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2014

Cioccolato/ Dolce/ Torte

Chiffon cake al cioccolato e glassa al caffè e cardamomo


 
“Quello che ami rimane, il resto è niente”
Tina Modotti
“Mi considero una fotografa, niente di più. 
Se le mie foto si differenziano da ciò che viene fatto di solito in questo campo, 
è perché io cerco di produrre non arte, 
ma oneste fotografie, senza distorsioni o manipolazioni”
Tina Modotti. Una donna bella e magnetica, libera, combattente, ed impegnata politicamente.
Una fotografa che aveva capito la potenza rivoluzionaria delle immagini, la potenza della denuncia.
E’ morta giovane Tina Modotti a 46 anni, improvvisamente.
Sfogliando per caso un’agenda, leggo questa frase che avevo appuntato tempo fa…
Quanta verità in così poche parole.
Oggi la finisco qui con le mie riflessioni…
Vi lascio una torta sofficissima!
Buon fine settimana gente.

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Diario/ Primi piatti/ Salato

Sedani al battuto di triglie, sedano e limone … non ho più pazienza

 

“Non ho pazienza per alcune cose,
non perché sia diventata arrogante,
semplicemente perché sono arrivata a un punto della mia vita,
in cui non mi piace più perdere tempo con ciò che mi dispiace o ferisce.
Non ho pazienza per il cinismo, critiche eccessive e richieste di qualsiasi natura.
Ho perso la voglia di compiacere chi non mi aggrada,
di amare chi non mi ama e di sorridere a chi non mi sorride.
Non dedico più un minuto a chi mente o vuole manipolare.
Ho deciso di non con-vivere più con la presunzione, l’ipocrisia,
la disonestà e le lodi a buon mercato.
Non tollero l’erudizione selettiva e l’arroganza accademica.
Non mi adeguo più al provincialismo e ai pettegolezzi.
Non sopporto conflitti e confronti.
Credo in un mondo di opposti, per questo evito le persone rigide e inflessibili. Nell’amicizia non mi piace la mancanza di lealtà e il tradimento.
Non mi accompagno con chi non sappia elogiare o incoraggiare.
I sensazionalismi mi annoiano e ho difficoltà ad accettare
coloro a cui non piacciono gli animali.
Soprattutto, non ho nessuna pazienza per chi non merita la mia pazienza.”
Meryl Streep
Ecco,  come Meryl Streep, non ho più pazienza…
Spesso diciamo le cose che ci piacciono nei nostri diari, nei nostri blog.
Ma quelle che non ci piacciono?
A me non piacciono i saccenti, i prepotenti, i presuntuosi, gli arroganti, e gli ipocriti.
Le categorie sopra elencate sono assolutamente prive di due grandi doti.
L’IRONIA e L’UMILTA’.
“Il senso d’ironia è una grande garanzia di libertà.”
Maurice Barrès
Il mondo del web non è diverso da quello reale, là fuori.
Delle sopraelencate categorie di persone, anzi, è alquanto pieno.
E leggendo un blog si capisce abbastanza bene chi si ha davanti.
A volte mi capita di sbagliare e mi ricredo ma, nella maggior parte dei casi, ci azzecco sulle persone.
E io le mie idee, su alcune persone, gruppi, e quant’altro, me le ero fatte già ben prima di aprire il mio, di blog.

Chiaro quindi perché ho scelto ed abbracciato certe persone piuttosto che altre.
Affinità elettive, tendiamo a scegliere chi è simile a noi, con ideali, ed atteggiamento verso il prossimo simili.

Io sono così, schietta, diretta, a volte scomoda, ma assolutamente libera di scegliere quello che mi aggrada e di tenermi alla larga da certe dinamiche ed ipocrisie.

Mi rendo conto che nel mondo, c’è una quantità enorme di frustrazione, di rancori, di insoddisfazioni, di tristezza.
Mi spiace davvero per le persone che vivono così, la vita è breve e preziosa, ed è un peccato trascorrerla in questo modo.

Io per fortuna la mattina mi alzo quasi sempre felice (ché, per carità, ce li ho anch’io gli ormoni ballerini e le palle girano anche a me ogni tanto, sia chiaro…), sono grata della salute di cui ancora dispongo, do il buongiorno alle mie bimbe, do un bacio a mio marito, faccio una carezza al mio cane e dopo un buon caffè se posso vado a correre.

Tutto il resto è insignificante.
Io non me ne preoccupo e vado avanti per la mia strada, cercando di fare le cose, tutte, al meglio delle mie possibilità.

E comunque credo che al mondo ci sia davvero posto per tutti.



 

Ma passiamo alla ricetta và!
Questa pasta è deliziosa e di una semplicità imbarazzante.
La cosa noiosetta è pulire e sfilettare le trigliette, ma se trovate voglia e tempo, credetemi, ne vale la pena!
Buon inizio settimana gente!

SEDANI al BATTUTO di TRIGLIE, SEDANO e LIMONE
Ingredienti
360 g di fusilli
500 g di triglie
3 coste sedano verde
1 limone biologico
1 spicchio d’aglio
Olio EVO qb
Sale integrale qb
Pepe bianco qb
Prezzemolo fresco qb

Pulite le triglie, squamatele, eliminate le interiora, la testa e sfilettatele.
Eliminate la pelle e tagliate finemente riducendoli a piccoli dadini.
In una padella capiente, fate soffriggere l’aglio tritato in poco olio EVO.
Unite il sedano mondato e tagliato a dadini piccoli (brunoise), fate soffriggere per alcuni minuti quindi aggiungete anche le triglie.

Regolate di sale, unite la buccia del limone e poco succo.
Lasciate cuocere per una decina di minuti e, a fine cottura aggiungete pepe e prezzemolo, quindi tenete da parte.
Lessate la pasta in abbondante acqua salata, scolatela al dente e conservate poca acqua di cottura.

Versate la pasta nella padella con il ragù di triglie, unite l’acqua di cottura (poca per volta e a seconda di quanta la pasta ne assorbe) e saltatela per pochi minuti.
Servite con altro prezzemolo (a piacere) e del pepe bianco.

 

Diario/ Dolce/ È stagione di/ Pane & co

Panini alla zucca e uvetta – Pan coa suca. Una merenda e tanti ricordi

 

Non capita anche a voi?
Collegare un cibo, un piatto ad un momento o un periodo della vostra vita?
Ecco, i panini con la zucca, mi scaraventanoindietro di tantissimi anni, a quando andavo alle elementari ed abitavo a Venezia.
Ricordo la strada a piedi la mattina per raggiungere la scuola, la tappa in panificio, il profumo di questi panini, e l’attesa della campanella della ricreazione per mangiarli, finalmente.
A casa mia non arrivavano molte merendine, aggiungerei per fortuna, anche se  all’epoca magari a noi bimbi facevano gola, ma un po’ per risparmio un po’ per l’attenzione alle cose fresche e buone, mia mamma comperava più merende di questo tipo che confezionate.
A Venezia, durante la stagione della zucca, si trovano facilmente nei panifici, con o senza uvetta.
Farli a casa è semplicissimo.
La semplicità delle cose, e tanti bei ricordi.
Buon fine settimana gente!

PANINI ALLA ZUCCA E UVETTA – PAN COA SUCA
Ingredienti (per 8-9 panini):
180 g polpa di zucca (cotta al vapore o lessata)
200 g farina macinata a pietra tipo 1
50 g farina di farro biologica
1 uovo biologico
45 g zucchero semolato
18 g lievito di birra
15 g burro biologico sciolto (freddo o tiepido)
1 manciata abbondante di uvetta sultanina
5 g sale (io integrale)
Sciogliete il lievito in poca acqua tiepida, quindi unitelo alla polpa di zucca, schiacciata con i rebbi di una forchetta.
Lavorate bene (io ho fatto tutto questo passaggio con la planetaria ed il gancio), quindi unite l’uovo, lo zucchero, le due farine, il sale ed il burro.
Infarinate il piano di lavoro e continuate a lavorare l’impasto per una decina di minuti, affinché  il lievito si attivi, poi coprite con un panno pulito, bagnato e strizzato, e lasciate lievitare per almeno 2 ore in un luogo caldo.

Trascorso il tempo, prendete l’impasto e sgonfiatelo, aggiungete l’uvetta precedentemente bagnata e strizzata, e lavorate ancora un po’ la pasta.

Formate 8-9 palline e disponetele su una teglia coperta di carta forno.

 

 

Lasciate lievitare coperte per altri 30 minuti, quindi infornate (forno ben caldo) a 180° per circa 20 minuti, e comunque fino a quando saranno belli dorati.

 

Primi piatti/ Salato

Risotto alla menta e Casatella DOP … prima che la mia menta vada in letargo

“Non puoi pensare di vivere
senza prenderti cura di te”
cit.
Il tempo non è dei migliori qui nel Nordest dello stivale.
Il sole ha lasciato posto alla pioggia e alle nebbie mattutine, tanto frequenti in questa parte d’Italia.
Ma non è ancora arrivato il freddo, anzi.
La mia aiuola di aromatiche è ancora bella rigogliosa.
L’idea della menta nel risotto mi è venuta alcuni giorni fa chiacchierando con un’amica, Viviana, davanti ad un caffè ed una brioche…belle le mattinate a chiacchierare con le amiche ^_^.
Così prima che la mia menta se ne vada in letargo, eccola finire dentro ad un piattino caldo dal profumo avvolgente.
Quello che per me è davvero comfort food.
La Casatella Trevigiana Dop, formaggio fresco e morbido tipico della provincia in cui abito, dal sapore dolce caratteristico del latte, si presta a molteplici utilizzi in cucina, e nel risotto secondo me è perfetta.
Gli dona la giusta cremosità e consente di ottenere una mantecatura perfetta anche senza utilizzare il burro.
E’ un formaggio fresco di fattoria, che in origine veniva preparato nelle case dei contadini.
Molto probabile che anche il nome derivi da questo, il termine dialettale casada è stato probabilmente trasformato in casadea, da qui il passaggio all’italiano, Casatella.
La produzione ovviamente è poi passata dalle case ai caseifici, e nel 2008 il riconoscimento comunitario della Denominazione di Origine Protetta (Dop).

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Diario/ Dolce/ Eventi/ Torte

Chiffon cake ‘La Fluffosa’ al limone e lime

“Che cosa importa se ci prendono per sognatori”   
M. Gandhi
Si, lo so.
Sono un po’ in ritardo, lo so.
Ma tutte le emozioni che abbiamo vissuto lo scorso fine settimana sono state davvero tante…e io avevo bisogno di metabolizzarle.
Di riprendermi un po’…
Quale dolce migliore per festeggiare se non La Fluffosa?
Il dolce della nostra community di blogger.
No, non l’ha inventata nessuna di noi…con buona pace delle malelingue.
Monica, la Chiffon Cake, (che lei chiama La Fluffosa), l’ha presentata molte volte, in diverse (golose) versioni, nel suo blog e, poco per volta, è stata seguita a ruota dalle altre amiche della community,  un tripudio di torte altissime e sofficissime, fluffosissime insomma … per questo motivo è diventata giorno dopo giorno il nostro dolce.
La mia era lì che aspettava di essere pubblicata da diverso tempo, e non ci poteva essere momento migliore di questo.

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È stagione di/ Eventi/ Primi piatti/ Salato

Vellutata di zucca e patate con quenelle di ricotta gratinate … Milano arrivoooo





Non so voi, ma io faccio una fatica immensa ad abituarmi all’autunno, alle giornate che si accorciano, alla nebbiolina la mattina, al grigio, alle maglie e giacche, ché fa freddino…
Ho ancora voglia di sole, di cielo azzurro, di giornate lunghe e luce, del potersi vestire con due cose
…poi mi passa, poco per volta mi abituo ed apprezzo anche la stagione fredda in arrivo. 
La prima zucca della stagione l’ho presa che faceva ancora caldo, in una fattoria biologica, dove polpettina ha fatto anche i centri estivi.
Mi sono davvero scatenata, e in un paio di giorni l’ho finita, utilizzandola in diverse ricette.
Quindi siate pronti alla saga della zucca nei prossimi post! 
Poi non dite che non vi avevo avvertiti ;-).
Quest’ultima settimana è stata intensa e piena di emozioni.
Una delle mie cugine americane è venuta a trovarci, non la vedevo da quando io sono stata ospite da loro, circa 25 anni fa…
Non mettetevi a fare i conti sulla mia età, ché non è carino.
Poi detto tra di noi cosa importa? Tanto non li dimostro …  eh eh eh
E’ bello sapere di avere un’altra famiglia in un altro continente, a S. Francisco, e dei legami che, nonostante la distanza ed il tempo che passa, rimangono.
Ora vi lascio e finisco di preparare il trolley. Domani si parte, destinazione Milano.
Domani sera, presso l’Hotel Enterprise di Corso Sempione, si terrà il gran finale, la serata di premiazione de “La Cucina Italiana nel Mondo verso l’EXPO 2015” contest promosso da Le Bloggalline  in collaborazione con Informacibo, il patrocinio di Expo Milano ed in collaborazione con il Consorzio del Prosciutto di Parma, Consorzio del Parmigiano Reggiano e Amarena Fabbri.
Io vi saluto, quando torno vi racconto tutto!


VELLUTATA di ZUCCA e PATATE con QUENELLE DI RICOTTA GRATINATE
Ingredienti:
Vellutata di zucca e patate
2 patate di media grandezza
500 g polpa di zucca
½ cipolla
1 lt di brodo vegetale (1 carota, 1 cipolla, 1 costa sedano)
Rosmarino fresco
Sale integrale qb
Pepe bianco qb
Olio EVO qb
Quenelle di ricotta
300 g ricotta biologica di mucca (soda)
2 cucchiai di Grana Padano grattugiato
Sale integrale qb
Pepe bianco qb
Olio EVO qb
Salvia e rosmarino freschi qb
mandorle a lamelle qb
Tritate la cipolla e fatela soffriggere in una pentola capiente con un paio di cucchiai di olio EVO.
Lavate e sbucciate le patate e tagliatele a dadini, fate la stessa cosa anche con la zucca.
Alla cipolla unite sia le patate che la zucca e lasciate cuocere alcuni minuti, quindi aggiungete il brodo vegetale (che avrete preparato mettendo a bollire in acqua leggermente salata le verdure lavate e tagliate a pezzettoni, lasciandole cucinare a fuoco basso per circa 30-45 minuti, filtrando poi il tutto a fine cottura), il rosmarino fresco, e continuate la cottura a fuoco medio.
Quando le verdure saranno ben cotte, regolate di sale e pepe e frullate con il mixer ad immersione fino a ridurre ad una crema.
Per le quenelle, scaldate il forno a 190°, quindi lavorate la ricotta con il Grana Padano grattugiato, un cucchiaio di olio EVO, poco sale e pepe.
Aiutandovi con due cucchiai formate 4 quenelle e disponetele su una teglia coperta di carta forno.
Preparate  un trito di salvia e rosmarino, con il quale cospargerete le quenelle.
Finite con poche mandorle a lamelle e infornate per una decina di minuti, comunque fino a quando saranno leggermente gratinate.
Servite la vellutata disponendo in ogni piatto una quenelle ancora tiepida, un giro d’olio, una grattugiata di pepe e, a piacere, dei piccoli dadini di pane raffermo (io li ho saltati in padella con poco olio EVO ed uno spicchio d’aglio schiacciato).
Eventi/ Pane & co/ Salato/ Secondi di carne

Hamburger di pollo con ananas grigliato e panini homemade … e Bloggalline alla festa della vendemmia

Avete presente quando vi capita di mangiare fuori qualcosa di buono, che vi stuzzica il palato, e il desiderio di riprovare a farlo a casa vi assale?

Ecco.
A me capita spesso.
Questo forse non è un piatto così strano e particolare, in fondo è un hamburger…
Ma mi è piaciuto così tanto che ho voluto provare a farlo praticamente subito, appena tornati da Londra.
Potete servirlo a mò di hamburger con tutti gli ingredienti stratificati, ma vi servirà un ananas più piccolino, diversamente le fette deborderanno dal panino…
Io ho preferito lasciarlo destrutturato, esattamente come l’ho mangiato a Londra.
Poi volete mettere la soddisfazione di farsi anche i panini?
Si ok, si lavora un pochino, ma vedere tutta la famiglia concorde sulla bontà, che ripulisce allegramente il piatto, ripaga del tempo impiegato a prepararlo!
Alla fine del post, un piccolo reportage fotografico del mini-raduno de Le Bloggalline alla Festa della Vendemmia 2014, presso le Tenute Tomasella in quel di Portobuffolé.
Vi saluto, buon fine settimana gente!
 

HAMBURGER di POLLO con ANANAS GRIGLIATO e PANINI HOMEMADE
Ingredienti ( per 4 hamburger e 4 panini):
Panini per hamburger  (ricetta tratta da “Come si fa il pane” di E. Hadjiandreou)
200 g di farina macinata a pietra tipo 1
¾ cucchiaino di sale integrale
6 g di lievito di birra fresco (o 3 gr di lievito secco attivo)
130 ml acqua calda
Hamburger di pollo
500 g di petto di pollo
1 uovo biologico
3 cucchiai di Parmigiano Reggiano grattugiato
1 spicchio d’aglio (a piacere)
Salvia e prezzemolo freschi qb
Sale integrale qb
Pepe bianco qb
3 grani di pepe di Sichuan (tritato o pestato nel mortaio)
Per completare
1 ananas fresco
2 cipolle di Tropea
Insalata a piacere (a foglia grande)
mandorle a lamelle una manciata
olio EVO
sale qb
pepe qb
Panini per hamburger
1) In una piccola ciotola, mescolate la farina e il sale, tenete da parte. Questi sono gli ingredienti secchi.
2) In un’altra ciotola (più grande), mescolate il lievito con l’acqua calda fino a che sarà sciolto. Questi sono gli ingredienti umidi.
3) Unite gli ingredienti secchi a quelli umidi.
4) Mescolate i due composti con un cucchiaio di legno (io ho eseguito questa operazione con la planetaria, gancio) e lavorateli con le mani finché si formerà un impasto.

5) Usate un raschia-pasta per pulire le pareti della ciotola (o della planetaria) ed assicurarvi che gli ingredienti siano ben mescolati.

 

6) Coprite l’impasto con una ciotola e fatelo riposare per 10 minuti.
7) Trascorso il tempo l’impasto è pronto da lavorare. Lasciandolo nella ciotola, tirate una parte dell’impasto dal lato e premetelo al centro. Girate leggermente la ciotola e ripetete l’operazione con un’altra porzione di impasto. Ripetete altre 8 volte. L’intero processo dovrebbe durare circa 10 secondi e l’impasto dovrebbe iniziare a fare resistenza.
8) Coprite nuovamente e lasciate riposare per 10 minuti.
9) Ripetete due volte le fasi 7 e 8. Dopo la terza lavorazione, l’impasto dovrebbe essere liscio.
10) Ripetete la fase 7 un’ultima volta. Dopo questa lavorazione, capovolgendo l’impasto nella ciotola dovreste avere una palla liscia.
11) Coprite nuovamente e fate lievitare per 1 ora.
 

 

12) Trascorso il tempo l’impasto dovrebbe essere raddoppiato di volume, schiacciatelo delicatamente con il pugno per sgonfiarlo e fare uscire l’aria.
13) Trasferite l’impasto su un piano di lavoro infarinato e dividetelo in 4 porzioni  uguali (da ca. 80 gr ciascuna) utilizzando un raschia-pasta di metallo o un coltello.
14) Prendete una porzione di impasto e rotolatela tra le mani fino ad ottenere una pallina liscia perfettamente rotonda. Appiattitela leggermente da un lato ed appoggiatela su una teglia coperta di carta forno, con il lato schiacciato in basso.
Formate in questo modo i 4 panini.
15) Coprite e fate lievitare per circa 15-20 minuti, fino a quando saranno quasi raddoppiati di volume.
16) Nel frattempo accendete il forno a 240° (ventilato) o alla massima temperatura.
Mettete a scaldare una teglia sul fondo del forno e tenete da parte una tazza piena d’acqua.
17) Mettete i panini lievitati nel forno ben caldo, versate l’acqua tenuta da parte nella teglia sul fondo per formare il vapore e abbassate la temperatura a 220°.
Cuocete i panini per circa 15 minuti, comunque fino a che saranno belli dorati.
Per verificare la cottura, rigiratene uno e dategli un colpetto sul fondo, dovrebbe suonare vuoto.
Fateli raffreddare su una griglia.

 

Hamburger di pollo
Tritate la carne di pollo nel cutter (robot da cucina), trasferitela in una terrina ed unite l’uovo, il Parmigiano, l’aglio tritato (privato dell’anima) e mescolate bene con un cucchiaio di legno.
Unite anche sale, pepe bianco, pepe di Sichuan tritato e le erbe aromatiche lavate e tritate.
Mescolate bene e, con le mani bagnate, prelevate una parte di prodotto e formate delle palline con i palmi delle mani, disponetele su un piatto coperto di pellicola trasparente, appiattendole un po’ per dare loro la forma dell’hamburger.
Fate riposare gli hamburger in frigorifero per almeno una mezz’ora affinché si compattino (io li ho passati in abbattitore in modalità surgelazione per una decina di minuti).
Scaldate una padella antiaderente dal fondo spesso e cuoceteli a fiamma media  per circa 3-4 minuti per lato.
Io ho finito la cottura in forno caldo, li ho trasferiti su una teglia rivestita di carta forno e li ho lasciati a 180° per circa 6-7 minuti.
Per completare il piatto
Tagliate le cipolle a fette spesse e grigliatele da entrambi i lati, salate e pepate.
Preparate le fette di ananas e grigliate anche queste da entrambi i lati.
Tostate le mandorle in una padella antiaderente.
Servite il piatto con le foglie di insalata sul fondo (lavate ed asciugate), disponete sopra l’ananas e la cipolla grigliati, hamburger ed il panino.
Regolate di sale e pepe, finite il piatto con poco olio EVO e le mandorle tostate.
LE BLOGGALLINE alla FESTA DELLA VENDEMMIA
Tenute Tomasella – Portobuffolé
Una domenica tra le vigne.

 

 

 

Piedini al lavoro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

foto Miky Pisanu

 

Grazie a tutte le ragazze che hanno partecipato!
E’ sempre un piacere stare insieme!
La bloggallinite dà dipendenza!

 

Diario/ Eventi

#solocosebuone … Una giornata con Fattoria Scaldasole

Rieccomi.

Torno da un fine settimana intenso, interessante e divertente.
Oggi vi parlo solo della giornata di venerdì 19 Settembre, trascorsa all’insegna del biologico e del rispetto dell’ambiente.
Io e la mia ‘socia’ Lara, ci siamo alzate di buon’ora (diciamo che abbiamo ammirato l’alba) per raggiungere Milano, unirci ad un gruppo di blogger, e partire tutte insieme alla volta di Monguzzo, dove siamo state ospiti del modernissimo stabilimento della Fattoria Scaldasole.
Confesso che questa esperienza per me, consumatricegià da diverso tempo dei loro prodotti, è stata una piacevolissima conferma.
Fattoria Scaldasole, presente da 30 anni sul mercato, è un’azienda bio che nasce da una scelta di vita di Marco e Simona Roveda che, nel 1981, lasciano Milano per trasferirsi in una bellissima azienda agricola sulle colline della Brianza.
Da qui la coltivazione con il sistema biodinamico, le mucche nutrite con foraggi naturali ed un latte di elevata qualità, che dopo pochi anni decidono di trasformare in yogurt.
Nel 1987 nasce lo stabilimento di Monguzzo, visitando il quale si capisce bene che la scelta biologica e biodinamica dell’azienda sono strettamente legate all’attenzione ed al rispetto per l’ambiente.

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Diario/ Salato/ Secondi di pesce

Polpette di seppia con salsa allo yogurt

La settimana è quasi passata, e per noi è stata abbastanza frenetica.

La prima settimana di scuola è sempre così, se poi è moltiplicata per due diventa una settimana di corsa.
Respirando profondamente e ripetendo ‘OHMMMM’ mentalmente, mattinate passate in coda per acquistare il materiale scolastico, i libri, per fare i vari pagamenti in banca (contributo volontario, ne vogliamo parlare? No, meglio di no và, ché sennò ci viene mal di stomaco di prima mattina…), per acquistare i buoni mensa (ovviamente in un’altra banca, mica vorremmo semplificare le cose, naaaaaaa),  per consegnare documenti vari in direzione, le alzatacce e le vestizioni frenetiche da metabolizzare … insomma non è stato semplice ma siamo sopravvissuti!
La cosa che però ci rende felici è che Polpettina ha avuto un approccio perfetto, è contenta, carica e si sveglia volentieri per andare a scuola, cosa chiedere di più?
Si sente grande, ed è davvero cresciuta tanto, soprattutto caratterialmente.
Come crescono in fretta.
Lei non vorrebbe più essere chiamata così.
Polpettina intendo.
Ma la chiamo in questo modo da quando è nata, mi viene così spontaneo mannaggia!
Capisco però che ormai è grande, quindi abbiamo trattato sulla faccenda.
Mi ha concesso di chiamarla Polpettina solo tra le mura domestiche, fuori no, fuori è Serena e basta.
A proposito di polpette, io con queste l’ho ingannata per bene, che le seppie non le vuole vedere neanche da lontano, ma che sotto forma di polpetta mangerebbe qualsiasi cosa.
Provatele, sono ottime!
La salsa secondo me ci sta troppo bene, ed è ottima per accompagnare anche carni bianche ed in particolar modo quelle alla griglia!
Ora vi saluto e mi riposo un po’, ché il fine settimana sarà abbastanza pieno.

Domani vado in gita in un bel posto con la mia cara amica Lara .

Domenica invece saremo in tante ad una bella festa, presso le Tenute Tomasella!
Le Bloggalline alla vendemmia!
Insomma fine settimana intenso, vi auguro buon week end gente!

Poi quando torno vi racconto!

POLPETTE DI SEPPIA con SALSA ALLO YOGURT

Ingredienti:

Polpette di seppia

500 g di seppie
40 g Parmigiano Reggiano grattugiato
90 g pane grattugiato (più altro per panare le polpette)
2 uova biologiche
1 spicchio d’aglio (facoltativo)
la scorza di mezzo limone biologico
Prezzemolo fresco qb
Sale integrale qb
Pepe bianco qb

Salsa allo yogurt

200 g yogurt greco
1 spicchio d’aglio
½ cucchiaino di curry
buccia di ½ limone biologico o non trattato
1 cucchiaio di olio EVO
Sale integrale qb
Pepe bianco qb
menta fresca (facoltativa)

 

Lavate bene le seppie sotto l’acqua corrente (le mie erano già state pulite, diversamente eliminate pelle, osso, becco ed occhi), tagliatele a pezzettoni e tritatele finemente nel cutter (robot da cucina) con lo spicchio d’aglio privato dell’anima, unite le uova, il Parmigiano ed il pane grattugiato.

Per ultimo unite il prezzemolo fresco, mescolate bene, quindi con le mani bagnate per evitare vi si appiccichi il composto, formate delle palline e passatele nel pane grattugiato.

Scaldate l’olio nella padella (verificate se è pronto facendo la prova stecchino, immergete uno stecchino, se si formano delle bollicine tutto intorno l’olio è alla giusta temperatura), fate cuocere poche polpette per volta (3-4 a seconda della dimensione della padella), giratele durante la cottura e toglietele appena le vedrete belle colorate.

Servite calde (potete tenerle al caldo nel forno, a bassa temperatura) con la salsa allo yogurt.

 

 

Salsa allo yogurt
Tritate l’aglio ed unitelo allo yogurt, mescolate bene quindi unite anche gli altri ingredienti.
Menta fresca sminuzzata se vi piace, ma è buona anche senza.
Regolate di sale e pepe e conservate in frigorifero fino al momento di servirla.

 

Inizia l’avventura cucciolotta!

 

 

Diario/ Dolce/ Dolci da credenza e crostate

Torta rovesciata alle susine rosse

 

E’ ufficiale, sono una deficiente!

Non ero convinta, ero convintissima fosse oggi.

Si, i 2 anni dall’apertura del blog!

Ma si può essere più storditi?

Certo che si può, ci sono io a confermare tutto questo.

Insomma, il compi-blog era il 12 e io mi ritrovo a festeggiarlo oggi!

Mi fa un certo effetto pensare che sono passati già due anni.

Confesso che per certi aspetti mi sembra di aver aperto questo blog da molto più tempo.

Forse perché di cose ne sono successe parecchie, ho conosciuto tante persone, imparato tante cose, chissà.

Ma al tempo stesso mi sembra ieri che, bella imbranata quale sono in quanto a tecnologie, riuscivo comunque ad aprire questo mio piccolo spazio di esperimenti e condivisione.

Quest’anno mi sono finalmente regalata anche il nuovo look, con l’header che adoro, disegnato con le mie manine.

Insomma passo dopo passo, anche il blog è cresciuto ed è cambiato con me.

Mi sembra doveroso ringraziare chi mi segue, chi viene a leggere, chi prova le mie ricette, chi scrive e commenta, ma anche chi passa in silenzio.

Senza di tutti voi questo piccolo spazio non avrebbe senso di esistere, quindi GRAZIE.

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Contorni/ Diario/ Salato/ Secondi vegetariani

Imam Bayildi – Melanzane stufate … ricordi d’estate

 

Ricordi d’estate.
Ne ho mangiate a montagne in vacanza.
Ma anche una volta tornata a casa a dire il vero.
Quest’anno poi erano particolarmente buone, forse perché ha piovuto così tanto?
In Grecia, insieme a pomodori e cetrioli, le melanzane le trovate in ogni dove.
Nonostante io ci fossi già stata diverse volte (in Grecia intendo..) questo piatto non l’avevo mai assaggiato.
Sembra che questa ricetta in realtà sia di origine turca, quella originale prevede l’utilizzo del prezzemolo e le melanzane precedentemente fritte.

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