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Antipasti/ È stagione di/ Salato

Hummus di carote e ceci

 

 

 

Arancione, uno dei meravigliosi colori di questa stagione.

Il colore delle foglie che iniziano a cadere, della polpa delle zucche e dei meravigliosi piatti che si possono preparare, delle arance e dei mandarini che ci proteggono dai malanni di stagione, dei dolcissimi cachi.

L’hummus, cremina semplicissima da fare il cui ingrediente base sono i ceci, la si può preparare in tanti modi diversi.

Ve l’avevo già proposta con le cicerchie, qui. Potete utilizzare anche i piselli ad esempio, i fagioli, la zucca, le barbabietole e, come in questo caso, le carote.

Ingrediente necessario per la preparazione dell’hummus è la salsa tahin, che potete trovare pronta nei negozi e supermercati biologici, ma che potete anche facilmente preparare a casa. Si tostano i semi di sesamo frullandoli successivamente con dell’olio, potrete poi conservarla in frigorifero per diversi mesi. Vi lascio la ricetta semplicissima qui sotto.

Ingrediente base della cucina vegetariana e vegana, la salsa tahin può essere utilizzata per insaporire piacevolmente ed in modo naturale tantissimi piatti, e non soltanto salati.

In Grecia, la scorsa estate ho assaggiato una crema di nocciole e tahin, particolare e buonissima.

Insomma dai, andiamo con la ricettina sciuè sciuè!

 

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HUMMUS DI CAROTE E CECI

 

Ingredienti

300 g carote cotte al vapore

130 g di ceci biologici cotti

10-15 g olio evo

acqua qb

curcuma qb

noce moscata qb

1 limone

sale qb

pepe qb

2 cucchiai di tahin *

sesamo qb

mandorle a lamelle qb

Per la salsa tahin

100 g sesamo

50 g olio di semi di girasole

½ cucchiaino di sale

Preparazione

Per la salsa tahin

In una padella antiaderente tostate i semi di sesamo per alcuni minuti, mescolate spesso per evitare c he si brucino.

Tritate i semi nel mixer, quindi unite l’olio ed il sale, e continuate a mixare fino a quando avrete ottenuto una crema abbastanza compatta e densa.

La salsa tahin va tenuta in un vasetto sterilizzato in frigorifero. Per farla durare più a lungo versate un goccio d’olio sopra per non farla venire a contatto con l’aria. In questo modo si conserva per diversi mesi.

Per l’hummus di carote e ceci

In un mixer frullate le carote cotte al vapore ed i ceci cotti; unite poca acqua, il succo di limone e l’olio evo.

Se il composto dovesse risultare ancora troppo compatto aggiungete ancora poca acqua.

Unite anche la tahin, il sale, il pepe e le spezie (assaggiate ed eventualmente regolate aggiungendone al bisogno).

Tostate leggermente i semi di sesamo e le mandorle a lamelle.

Trasferite l’hummus in una ciotolina e cospargete con sesamo e mandorle tostate.

 

NOTE:

Potete servire l’hummus con dei bastoncini di verdure miste, con dei cracker ai semi, o delle fette di pane tostato.

 

 

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Buon fine settimana gente!

 

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Antipasti/ Contorni/ Greenery mood/ Salato/ Secondi vegetariani

Insalatina ‘fashion’ con fragole, cipollotto e Parmigiano Reggiano


Beh?
Quanto avete mangiato durante le vacanze di Pasqua?
Io a dire il vero non tantissimo.
In ogni caso, eccessi pasquali o no, la stagione lo richiede.
Cosa?
Ma le pulizie di primavera!
Le facciamo per l’armadio, volete non farle per il vostro organismo?
Ogni verdura ha la sua stagione, e non a caso.
Le stagioni di mezzo sono importantissime per prepararsi ad affrontare al meglio estate ed inverno.
In primavera è importante smaltire il grasso accumulato durante l’inverno, e fare quindi una buona pulizia anche nel nostro corpo, ossigenando l’organismo ed arrivando magari un pochino più leggeri all’estate, pronti ad affrontare la calura.
Non è un caso che in questo periodo dell’anno siano presenti così tante erbe spontanee ed insalatine dalle proprietà depurative.
Lo sapevate ad esempio che la rucola grazie alla presenza di vitamina C aiuta a guarire da raffreddori e tosse tipici di questa stagione?
E’ inoltre un valido integratore, molto utile a rinforzare il sistema immunitario, rendendo l’organismo più resistente alle allergie di stagione.
I cipollotti sono ricchi di sodio, potassio, calcio e fosforo, ed hanno proprietà diuretiche ed antibatteriche.
Le fragole poi sono un’ottima fonte di potassio e fibra e, grazie alla loro ricchezza di vitamina C e flavonoidi hanno un’elevata azione antiossidante ed anti-infiammatoria.
E’ stato inoltre dimostrato che il mix di sostanze presenti nelle fragole, agiscono positivamente alla riduzione delle ulcere gastriche ed alla protezione della pelle dai raggi UV-A.
Sembra inoltre che abbiano un ruolo attivo nella diminuzione del colesterolo totale e soprattutto del colesterolo cattivo. (dal Corriere della Sera – Salute)
Il gomasio aiuta a ridurre il consumo di sale ed è ottimo come condimento, io lo utilizzo molto.
Lo trovate nei supermercati biologici già pronto, ma potete anche prepararvelo a casa, la ricetta la trovate qui .
In alternativa potete anche condirla semplicemente con sale, pepe ed unire dei semi di sesamo bianchi e neri tostati leggermente.
Non vi sto a tediare con le proprietà dei semi di sesamo, ok?
AHAHAHAHAHAHAH…sappiate solo che ne hanno un sacco!
Perché ‘fashion’ vi chiederete?

Per prima cosa, per avere un nome corto da mettere sulle foto…eh eh eh…poi perché la trovo così bellina e colorata questa insalata, che mi è venuto spontaneo chiamarla così!

Provate a servirla anche in monoporzione come apripasto, è perfetta!

Buona giornata!!


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Contorni/ Primi piatti/ Salato

Eccol cavolo! Foglie al pesto invernale e cavolo nero al forno ‘alla Jamie’

 


Quando, la scorsa settimana, ho letto questa cosa su un settimanale femminile (Gioia), ho sorriso.
Abbiamo delle materie prime meravigliose, che però spesso non apprezziamo a sufficienza, che forse un pochino snobbiamo, o che semplicemente non ci ricordiamo di usare in modi diversi…
Foglie di kale.
E’ semplicemente il nome del cavolo nero.
Il nuovo superfood d’America.
Di tutti i vegetali, sembra sia il più in voga fra i newyorkesi.
E’ ricco di vitamina C, ha proprietà antitumorali ed antinfiammatorie.
E allora vogliamo metterlo solo nella zuppa? Naaaaaaaa
Al corso di cucina naturale avevo imparato la ricetta del pesto invernale, fatto proprio con il cavolo nero, e questa ricetta è di Linda Busato, la cuoca che teneva il corso.
La pasta che ho usato l’ho presa dal mio spacciatore di cose buone (leggasi generi alimentari) è una pasta prodotta da un pastificio pugliese, semola di grano duro a lenta essiccazione, buonissima, e un formato molto accattivante ed originale, foglie di ulivo….e mi sa che proverò anche a farla a casa.
La cosa divertente è che dopo aver pranzato con questa pasta sono passata nel blog di un’amica, che aveva appena postato delle Linguine al pesto di cavolo neroClaudia è una bravissima cuoca, ma la maggior parte di voi la conoscono già, mica ve la devo presentare…lei è davvero una garanzia!…con i primi piatti, secondo me, in modo particolare!
Leggevo poi che lo chef stellato Jamie Oliver lo cucina arrosto, con olio e semi di sesamo…ed ecco due ricette con un unico ingrediente.
Lui per la precisione lo infila direttamente nel forno a 220° cosparso di olio, sale e semi di sesamo, io ho preferito sbollentarlo un po’ prima di infilarlo in forno.
Ciao!
 

 

 

FOGLIE AL PESTO INVERNALE  

Ingredienti (per 4 persone):
320 gr foglie d’ulivo di semola di grano duro (a lenta essicazione)
Pesto invernale
350 g di cavolo nero
50 g Parmigiano Reggiano
50 g di gherigli di noce
20 g di pinoli (io anacardi)
1 spicchio d’aglio
Olio EVO qb
Sale fino qb
Pepe bianco qb
 
 
 

 

 
 
 
Lavate bene il cavolo nero ed eliminate il gambo.
Sbollentatelo in acqua bollente leggermente salata per una decina di minuti.
Scolatelo bene e passatelo al mixer con tutti gli altri ingredienti.
Lessate la pasta in abbondante acqua salata, scolatela al dente e conditela con il pesto.
 
 
 
Nota:
con questa quantità, io ho preparato anche un risotto il giorno successivo.
 
 
 
CAVOLO NERO AL FORNO ‘alla JAMIE’
Ingredienti:
Cavolo nero
Semi di sesamo qb
Sale qb
Pepe qb
Olio EVO qb
Lavate bene il cavolo nero ed eliminate il gambo.
Sbollentatelo in acqua bollente leggermente salata per una decina di minuti.
Scolatelo e disponetelo in una pirofila, salatelo, e cospargete con i semi di sesamo ed un filo d’olio.
Passatelo in forno a 180° per 10- 15 minuti.
A fine cottura pepate e servite.

 

 
 
 
 
 
Antipasti/ Pane & co/ Salato/ Secondi di pesce

Merluzzo fresco mantecato e cracker di avena e semi di sesamo

 
Che sono veneziana già lo sapete.
Che adoro polpetteciccheti in genere anche, credo.
E il baccalà mantecato per noi veneziani…
Insomma, succede che vedo un filetto di merluzzo fresco, e decido che lo voglio ridurre in crema, si si in poltiglia!
E siccome qui le ragazze amano molto tutto quello che si può spalmare su un crostino e/o una fetta di pane, ecco che ti manteco il merluzzo fresco.
E’ bene chiarire che per la preparazione del baccalà mantecato si utilizzano lo stoccafisso o il baccalà sotto sale, non il merluzzo fresco.
Vi assicuro però, in questo modo otterrete una cremina ottima, che richiede meno lavoro, e soprattutto nessun tempo di ammollo.
La prima volta che l’ho fatto non ero pienamente soddisfatta.
Non era chiaro e spumoso come volevo che fosse, forse avevo utilizzato poco olio, o mi ero fermata troppo presto con la mantecatura? Mah?
Ma come diceva Julia Child, “La cosa più grande del cucinare è che puoi mangiare i tuoi errori”. 
Infatti ce lo siamo mangiato ugualmente, ma con il proposito di rifarlo, ed ottenere un risultato migliore.
Certo, nella ricetta originale (del baccalà mantecato) il pesce non va cotto nel latte e non ci va (orrroreee …) la ricotta!
Solo polpa del pesce (cotto in acqua e alloro) e olio, tanto olio fino ad ottenere una massa bianca e spumosa.
E fate attenzione quando lo chiedete al ristorante, perché uno dei trucchetti dei ristoratori (alcuni, mica tutti) è di aggiungere panna, per fare una bella montata e risparmiare sul pesce, che costa. Quindi occhio!
Io la ricotta ce l’ho messa perché lo abbiamo consumato subito, ed ha conferito una spumosità in più permettendomi di diminuire la dose di olio.
I cracker. Li adoro.
La ricetta arriva diretta da “Sale & Pepe” di Maggio 2013.
Io però ho usato la farina di avena biologica…che vi devo dire, tra me e le farine è amore totale. Ho gli armadietti della cucina che scoppiano!
Allora cosa dite? Ricettina?
 

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Antipasti/ Piatti unici/ Salato/ Secondi vegetariani

Andare ad erbette … Torta salata integrale con rosolacce, feta e ricotta

 

Ve ne avevo accennato sabato (qui) della mia scorribanda nei campi…
Era qualche giorno che lo volevo fare, anzi temevo fosse pure tardi, ormai.
Già da una settimana, dalla finestra di casa, vedevo gruppetti di donnine chinate con borse belle piene che si dedicavano alla raccolta, invece.
Invece ce n’erano ancora tantissime.
Sto parlando delle piante alimurgiche, o meglio conosciute come erbe spontanee.
L’utilizzo alimentare delle piante spontanee è stato definito infatti fitoalimurgia, dal greco phytón, ovvero pianta e dal latino alimenta urgentia, cioè alimentazione in caso di necessità, urgenza alimentare.
A me piacciono molto e trovo che sia molto importante preservare la conoscenza di queste erbe spontanee ed il loro utilizzo in cucina.
Un tempo era normale utilizzare queste erbe, anzi erano una componente essenziale ed insostituibile per il sostentamento delle popolazioni, soprattutto per quelle rurali.
Purtroppo la loro conoscenza è legata ad antichi saperi, che venivano tramandati dagli anziani e che si rischiano di perdere in questo mondo ormai davvero troppo globalizzato, secondo me.
Io, purtroppo, non ne conosco molte, solo alcune, quelle che mi ha insegnato a riconoscere mia mamma, forse le più comuni.
Ogni anno mi ripropongo di frequentare un corso sul tema, quest’anno l’avevo pure trovato, ma purtroppo si svolgeva un po’ troppo distante da casa mia…un vero peccato.
Anche perché saper riconoscere le specie non è cosa da poco, è assolutamente sconsigliato improvvisare, esattamente come per i funghi.
Raccogliere la pianta sbagliata può creare seri problemi, potrebbe essere tossica. Inoltre è importante raccoglierle in luoghi possibilmente lontani da aree trafficate o in campi coltivati dove si conoscono le operazioni che vengono effettuate.
Il Papaver rhoeas L. il cui nome comune è Rosolaccio, in Veneto viene chiamato Rosoe o Rosoline.
E’ un infestante dei cereali, ed è una pianta diffusa in tutta Italia.
A fine inverno e primavera si possono facilmente trovare le rosette basali che sono belle croccanti.
Qui in Veneto normalmente viene utilizzata cotta, da sola o mescolata ad altre erbe, e si utilizza per la preparazione di torte salate, risotti, minestre o semplicemente come contorno.
Vi lascio un passaggio che ho trovato in rete e che mi piace molto.
“Chi conosce le erbe spontanee le considera una risorsa perché arricchiscono la tavola di “nuovi sapori” da riscoprire. Queste piante danno al palato sensazioni rustiche e arcaiche dimenticate dalla selezione operata dall’uomo che ha privilegiato altri aspetti (la resa, il gusto standardizzato, le qualità estrinseche, ecc.) appiattendo e omologando le caratteristiche organolettiche dei cibi, creando una sorta di “addomesticamento dei gusti.
La natura ci mette a disposizione queste verdure nei campi, sul ciglio delle strade di campagna, nei boschi e negli incolti, in gran quantità nella bella stagione, ma anche durante i mesi invernali. Un tempo presenza abituale sulle tavole, sono oggi meno diffuse ed è un peccato visto che le erbe spontanee, oltre a essere buone, sono spesso ricche di sostanze nutraceutiche.”
Con parte del raccolto ho fatto la più classica delle preparazioni, vuoi perché siamo prossimi a Pasqua, vuoi perché ci stanno davvero bene, eccole qui dentro ad una torta salata, una simil-torta Pasqualina!
Se rustico è l’interno, rustico è anche il guscio perché adoro la brisée integrale!
Ciao!

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Contorni/ Piatti unici/ Salato

Due insalate! Spinacino, uovo sodo e pancetta croccante; Carciofini, Parmigiano Reggiano e sesamo




Ieri c’era il sole.
Anche oggi in realtà ce n’è un poco.
Va e viene, ma non piove ed è già qualcosa.
E questa mattina presa dall’entusiasmo, nonostante il mal di gola ed altri piccoli acciacchi, ho pensato di andare ad erbette con mamma, figlia grande e cane.
Il raccolto consisteva in due borse belle piene. Il ‘poi’ è stato un po’ un lavoraccio…
Si, perché raccoglierle è pure divertente, ma il lavoro più ingrato consiste nel pulirle bene dalle radici e terra, lavarle accuratamente, cucinarle etc..
Però la soddisfazione alla fine è tanta.
Nei prossimi giorni qualche spiegazione in più e ricettina in tema.
Oggi passo qui davvero velocemente e vi lascio due insalate semplicissime ma di stagione.
Non le ho ideate io.
Me le hanno servite come antipasto in due ristoranti diversi (anzi un agriturismo ed una trattoria. Sapete che a me piacciono i posti ruspanti), e mi sono piaciute entrambe moltissimo.
Non c’è modo migliore di aprire un pasto, secondo me, se non con un’insalata di stagione.
Non ho indicato delle dosi, mi sembrava un po’ assurdo, ma soltanto il procedimento, anche se è davvero molto semplice e magari non ce n’era bisogno.
Nota: le mie foto non sono uno spettacolo, le faccio ancora con la compattina…ma ho catturato  il sole, una bellissima e rigenerante luce!
Primavera in arrivoooooo….



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Piatti unici/ Salato

Niente cuoricini. Gâteau di patate, funghi chiodini, primosale e rose di Speck Trentino

 
Lo so è San Valentino. E a me queste feste un po’ troppo commerciali non piacciono molto.
Come non mi piace la festa della donna, e non mi va di festeggiare per forza, le trovo ricorrenze ‘imposte’.
Scusatemi, non sono poco romantica, è che preferisco di gran lunga un regalo, un fiore o una cena a sorpresa, in giorni inaspettati, o uscire con le mie amiche in un giorno qualsiasi, senza trovare i locali pieni di gruppetti di galline starnazzanti…mi fa tristezza.
E poi l’amore, insomma l’amore bisognerebbe festeggiarlo ogni giorno, sempre, non mi va di fare il regalino perché me lo dicono.
Sono una rompiscatole, lo so, ne sono consapevole…
Insomma, niente dolci, niente cuoricini.
Un secondo, anzi un piatto unico, ché c’è tutto qui dentro!
E lo speck, LO SPECK!
Orca miseria. Me lo sono dimenticato!
Doveva andare dentro al gâteau … e me ne sono ricordata che era già nel forno, sob!
La mia ben radicata ‘vocina’ problem solving mi ha suggerito di servirlo all’esterno!
Quindi amiche/i, dedico questo gâteau con rose di speck a tutti voi, ed ai Valentina/o che oggi festeggiano l’onomastico, in particolar modo alle care amiche Valentina dei blog La ricetta che Vale, A spasso per ingredienti, e Ritroviamoci in Cucina.
E poi ai miei amori. Le mie bambine, Carola e Serena, mio marito Roberto, i miei genitori, mio fratello, le mie amiche ed amici, e per ultimo, ma non perché meno importante, a Eliot, il mio amico peloso. Grazie perché hai sempre un sorriso (si i cani sorridono!) ed una scodinzolata per tutti noi!

LOVE, LOVE, LOVE…everyday!



 

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Primi piatti/ Salato

Riflessioni sull’ignoranza. Penne integrali al topinambur, Casatella e semi di papavero



Sto guardando ‘Le invasioni barbariche’, ospite Tiziano Ferro.
Sta parlando dell’omosessualità, delle unioni gay.
Onestamente, io vorrei tanto che l’Italia fosse un paese meno ipocrita, meno ignorante.
Io ho amici gay, e sono persone meravigliose, normalissime.
Ho lavorato per un gay, ho avuto colleghi gay.
Detesto i pregiudizi, i pregiudizi portano alle classificazioni.
Questo è giusto, questo non lo è. Questo è normale, questo no.
In fondo non sono questi i pregiudizi che poi hanno condotto persone malate a compiere orrori come la Shoah?…
Vi racconto un episodio dello scorso anno.
Gli incontri di catechismo di Carola prevedono anche degli incontri tra genitori e parroco (…) durante uno di questi incontri il parroco parlava di ‘normalità’.
Spiegava (secondo lui…) cosa dire ai figli, cosa è normale, sempre secondo lui, e cosa no.
Ad un certo punto dice: “Vogliamo parlare dell’omosessualità? Al giorno d’oggi ce ne sono molti di omosessuali, ma non possiamo mica dire che sono normali!””EHH???” 
Io ho strabuzzato gli occhi nel sentire queste parole…
Di fronte ad una sala piena di genitori muti, gli ho chiesto se stava scherzando, con quale potere si arrogava il diritto di dire cosa è normale e cosa non lo è.
Gli ho spiegato che io mai e poi mai avrei insegnato a mia figlia che gli omosessuali non sono normali.
E che se un giorno mia figlia avesse scoperto di esserlo, avrei desiderato che si sentisse libera di parlarmene e di vivere la sua vita alla luce del sole, senza per questo sentirsi diversa, o doversene vergognare.
L’unico genitore che ha parlato mi ha detto “Beh, allora sarai anche d’accordo sul fatto che si possano sposare..”…ed io “E perché no, scusa?”.
Il parroco non mi ha risposto. Ha semplicemente cambiato discorso.
Certo, non tutti i preti sono uguali.
Poi sono semplici persone, e le persone sbagliano.
Ma, vi confesso, che la sola idea che venga delegata l’educazione etica e morale dei ragazzini a persone che la pensano ancora così mi terrorizza, nel modo più assoluto.
‘Ho un segreto 
Ognuno ne ha sempre uno dentro. 
Ognuno lo ha scelto o l’ha spento. 
Ognuno volendo e soffrendo 
E nutro un dubbio 
non sarà mai mai mai inutile ….
Ti verrò a prendere con le mie mani 
Sarò quello che non ti aspettavi 
Sarò quel vento che ti porti dentro 
E quel destino che nessuno ha mai scelto 
E poi l’amore è una cosa semplice e adesso..adesso…adesso te lo dimostrerò’

“L’amore è una cosa semplice”  Tiziano Ferro
Passiamo alla ricetta?
I topinambur ve li ho già proposti altre volte, mi piacciono tanto.
In questa pasta integrale, con la cremosità della Casatella erano davvero ottimi secondo me.
Ovviamente, potete anche usare un altro formaggio morbido, tipo lo stracchino ad esempio.
Vi auguro una buona giornata!
 

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Contorni/ Salato

Change your perspective. Cavoletti di Bruxelles all’arancia e semi di sesamo

  

Change your perspective
“abbiamo camminato sulle pietre incandescenti
 abbiamo risalito le cascate e le correnti
 abbiamo attraversato gli oceani e i continenti
 ci siamo abituati ai più grandi mutamenti
 siamo stati pesci e poi rettili e mammiferi
 abbiamo scoperto il fuoco e inventato i frigoriferi
 abbiamo imparato a nuotare poi a correre
 e poi a stare immobili….
 nessuno si disseta ingoiando la saliva
 ci vuole pioggia,
 vento
 e sangue nelle vene
 e sangue nelle vene
 e una ragione per vivere
 per sollevare le palpebre
 e non restare a compiangermi
 e innamorarmi ogni giorno ogni ora
 ogni giorno ogni ora di più…”
 
 
Voglio partecipare così al compli-blog della mia amica Elle del blog Limone & Stracciatella.
Questa canzone è perfetta per come mi sento in questo momento della mia vita.
Senza parlare del fatto che adoro Lorenzo Cherubini.
Lo stimo molto, come persona e come artista.
Ecco vorrei davvero non stare mai immobile.
Immobile a rimuginare su cose che non hanno affatto importanza.
Immobile e buttare via le giornate, la vita. Così preziosa.
Non voglio nemmeno compiangermi.
E voglio entusiasmarmi.
Voglio innamorarmi.
Ogni giorno di più.
Della mia famiglia.
Delle mie passioni.
Dei miei amici.
Dei miei difetti, si anche dei miei difetti, ché ormai fanno parte di me…
Di nuove esperienze.
Nuove avventure.
Nuove sfide.
Credo che questo atteggiamento possa giovare sempre.
Possa assicurare positività.
E sono più che certa che la positività possa portare nuove opportunità.
Io ci credo.
Felice compli-blog Elle!
My first giveaway
 
Ricettina?
Beh, che cavoli e cavoletti hanno ottime proprietà antiossidanti sono certa lo sapete già. Vero?
Questo è davvero un contorno semplice e veloce da preparare, che sono certa farà piacere i cavoletti anche a chi non ne ama il gusto un po’ amaro (io ne vado matta!).
L’arancia ci sta benissimo, e conferisce un aroma particolare che si sposa perfettamente con i semi di sesamo, insomma provatela!
Ci si mette più tempo a parlarne che a farla!
Buona giornata!



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Primi piatti/ Salato

Riso selvaggio al succo d’arancia, ceci e semi di zucca

Ho un po’ di novità da raccontarvi.
No, non si tratta di quella telefonata di cui vi avevo parlato qui, purtroppo stiamo ancora aspettando sviluppi e conferme, ma non disperiamo.
Si tratta di due corsi ai quali mi sono iscritta.
La scorsa settimana ho iniziato a frequentare un corso sulle spezie. Ho già seguito due lezioni e sono davvero super-entusiasta!
Sto imparando tantissime cose, ad esempio che tanti prodotti sarebbe meglio eliminarli dalla propria alimentazione (per alcuni l’ho già fatto, per altri lo farò, gradatamente), o almeno ridurne molto il consumo.

Sto imparando le proprietà delle varie spezie, come capire se sono fresche, il modo corretto di utilizzarle. E mi sono resa conto che le utilizzavo in modo non corretto.
Ad esempio, lo sapete che le spezie non vanno mai cotte, ma vanno utilizzate solo a fine cottura (a fuoco spento)?
Io no onestamente.
A dire il vero, sia lo zafferano che il curry li ho sempre messi a fine cottura, ma nessuno mi aveva detto che cotti perdono tutte le loro proprietà.
Anche il pepe va utilizzato a crudo, se cotto diventa tossico.
Lo sapevate? Io no.

Lunedì sera l’insegnante, un naturopata ed erborista davvero bravo, ci ha portato una scatola delle meraviglie, piena zeppa di spezie di ogni tipo.
Ha fatto passare i sacchettini con i vari tipi di pepe. Ragazzi, sono rimasta con il naso schiaffato dentro al sacchetto del pepe di Szechuan per un tempo infinito.
Fino a quando non ho incrociato lo sguardo della compagna accanto che diceva “Oh, me lo vuoi passare quel sacchetto o devo venire  a strappartelo dalle mani?”

Poi, la prossima settimana, inizierò un’altro corso di cucina naturale, i temi principali saranno cereali, legumi, tofu, seitan, PASTA MADRE!
Non sto nella pelle!
Sono davvero contenta e un po’ per volta vi parlerò delle cose che apprendo, delle ricette che imparo.

La conoscenza va diffusa, altrimenti che bello è?
Ho imparato davvero tante cose nel corso degli anni e continuo ad impararne, anche da amiche blogger che per me sono fonte di continua ispirazione, e non potrei imparare senza diffondere a mia volta quello che so.

Ultimamente ho voglia di cucinare con gli agrumi.
Facendo la spesa al supermercato la scorsa settimana, mentre io scorrazzavo tra gli scaffali, Carola, che per le riviste è peggio di me, ha trovato in esposizione un giornale di cucina della Coop.
L’ho sfogliato molto velocemente e ho sbirciato parecchie ricettine che mi ispiravano. Insomma preso!

Tra i temi gli agrumi, e questa ricetta con il riso.
Leggermente modificata, aggiunta dei semi di zucca, del gomasio, della curcuma (…dopo che ho appreso quanto bene fa alla salute adesso la metterò anche nel caffè).
Beh, ottimo. Sia caldo che freddo.
Si, perché quello avanzato l’ho mangiato io il giorno successivo senza riscaldarlo (ché non avevo tempo!) ed era buonissimo!

Vi auguro un felice venerdì!

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