrano pochi questi vantaggi? A me sembra straordinario.

Utilizzare FRESCO consente di mangiare cibi più sani, perché permette di mantenere a lungo gli alimenti, nel frigorifero e nel freezer, conservando le loro vitamine e principi nutritivi.

La qualità, i colori, i profumi, l’aspetto e la consistenza dei cibi rimangono inalterati.
Questo per 5-7 gg, se la conservazione avviene in frigorifero a +3° C e per 8-10 mesi se la conservazione avviene in freezer a -18° C.
Ma vogliamo parlare anche del risparmio?
Di tempo, perché è possibile cucinare quando di tempo ne abbiamo a disposizione per poi conservare gli alimenti o in frigorifero (dopo averli abbattuti) o in freezer (dopo averli surgelati rapidamente).
Di denaro perché si può acquistare quando è più conveniente farlo, in stagione, e conservare gli alimenti nel modo più corretto e salutare.
E i surgelati! Non ne avete più bisogno. Ve li preparate voi, con FRESCO!
Avete mai analizzato il prezzo dei surgelati? Fatelo.
Poi aggiungete a questo il fatto che non siete nemmeno certi di quello che ci trovate all’interno (vedi scandalo lasagne alla carne di cavallo..:-/)  e proverete il desiderio inarrestabile di prepararveli da soli!
Anche se noi in famiglia non consumiamo pesce crudo, ritengo davvero importante ricordare, che l’unico metodo per consumare il pesce crudo in totale sicurezza è il congelamento a -20°C al cuore per almeno 24 ore.
Il surgelamento rapido di FRESCO elimina completamente il rischio di Anisakis, mantenendo intatti sapore e consistenza delle carni.
A questo proposito vi lascio un link interessante a Mare Magazine che ha scritto un interessante articolo “Come ti abbatto l’anisakis”, protagonista FRESCO.
Io lo sto provando e ne sono entusiasta. So già che non riuscirò a separarmene.
I cibi sono decisamente un’altra cosa se abbattuti appena cotti.
E’ un altro pianeta cucinare con questo supporto accanto, decisamente.
Oggi dei biscotti che ho spudoratamente tentato di copiare dalla mia Pasticceria preferita, la Pasticceria Adriana.
Non so nemmeno come li chiamano, sono dei quadrotti composti da due strati di frolla con un ripieno di confettura ed uvetta.
Il risultato mi ha ampiamente soddisfatta, sono diversi da quelli assaggiati da Adriana, ma molto molto buoni!

QUADROTTI ALL’UVETTA
Ingredienti:
Biscotto
200 g farina di orzo biologica
100 g farina integrale biologica
100 g zucchero di canna integrale
160 g burro biologico
½ cucchiaino di polvere di vaniglia bourbon
1 uovo biologico
1 pizzico sale rosa dell’Himalaya
Farcia
100 g uvetta sultanina
80 g composta o confettura di frutta  (io mista, uva, arance e prugne)
 


Preparate la frolla, lavorando con le dita le due farine con il burro fino a formare delle briciole, poi aggiungete anche lo zucchero, il sale, la vaniglia e per ultimo l’uovo.
Lavorate bene fino  a formare una palla che dividerete a metà stendendole con il matterello su un foglio di carta forno dove avrete disegnato (sul retro) un rettangolo (dovrete farne due di uguali).
Spalmate la composta di frutta sopra uno dei due strati di frolla, poi cospargete anche con l’uvetta, precedentemente ammollata in acqua e strizzata bene.
Coprite con il secondo strato di frolla, facendo attenzione durante l’operazione perché molto fragile.
Schiacciatelo un po’ per farlo aderire bene, se volete renderlo dorato spennellatelo con del tuorlo sbattuto.
Passatelo in frigo per almeno una mezz’ora (io nell’abbattitore per 10 minuti), questo facilita la fase successiva.
Ricavate i biscotti, tagliandolo a cubotti,  disponeteli in una teglia foderata di carta forno e cuocete a 200° per circa 15 minuti.