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2016

Antipasti/ Contorni/ Salato

Pomodori ripieni gratinati alla provenzale

 

 

“HARD  IS NOT

IMPOSSIBLE”

In questi giorni di gran caldo e tante cose da fare, accendere il forno non è la migliore delle cose…

Ma, tra insalate di cereali, legumi, pasta e  gran insalatone, ogni tanto trasgredisco a questa regola e parto di forno.

I pomodori al gratin sono uno dei miei comfort food estivi preferiti. Li prepara spesso mia mamma e, insieme alle verdure ripiene, sono a mio avviso un piatto estivo perfetto.

Ottimi anche freddi, sia come antipasto che come contorno o addirittura piatto unico se serviti con una bella insalata.

Vi avevo già proposto dei pomodori ripieni al gratin, questi sono un po’ più semplici e molto simili a come li prepara mia mamma, ricetta sbirciata nel libro “Pomodori gourmet” di Jenny Linford e da me leggermente rivisitata.

Non sono ancora riuscita a fare un post sul raduno IFOOD di cui vi ho parlato qui, spero di riuscirci nei prossimi giorni 🙂

Intanto auguro buona settimana a chi è ancora al lavoro, buone vacanze a chi è in partenza e a me buoni scatoloni… ché il trasloco dovrebbe essere prossimo.

Ricettina?

 

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POMODORI RIPIENI GRATINATI ALLA PROVENZALE

 

Ingredienti

Per 6 persone

1 kg di pomodori a grappolo o cuore di bue

1 scalogno

2 spicchi d’aglio

150 g pane grattugiato

1 limone non trattato (buccia)

Parmigiano Reggiano grattugiato qb

timo fresco qb

basilico fresco qb

erba cipollina fresca qb

olio EVO qb

sale, pepe qb

Preparazione

Accendete il forno a 200°.

Lavate i pomodori e tagliatene la sommità. Con un coltello scavate la polpa, creando dei gusci.

Cospargete l’interno con poco sale e capovolgeteli su un piatto, lasciando che scolino un po’ i liquidi.

In una padella antiaderente dal fondo spesso, scaldate poco olio e fate rosolare scalogno e aglio tritati finemente.

Aggiungete il pane grattugiato e mescolando bene fate soffriggere per un paio di minuti. Togliete dal fuoco ed unite le erbe aromatiche tritate, precedentemente sciacquate sotto l’acqua corrente, e la buccia di limone.

Mescolate ed unite anche in Parmigiano grattugiato e parte della polpa di pomodoro tagliata a piccoli dadini.

Salate, pepate e mescolate bene.

Sistemate i pomodori su una pirofila cosparsa d’olio e riempiteli bene con il composto di pane aromatico.

Infornate per circa 30° fino a quando comunque saranno belli gratinati in superficie.

Serviteli caldi o a temperatura ambiente.

 

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Buona settimana gente!

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Colazione e merenda/ Dolce/ Dolci da credenza e crostate/ Greenery mood

Cake al tè matcha e albicocche

 

“Butta, raccogli e organizza,

niente ti prende più energia di uno spazio disordinato

e pieno di cose del passato che ormai non ti servono più.”

Dalai Lama (da ‘I dieci ladri di energia’)

Questo è quello che sono impegnata a fare in questo periodo.

Riordinare, buttare, eliminare il superfluo, fare spazio.

Ma soprattutto fare in modo di spostare nella casa nuova soltanto ciò che conta e che serve davvero.

Eh si, ormai ci siamo quasi.

Ma ve ne parlerò con calma, magari nel prossimo post.

Intanto ve lo dico sottovoce…è bellissima!

Oggi passo velocissima con un dolce di cui sono davvero molto soddisfatta.

Un plumcake, anzi no, chiamiamolo ‘Cake‘ ché le plum dentro non ci sono!

Ho usato il prezioso regalo che un’amica mi ha portato di ritorno da un viaggio in Thailandia, il tè matcha.

Questa polverina preziosa che sembra peraltro abbia un sacco di proprietà benefiche sull’organismo!

Unita alle albicocche e (se vi va, ma è ottimo anche senza) al cioccolato bianco, mi ha portata a sfornare questo dolce davvero buono!

Approvato anche dalla nanetta di famiglia che risulta ancora allergica a tutto ciò che è di colore verde (leggasi ne è schifata…santa pazienza).

Insomma gente, provare per credere!

Io vado che devo fare millemila cose oggi, tra cui buttare un po’ di cose dentro al trolley che domani si parte.

Info a fine post!

Continue Reading…

Diario/ Dolce/ Dolci al cucchiaio e semifreddi

Panna cotta alla liquirizia, ganache fondente e chantilly alla menta

 

“Non lasciare tracce che il vento non possa cancellare,

non adagiarti sui passi compiuti,

non lasciarti trattenere,

divaga per altri sentieri,

rimettiti in cammino per cercare ancora.”

(Bruce Chatwin)

Tappe della vita. Traguardi e passaggi.

Sei arrivata ai tuoi primi esami, le tue prime prove importanti.

Non sono stati facili questi tre anni. Per niente.

Classe ‘difficile’ l’hanno definita.

Quando si incappa in professori senza carisma ed incapaci di gestire dei ragazzini spesso è questa la risposta che sanno dare.

Non ti rimarrà un gran ricordo di questi anni, sicuramente non come è successo a me, che i prof delle medie me li ricordo quasi tutti con affetto e stima.

Ma sei arrivata alla fine.

Sei cresciuta tanto.

La bambina timida che temeva di alzare la mano in classe è diventata coraggiosa ed autonoma.

Non hai chiesto aiuto in nulla. Hai fatto tutto da sola.

Sono tanto orgogliosa di questo.

Il mondo si apre davanti a te ora.

I primi segni di indipendenza.

Le uscite con le amiche in centro.

Il liceo che hai tanto desiderato.

Le lingue straniere, scrivere, la musica.

Spero tu possa sempre percorrere la tua strada con passione e felicità.

Ti voglio bene piccola.

 

Dolcetto al volo vi va?

Dolce al cucchiaio velocissimo da preparare la panna cotta. Unica scocciatura il tempo di riposo e raffreddamento. Io neanche quello perchè le caccio nell’abbattitore!

Pochi ingredienti freschi e avete velocemente un dessert fresco e pure molto carino da presentare.

Su iFood ne trovate anche altre, tra cui anche la mia Panna cotta allo yogurt limone e fragole.

 

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PANNA COTTA ALLA LIQUIRIZIA, GANACHE FONDENTE E CHANTILLY ALLA MENTA

 

Ingredienti (dosi per 6 porzioni)

Per la panna cotta

300 g panna fresca

200 g yogurt alla liquirizia (naturale o yogurt greco)

1 cucchiaino di liquirizia in polvere biologica

70 g zucchero

3 g di agar agar (1 cucchiaino da caffè raso )

Per la ganache

150 g cioccolato fondente al 70%

100 g panna fresca

Per la chantilly alla menta

200 g panna fresca

30 g zucchero a velo

3-4 foglioline di menta fresca qb

Preparazione

Per la panna cotta alla liquirizia

Versare la panna in una casseruola, unite l’agar agar e mescolate bene per farlo sciogliere, unite anche lo zucchero e la polvere di liqurizia, mescolate bene e mettete sul fuoco.

Fate scaldare bene il composto continuando a mescolare, non appena raggiunge il bollore togliete dal fuoco e fate raffreddare leggermente a temperatura ambiente, unite lo yogurt, mescolate bene e versate nei bicchieri.

Riponete in frigorifero a raffreddare e solidificare bene (io ho raffreddato velocemente nell’abbattitore e poi riposto in frigorifero fino al momento di servirla).

Per la ganache morbida

Scaldate la panna in una casseruola, quindi unite il cioccolato tritato finemente. Mescolate fino a quando avrete un composto omogeneo.

Per la chantilly alla menta

Montate la panna a neve ferma, insieme allo zucchero e alle foglioline di menta tritate.

Assemblaggio

Versate della ganache su ciascun bicchiere di panna cotta e poi una cucchiaiata di chantilly alla menta. Decorate con alcune foglioline di mente fresca.

Se non trovate la liquirizia in polvere potete anche utilizzare delle caramelle di liquirizia (quelle dure, non quelle gommose) e scioglierle in una piccola padella con pochissima acqua.

 

 

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Buon fine settimana gente!

 

 

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Primi piatti/ Salato/ Senza categoria

Risotto alla curcuma con zucchine, fiori, piselli e stracciatella

 

“Devo liberarmi del tempo e vivere il presente

giacchè non esiste altro tempo che questo meraviglioso istante.”

Alda Merini

 

Già, il tempo.

Mi sento assolutamente noiosa nel dire per l’ennesima volta che ne ho poco, di tempo libero intendo.

Non sopporto le persone che si lamentano di continuo e non lo farò.

Ormai passo dal blog sempre più di corsa, postando ricette e foto fatte al volo, mi ci sono abituata.

A volte mi ritrovo con la cucina che è un campo di battaglia, tavola apparecchiata, set fotografico in un angolo con tavole e luci sistemate e piatti fumanti da fotografare in pochi minuti prima di darli in pasto ai lupetti qui a casa.

Altro che food styling eseguito con la dovuta calma e attento studio! MaDeChè?

Ahahahahahahahahahahah, vabbè.

Insomma, portate pazienza, io faccio del mio meglio e anche se le foto non sono il top questo risotto con le zucchine, fiori e piselli, vi assicuro, è delizioso.

Ah dimenticavo!

Immensa gioia! Ho trovato la curcuma fresca! Ovviamente cacciata direttamente qui dentro!

Ricettina?

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Dolce/ Dolci da credenza e crostate/ Torte

Naked Chiffon Cake con fragole, mirtilli e lamponi

 

La Fluffosa altro non è che una Chiffon Cake, ed è una torta così versatile da essere al tempo stesso la classica torta per l’inzuppo a colazione o da servire con il tè, ma anche la base per stupende torte decorate, da addobbare nei modi più svariati.

Fluffosa è una sorta di movimento che unisce amiche blogger ed amanti dei dolci, che spinge alla condivisione e ad azionare la fantasia, per declinare una ricetta classica nei modi più diversi ed originali.

Talmente semplice e buona da creare dipendenza.

Per festeggiare una cena in famiglia ho preparato la semplicissima Fluffosa al limone trasformandola poi, con chantilly e frutta fresca, in una colorata e fresca Naked Cake.

PUF! Sparita in un battibaleno.

Questa torta non poteva che essere il tema di un bellissimo libro.

Voi andate a sfogliarvelo in libreria, sono certa che non potrete uscire senza aver acquistato Le Fluffose, (foto stupende di Agnese Gambini)!

 

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Antipasti/ Pane & co/ Salato

Swirlbread o Girandole di pane aromatiche

 

 

“La vita può essere capita solo all’indietro, ma va vissuta in avanti.”
Soren Kierkegaard

 

E avanti ci andiamo di corsa in questo periodo.

Ormai passare qui a postare qualche ricetta è diventato quasi un lusso.

Il tempo è molto poco e le settimane passano davvero veloci.

Sono successe tante cose bellissime da quando ho scritto l’ultimo post.

Tre giorni in trasferta a Verona a Esperienze Gustose, e la settimana successiva la presentazione del libro Le Fluffose delle mie amiche Monica Zacchia e Valentina Cappiello al Salone Int.le del Libro di Torino, dove purtroppo non ho potuto esserci se non con il pensiero e con il cuore.

Vi lascio qualche foto a fine post, e andiamo (correndo…eh portate pazienza) alla ricettina di oggi!

Girandole di pane aromatiche (o Swirlbread), io le adoro!

Super morbide e profumate, le trovo anche divertenti da preparare. Sarà perchè si utilizza lo stampo dei muffin?

 

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SWIRLBREAD O GIRANDOLE DI PANE AROMATICHE

 

Ingredienti

250 g farina macinata a pietra tipo 1 (Petra 9)

250 g farina manitoba

300 ml acqua tiepida

10 g lievito di birra

1 cucchiaino zucchero

1 cucchiaino sale

3 cucchiai olio EVO

80 g Parmigiano Reggiano

50 g mandorle

origano fresco qb

rosmarino fresco qb

olio EVO qb

Preparazione

Preparate il pesto inserendo nel cutter (robot con lame) le mandorle, le aromatiche, il Parmigiano Reggiano e tritate tutto insieme, aggiungete poi olio a filo, quanto basta per ottenere un composto con la consistenza del pesto.

Per l’impasto delle girandole: sciogliete il lievito nell’acqua tiepida insieme allo zucchero e lasciatelo riposare per 5 minuti.

Versate nel bicchiere della planetaria (con il gancio), le due farine, l’olio il sale e il lievito, azionate per almeno 5 minuti fino a quando avrete ottenuto un impasto liscio ed elastico (se non disponete della planetaria, potete tranquillamente impastare a mano disponendo le farine a fontana sulla spianatoia, formate un buco al centro dove versare tutti gli ingredienti e impastare energicamente).

Mettete l’impasto in un contenitore leggermente infarinato, coprite con un canovaccio e fate lievitare per almeno un’ora e mezza, dovrà raddoppiare di volume.

Trascorso il tempo, prendete l’impasto e sgonfiatelo con le mani.

Dividetelo in due parti, stendete la prima metà in un rettangolo, cospargetela con metà del pesto aromatico ed arrotolatelo dal lato lungo.

Otterrete un cilindro, tenendo la chiusura rivolta verso il basso, tagliatelo in modo da ottenere 8 – 10 fette, a seconda di quanto alte vorrete diventino le vostre girandole.

Ripetete questo passaggio con la seconda metà di impasto.

Ungete ed infarinate le cavità dello stampo per muffin e sistemate all’interno le girandole.

Coprite con un canovaccio e fate riposare e lievitare per un’ora e mezza, fino al raddoppio di volume.

Accendete il forno a 200°.

Spennellate le girandole con poco olio e infornate (forno ben caldo) per circa 15 – 20′, dovranno essere belle dorate in superficie.

 

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Ma secondo voi,

poter presentare il tuo ‘Pizzaricercatore Mito’

quanto può rendere felici?

Ecco, per me Renato Bosco di Saporè è un mito vero!

Se non siete mai stati nel suo locale dovete assolutamente rimediare!

Trattasi di vera esperienza sensoriale sulla pizza!

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Ed eccole le mie amiche

Monica e Valentina che presentano

Le Fluffose!

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Libro da avere, ve lo assicuro!

Ricette meravigliose e foto da urlo della bravissima Agnese Gambini!

Presto disponibile nelle librerie, da subito a questo link

Buon fine settimana gente!

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Biscotti e Frolle/ Dolce/ Dolci da credenza e crostate/ Greenery mood/ Qualcosa di rosso

Crostatine con kiwi curd, crema mascarpone e lamponi

 

Eh niente…

Proprio nel periodo in cui uno dovrebbe prepararsi per la prova costume, alimentazione sana, tanta verdura e pochi dolci e zuccheri, sport, massaggi, estratti e centrifughe drenanti e depurativi come se non ci fosse un domani…

Quell’uno, cioè io, cosa fa invece?

Dolci, dolci e ancora dolci. E se li mangia pure in abbondanza!

Che vi devo dire?

Per prima cosa, sono golosa. Si, e pure parecchio.

Secondo in questo momento c’è un’esplosione di frutta colorata che mi invoglia ancor di più a sfornare frolle, crostate ed affini.

Alcune non riesco nemmeno a fotografarle per poterne fare un post.

Infatti mi toccherà pure rifare la crostata con le fragole che avete visto passare su Instagram, era deliziosa ed è sparita nel giro di un nanosecondo.

Vabbè, intanto beccatevi queste crostatine và!

Frolla + kiwi curd + crema mascarpone + lamponi = omammamia! (si insomma, ‘esperimento riuscito’)

Vi avanzerà del kiwi curd, ma non preoccupatevi, è buono spalmato anche su una fetta biscottata!

Ricettina?

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CROSTATINE CON KIWI CURD, CREMA MASCARPONE E LAMPONI

 

Ingredienti

Pasta sablée

150 g burro salato (o burro normale + 2 g di sale)

150 g zucchero semolato

80 g tuorlo (ca 4 tuorli uova bio) a temperatura ambiente

200 g farina macinata a pietra tipo 1

5 g lievito

½ bacca vaniglia (o ½ cucchiaino vaniglia in polvere)

Kiwi curd

300 g kiwi (circa 4)

2 cucchiai succo di limone

190 g zucchero

3 uova biologiche

100 g burro biologico morbido

1 cucchiaino di amido di mais

1 presa sale

Crema di mascarpone

250 g mascarpone

200 g panna fresca

100 g zucchero a velo

Lamponi per finire

Preparazione

Kiwi curd

Sbucciate i kiwi e riduceteli a fettine, frullate tutto con un mixer ad immersione.

In una casseruola mettete la polpa dei kiwi, il succo di limone, lo zucchero, le uova, l’amido di mais ed il sale.

Quando il composto inizia a bollire unite anche il burro a dadini e sbattete con una frusta fino a quando il composto inizierà ad addensarsi.

Versate il curd in un contenitore ermetico sterilizzato e fate raffreddare. Fatelo riposare in frigorifero per almeno un paio d’ore prima di utilizzarlo. (Si conserva in frigorifero per circa 3 settimane)

Pasta sablée

Lavorate il burro morbido a crema insieme allo zucchero e la vaniglia (o i semini estratti dalla bacca o la polvere).

Unite i tuorli e amalgamate bene. Aggiungete anche la farina setacciata con il lievito e lavorate velocemente per non far scaldare troppo l’impasto.

Formate un panetto, avvolgetelo nella pellicola per alimenti e fatelo riposare in frigorifero per almeno 2 ore.

Crema mascarpone

Lavorate il mascarpone a crema. Montate la panna con lo zucchero e unitela delicatamente al mascarpone.

Assemblaggio crostatine

Stendete la pasta sablée su un piano di lavoro infarinato, ritagliate la pasta leggermente più larga rispetto al diametro degli stampini che utlizzerete, sarà il vostro bordo.

Adagiatela sugli stampini precedentemente imburrati ed infarinati, fate aderire bene e ritagliate la pasta in eccesso sui bordi. Bucherellate il fondo con i rebbi di una forchetta e coprite con della carta forno e pesi (o legumi) per la cottura in bianco.

Cuocete a 180° per circa 20 minuti.

Sfornate e fate raffreddare.

Una volta raffreddate, farcite con il kiwi curd e successivamente coprite con la crema mascarpone.

Finite con i lamponi freschi.

Conservate in frigorifero fino al momento di servire.

 

Il KIWI CURD, una delizia!

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Un piccolo omaggio alla nuovissima fan page di Pomikaki Store di Jesolo e a Giorgia,

la mia spacciatrice di borse belle e colorate!

Colori, colori, colori!

Questo portachiavi – gelato è troppo carino!

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Io ora vi saluto e corro a preparare il trolley!

Sono in partenza per Verona,

dove IFOOD è media partner di ESPERIENZE GUSTOSE

a Villa La Mattarana, Verona, dal 6 all’8 Maggio 2016.

Non perdetevelo!

 … e seguite gli hastag #ifoodit #LeFluffose #esperienzegustose #EGV16

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Ciao gente!

 

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Travel

Lido di Venezia e Pellestrina in bicicletta

 

“La vita è come andare in bicicletta.

Se vuoi stare in equilibrio,

devi muoverti.”

Albert Einstein

 

Oggi vi porto a fare un giro in bicicletta, vi va?

Un giro molto bello. Una gita di una giornata per chi abita poco distante dalla provincia di Venezia, chi viene da più distante invece, può organizzarsi magari prevedendo un pernottamento in terraferma o anche in una delle due isole lungo cui si snoda il percorso.

Si, perchè in bicicletta si possono scoprire due isole molto belle, semplici, ancora autentiche, le due isole che di fatto proteggono la Laguna di Venezia dal mare aperto, le lunghe e sottili isole del Lido di Venezia e di Pellestrina.

Interessante sapere che durante il periodo bizantino le isole del Lido e di Pellestrina facevano parte di un percorso lungo le barene chiamato Via dei Settemari, che collegava Altino a Ravenna. Oltre a proteggere Venezia dalle mareggiate, di fatto ebbero un ruolo militarmente strategico, come testimoniano le tante fortificazioni presenti.

Il punto di partenza è, ovviamente, Venezia.

Se decidete di portarvi le biciclette, il vostro punto di partenza sarà l’isola del Tronchetto a Venezia, ci si arriva svoltando a destra poco prima di raggiungere Piazzale Roma, qui potrete parcheggiare la macchina e partire alla volta del Lido di Venezia con il Ferry boat, che trasporta mezzi e persone, e vi sbarcherà a San Nicolò (San Nicoeto per noi veneziani), l’estremità ovest del Lido.

Diversamente, come abbiamo fatto noi, potete prenotare le vostre biciclette da noleggiare per la giornata (vedi indicazioni a fine post), e raggiungere il Lido di Venezia da Piazzale Roma fino a S. Maria Elisabetta con il vaporetto, godendovi il panorama della città.

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Piatti unici/ Salato

Shakshuka

 

 

“Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati.

Dove andiamo? Non lo so, ma dobbiamo andare.”

Jack Kerouac

Shakshuka, o Shakshouka, nome difficile da pronunciare, nel tentare di farlo la lingua mi si attorciglia.

Posso solo dirvi che adoro questa ricetta! Mi è piaciuta troppiSSimo!

Ho visto alcune foto su Pinterest, social che per me è una droga... eh si, quando ci entro, finisce che rimango lì a scorrere e pinnare foto come se non ci fosse un domani.

È partito tutto così insomma, ho visto alcune foto, piccola ricerca di storia e ricetta ed ecco qui, fatta, fotografata velocemente e sbafata subito ché è buona calda calda e con l’ovetto cotto al punto giusto, né troppo, né troppo poco.

Di versioni sul web ne ho trovate parecchie, io alla fine mi sono fermata da loro, ché sono bravi e a me piacciono molto, anche se confesso che qualche piccola modifica/aggiunta l’ho fatta.

La shakshuka è probabilmente di origine nord africana (in berbero infatti significa ‘mistura’), importata successivamente nella cucina israeliana dagli ebrei tunisini immigrati in Israele, viene servita di solito a colazione o cena accompagnata da un’insalata e, necessariamente dal pane, ché qui la scarpetta è assolutamente d’obbligo.

Potete decidere di prepararla in una unica padella e poi servirla nei piatti, oppure presentarla direttamente in piccole padelline monoporzione.

Io ho preferito la seconda possibilità (adoro ‘sto padellino e appena ne ho la possibilità lo uso!).

Ricettina?

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SHAKSHUKA 

 

Ingredienti (Dosi per 4 persone)

4 uova

600 g polpa di pomodoro

1 spicchio d’aglio

½ cipolla dorata

2 pomodori

4 friggitelli

½ peperone

1 peperoncino piccante fresco (o secco)

1 cucchiaino ca. di cumino

paprika qb

olio evo qb

Preparazione

In una padella dal fondo spesso e sufficientemente capiente, fate rosolare con poco olio evo la cipolla tritata finemente e lo spicchio d’aglio intero e schiacciato.

Unite i pomodori tagliati a dadini e i peperoni privati dei semi e filamenti e tagliati a piccole listarelle, fate cuocere qualche minuto.

Unite la polpa di pomodoro, poca acqua, una presa di zucchero per regolare l’acidità, il sale, il cumino e la paprica, eliminate lo spicchio d’aglio ed unite il peperoncino piccante tagliato a pezzetti.

Ponete all’interno anche i friggitelli a cui avrete eliminato il picciolo e i semi interni, lasciate cuocere a fiamma bassa, fino a quando si saranno cotte le verdure ed il sugo ristretto.

Una volta pronto unite le uova, ben distanziate tra loro, facendo attenzione a non rompere il tuorlo, e cercando di farle rimanere in superficie.

Continuate la cottura fino a quando l’albume sarà rassodato ed il tuorlo leggermente velato.

Servite ben caldo.

 

Accompagnare con taaaanto pane per la ‘scarpetta’!

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Buona settimana gente!

 

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Diario/ Dolce/ Dolci al cucchiaio e semifreddi

Colomba al cucchiaio con mango e crema mascarpone

 

Arrivo da settimane un filino stressanti.

Sono fatta così purtroppo, dalle cose mi faccio prendere e mi arrabbio, e tanto.

Vivo la scuola delle mie bimbe in prima persona, non sono di quelle mamme che alle riunioni e consigli di classe non va mai, che quando c’è da eleggere il nuovo rappresentante “No guardate sono davvero troppo impegnata, non posso…”.

No, nonostante il tempo sia sempre poco e la vita decisamente troppo di corsa, quello che posso lo faccio e ascolto, ho sempre cercato di collaborare con gli altri genitori e con gli insegnanti.

Ma ora sono un po’ stanca.

Sicuramente non siamo state molto fortunate io e le mie bambine, che peraltro sono bravissime entrambe a scuola e non mi hanno mai dato nessun tipo di preoccupazione o problema.

Sono più che convinta che di bravi insegnanti ce ne sono, e di buone scuole pubbliche anche, eccome se ce ne sono.

Ma quando ti capita per anni di sentire sempre lo stesso ‘disco‘, che sia alla scuola primaria o secondaria, allora c’è qualcosa che non va.

Quando ti ripetono per anni, in generale, che “la classe è troppo difficile, i ragazzi sono maleducati, sono distratti, non portano rispetto, non fanno gruppo…” e via dicendo, ché di aggettivi negativi ne ho dovuti sentire tanti in 8 anni…

Vedi però che con il passare degli anni le azioni svolte dagli insegnanti sono inesistenti o non consone, oppure ancora peggio sono ingiuste, parziali, assolutamente non meritocratiche, allora qualche domanda te la fai.

Sicuramente non ci sono più i bambini né i ragazzi di una volta, probabilmente nemmeno i genitori di una volta, ma è anche più che certo che non ci sono nemmeno più gli insegnanti di una volta.

Io li ricordo ancora oggi i miei professori delle medie (ché io preferisco chiamarle così), severi, anche bruschi nei modi alcuni ma, cavolo, bravi.

Erano persone carismatiche, appassionate, che il rispetto se lo guadagnavano, non potevi proprio fare a meno di ascoltarli.

Ho letto proprio pochi giorni fa un interessante articolo su questo blog, vi riporto qui un passaggio.

 

“Un bravo insegnante ha bisogno di essere “attraente”,

di intrattenere e tenere alta l’attenzione e la curiosità,

di avere quella passione che tenga incollate le persone e quel carisma che le spinga

a darsi da fare e applicare fuori dall’aula ciò che hanno imparato.

Domanda secca: sono veramente i giovani non motivati oppure alcune persone non sono motivanti da ascoltare?

Ho qualche ricordo scolastico in mente…
La verità è che come in ogni generazione non ci sono più i giovani di una volta.

Quando andavo a scuola io non eravamo più come quelli della generazione prima

(che non rispondeva mai all’insegnante).
E quelli della generazione prima non erano più come quella precedente alla loro

(che prendevano bacchettate sulle dita o si inginocchiavano sui ceci).

In comunicazione la responsabilità della comunicazione è bene che se la tenga chi comunica

(se vuole influenzare in qualche modo il processo).

I gggiovani d’oggi hanno semplicemente motivazioni diverse,

banalmente perché hanno strumenti, tecnologia, conoscenze, ambienti e stimoli diversi.”

Alessandro Mora

 

Cari insegnanti, insomma, dato che in classe ci siete voi, io un esamino di coscienza me lo farei ogni tanto eh…

 

Oggi una ricetta davvero facilissima con cui io ho riutilizzato della colomba avanzata (se devo dirla tutta l’ho fatta avanzare apposta per fare questo dolcetto..).

In realtà potete prepararla anche con il panettone, pan brioche o della focaccia, provatela anche con tipi diversi di frutta, ad esempio con il passion fruit è buoneRRima!

Ricettina dai!

 

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COLOMBA AL CUCCHIAIO CON MANGO E CREMA MASCARPONE 

 

Ingredienti

Per la crema mascarpone

3 tuorli (di uova biologiche)

150 g zucchero semolato

½ bicchierino rum (o marsala, se preferite)

50 g acqua

500 g mascarpone

Per completare i bicchierini

Colomba qb (pan brioche o focaccia)

1 mango maturo

zucchero a velo

alchermes qb

Preparazione

Montate i tuorli con 50 g di zucchero, fino a quando saranno chiari e spumosi.

Versate i restanti 100 g di zucchero e l’acqua in un pentolino e mettetelo sul fuoco, a fiamma media, dovrebbe raggiungere i 121°. Se non disponete di un termometro controllate lo sciroppo, quando inizierà a fare delle bolle grosse spegnete, significa che la temperatura è raggiunta.

Versate lo sciroppo a filo sui tuorli montati e continuate a sbattere con la frusta elettrica fino a quando otterrete una crema gonfia e ormai raffreddata.

Lavorate il mascarpone con una spatola fino a renderlo cremoso, quindi unitelo al composto di uova ed amalgamate bene.

Mettete poca crema di mascarpone sul fondo dei bicchieri, coppate dei dischetti di colomba e disponeteli sopra alla crema, bagnate la colomba con poco alchermes quindi fate uno strato con dei cubetti di mango e coprite con altra crema.

In una padella antiaderente tostate delle fette sottili di colomba (oppure potete tostarle in forno) in forno), fatele raffreddare e sbriciolatele.

Cospargete le briciole sopra ciascun bicchiere e finite con abbondante zucchero a velo.

 

DSC_0145_colomba_nel_bicchiere

Buon fine settimana gente!

 

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Antipasti/ Greenery mood/ Salato

Soufflé agli spinaci e curcuma

 

È ufficiale.

Mi sono innamorata dei soufflé!

Ci ho messo un po’ prima di trovare il coraggio e cimentarmi in questa preparazione, lo confesso.

Un po’ di timore ce l’avevo, eccome.

Si insomma, che una volta tirato fuori dal forno si spatasciasse tutto sgonfiandosi immediatamente ed irrimediabilmente.

Invece vi posso assicurare che il soufflé dà grandi soddisfazioni!

L’importante è seguire alcuni importanti e tutto sommato semplici accorgimenti, una volta appresi questi potrete sbizzarrirvi in preparazioni sia dolci che salate!

La prima cosa a cui fare molta attenzione è la temperatura del forno, fate in modo che sia ben caldo, alla giusta temperatura ed evitate di aprire lo sportello durante la cottura, il soufflé non ama le correnti d’aria.

È inoltre consigliabile utilizzare delle cocotte o stampini in ceramica o vetro, dai bordi lisci e diritti così da facilitare il gonfiarsi del soufflé nel forno.

Altra cosa molto importante gli albumi, non dovranno essere freddi e non vanno montati troppo. Come suggerisce il Maestro Ernst Knam, lasciandoli leggermente più morbidi, potranno continuare a gonfiare in forno.

Ultima cosa ma non meno importante gli ingredienti, nel soufflé sono pochi e proprio per questo, per un buon risultato, a mio avviso, devono essere di ottima qualità.

Io ad esempio utilizzo sempre e solo uova di tipo ‘0’, biologiche.

In questo caso poi, per preparare questi soufflé agli spinaci e curcuma, ho utilizzato degli spinaci già lavati e pronti da cuocere Insal’Arte della Società Cooperativa Agricola OrtoRomi.

OrtoRomi si avvale di una vasta superficie produttiva, sia a campo aperto che in serra coperto, il punto di forza della Società Cooperativa sono la produzione e coltivazione di insalate e radicchi di alta qualità, raccolti e distribuiti in tempi brevissimi al fine di garantire la massima freschezza. In poche parole ‘dal campo allo scaffale del supermercato in 24 ore, pronte per essere consumate’.

Andiamo a vedere la ricetta?

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