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Blogtour #MarcaTrevisoInRosso Parte seconda – Treviso è sempre una buona idea.

 

Quante cose ci sono da scoprire. Senza andare distante, proprio vicino a noi, nella città dove abitiamo.

Voi penserete, ma partecipare a un blogtour nella città dove risiedi ha senso? Certo che si!

#MarcaTrevisoInRosso ci ha portate per tre giorni a spasso nella Marca Trevigiana, ho avuto l’opportunità di visitare luoghi nuovi per me e appreso tante cose che ancora non conoscevo. Ma partiamo dall’inizio, vi racconto tutto. Venite con me?

Treviso è una città piena di grazia, di acque e di verde.

E’ attraversata dal Sile, il fiume di risorgiva più lungo d’Europa, e dal Cagnan, citati da Dante nella Divina Commedia “dove Sile e Cagnan s’accompagna“. L’acqua a Treviso fu elemento vitale, strettamente collegata allo sviluppo delle innumerevoli attività che prosperarono nella città, quali ad esempio la pesca, la stampa, la concia dei pellami, i mulini. L’isola della Pescheria (qui sotto), creata dal fiume Cagnan proprio per ospitare il mercato del pesce, racconta lo stretto legame della città alle sue acque.

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Il Medioevo le portò lustro e prosperità, oltre ad una innata propensione all’arte che si sviluppò in particolar modo con la pittura, vennero affrescate case, edifici pubblici e chiese, tanto da far diventare Treviso una delle urbs picta (città dipinta) più belle d’Italia.

Lo sviluppo del suo impianto urbano è stato fortemente condizionato dalla natura del terreno e dai tanti canali che confluiscono nei due fiumi. Le colorate vie medievali seguono l’andamento delle rogge e dei canali, portici e palazzi creano degli scorci caratteristici e pieni di fascino.

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A Treviso è bello passeggiare senza una meta precisa, percorrere i vicoli, alzare lo sguardo per ammirare uno dei tanti affreschi che ancora decorano i palazzi medievali, fermarsi in una delle numerose e storiche osterie per assaggiare qualche cicchetto tipico accompagnato da uno spritz, il tipico aperitivo locale, o uno dei buoni vini del territorio, ad esempio con le bollicine di Valdobbiadene, il Prosecco.Treviso_collage_2

Una delle tappe che non possono mancare nella visita a Treviso è il Museo Civico Luigi Bailo, a 12 anni dalla sua chiusura e 3 anni di restauri, è stato da poco riaperto, completamente ristrutturato e rinnovato sia nell’architettura che negli allestimenti.
Si articola negli spazi dell’antico convento dei Padri Gesuati, tracce di questa antica architettura sopravvivono nei due chiostri interni, dove un tempo sorgeva la chiesa ora ha sede la Biblioteca Comunale.

Un vero gioiello architettonico che presenta al pubblico oltre 300 opere esposte che spaziano tra ‘800 ed il ‘900, tra queste la collezione di Alberto Martini, grande scultore italiano del ‘900 e precursore del movimento surrealista, Gino Rossi, uno dei più grandi pittori veneziani della prima metà del ‘900, oltre a ritratti e paesaggi di fine ‘800

L’impressione che la struttura dà al visitatore è quella di essere stato creato intorno alle opere stesse inoltre, le grandi aperture verso l’esterno, non solo riempiono le sale di luce ma creano uno stretto legame con quanto sta fuori, con la città.

Museo Bailo_1

Una delle mostre da vedere in questo momento, è quella dedicata a Doménikos Theotokópoulos, meglio conosciuto come El Greco, geniale artista del ‘500, considerato l’inventore della pittura moderna.

Attraverso le opere esposte, la mostra illustra il percorso artistico dell’artista, definito dalla critica moderna un “genio visionario“, che ispirò artisti del calibro di Cézanne, Manet, Pollock e Picasso.  Una trentina le opere giovanili dell’artista, oltre alla rarissima icona, la più integra delle uniche tre ricoducibili all’artista, raffigurante San Demetrio.

“El Greco in Italia, metamorfosi di un genio”  Casa dei Carraresi 24 ottobre 2015 – 10 aprile 2016

El Greco

Altra mostra assolutamente imperdibile, è quella dedicata alla magia illusionistica di Escher.

Maurits Cornelis Escher, grande incisore olandese, appartiene a quella categoria di artisti che la maggior parte delle persone non conosce tanto per il suo nome, piuttosto per le sue opere affascinanti, come ad esempio Metamorfosi II, Casa di scale e Mano con sfera riflettente, riprodotte nei modi più svariati, molto probabile che vi sia capitato di indossarle ad esempio su una t-shirt!

Dalla sua visuale su tutta la cultura art nouveau, dai suoi studi sulla perfezione dei cristalli a quello dei paradossi geometrici, nascono opere che catturano, seducono e che sono entrate nell’immaginario collettivo. Un’esposizione davvero unica ed entusiasmante per grandi e piccini. Da non perdere!

Escher  Museo di Santa Caterina 31 ottobre 2015 – 3 aprile 2016

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Potevamo forse evitare di rifletterci nella sfera?

Durante il percorso sarete letteralmente catturati dagli spazi sconfinati del mondo di Escher, potrete entrare fisicamente nei suoi giochi di specchi ed esplorazioni infinite, dove la fantasia gioca senza fine con le geometrie e la cristallografia.

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Ma parliamo di cose buone! A Treviso la buona tavola è un elemento imprescindibile, le offerte per coccolare il palato sono innumerevoli.

Lo sapete ad esempio che il Tiramisù è nato a Treviso? Ebbene si, nel 1962, Alle Beccherie, ristorante di Treviso. Noi abbiamo potuto assistere alla sua preparazione (e assaggiarlo oviamente!) presso il Ristorante Hotel Al Fogher, al termine di una deliziosa cena. Da notare che nella ricetta veneta originale va utilizzata una piccola quantità di liquore tipo Marsala.tiramisu_1

Accoglienza speciale quella che abbiamo avuto a Villa Braida, villa veneta dell’800, situata strategicamente tra Venezia e Treviso, è immersa nella campagna trevigiana e circondata da uno splendido parco. Cibo delizioso (una vera scorpacciata di Radicchio di Treviso tardivo in tempura, buonissimo!), una stanza super accogliente e raffinata dove riposarci dopo le lunghe camminate e visite della giornata, uno sguardo al bellissimo parco illuminato dai colori del mattino, colazione e si parte.

Villa Braida_1

Lasciata Villa Braida ci siamo diretti presso l’Azienda Agricola Biodiversa Nonno Andrea, della cui visita vi avevo già raccontato nel post precedente .

Paolo Manzan, il titolare e Presidente del Consorzio tutela ci ha raccontato tutto sul Radicchio rosso di Treviso I.G.P.

Abbiamo seguito ogni passaggio e lavorazione, dal campo alla tavola, e con lo Chef Martino Beria, collaboratore di Nonno Andrea, nel laboratorio di trasformazione dell’azienda, lo abbiamo anche cucinato e mangiato! Esperienza indimenticabile.Radicchio_1

Ma il Radicchio può finire dentro alla birra? Certo che si!

Mastro Ivan Borsato ci ha accolti nel suo Microbirrificio Casa Veccia, raccontato la storia del microbirrificio e come nasce la sua birra artigianale, dagli ingredienti al confezionamento e packaging.

Appassionato di materie prime e di cibo, Ivan pensa e crea le birre non fini a se stesse ma sempre abbinate al cibo stesso. Utilizzando materie prime eccellenti, ha da poco creato 3 nuove birre, “SìSìLì” con grani antichi siciliani, “Radicchio” con il Radicchio rosso di Treviso essiccato, ideata in collaborazione con Paolo Manzan di Nonno Andrea, e “Biancoperla” con Mais Biancoperla dell’Azienda Agricola Borgoluce. Buonissima anche la birra nataliziaBabbo”, (che il marito a casa ha molto apprezzato!) con miele di castagno e spezie.

Casa Veccia_1

Nota distintiva, caratterizzante e assolutamente divertente, le particolarissime etichette in stile cartoon, disegnate da una giovane azienda di creativi di Pamplona, ognuna con la sua storia da raccontare.

Casa Veccia_2

Ad attenderci dopo la visita un brunch delizioso sul quale ci siamo letteralmente tuffate. Atmosfera intima e familiare, prodotti eccellenti: affettati, formaggi DOP, verdure marinate e insalate al cucchiaio, crostate, tutto accompagnato da chiacchiere, risate, convivialità pura e semplice, e innaffiato dalle ottime birre artigianali.

Ci siamo separate a malincuore dalla simpatia e deliziosa accoglienza di Ivan e di sua moglie Alida.

Ma è tempo di ripartire, #MarcaTrevisoInRosso non si ferma un attimo!Casa Veccia_3

Al tramonto arriviamo a Villa Emo, una delle più compiute ville palladiane, commissionata intorno al 1558 al grande architetto Andrea Palladio, da un facoltoso proprietario terriero, Leonardo Emo, appartenente ad una nobile famiglia veneziana.

Il modello architettonico è quello della villa-fattoria, un corpo centrale riservato alla residenza patrizia e le barchesse laterali con lunghi porticati di  11 archi ciascuno, destinate all’epoca a contenere la cantine, i granai, le stalle. Gli interni del corpo centrale sono stati affrescati da Gianbattista Zelotti, collaboratore del Veronese, un bellissimo ciclo di affreschi raffiguranti episodi tratti dalla mitologia e dalla storia romana. Nei festoni decorativi sono raffigurate anche delle spighe di granoturco, la coltura del mais infatti fu un cambiamento radicale ed innovativo che segnò la storia del territorio e delle popolazioni locali.

Dovete accontentarvi di vedere l’esterno, le foto dei bellissimi interni erano davvero troppo buie. Siete costretti a pianificare un week end a Treviso e venire a visitarla! 🙂

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La sala che ci accoglie per la cena all’Hotel Ristorante Fior di Castelfranco Veneto è un incanto.

Raffinata, ed elegante, il colore filo conduttore di questo blogtour, il rosso, è ovunque. La cena, deliziosa, ha come protagonista il Radicchio, di Treviso tardivo e variegato di Castelfranco, dall’antipasto al dolce.

Tutto curato nei minimi particolari dallo staff dell’Albergo e da Ortoromi, Società e Cooperativa Agricola, unica in Italia a proporre il Radicchio Rosso di Treviso I.G.P. di IV gamma, ovvero ortaggi freschi e naturali, lavati, tagliati e pronti all’uso.

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L’ultima giornata del tour inizia a Castelfranco Veneto.

La prima cosa che colpisce arrivando a Castelfranco Veneto sono le alte mura del castello Medievale (Castrum Francum), tra le meglio conservate in Italia, da cui la cittadina ha preso il nome. Passeggiando lungo le stradine e vicoli che si srotolano all’interno del centro storico, si percepisce il passato ricco di storia.

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La splendida Torre Civica, porta d’entrata nella città, il Duomo all’interno del quale è conservata la splendida Madonna con il bambino, conosciuta ai più come la Pala del Giorgione, incredibile artista del Rinascimento e genio misterioso della luce e del colore, a cui Castelfranco Veneto ha dato i natali.Castelfranco_1

Visita che mi ha incantata è stata quella al Teatro Accademico, opera dell’Architetto Francesco Maria Preti, un piccolo gioiello del ‘700. Dal di fuori nulla fa pensare alla bellezza contenuta, decori stupendi e perfettamente conservati, acustica ottima. L’originalità di questo teatro sta nel fatto di avere una duplice funzione, teatro diurno per le riunioni degli accademici (da notare le finestre, cosa inusuale per un teatro), e notturno per le rappresentazioni teatrali.Teatro_accademico

Una mostra davvero bella, di cui noi abbiamo potuto vedere parte delle opere in anteprima, è quella dedicata alle Ceramiche della collezione Varo.

Esposti per la prima volta in una nuova sezione del Museo casa Giorgione, si tratta di una collezione di ceramiche umbro-campane e abruzzesi molto importante, creata nell’arco di un ventennio dal Dottor Renzo Varo. Importante non soltanto per la consistenza dei pezzi (ben 170) ma anche per la rarità, la varietà e per l’arco temporale che copre la collezione.

Ovviamente da visitare l’importante Museo Giorgione, tutto dedicato al Maestro di Castelfranco Veneto.

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Meraviglioso questo orcio in maiolica dalla scritta che fa chiaramente intuire quello che era destinato a contenere. 🙂

 Ceramiche della collezione Varo dal 16° al 20° secolo 20 Dicembre 2015 – 25 Aprile 2016

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Ogni angolo di Castelfranco Veneto è pieno di fascino e ricco di storia. Perdersi tra le viuzze del centro è davvero piacevole e riserva tante scoperte, se avete la fortuna di incappare nel mercato, sarete accolti da festose bancarelle di prodotti tipici del territorio.

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La nostra tappa finale e cornice del nostro pranzo è stata Villa Cornér della Regina.

Villa di stile palladiano del 1500, è stata completamente restaurata ed è ora un Hotel Resort, luogo ideale per soggiorni indimenticabili, matrimoni, congressi.  Circondata da uno splendido parco, è situata in una posizione strategica per partire alla scoperta dei luoghi più belli della Marca Trevigiana.

Un luogo che definirei semplicemente ed in modo molto sintetico così: ‘WAW’!

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Villa_Corner_1Non poteva che concludersi in un luogo così bello ed elegante questo indimenticabile blogtour.

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Esperienza bellissima per noi tutte, venete e non.

#MarcaTrevisoInRosso si è conclusa con la certezza che quello che abbiamo potuto vedere è solo una piccola parte delle bellezze che questo territorio racchiude.

Millenni di storia hanno lasciato segni indelebili, strade romane, chiese, castelli, ville venete, città murate, oasi naturalistiche.  La Marca Trevigiana è una terra ricca di storia e di cultura, con un patrimonio artistico e culturale inestimabile, oltre ad avere una grande quantità di eccellenze gastronomiche offrendo dei veri e propri itinerari del gusto.

Non mi rimane altro da fare che consigliarvi di pianificare una visita al più presto. Ogni stagione è perfetta e gli itinerari a vostra disposizione sono davvero tantissimi!

Per informazioni su Treviso e la sua Marca, Arte, Cultura ed Enogastronimia cliccate QUI

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GRAZIE A

Marca Treviso

Società Cooperativa Agricola Ortoromi

Azienda Agricola Biodiversa Nonno Andrea

Microbirrificio Casa Veccia di Ivan Borsato

Villa Braida

Hotel Ristorante Fior

Villa Corner della Regina

e a tutti i miei compagni di viaggio che ho citato nel post precedente.

A presto gente!

 

 

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7 Comments

  • Reply
    Ileana
    18 Febbraio 2016 at 13:47

    Che post meraviglioso. Ho la pelle d’oca. Un bacio Roby?

    • Reply
      Roberta Morasco
      18 Febbraio 2016 at 15:15

      ^_^ grazie Ile!

  • Reply
    Mila
    23 Febbraio 2016 at 11:31

    Che meraviglia, abito ad un tiro di schioppo e tantissime di queste cose non le ho mai viste!!!

    • Reply
      Roberta Morasco
      24 Febbraio 2016 at 11:00

      Infatti, anche io tante cose non le avevo mai visitate!! ^_^

  • Reply
    Elena
    23 Febbraio 2016 at 16:21

    Liquore tipo Marsala dici? Hai visto che il prfondo nord ed il profondo sud si fondono insieme per dare una delle eccellenze della cucina italiana? Roberta grazie per il tour della tua città. Spero vorrai farmi da Cicerone se capito da quelle parti!
    P.s.: belle voi…Coccodè!

    • Reply
      Roberta Morasco
      24 Febbraio 2016 at 11:01

      Ciao Elena! Ebbene si, so che nel resto d’Italia non si mette liquore nel tiramisù, ma la ricetta originale lo prevede!! ^_^
      Certo che si, se vieni da queste parti fai un fischio! baciotto!

  • Reply
    Involtini di platessa e spinaci al forno | Cucina per Gioco
    22 Aprile 2016 at 12:28

    […] del buonissimo basilico e prezzemolo provenienti sempre da Ortoromi, azienda conosciuta durante il Blogtour #MarcaTrevisoinRosso Involtini di platessa e spinaci   Save Print Prep time 5 mins […]

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