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Salato/ Secondi vegetariani

Polpette di ceci e ricotta con verza al curry

 

“Be yourself,

everyone else is already taken.”

Oscar Wilde

 

Mi sono stancata di annoiarvi scrivendo che sono di corsa e non ho tempo.

È così in effetti, ma non sopporto le persone che si lamentano, figuriamoci se sopporto la ‘me stessa lamentosa’!

Sono mesi, anzi settimane che mi riprometto di sistemare le foto di Amsterdam per raccontarvi qui il nostro viaggio, ma non ci riesco.

Vengo letteralmente fagocitata dalle giornate e le settimane passano veloci …

Per ora finisco con il ritrovarmi a scrivere qui al pc a mezzanotte, e di alzarmi la mattina presto per pubblicare qualche ricetta nel blog.

Ecco, anche nel tipo di ricette non aspettatevi cose troppo fighe o elaborate.

Questa è una ricetta salva cena a tutti gli effetti, una di quelle che arrivi a casa, butti tutti gli ingredienti dentro al cutter e in breve tempo hai tutto pronto.

Vi propongo queste polpettine super buone con la verza (che io adoro e che, ancora per poco, è di stagione!) ma ovviamente potete servirle con le verdure che preferite.

E allora?

La volete la ricetta delle polpette di ceci e ricotta con verza stufata al curry?

 

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Contorni/ Salato/ Secondi vegetariani

Gratin di sedano rapa e patate

 

“E’ stato uno di quei giorni di marzo

quando il sole splende caldo e il vento soffia freddo:

quando è estate nella luce, e inverno nell’ombra.”

Charles Dickens

 

Luce.

Improvvisamente mi sono accorta di lei. La luce.

La scorsa settimana, guardando prima l’orologio e poi fuori dalla finestra dell’ufficio, mi sono resa conto di quanto si siano allungate le giornate.

Premetto che a me non dispiace il freddo, l’inverno mi piace molto, adoro andare in montagna, la neve, i maglioni, le sciarpe e la cioccolata calda ma…

Ma mi manca la luce, mi mancano le giornate lunghe, mi manca potermi godere il tramonto e, arrivati in questo periodo dell’anno il mio umore un po’ ne risente.

Quando arriva questa stagione, soprattutto se le giornate sono grigie e piovose, ecco, sento estremo bisogno della luce.

Succede anche a voi?

Parlando della ricetta che vi propongo oggi, devo confessare che io ho un debole per tutto quello che è gratinato, che sia salato o dolce.

La crosticina esterna su cui affondare il cucchiaio e poi la cremosità dell’interno, comfort food assoluto per me!

Di una semplicità estrema e di una bontà garantita, questo gratin di sedano rapa e patate si prepara velocemente e a casa nostra finisce in un attimo.

Andiamo a vere la ricettina, che dite?

 

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Piatti unici/ Salato/ Secondi vegetariani

Cavolfiore gratinato ai formaggi

 

Eh niente vedo una foto sul profilo IG di Ottolenghi e resto con la bocca aperta, e tanta acquolina.

Amo tantissimo le verdure gratinate e vedere quella foto, immaginandomi il sapore della besciamella ai formaggi, va beh. Dovevo farla ecco.

Non ho utilizzato il formaggio cheddar, ché poi non si trova nemmeno tanto facilmente, e neanche lo Stilton previsto dalla ricetta originale, quindi ho modificato secondo i miei gusti, e soprattutto utilizzando prodotti del territorio.

Ho mantenuto l’Emmental previsto dalla ricetta originale, ma usato il Morlacco del Grappa, perfetto a mio avviso per sapore e consistenza, e gratinato cospargendo il tutto con il ‘nostro’ Grana Padano.

Un Ottolenghi cauliflower cheese, ma a modo mio insomma. Per la ricetta originale andate qui.

Oggi vi lascio questo piattino comfort che a noi è piaciuto tantissimo, il cavolfiore gratinato ai formaggi.

Ricettina dai, ché io vado a predisporre il piano d’azione dei prossimi giorni, oltre al lavoro mi attendono feste (si si plurale…) di compleanno da organizzare!

 

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Salato/ Secondi vegetariani

Parmigiana di cipolle

 

Post per soli amanti delle cipolle!

Eh già.

Perché qui le cipolle sono davvero protagoniste.

Pochissimi gli ingredienti, tantissimo gusto.

E pensare che non ci avevo mai pensato di fare la parmigiana di cipolle.

Poi un paio d’anni fa, la mia amica Fedora D’Orazio durante un blog tour in Irpinia, ha pubblicato alcune foto su Facebook.

Questa monoporzione di parmigiana di cipolle che a suo dire si scioglieva in bocca (e si vedeva che era proprio buona!).

Eh… A me è rimasta la voglia da allora. Pensate un po’.

A dire il vero, ho fatto un primo tentativo con le cipolle rosse di Tropea (perché ne avevo tante a casa a disposizione), ma il risultato non era quello che mi ero immaginata.

Quindi l’ho rifatta utilizzando quelle bianche, più morbide e adatte alla cottura in forno.

A mio avviso sarebbero diventate molto più ‘scioglievoli’  dopo la cottura. E così fu.

Insomma, so che fa caldo e vi scoccia accendere il forno, ma vedete un po’ voi.

Magari la sera con l’aria condizionata accesa, e ve la mangiate (anche fredda!) il giorno dopo.

Credetemi, ne vale davvero la pena.

 

 

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Antipasti/ Salato/ Secondi di pesce

Polpette di merluzzo e zucchine con salsa allo yogurt e patate con buccia

 

“Impara a cucinare, prova nuove ricette,

impara dai tuoi errori, non avere paura,

ma soprattutto divertiti.”

(Julia Child)

Ecco, “soprattutto divertiti”!

Io mi diverto molto in cucina e, nello specifico, tantissimo nel produrre polpette!

Chi non ama le polpette?

Una preparazione così versatile da poterla declinare in ogni modo, utilizzando ogni tipo di prodotto, verdure, carne, pesce, cereali, legumi.

Permette di recuperare avanzi e non buttare nulla, ché è sacrilegio!

Queste polpette di merluzzo e zucchine hanno fatto felici tutti qui a casa!

La salsa allo yogurt è assolutamente perfetta per accompagnare le polpettine appena fritte e ancora fumanti.

Le patate con la buccia poi, semplicissime da preparare e buonissime, finiscono in un attimo!

Ricettina?

POLPETTE DI MERLUZZO E ZUCCHINE CON SALSA ALLO YOGURT E PATATE CON BUCCIA

Ingredienti:

Per le polpette

600 g merluzzo (cuore o filetto)

2 patate medie (lessate o cotte al vapore)

1 zucchina

3 uova (io biologiche)

1/2 spicchio d’aglio

prezzemolo qb

sale qb

pepe qb

2 cucchiai Grana Padano grattugiato

pane grattugiato qb

olio per friggere (io di arachidi)

Per le patate con la buccia

patate con la buccia sottile

fior di sale

rosmarino

olio extra vergine di oliva

1 spicchio d’aglio

Per la salsa allo yogurt

400 ml yogurt intero naturale

1 limone non trattato

menta fresca qb (o prezzemolo a seconda dei vostri gusti)

olio extra vergine di oliva qb

sale qb

pepe qb

Preparazione polpette

Tritate nel cutter la zucchina, unite le patate, il merluzzo, lo spicchio d’aglio privato dell’anima, il Grana Padano e un uovo. Regolate di sale e pepe.

Alla fine unite anche il prezzemolo fresco tritato e mescolate bene.

Iniziate a  formare le polpette con le mani umide, passatele prima nelle uova sbattute e poi nel pane grattugiato. Se desiderate una crosticina più croccante fate una doppia panatura, passando nuovamente nell’uovo e poi nel pangrattato.

Fate riposare le polpette per una mezz’ora in frigorifero.

Scaldate abbondante olio in una padella capiente e verificate la giusta temperatura, immergete uno stecchino, se si formeranno delle bollicine tutto attorno al temperatura è raggiunta.

Friggete poche polpette per volta, facendole dorare su tutti i lati, fino a quando avranno raggiunto la giusta doratura e un bel colore nocciola.

Scolatele dall’olio in eccesso ponendole su un foglio di carta assorbente.

Preparazione patate con la buccia.

Accendete il forno a 180°.

Lavate accuratamente le patate, utilizzando anche una spazzolino al bisogno per eliminare tutte le impurità.

Tagliatele in grossi spicchi e disponetele su una teglia rivestita di carta forno, distribuite l’aglio privato dell’anima a fettine (o tritato), il rosmarino, il sale e cospargete con un filo d’olio extra vergine di oliva.

Cuocete in forno ben caldo per circa 30 minuti, comunque fino a quando avranno una bella doratura.

Preparazione salsa allo yogurt

Unite allo yogurt la buccia del limone non trattato (precedentemente lavato accuratamente), il succo di metà limone, la menta spezzettata, poco olio, regolate di sale e pepe e mescolate bene.

 

NOTE:

La salsa allo yogurt si può preparare anche con altre aromatiche, erba cipollina o prezzemolo ad esempio. Si può accompagnare a diversi tipi di polpette, se preparata con la menta ad esempio si accompagna benissimo con le polpette di melanzane o di ceci.

 

Buon fine settimana gente!

 

Piatti unici/ Salato

Shakshuka

 

 

“Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati.

Dove andiamo? Non lo so, ma dobbiamo andare.”

Jack Kerouac

Shakshuka, o Shakshouka, nome difficile da pronunciare, nel tentare di farlo la lingua mi si attorciglia.

Posso solo dirvi che adoro questa ricetta! Mi è piaciuta troppiSSimo!

Ho visto alcune foto su Pinterest, social che per me è una droga... eh si, quando ci entro, finisce che rimango lì a scorrere e pinnare foto come se non ci fosse un domani.

È partito tutto così insomma, ho visto alcune foto, piccola ricerca di storia e ricetta ed ecco qui, fatta, fotografata velocemente e sbafata subito ché è buona calda calda e con l’ovetto cotto al punto giusto, né troppo, né troppo poco.

Di versioni sul web ne ho trovate parecchie, io alla fine mi sono fermata da loro, ché sono bravi e a me piacciono molto, anche se confesso che qualche piccola modifica/aggiunta l’ho fatta.

La shakshuka è probabilmente di origine nord africana (in berbero infatti significa ‘mistura’), importata successivamente nella cucina israeliana dagli ebrei tunisini immigrati in Israele, viene servita di solito a colazione o cena accompagnata da un’insalata e, necessariamente dal pane, ché qui la scarpetta è assolutamente d’obbligo.

Potete decidere di prepararla in una unica padella e poi servirla nei piatti, oppure presentarla direttamente in piccole padelline monoporzione.

Io ho preferito la seconda possibilità (adoro ‘sto padellino e appena ne ho la possibilità lo uso!).

Ricettina?

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SHAKSHUKA 

 

Ingredienti (Dosi per 4 persone)

4 uova

600 g polpa di pomodoro

1 spicchio d’aglio

½ cipolla dorata

2 pomodori

4 friggitelli

½ peperone

1 peperoncino piccante fresco (o secco)

1 cucchiaino ca. di cumino

paprika qb

olio evo qb

Preparazione

In una padella dal fondo spesso e sufficientemente capiente, fate rosolare con poco olio evo la cipolla tritata finemente e lo spicchio d’aglio intero e schiacciato.

Unite i pomodori tagliati a dadini e i peperoni privati dei semi e filamenti e tagliati a piccole listarelle, fate cuocere qualche minuto.

Unite la polpa di pomodoro, poca acqua, una presa di zucchero per regolare l’acidità, il sale, il cumino e la paprica, eliminate lo spicchio d’aglio ed unite il peperoncino piccante tagliato a pezzetti.

Ponete all’interno anche i friggitelli a cui avrete eliminato il picciolo e i semi interni, lasciate cuocere a fiamma bassa, fino a quando si saranno cotte le verdure ed il sugo ristretto.

Una volta pronto unite le uova, ben distanziate tra loro, facendo attenzione a non rompere il tuorlo, e cercando di farle rimanere in superficie.

Continuate la cottura fino a quando l’albume sarà rassodato ed il tuorlo leggermente velato.

Servite ben caldo.

 

Accompagnare con taaaanto pane per la ‘scarpetta’!

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Buona settimana gente!

 

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Antipasti/ Salato/ Secondi di pesce

Polpette di sardine e pecorino al pomodoro

 

Una domenica bellissima, trascorsa all’aria aperta con la mia famiglia.

Ma soprattutto nella mia città, Venezia.

C’è forse città più bella al mondo?

Non voletemene, ok ok io sono un po’ di parte, ma credo che Venezia sia davvero unica, di una bellezza che toglie il fiato, ed in modo particolar in giornate terse e soleggiate.

La cosa più bella è passeggiare e perdersi tra calli, ponti e campielli, allontanandosi magari un po’ dalle zone più turistiche, si possono scoprire angoli della città davvero incantevoli.

Quello che non si può mancare di fare a Venezia è una sosta in qualche bacaro (piccola osteria) e assaggiare le tante delizie che si possono trovare, quelli che noi veneziani chiamiamo cicchetti.

I cicchetti sono spesso crostini di vario tipo, polenta abbrustolita a baccalà, fritturine, sarde in saor, seppioline grigliate, uova sode con l’acciuga (le amoooo) e poi non possono mai mancare le polpette!

Domenica, durante una di queste piacevoli soste ho assaggiato delle polpettine deliziose e sono stata assalita dalla voglia di replicarle subito a casa!

Insomma, mi sono subito procurata delle sardine freschissime e mi sono messa al lavoro.

Quindi oggi polpette!

Ma di sardine e pecorino con un sughetto di pomodoro dove affondare una bella fetta di pane ché la scarpetta non può mancare!

 

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POLPETTE DI SARDINE E PECORINO AL POMODORO 

Ingredienti 

600 g sardine

2 uova biologiche

50 g pecorino romano

400 g pane grattugiato

1 manciata di mandorle tritate

sale e pepe qb

600 g pomodori pelati

1 spicchio d’aglio

olio EVO

olio di arachidi (per friggere)

prezzemolo, menta qb

Preparazione

Per prima cosa pulite le sardine, tagliate la testa ed eliminate le interiora, la lisca e la coda. Lavate bene i filetti sotto l’acqua corrente, quindi asciugateli e tritateli con il coltello.

In una boule mescolate il trito di sardine con le uova, unite il pecorino romano tritato o grattugiato e circa 300 g di pane grattugiato. Salate, pepate e, a piacere, unite delle aromatiche, prezzemolo o menta, e mescolate bene.

Con le mani bagnate prendete piccole porzioni di composto e formate delle polpettine rotonde (dimensione approssimativa di di una noce o poco più grandi) o leggermente schiacciate, a vostro piacere.

Rotolatele nel restante pane grattugiato e fatele riposare una mezz’ora in frigorifero.

Mettete a scaldare l’olio di arachidi e una volta a temperatura (inserite uno stecchino, se si formeranno delle bollicine attorno l’olio è pronto) mettere a cuocere 5-6 polpettine alla volta, avendo cura di girarle per farle dorare da tutti i lati.

Fatele asciugare su un piatto rivestito di carta assorbente.

Preparate il sugo di pomodoro, fate soffriggere lo spicchio d’aglio con qualche cucchiaio di olio EVO in una padella capiente, tagliate i pomodori pelati e versateli nella padella, salate, pepate e lasciate cuocere per 10-15′.

Unite le polpettine e lasciate insaporire con il sugo, facendo cuocere per altri 10′, finite unendo delle aromatiche, prezzemolo fresco o menta e servite ben calde.

 

 

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Sul pesce azzurro. Si chiamano così quei pesci generalmente di piccola pezzatura il cui costo è anche abbastanza ridotto per la grande quantità di pescato.

Aguglia, alice, sgombro, sardina, sciabola, sugarello, sono alcune specie che fanno parte di questa categoria.

Ha tantissimi pregi il pesce azzurro, oltre ad essere molto economico, fa bene ed è decisamente versatile in cucina.

La cosa in assoluto più fastidiosa, diciamocelo, è pulirlo, in particolar modo i pesci più piccoli, quali ad esempio le alici e le sardine.

Non è un’operazione difficile, richiede soltanto un po’ di manualità e soprattutto pazienza.

Importante utilizzare un coltello affilato ed appoggiarsi su un tagliere.

Tagliate per prima cosa la testa, con questa operazione, trascinando il coltello sul tagliere, toglierete già buona parte delle viscere.

Poi, con il coltello (ma potete farlo anche con le dita) seguendo la lisca del pesce fino alla coda, aprite la sardina separando in due i filetti, sollevate quindi la lisca e staccatela.

Se il pesce è molto fresco farete un po’ più fatica a separare i filetti dalla lisca, quindi sarà più pratico utilizzare la lama del coltello per staccare bene tutta la polpa.

Lavateli accuratamente sotto l’acqua corrente e infine tamponateli, prima di procedere alle vostre preparazioni.

 

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LEI

La mia città.

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Sosta cicchetti a L’Aciugheta

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Io inizio a preparare il trolley ché mi attende un fine settimana nella Capitale!

Buon fine settimana gente!

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Piatti unici/ Salato/ Secondi di pesce

Calamari ripieni con pomodori datterino confit

 

Oggi vi propongo la mia ricetta, pubblicata nel mese di agosto su Territori Coop.

Adoro pesce molluschi e crostacei, in particolar modo i calamari.

Mi piace presentarli in modo diverso ed abbinarli ai prodotti che la stagione offre, in questo caso dei datterino profumatissimi.

Un secondo piatto molto estivo, leggero e profumato e, a mio avviso, davvero irresistibile.

 

Da dove iniziamo? Dai calamari?
Fanno parte della famiglia dei molluschi cefalopodi (dal greco kephale e podos , ovvero testa con piedi), trovano ampio utilizzo nelle ricette di mare, sono molto versatili e si prestano a diversi tipi di preparazione.
I calamari qualche volta vengono confusi con i totani, la principale differenza tra loro sta nelle pinne, che nel calamaro coprono circa metà della lunghezza della sacca, mentre nel totano sono inserite nell’estremità inferiore.

Il calamaro ha carni di colore bianco rosato, con una pelle rosso violacea (dev’essere di questo colore se volete un prodotto fresco), due larghe pinne lungo il corpo e 10 tentacoli, di cui due più lunghi. La loro carne è delicata, magra e gustosa, ricca di sali minerali quali sodio, potassio, fosforo e magnesio, una discreta dose di proteine e pochi grassi, è ottima cotta al forno ed in umido, ma anche fritta e alla piastra.

Grazie al loro corpo conico, si prestano in modo particolare ad essere farciti, in questo caso sarà necessario procurarsi dei calamari medio/grandi, vi sarà più semplice riempirli. Dalla Spagna alla Grecia, ma ovviamente anche in Italia, i calamari ripieni sono un vero classico della cucina di mare, ne troviamo innumerevoli versioni e ricette.
Che siano cotti al forno, in tegame, con il pomodoro o in bianco mettono sempre tutti d’accordo.

Ogni Paese, Regione, ha le sue ricette e modo di prepararli, ed anche più di uno. A me piacciono tantissimo anche ‘in umido’ ed un po’ piccanti, come li ho mangiati in Spagna diversi anni fa, presentati in un tegame di coccio super mega bollente e accompagnati da tante fette di pane abbrustolito!

Nella ricetta che vi propongo, accompagnati con i datterino confit, vanno cotti rigorosamente in bianco e con un ripieno sapido, aromatico ma molto semplice.
Sapete da cosa deriva la parola confit? Dal francese confire, candire, conservare.

Si tratta di una tecnica di conservazione abbastanza antica, che ha le sue origini nel Medioevo, in Francia. Una cottura a bassa temperatura, inizialmente utilizzata per conservare la carne principalmente di anatra e di oca, carni che diversamente si sarebbero rovinate in brevissimo tempo.

Il principio di questo metodo è quello di eliminare il più possibile l’acqua contenuta nel prodotto, causa principale del deterioramento degli alimenti. Alla cottura a bassa temperatura venivano abbinati o zucchero o aceto o grassi animali, che aiutavano nel preservare gli alimenti.

Solo successivamente questo metodo è stato utilizzato anche per verdure ed ortaggi, con risultati peraltro ottimi, perché questo tipo di cottura esalta molto il sapore naturale, mantenendo intatta la struttura dell’ingrediente.
Potete utilizzare i pomodori che preferite, normalmente vengono utilizzati i pomodori ciliegino, molto buoni, io ve la propongo con i datterino, leggermente più dolci, ai quali in cottura, oltre allo zucchero ed agli aromi, aggiungo anche la buccia del limone che crea un piacevolissimo contrasto.

Vi consiglio di prepararne una dose abbondante dato che è necessario tenere acceso il forno per svariate ore, per questo motivo ho indicato ingredienti per 1 kg di pomodori, una volta cotti e raffreddati potrete tranquillamente conservarli in frigorifero per alcuni giorni.
Sono perfetti da soli come antipasto, su una fetta di pane abbrustolito, ma anche come condimento della pasta o del riso (sia caldi che freddi), su pizze e focacce e, ovviamente, per accompagnare secondi di carne o di pesce.

Insomma, io li considero un goloso passe-partout!

 

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CALAMARI RIPIENI CON POMODORI DATTERINO CONFIT

 

Ingredienti

Calamari ripieni

8 calamari medio/grandi

2 uova biologiche

Pane grattugiato qb

2 spicchi d’aglio

4-5 cucchiai di Grana Padano grattugiato

3-4 acciughe

Prezzemolo fresco qb

Basilico fresco qb

2-3 pomodori secchi

1 peperoncino

Olio evo qb

Sale integrale qb

Pepe bianco qb

Vino bianco secco qb (per sfumare)

Pomodori datterino confit

1 kg pomodorini datterino (o ciliegino)

3 cucchiai di zucchero

3 spicchi d’aglio

2 limoni biologici (buccia)

Timo fresco qb (meglio se limonato)

Sale qb

Pepe bianco qb

Olio evo qb

Preparazione

Per i pomodori datterino confit

Lavate ed asciugate accuratamente i pomodori datterino (o ciliegino). Tagliateli a metà nel senso della lunghezza e disponeteli su una teglia rivestita di carta forno (per 1 kg di pomodori ve ne servirà più di una), uno accanto all’altro e con la parte tagliata rivolta verso l’alto.

Tritate finemente l’aglio (privato dell’anima), grattugiate la buccia del limone e lavate le foglioline di timo sotto l’acqua corrente.

Cospargete i pomodorini con lo zucchero in modo uniforme, poi anche con l’aglio tritato e la buccia del limone. Distribuite sopra le foglioline di timo, salate e pepate e cospargete con un filo d’olio evo, quindi infornate a 100° per circa 3 ore (è anche possibile ridurre il tempo di cottura a un’ora e mezza/due aumentando la temperatura a 130-140°, ma il risultato è migliore con la temperatura a 100°).

Per i calamari ripieni

Pulite i calamari, staccate i tentacoli dalle sacche, eliminate la bocca, gli occhi, la pelle che riveste le sacche, la cartilagine interna e le interiora, quindi lavateli bene sotto l’acqua corrente.

Tagliate i tentacoli in piccoli pezzetti.

Fate rosolare uno spicchio d’aglio tritato con un filo d’olio evo in una padella dal fondo spesso, unite le acciughe spezzettate ed i trito di tentacoli, lasciate saltare alcuni minuti.

Versate il composto in una ciotola ed unite le uova, basilico e prezzemolo lavati e tritati ed il Grana Padano grattugiato.

Mescolate bene, regolate di sale e pepe ed unite anche il pane grattugiato, tanto quanto ve ne chiederà il composto, dovrà rimanere abbastanza morbido.

Aiutandovi con un cucchiaino, riempite le sacche dei calamari con il composto preparato, chiudetele con uno stecchino. Fate attenzione a non riempirli troppo, in cottura le sacche si ritireranno leggermente e potrebbe fuoriuscire il ripieno.

Tritate i pomodori secchi insieme al peperoncino.

Fate rosolare i calamari in una padella dal fondo spesso (anche la stessa usata precedentemente per cuocere i tentacoli) con olio, lo spicchio d’aglio schiacciato e il trito di pomodori secchi e peperoncino, salate.

Una volta rosolati bene su tutti i lati, sfumate con poco vino bianco, fate evaporare e, se necessario, unite poca acqua e fate cuocere a fiamma vivace per 15-20 minuti, comunque fino a quando saranno ben rosolati.

Eliminate gli stecchini e servite interi o affettati insieme ai pomodorini confit.

 

 

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Ovviamente la ricetta la potete trovare anche su

logo territori

A presto!

 

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Salato/ Secondi di pesce

Baccalà alla vicentina, la ricetta della mamma

 

 

Il Baccalà.

Da precisare intanto che qui in Veneto, quando parliamo di baccalà, intendiamo lo stoccafisso, ovvero un merluzzo nordico e, precisamente, il Merluzzo Artico Norvegese che anzichè salato, viene seccato ai venti del Nord.

E’ interessante sapere che lo stoccafisso è un’importante voce delle esportazioni di diversi paesi, in particolare della Norvegia ma, soprattutto, che i due terzi delle suddette esportazioni sono verso l’Italia.

Ricette del baccalà alla vicentina ne troverete tantissime e leggermente diverse tra loro, se volete quella originale andate sul sito della Confraternita del Bacalà.

Il titolo del loro articolo incipit della ricetta a me fa morire dal ridere‘Una mummia commestibile? Il baccalà’.

Ecco, a mio avviso, rende davvero bene l’idea.

Un pesce legnoso, duro e stopposo, grazie a queste ricette tradizionali, viene tramutato in piatti meravigliosi.

Varianti insomma ne troverete tante.

C’è chi lo lascia in pezzi grossi e consiglia quindi di non romperlo, chi mette meno acciuga e cipolla, chi mette l’aglio e chi no, chi la farina non la mette, insomma di tutto e di più.

Su alcune cose però non si transige. Il pesce dev’essere di eccellente qualità (la Ragno delle Isole Lofoten è considerata la qualità migliore), così come l’olio, di cui il piatto abbonda.

Infine, per quanto riguarda la preparazione, durante la cottura il pesce non si deve muovererimestare.

Io vi propongo la ricetta che fa da sempre mia mamma.

Nella ricetta originale la cottura dovrebbe essere sul fuoco, lenta e molto lunga, intorno alle 4 ore.

Per praticità mia mamma lo cuoce al forno e, con il suo sistema (pratico, veloce ed economico), secondo me viene perfetto.

Morbido, ma con una crosticina spettacolare in superficie.

 

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BACCALA’ ALLA VICENTINA

Ingredienti

Dose per 6 persone

600 g di stoccafisso secco

250 g di cipolle bianche

4-5 acciughe

5 dl ca di latte

40 g Grana Padano grattugiato

farina qb

prezzemolo fresco tritato qb

olio evo qb (ca 200- 250 ml)

sale qb

pepe qb

Preparazione

Ammollate lo stoccafisso in acqua per 48 ore, cambiando l’acqua frequentemente (ca ogni 4 ore). Eliminate la pelle e le spine, quindi tagliate la polpa del baccalà a pezzetti.

Tritate le cipolle. Scaldate poco olio in una padella antiaderente e fate sciogliere le acciughe, unite le cipolle tritate e lasciate cuocere per una decina di minuti. A cottura ultimata, a fuoco spento, unite anche il prezzemolo tritato.

Infarinate leggermente i pezzi di baccalà (che devono essere belli asciutti), avendo cura di eliminare la farina in eccesso. In una pirofila fate uno strato con qualche cucchiaiata di soffritto, quindi disponete sopra tutti i pezzi di baccalà infarinato. Versate sopra le cipolle, l’olio EVO, quindi anche il latte (deve coprire tutto a filo), il Grana Padano grattugiato, salate e pepate.

Infornate la pirofila a 170° C per un’ora coperta con un foglio di alluminio. passato il tempo, togliete l’alluminio e continuate la cottura per altri 20-30 minuti. Dovrà asciugare e fare una bella crosticina sopra.

E’ consigliabile farlo riposare una notte prima di servirlo.

Servitelo caldo, accompagnato con della polenta a fette passata sulla griglia.

 

Il baccalà alla vicentina nella versione di mamma Anna.

 

 

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Buona settimana!

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Greenery mood/ Salato/ Secondi di carne

Polpettine di tacchino con dadolata di verdure

 

 

 

Sono già in mood primaverile.

Si capisce un po’ dai colori di queste foto no?

Negli ultimi giorni qui al nord, sole non pervenuto, tempo grigio, umidità…

E la voglia di primavera sopraggiunge.

Va beh, lo sapete ormai che c’ho un debole per le polpette e per il sedano rapa

Questo piatto, qui a casa mia, fa diventare tutte le faccine sorridenti.

E’ gustoso e colorato, io a volte lo accompagno con del riso pilaf e diventa un ottimo piatto unico.

Per necessità, io metto la carota anche dentro alle polpette stesse, ché la piccoletta le carote non  le mangia come contorno, quindi devo trovare dei trucchetti per fargliele ingerire.

Portate pazienza, ma ultimamente i miei post sono molto stringati e veloci, lo so…

Li preparo davvero di corsa.

Il momento è frenetico, ma felice, sono tante le cose belle in cantiere e presto ve le potrò anche raccontare!

Ricettina?

Dai andiamo a veder come ho preparato queste polpettine di tacchino con dadolata di verdure!

 

 

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POLPETTINE DI TACCHINO CON DADOLATA DI VERDURE

Ingredienti

Dose per 4 persone

1 petto di tacchino (ca 500 g)

2 fette di pancarrè

50 g Grana Padano

latte qb

2 spicchi aglio

1 scalogno

1 uovo biologico

aromatiche fresche (salvia, rosmarino, timo)

½ sedano rapa

2-3 coste di sedano verde

3 carote grandi

1 scalogno

pane grattugiato qb

olio evo qb

sale integrale qb

pepe bianco qb

 

Preparazione

Tagliate il tacchino a pezzettoni, e fatelo cuocere in una padella antiaderente abbastanza capiente, con un filo d’olio, lo spicchio d’aglio privato dell’anima, mezza carota tagliata a pezzettini e delle foglie di salvia. Spezzettate il pancarrè ed ammollatelo con poco latte. Versate il tacchino nel cutter e tritatelo insieme al pancarrè strizzato bene, l’uovo, il Grana Padano, sale, pepe e delle altre aromatiche a vostro piacere (prezzemolo, timo).

Verificate la consistenza del composto, se troppo morbido aggiungete poco pane grattugiato, quindi prendete poco composto (una cucchiaiata ca) e con le mani bagnate formate delle polpettine rotonde che passerete nel pane grattugiato. Fatele riposare in frigorifero per una mezz’ora.

Nel frattempo preparate la dadolata di verdure di stagione, tritate finemente aglio e scalogno e tagliate le restanti verdure a dadini possibilmente della stessa misura. Nella stessa padella in cui avete cotto in tacchino, rosolate prima aglio e scalogno, quindi aggiungete la dadolata di verdure, regolate di sale e pepe, se necessario aggiungete poca acqua. Non devono diventare troppo morbide ma mantenere la loro consistenza.

Una volta cotte, spostatele in un piatto ed utilizzate la stessa padella per rosolare le polpettine; versate nella padella un filo d’olio e rosolatele bene da tutti i lati. Non dovranno rimanere molto sul fuoco perché la carne è già cotta. Quando saranno belle rosolate unite la dadolata di verdurine, scaldate insieme per pochi minuti, cospargete generosamente di prezzemolo e servite.

Servite insieme a piacere anche del riso pilaf, diventerà un ottimo piatto unico.

 

 

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Buona settimana

e sempre #solocosebelle

 

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Salato/ Secondi di carne

Gratin di pollo e carciofi … e altri ‘prodotti di stagione’

 

Tra i prodotti di stagione c’è anche lui, lo streptococco.

Normalmente arriva quando è meno gradito, cioè durante le feste o, nel nostro caso nel bel mezzo del corso di sci.

Sicuramente non arriva il lunedì, ché il pediatra è disponibile, macché.

Lui preferisce i pre-festivi, venerdì sera o sabato, così, giusto per regalarti due belle nottate di febbre alta, spugnature e antifebbrili vari…

Lui ama molto i bambini, soprattutto quelli dai tre anni in su e li segue fino alla fine dell’adolescenza.

I suoi spostamenti avvengono attraverso l’aria.

Si, lui salta da un bimbo all’altro a cavallo di goccioline di saliva, con uno starnuto, un bel colpetto di tosse o una risata, si sposta così (il maledetto).

E si è fatto anche furbo lui, il signor strpetococco, resistendo agli antibiotici, in alcuni casi.

Lo sapevate che sono state trovate tracce di streptococco pure negli affreschi della Villa dei Misteri a Pompei?

Ecco, lui si diverte a rompere le scatole pure lì, minacciando di rovinare i colori dei dipinti.

Credo si sia capito come abbiamo passato il fine settimana…altro che montagna, sole, neve e sci.

Meglio che interrompa i miei deliri di mamma che non ha dormito per due notti e, con un occhio aperto e l’altro con  palpebra calante, vi lascio alla ricetta.

Buona settimana gente!

Io vado a chiudere anche l’altro occhio sul divano.

 

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GRATIN DI POLLO E CARCIOFI

Ingredienti per 4 persone

5-6 carciofi

450 g petto di pollo

2 uova biologiche

4 cucchiai di Parmigiano Reggiano

2 spicchi d’aglio

1 limone

1 manciata di mandorle (non pelate)

pane grattugiato

prezzemolo fresco qb

olio EVO qb

burro qb

sale integrale qb

pepe nero qb

Preparazione

Mondate i carciofi, eliminate le foglie esterne più dure, tagliate la punta e sbucciate il gambo, eliminandone una parte se molto lungo. Tagliateli in quattro spicchi ed eliminate la barba interna con uno spelucchino. Tuffateli subito in una bacinella con acqua fredda e acidulata con del succo di limone, per evitare che anneriscano.

Tagliateli a fettine sottili e metteteli a cuocere in una padella abbastanza capiente, dove avrete fatto precedentemente rosolare lo spicchio d’aglio, privato dell’anima e tritato (o intero e schiacciato se non gradite ingerirlo e preferite toglierlo).

Unite poca acqua calda e lasciateli cuocere coperti fino a quando saranno morbidi. Regolate di sale e pepe e tenete da parte.

In un’altra padella antiaderente cuocete il petto di pollo ridotto in piccoli straccetti con poco olio EVO e lo spicchio d’aglio schiacciato. Se necessario, aggiungete poca acqua e lasciate cuocere bene, regolate di sale. Togliete dal fuoco, eliminate l’aglio e fate raffreddare.

Una volta raffreddato leggermente, versate il pollo in un contenitore capiente, unite le uova e parte del Parmigiano grattugiato.

Aggiungete anche del prezzemolo spezzettato con le mani, ed i carciofi. Mescolate bene per amalgamare gli ingredienti, quindi versate in una pirofila, livellate bene il composto con un cucchiaio.

Nel mixer tritate, il pane grattugiato con il rimanente Parmigiano, le mandorle ed il prezzemolo.

Cospargete il trito sopra al pollo con i carciofi, distribuite sopra dei piccoli pezzetti di burro e cuocete in forno ben caldo per circa 15-20 minuti a 190-200°.

Per far dorare bene la superficie, utilizzate la funzione grill per gli ultimi minuti di cottura.

 

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