Questa settimana è volata via tra tante cose da sbrigare, e alle foto non sono riuscita ancora a mettere mano, ma prometto che arrivo presto a raccontarvi tutto.
La Slovenia ci aveva colpiti qualche anno fa, ammirata dal finestrino lungo la strada che ci portava all’aeroporto di Lubiana, da dove siamo partiti per raggiungere Karpathos.
Avevamo visto un paesaggio davvero bello, ordinato e verdissimo e ci eravamo ripromessi di farci un giretto, prima o poi.
Beh, ci è piaciuto tutto davvero moltissimo.
Ma lasciamo racconto e dettagli ad un altro post, oggi una ricetta velocissima che mi piace tanto!
Chi mi segue sa che adoro fare la spesa direttamente dal produttore.
Non riesco a programmare ed alternare le ricette come dovrebbe fare una brava FUDbloggAH, #sapevatelo. 🙂
Si, intendo il creare una giusta alternanza di pubblicazioni, tra ricette dolci (burrosissime e caloricissimeeeeeee) e ricette salate, magari pure un po’ salutari.
Finisce quindi che spesso, in questo mio spazio, si susseguono tante ricette dolci e molte meno salate.
Ecco, volevo rassicurarvi sul fatto che non ‘tiro su la famiglia‘ solo con i dolci…
E infatti oggi vi beccate una ricetta tutta salute!
Sono riuscita (al volo) a fotografare questa ricetta molto invernale, molto profumata e molto salutare, oltre che gustosa!
Il grano saraceno con tante verdure invernali al forno, finito con un mix di mandorle e pistacchi tostati leggermente.
Potete anche prepararla con un altro tipo di cereale, o simil cereale se non amate il grano saraceno, ad esempio con l’orzo o il farro.
Se volete arricchirla un po’, aggiungete del formaggio a vostro piacere, ottima con della feta sbriciolata, ma anche con delle scaglie di Parmigiano Reggiano.
Insomma, un piatto facile e comodo anche da preparare in anticipo, e scaldare leggermente quando si ha poco tempo per pranzare.
Ricettina?
GRANO SARACENO CON VERDURE AL FORNO, MANDORLE E PISTACCHI TOSTATI
Ingredienti (per 4 persone)
200 g grano saraceno decorticato
1/2 zucca di media grandezza
2 porri
250 g funghi champignon
300 g cavoletti di Bruxelles
2 spicchi d’aglio
qb rosmarino fresco
qb mandorle a lamelle
qb pistacchi
qb olio extravergine di oliva
qb sale
qb pepe
1 limone
Preparazione
Pulite la zucca, eliminate scorza, semi e filamenti, tagliatela in fette di circa 1 cm di spessore. Disponete le fette su una teglia ricoperta di carta forno. Pulite anche i porri e tagliateli a fette abbastanza spesse, fate la stessa cosa con i cavoletti di Bruxelles, eliminate le foglie esterne e tagliateli a metà. Lavate bene i funghi champignon, eliminate la parte dura e terrosa del gambo e tagliateli a fettone spesse.
Distribuite tutte le verdure sopra le fette di zucca, condite con l’aglio a fettine, il rosmarino fresco, regolate di sale, pepe e cospargete con olio extravergine di oliva. Cuocete in forno ventilato e preriscaldato a 200°C per circa 20 minuti. Controllate la cottura verificando la morbidezza della zucca con una forchetta.
Mentre cuociono le verdure, lavate bene sotto l’acqua corrente il grano saraceno decorticato. Tuffatelo in abbondante acqua bollente leggermente salata in cui avrete messo una fettina di scorza di limone (a piacere), e lasciatelo cuocere per circa 30 minuti. Scolatelo bene, versatelo in una boule e conditelo con dell’olio extravergine, regolate di sale e pepe a piacere.
Sgusciate i pistacchi, tritateli in modo grossolano e tostateli leggemente in una padella antiaderente insieme alle mandorle a lamelle. Assemblate il piatto, disponendo un po’ di verdure al forno, del grano saraceno lessato e finite con mandorle e pistacchi tostati ed un giro di olio extravergine ‘buono’.
NOTE
Io faccio bollire il grano saraceno (ma anche altri cereali) con della scorza di limone perché toglie il tipico odore di ‘sacco’ che hanno alcuni cereali e dona al tempo stesso una piacevole nota fresca.
Qualora vi dovessero avanzare delle verdure, potete conservarle in frigorifero e scaldarle leggermente in forno per servirle come contorno.
“La vita può essere capita solo all’indietro, ma va vissuta in avanti.” Soren Kierkegaard
E avanti ci andiamo di corsa in questo periodo.
Ormai passare qui a postare qualche ricetta è diventato quasi un lusso.
Il tempo è molto poco e le settimane passano davvero veloci.
Sono successe tante cose bellissime da quando ho scritto l’ultimo post.
Tre giorni in trasferta a Verona a Esperienze Gustose, e la settimana successiva la presentazione del libro Le Fluffose delle mie amiche Monica Zacchia e Valentina Cappiello al Salone Int.le del Libro di Torino, dove purtroppo non ho potuto esserci se non con il pensiero e con il cuore.
Vi lascio qualche foto a fine post, e andiamo (correndo…eh portate pazienza) alla ricettina di oggi!
Girandole di pane aromatiche (o Swirlbread), io le adoro!
Super morbide e profumate, le trovo anche divertenti da preparare. Sarà perchè si utilizza lo stampo dei muffin?
SWIRLBREAD O GIRANDOLE DI PANE AROMATICHE
Ingredienti
250 g farina macinata a pietra tipo 1 (Petra 9)
250 g farina manitoba
300 ml acqua tiepida
10 g lievito di birra
1 cucchiaino zucchero
1 cucchiaino sale
3 cucchiai olio EVO
80 g Parmigiano Reggiano
50 g mandorle
origano fresco qb
rosmarino fresco qb
olio EVO qb
Preparazione
Preparate il pesto inserendo nel cutter (robot con lame) le mandorle, le aromatiche, il Parmigiano Reggiano e tritate tutto insieme, aggiungete poi olio a filo, quanto basta per ottenere un composto con la consistenza del pesto.
Per l’impasto delle girandole: sciogliete il lievito nell’acqua tiepida insieme allo zucchero e lasciatelo riposare per 5 minuti.
Versate nel bicchiere della planetaria (con il gancio), le due farine, l’olio il sale e il lievito, azionate per almeno 5 minuti fino a quando avrete ottenuto un impasto liscio ed elastico (se non disponete della planetaria, potete tranquillamente impastare a mano disponendo le farine a fontana sulla spianatoia, formate un buco al centro dove versare tutti gli ingredienti e impastare energicamente).
Mettete l’impasto in un contenitore leggermente infarinato, coprite con un canovaccio e fate lievitare per almeno un’ora e mezza, dovrà raddoppiare di volume.
Trascorso il tempo, prendete l’impasto e sgonfiatelo con le mani.
Dividetelo in due parti, stendete la prima metà in un rettangolo, cospargetela con metà del pesto aromatico ed arrotolatelo dal lato lungo.
Otterrete un cilindro, tenendo la chiusura rivolta verso il basso, tagliatelo in modo da ottenere 8 – 10 fette, a seconda di quanto alte vorrete diventino le vostre girandole.
Ripetete questo passaggio con la seconda metà di impasto.
Ungete ed infarinate le cavità dello stampo per muffin e sistemate all’interno le girandole.
Coprite con un canovaccio e fate riposare e lievitare per un’ora e mezza, fino al raddoppio di volume.
Accendete il forno a 200°.
Spennellate le girandole con poco olio e infornate (forno ben caldo) per circa 15 – 20′, dovranno essere belle dorate in superficie.
Ma secondo voi,
poter presentare il tuo ‘Pizzaricercatore Mito’
quanto può rendere felici?
Ecco, per me Renato Bosco di Saporè è un mito vero!
Se non siete mai stati nel suo locale dovete assolutamente rimediare!
Trattasi di vera esperienza sensoriale sulla pizza!
Ed eccole le mie amiche
Monica e Valentina che presentano
Le Fluffose!
Libro da avere, ve lo assicuro!
Ricette meravigliose e foto da urlo della bravissima Agnese Gambini!
Presto disponibile nelle librerie, da subito a questo link
Che ci volete fare? Quest’anno ne avevo parecchi ed anche molto buoni e mi è presa così ‘sta cosa delle ricette con il panettone.
Giuro che con quella di oggi finisco, anche se ne ho fatte altre che mi sono piaciute parecchio, ma le terrò in memoria per il prossimo anno!
La gelatiera è uno di quegli elettrodomestici che mi piacerebbe avere ma che nella mia cucina attuale, purtroppo, non saprei dove mettere, oltre al fatto che dal punto di vista economico avrebbero priorità d’acquisto altre cose.
In ogni caso una volta scoperto che potevo preparare il gelato in modo furbetto anche senza la gelatiera, e che oltre tutto è più buono e sano della maggior parte dei gelati che si trovano in commercio, dentro ai quali non so cosa ci mettono dentro, mi sono dilettata a provare e sperimentare gusti diversi.
Tanto panettone a casa, buono peraltro, insomma qualche fetta è finita anche in questo gelato che, giovedì scorso, divanata durante la puntata di Masterchef, tra un tweet e l’altro, mi stavo comodamente gustando.
Vi lascio alla ricettina del gelato al panettone e ricotta!
Un dolce che vede protagonista l’ortaggio simbolo dell’autunno,
arricchito e profumato da frutta e spezie.
La zucca è davvero il simbolo della stagione autunnale. E’ uno degli ortaggi più antichi ed uno dei primi che furono importati dopo la scoperta del continente americano.
Può essere di svariate forme e dimensioni, dalle zucche giganti che vengono intagliate durante la festa di Halloween, alle piccole zucche decorative. Ne esistono tantissime varietà ed ognuna ha le sue caratteristiche, la più famosa e pregiata è forse la zucca Mantovana, molto rinomata anche la zucca di Chioggia varietà molto diffusa in Veneto, quella lunga di Napoli dalla polpa dolce, la zucca Violina chiamata così per la sua particolare forma che ricorda la custodia di un violino e dal sapore delicato, la zucca Delica, varietà molto diffusa, dalla polpa dolce e poco filamentosa. Ma sono solo alcune.
La zucca è un ortaggio che trova molti impieghi, e non solo in cucina, spesso utilizzata anche come contenitore o come decorazione. Il suo sapore dolce la rende ideale per tante preparazioni , dall’antipasto fino al dolce; perfetta per vellutate, minestroni, nella pasta ripiena e negli gnocchi, nel purè, cotta al forno, in umido o alla piastra, e anche in tantissime preparazioni dolci.
Confesso che io la utilizzo molto e molto spesso per preparare dolci e dessert.
Il Plum Cake è un dolce che mi piace molto, semplice, veloce, versatile, lo si può preparare in tantissimi modi diversi, sia dolce che salato, basta lasciare libera la fantasia e la voglia di sperimentare.
Il nome che ormai comunemente utilizziamo, ‘plum cake’, non sarebbe molto corretto. Letteralmente in inglese significa ‘torta di prugne’, per l’appunto si fa riferimento ad una torta tedesca, la Pflaumenkuchen o in inglese la German Plum Cake, generalmente una base di frolla o pasta leggermente lievitata sulla cui superficie vengono affondate le fette di prugna.
La ricetta del Plum Cake, di cui peraltro attualmente esistono diverse dosi e varianti, ricorda invece la Pound Cake anglosassone, ovvero la ‘Torta della libbra’, nome che deriva dal dosaggio degli ingredienti, la ricetta originale prevede infatti l’utilizzo dello stesso dosaggio, una libbra, per ciascuno dei cinque ingredienti necessari, farina, burro, zucchero, uova e frutta secca o candita.
Simile la preparazione francese del ‘Quatre-Quarts’, stessa dose per tutti e quattro gli ingredienti utilizzati, senza utilizzo di frutta candita.
Non è ben chiaro come mai nel tempo si sia arrivati a definire con Plum Cake un intero genere di preparazioni, sia dolci che salate. Sono cambiati dosaggi e ingredienti, ne troviamo tantissime varianti e ormai con questa definizione si comprende una intera categoria di preparazioni, accomunate dalla tipica forma rettangolare di questo dolce, data dall’utilizzo dell’omonimo stampo a cassetta.
In questa versione che vi propongo la polpa della zucca colora e addolcisce naturalmente l’impasto, il tutto è arricchito e profumato dalla frutta secca ammollata nel rum, dallo zenzero che dona una nota piccantina e fresca, e dalle spezie, che potrete tranquillamente variare, e aumentando o diminuendo la quantità a seconda dei vostri gusti.
Non sarebbe fantastico se diventando mamme, si si, proprio prima della dimissione dall’ospedale, insieme a quel fagottino bello ecoccoloso, ci dessero anche un manuale d’istruzioni?
Si, un bel manualetto che ci spiegasse come affrontare le tappe di crescita dei figli.
Se la fase dei NO e dei perché sono difficili, l’adolescenza è un bel casino.
Una tempesta.
E il manuale non c’è. Ognuno se lo deve scrivere da solo il manuale.
Un proprio, personale manuale, fatto di regole, strategie, ramanzine ma anche incoraggiamenti.
Un manuale per riuscire a stare accanto in questo percorso non facile, ma senza invadenza, accompagnandoli lungo la strada, abbastanza in salita, del diventare adulti.
Gestire i conflitti, i silenzi, le risate di gioia ma anche gli umori nerissimi, l’aggressività e subito dopo gli slanci smisurati di affetto.
Accogliere e lasciare andare, dando però al tempo stesso regole ed argini rassicuranti.
Insegnare a desiderare le cose prima di ottenerle, trasferire amore, passione e rispetto per ciò che ci circonda.
“L’adolescenza, la più delicata delle transizioni”
Victor Hugo
Andiamo di crumble và!
Questo vi assicuro che è delizioso! Se non vi piace lo zenzero potete anche evitare di utilizzarlo (io amo la sua nota esotica e pungente!)
Io ho un albero generosissimo in giardino, e parte del raccolto è finito in questa ricetta!
Questo crumble con albicocche e pistacchi è perfetto da servire con il gelato alla vaniglia, se ne avete voglia potete anche prepararlo a casa, la ricetta furbissima la trovate QUI.
“Rispetto l’uovo per il genio che dimostra in tutti i tipi di cottura.
Mi sembra che sia un alimento sottovalutato,
invariabilmente messo in ombra da ingredienti costosi e di lusso.”
Michel Roux
Amo le uova, credo di averlo già detto tante volte.
Nella mia cucina ci sono sempre. Rigorosamente biologiche.
Perché biologiche?
Perché sono uova di galline felici. Galline che possono stare all’aperto, libere di muoversi e razzolare; alimentate in modo naturale senza impiego di antibiotici.
Sono uova sane.
Quando acquistate le uova, controllate il codice identificativo.
Lo ‘0’ identifica le uova biologiche, niente cure antibiotiche e densità nel pollaio accettabile ed etica.
Poi man man o che il numero aumenta, da ‘1’ a ‘3’, peggiorano le condizioni di vita delle galline, e di conseguenza anche la qualità del prodotto finale, l’uovo.
Si, costano un po’ di più,è vero. Ma in tutta onestà io risparmio su altre cose, non sulla salute.
Ricordate che il guscio è una barriera naturale contro germi e batteri; non utilizzate uova con il guscio danneggiato.
Le uova vanno controllate, quindi sgusciate in una ciotolina per verificare che siano fresche, poi unitele al vostro composto, impasto o altro.
Le uova vanno tenute in un posto fresco, ma andrebbero tolte dal frigorifero un paio d’ore prima del loro utilizzo per consumarle al meglio.
Gli albumi si possono conservare per qualche giorno in frigorifero e per alcune settimane in congelatore; gli albumi vecchi di qualche giorno sono perfetti per preparare meringhe, pavlova e macaron.
Questa ricetta l’ho sbirciata in libreria, in un libro sfogliato che non ho acquistato e di cui non ricordo il titolo…
L’ho ovviamente modificata perché sono andata a memoria.
Antipasto? Secondo? Piatto unico?
Quello che preferite, cambierete le quantità di conseguenza.
Dai, ricetta!
UOVO IN CROSTA SU INSALATINA, AVOCADO, MELA VERDE, BACON E MANDORLE
Ingredienti
Dose per 4 persone
Per le uova in crosta
4 uova biologiche (+ 1 per la panatura)
4 cucchiai di pane grattugiato
2 cucchiai di farina di riso
3 cucchiai di mandorle a lamelle
olio di semi di arachide per friggere
sale e pepe qb
Per l’insalata
insalatina mista (misticanza, rucola..)
1 avocado
1 mela Granny Smith
70 g pancetta stufata (tipo bacon)
mandorle a lamelle qb
sale integrale qbpepe bianco qb
olio evo qb
1 lime
Preparazione
Per le uova in crosta
Preparate le uova sode. Mettete le 4 uova in una pentola sui fuoco medio coperte con abbondante acqua fredda. Appena l’acqua bolle, abbassate la fiamma (cuocendo in acqua in forte bollizione gli albumi diventano grumosi) e continuate la cottura per 6 minuti (dopo che l’acqua ha iniziato a bollire). Trasferitele in acqua fredda e sgusciatele.
Tritate nel mixer le mandorle insieme al pane grattugiato.
Sbattete l’uovo rimasto in un piatto fondo con sale e pepe, versate la farina di riso in un piatto e il pane grattugiato con le mandorle in un altro. Passate le uova prima nella farina, poi nell’uovo sbattuto e infine nel mix di pane grattugiato e mandorle.
Scaldate bene l’olio (quando è pronto, immergendo uno stecchino di legno si formeranno delle bollicine tutto attorno) quindi friggete le uova per un paio di minuti, avendo cura di girarle per farle dorare da tutti i lati. Scolatele e fatele asciugare su della carta per fritti.
Per l’insalata
Lavate accuratamente le insalatine e la rucola. Sbucciate l’avocado, eliminate il nocciolo e tagliatelo a fettine. Lavate bene la mela, eliminate il torsolo e tagliatela a fettine sottili. Uniteli all’insalata.
Fate rosolare la pancetta in una padella antiaderente (o al forno) fino a farla diventare bella croccante; tostate le mandorle a lamelle in un altro padellino antiaerente.
Condite l’insalatina con sale, pepe ed un’emulsione di olio evo e lime.
Presentazione del piatto
Servite con un fondo di insalata un uovo in crosta tagliato a metà, finite con del bacon croccante e mandorle tostate.
Questi biscotti sono forse tra i primi che ho provato a fare taaaanti anni fa.
Sono tanto facili quanto buoni.
Si chiamano Rose del deserto proprio perché nell’aspetto ricordano la formazione minerale dalla forma curiosa, tipica del deserto.
Sono sempre perfetti.
Per la colazione, per il tè del pomeriggio, per la merenda a scuola delle bimbe.
Io mi diverto a provare la stessa ricetta utilizzando ingredienti un po’ diversi.
Cambio tipo di farina, ché io la 00 anche no, poi faccio abbinamenti diversi, in questo caso mirtilli e cioccolato bianco.
Si conservano bene in un contenitore ermetico o in una scatola di latta.
Io non vi ripeto la solita storia, che non ho tempo, che sono di corsa e bla bla bla, non voglio diventare pesante e noiosa.
In realtà è davvero così.
Settimane frenetiche, tante ore davanti al pc e poche davanti ai fornelli.
Un po’ mi pesa non avere molto tempo per cucinare.
Ma ne vale la pena.
Quello che bolle in pentola è davvero grandioso.
Insomma, voi leggetevi la ricetta dei biscotti intanto, presto potrò raccontare tutto!
ROSE DEL DESERTO AI MIRTILLI E CIOCCOLATO BIANCO
Ingredienti
Dose per circa 15 biscotti grandi
150 g farina di avena biologica
100 g farina di mais biologica tipo fioretto
150 g burro biologico
2 uova biologiche
100 g zucchero di canna
50 g zucchero mascobado
½ cucchiaino di polvere di vaniglia biologica
1 cucchiaino di cremor tartaro
1 manciata di mirtilli disidratati
1 manciata di gocce di cioccolato bianco
corn flakes qb
zucchero a velo (facoltativo)
Preparazione
Accendete il forno a 180°C.
Nella planetaria con la frusta, lavorate il burro morbido con lo zucchero di canna ed il mascobado. Aggiungete le uova e continuate a impastare, unite le farine, la vaniglia ed il cremor tartaro e lavorate bene. Unite anche le gocce di cioccolato e i mirtilli.
Foderate due teglie con la carta forno. Versate dei corn flakes in un piatto e, con l’aiuto di un cucchiaio (o di un cucchiaino se volete farli più piccoli), prendete poco impasto (sarà abbastanza morbido) formando delle palline che farete rotolare sui cork flakes. Sistemate le ‘palline’ sulla teglia ben distanziate tra loro, perché si allargheranno in cottura.
Cuocete a 180°C per circa 20 minuti.
Sfornate a fate raffreddare bene. Appena sfornati sono molto fragili, diventeranno croccanti raffreddandosi.
Cospargete a piacere con zucchero a velo (io no in questo caso)
Voi non ci crederete, ma questa torta con la panna montata dentro, ricetta furbissima trovata nel blog di Stefania, L’araba più famosa del web, è da un anno che l’ho fatta…
No, non questa nelle foto.
Questa l’ho fatta un paio di settimane fa.
Da quando l’ho provata, l’ho rifatta un sacco di volte.
E’ buonissima, oltre che davvero velocissima da preparare.
Senza farcitura diventa un perfetto dolce da colazione e da inzuppo.
Se la volete rendere più golosa e bella, la potete farcire così, con una cascata di ganache al cioccolato.
La cosa più laboriosa di questa torta è il pralinato alle mandorle e nocciole, ricetta della bravissima Simona Piccolini del blog Tè e Cioccolato.
Lo avevo preparato per la torta di compleanno del mio papà, il mese scorso, ovviamente non lo avevo utilizzato tutto. Lui era lì, buono buono nel suo vasetto.
CIAMBELLA CON LA PANNA MONTATA (DENTRO) – WHIPPED CREAM CAKE
Da una ricetta di Martha Stewart ‘scovata’ nel blog di Stefania ‘Arabafelice in cucina’ – ‘Pralinato alle mandorle’ dal blog Tè e cioccolato di Simona Piccolini
Ingredienti
Ciambella con la panna montata
100 g farina autolievitante
170 g farina macinata a pietra
375 ml panna fresca
180 g zucchero
3 uova biologiche
1 cucchiaino cremor tartaro
1 presa sale integrale
½ cucchiaino polvere di vaniglia biologica
gocce di cioccolato fondente qb
Ganache fondente
250 g cioccolato fondente
100 g panna fresca
1 noce burro biologico
Pralinato alle mandorle e nocciole
150 g mandorle
150 g nocciole (già sgusciate)
200 g zucchero semolato
50 g acqua
Preparazione
Ciambella con la panna montata
Accendete il forno a 185°C.
Montate la panna fino a quando sarà bella soda. Aggiungete (planetaria con frusta in funzione o con sbattitore) un uovo alla volta e continuate a montare per brevissimo tempo. Solo fino a quando sarà amalgamato.
A parte mescolate tutti gli ingredienti secchi, vaniglia compresa, e setacciateli tutti insieme. Uniteli poco per volta alla panna montata, mescolando delicatamente a mano con una spatola (dall’alto verso il basso) per non smontare il tutto. Unite anche le gocce di cioccolato, e mescolate bene.
Versate il composto in uno stampo da ciambella precedentemente imburrato ed infarinato. Cuocete in forno ben caldo (185°C) per 25-30 minuti. Fate sempre la prova ‘stecchino’ per verificare la cottura. Fate raffreddare e poi sformate.
Ganache al cioccolato
Tritate il cioccolato con un coltello. Scaldate la panna in un pentolino su fuoco medio, una volta calda unite il burro ed il cioccolato, mescolate bene fino a quando sarà sciolto e ben amalgamato.
Pralinato alle mandorle e nocciole
Portate a bollore dell’acqua su un pentolino, tuffate le mandorle per un minuto, quindi scolatele e pelatele. Asciugatele bene e tenete da parte.
Accendete il forno a 150-160°, disponete mandorle e nocciole su una teglia coperta di carta forno e tostatele in forno ben caldo per circa 15 minuti.
Versate lo zucchero in una casseruola, aggiungete l’acqua e portate a 116°C (lo zucchero diventerà chiaro e farà delle bollicine piccole e regolari), aggiungete le mandorle e le nocciole ancora tiepide e mescolate. Tenete sul fuoco basso per circa 15-20 minuti, lentamente vedrete lo zucchero sciogliersi nuovamente e diventare di un colore ambrato. Togliete la pentola dal fuoco e versate tutto su una teglia coperta di carta forno (oppure un tappetino di silpat). Fate raffreddare.
Una volta raffreddato, tritate finemente (io non troppo finemente) nel cutter e versate in un vaso se desiderate conservarlo.
Versate generosamente la ganache sulla ciambella e cospargete con pralinato alle mandorle.
ATTENZIONE: il pralinato di Simona crea dipendenza.
Giornata tersa, fredda ma con un sole meraviglioso, oggi.
Dopo aver portato le ragazze a scuola, ho fatto shopping mattutino nell’Azienda Agricolapreferita, e fatto la mia scorta settimanale di prodotti di stagione.
Tra questi c’è anche lui, il sedano rapa. Quanto mi piace.
Lo metto davvero un po’ dappertutto, e lo uso nei modi più disparati questo ortaggio ‘da radice’.
Conosciuto anche come Sedano di Verona, si coltiva qui nel nord Italia e si raccoglie da metà agosto fino a novembre ma, conservandosi circa quattro mesi, lo si può trovare in vendita anche in questo periodo.
Ha pochissime calorie, ma tanta fibra, vitamine e sali.
Perfetto nelle frittate, nella pasta, nel riso, nelle insalate anche crudo, ma anche fritto, al vapore, impanato, al forno…
Oggi ve lo propongo sotto forma di sformatino.
Buono, sano e pure carino da presentare.
Che dite, andiamo alla ricetta?
SFORMATINI DI SEDANO RAPA, PATATE E NOCI PECAN
Ingredienti
300 g sedano rapa (cotto al vapore)
300 g patate (cotte al vapore)
50 g Grana Padano
1 uovo biologico
1 manciata abbondante di noci pecan
prezzemolo fresco
20 g burro
sale integrale qb
pepe bianco qb
pane grattugiato qb
Accendete il forno a 200°.
Nel robot da cucina frullate il sedano rapa e le patate, precedentemente cotti al vapore.
Unite l’uovo, il Grana Padano, il burro (tenetene poco per ungere gli stampini) poco prezzemolo, un po’ di noci pecan e frullate ancora.
Spennellate di burro 4 stampini in alluminio, cospargeteli di pane grattugiato e disponete sul fondo alcune noci tritate grossolanamente.
Versate il composto dentro agli stampini pressando leggermente e livellandolo.
Infornate a 200° per circa 20-25 minuti.
Fate raffreddare leggermente, quindi sformate aiutandovi con un coltello.
Servite ancora caldo decorando con foglie di prezzemolo o noci pecan.
Se li preparate in anticipo, una volta sformati potete riscaldarli in forno per alcuni minuti.
NOTE:
Può essere servito come antipasto, ad esempio con una fondutina di formaggio, oppure come contorno, ad accompagnare dei secondi, sia di carne che di pesce.