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Greenery mood/ Salato/ Secondi di carne

Polpettine di tacchino con dadolata di verdure

 

 

 

Sono già in mood primaverile.

Si capisce un po’ dai colori di queste foto no?

Negli ultimi giorni qui al nord, sole non pervenuto, tempo grigio, umidità…

E la voglia di primavera sopraggiunge.

Va beh, lo sapete ormai che c’ho un debole per le polpette e per il sedano rapa

Questo piatto, qui a casa mia, fa diventare tutte le faccine sorridenti.

E’ gustoso e colorato, io a volte lo accompagno con del riso pilaf e diventa un ottimo piatto unico.

Per necessità, io metto la carota anche dentro alle polpette stesse, ché la piccoletta le carote non  le mangia come contorno, quindi devo trovare dei trucchetti per fargliele ingerire.

Portate pazienza, ma ultimamente i miei post sono molto stringati e veloci, lo so…

Li preparo davvero di corsa.

Il momento è frenetico, ma felice, sono tante le cose belle in cantiere e presto ve le potrò anche raccontare!

Ricettina?

Dai andiamo a veder come ho preparato queste polpettine di tacchino con dadolata di verdure!

 

 

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POLPETTINE DI TACCHINO CON DADOLATA DI VERDURE

Ingredienti

Dose per 4 persone

1 petto di tacchino (ca 500 g)

2 fette di pancarrè

50 g Grana Padano

latte qb

2 spicchi aglio

1 scalogno

1 uovo biologico

aromatiche fresche (salvia, rosmarino, timo)

½ sedano rapa

2-3 coste di sedano verde

3 carote grandi

1 scalogno

pane grattugiato qb

olio evo qb

sale integrale qb

pepe bianco qb

 

Preparazione

Tagliate il tacchino a pezzettoni, e fatelo cuocere in una padella antiaderente abbastanza capiente, con un filo d’olio, lo spicchio d’aglio privato dell’anima, mezza carota tagliata a pezzettini e delle foglie di salvia. Spezzettate il pancarrè ed ammollatelo con poco latte. Versate il tacchino nel cutter e tritatelo insieme al pancarrè strizzato bene, l’uovo, il Grana Padano, sale, pepe e delle altre aromatiche a vostro piacere (prezzemolo, timo).

Verificate la consistenza del composto, se troppo morbido aggiungete poco pane grattugiato, quindi prendete poco composto (una cucchiaiata ca) e con le mani bagnate formate delle polpettine rotonde che passerete nel pane grattugiato. Fatele riposare in frigorifero per una mezz’ora.

Nel frattempo preparate la dadolata di verdure di stagione, tritate finemente aglio e scalogno e tagliate le restanti verdure a dadini possibilmente della stessa misura. Nella stessa padella in cui avete cotto in tacchino, rosolate prima aglio e scalogno, quindi aggiungete la dadolata di verdure, regolate di sale e pepe, se necessario aggiungete poca acqua. Non devono diventare troppo morbide ma mantenere la loro consistenza.

Una volta cotte, spostatele in un piatto ed utilizzate la stessa padella per rosolare le polpettine; versate nella padella un filo d’olio e rosolatele bene da tutti i lati. Non dovranno rimanere molto sul fuoco perché la carne è già cotta. Quando saranno belle rosolate unite la dadolata di verdurine, scaldate insieme per pochi minuti, cospargete generosamente di prezzemolo e servite.

Servite insieme a piacere anche del riso pilaf, diventerà un ottimo piatto unico.

 

 

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Buona settimana

e sempre #solocosebelle

 

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Antipasti/ È stagione di/ Salato

Zucca alla griglia, pancetta croccante e ricotta affumicata

 

“Or che i sogni e le speranze

si fan veri come fiori,

sulla Luna e sulla Terra,

fate largo ai sognatori!”

Gianni Rodari

 

La zucca mi piace troppo, lo sapete.

La uso tantissimo in cucina, e alla griglia mancava.

Nel blog intendo, l’ho preparata in tanti modi ma ancora non c’era nessuna ricetta con la zucca alla griglia.

Ho preso spunto per questa ricetta da una rivista letta durante una seduta dal parrucchiere.

Ricetta…forse non si può nemmeno considerare tale, data la facilità con la quale si prepara questo piatto.

Trattasi forse più dell’assemblaggio di tre prodotti molto buoni, che insieme fanno un buon piatto, ecco.

Quando per la prima volta il mio spacciatore di cose buone ( leggasi Paolo della omonima Gastronomia) mi ha proposto questa pancetta mi sono pure fatta una bella risata…

Si, perché tu chiedi un etto e mezzo di pancetta e lui ti dice “Guarda, ti propongo questa della Giovanna Capitelli“.

Eccheé? Una pancetta firmata?

In realtà poi mi sono documentata ed è la pancetta stessa che si chiama Giovanna, e comunque aveva ragione, perché è davvero buona.

Poi non vi dico la faccia del marito la prima volta che gli ho chiesto di comperarla, “Prendi anche un po’ di pancetta, la Giovanna Capitelli”…

La sua faccia era un grandissimo punto interrogativo, eh eh eh …

Vabbé, aneddoti a parte, io ora vi lascio che sono nuovamente in partenza.

Oggi tante cose da fare, un trolley da imbastire, amiche-socie-compagne di avventura da raggiungere domani.

Vado. I sogni si stanno concretizzando e  ci aspettano!

 

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Salato/ Secondi di carne

Gratin di pollo e carciofi … e altri ‘prodotti di stagione’

 

Tra i prodotti di stagione c’è anche lui, lo streptococco.

Normalmente arriva quando è meno gradito, cioè durante le feste o, nel nostro caso nel bel mezzo del corso di sci.

Sicuramente non arriva il lunedì, ché il pediatra è disponibile, macché.

Lui preferisce i pre-festivi, venerdì sera o sabato, così, giusto per regalarti due belle nottate di febbre alta, spugnature e antifebbrili vari…

Lui ama molto i bambini, soprattutto quelli dai tre anni in su e li segue fino alla fine dell’adolescenza.

I suoi spostamenti avvengono attraverso l’aria.

Si, lui salta da un bimbo all’altro a cavallo di goccioline di saliva, con uno starnuto, un bel colpetto di tosse o una risata, si sposta così (il maledetto).

E si è fatto anche furbo lui, il signor strpetococco, resistendo agli antibiotici, in alcuni casi.

Lo sapevate che sono state trovate tracce di streptococco pure negli affreschi della Villa dei Misteri a Pompei?

Ecco, lui si diverte a rompere le scatole pure lì, minacciando di rovinare i colori dei dipinti.

Credo si sia capito come abbiamo passato il fine settimana…altro che montagna, sole, neve e sci.

Meglio che interrompa i miei deliri di mamma che non ha dormito per due notti e, con un occhio aperto e l’altro con  palpebra calante, vi lascio alla ricetta.

Buona settimana gente!

Io vado a chiudere anche l’altro occhio sul divano.

 

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GRATIN DI POLLO E CARCIOFI

Ingredienti per 4 persone

5-6 carciofi

450 g petto di pollo

2 uova biologiche

4 cucchiai di Parmigiano Reggiano

2 spicchi d’aglio

1 limone

1 manciata di mandorle (non pelate)

pane grattugiato

prezzemolo fresco qb

olio EVO qb

burro qb

sale integrale qb

pepe nero qb

Preparazione

Mondate i carciofi, eliminate le foglie esterne più dure, tagliate la punta e sbucciate il gambo, eliminandone una parte se molto lungo. Tagliateli in quattro spicchi ed eliminate la barba interna con uno spelucchino. Tuffateli subito in una bacinella con acqua fredda e acidulata con del succo di limone, per evitare che anneriscano.

Tagliateli a fettine sottili e metteteli a cuocere in una padella abbastanza capiente, dove avrete fatto precedentemente rosolare lo spicchio d’aglio, privato dell’anima e tritato (o intero e schiacciato se non gradite ingerirlo e preferite toglierlo).

Unite poca acqua calda e lasciateli cuocere coperti fino a quando saranno morbidi. Regolate di sale e pepe e tenete da parte.

In un’altra padella antiaderente cuocete il petto di pollo ridotto in piccoli straccetti con poco olio EVO e lo spicchio d’aglio schiacciato. Se necessario, aggiungete poca acqua e lasciate cuocere bene, regolate di sale. Togliete dal fuoco, eliminate l’aglio e fate raffreddare.

Una volta raffreddato leggermente, versate il pollo in un contenitore capiente, unite le uova e parte del Parmigiano grattugiato.

Aggiungete anche del prezzemolo spezzettato con le mani, ed i carciofi. Mescolate bene per amalgamare gli ingredienti, quindi versate in una pirofila, livellate bene il composto con un cucchiaio.

Nel mixer tritate, il pane grattugiato con il rimanente Parmigiano, le mandorle ed il prezzemolo.

Cospargete il trito sopra al pollo con i carciofi, distribuite sopra dei piccoli pezzetti di burro e cuocete in forno ben caldo per circa 15-20 minuti a 190-200°.

Per far dorare bene la superficie, utilizzate la funzione grill per gli ultimi minuti di cottura.

 

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Diario/ Salato/ Secondi di carne

Pollo Tandoori, il Garam Masala … i piatti sono memoria

 

“I piatti sono memoria”

da “Cucina, amore e curry”

 

Più di un mese fa compiva gli anni la mia pre-adolescente dodicenne.

La richiesta per festeggiare il compleanno è stata, cena-con-due-amichette-più-cinema-più-pigiama-party.

Organizzo tutto con le mamme delle altre due pischelle, e la sera in questione partiamo tutte e quattro con mini sacher  (si, aveva chiesto anche quella..) al seguito.

Dopo aver cenato insieme, decido che al cinema è meglio dividerci.

Numero uno, loro volevano vedere “Hunger Games”, e a me quel genere di film…ma anche no.

Numero due, che cavolo di festa di compleanno è se la mamma ti segue anche in sala? Insomma non volevo essere di troppo

Quindi, tutte-le-dovute-raccomandazioni-del-mondo, e ci siamo divise (tanto il loro film durava una mezza eternità, quindi sarei stata fuori ad attenderle alla fine della proiezione).

Confesso che non amo andare al cinema da sola, ma quella sera non mi è pesato affatto.

La sala era piccola e affollata, la proiezione faceva parte di un Cineforum, quindi erano previsti una presentazione ed un dibattito alla fine del film.

Il film in questione è Amore, Cucina e Curry.

Un delizioso film prodotto dal premio Oscar Steven Spielberg, da Oprah Winfrey e da Juliet Blake, la cui sceneggiatura è tratta dal romanzo “The Hundred-Foot Journey (Madame Mallory e il piccolo chef indiano)” di Richard C. Morais. Tra gli interpreti la meravigliosa Hellen Mirren.

Lasse Hallström, il regista, ha diretto anche Chocolat (confessate su, quante volte lo avete visto??) e, cosa curiosa di cui non ero a conoscenza, sua la direzione della maggior parte dei videoclip degli ABBA, indimenticato gruppo Pop, nonchè del Movie a loro dedicato.

 

“Mi sono innamorata della storia e della sua splendida ambientazione,

dell’idea che permea il libro secondo cui il cibo unisce le persone.

Mi piaceva il confronto fra il classico ristorante francese

e la vivace e variopinta cucina indiana.

In un locale i clienti ascoltavano Mozart,

mentre nell’altro rimbomba la fragorosa musica di Bollywood:

è uno scontro culturale di proporzioni epiche.”

Juliet Blake – produttrice

Un film di “integrazione e fornelli“, mi sono ritrovata immersa in colori, atmosfere, profumi e in una storia che racconta un vero e proprio scontro culturale a suon di prelibatezze, padelle, forni tandoor, zuppe di pesce, cucina molecolare e spezie.

Il film è una successione di emozioni, risate, commozione, pianto, ma il lieto fine che unisce cuore e palato è assicurato.

Se non lo avete visto ve lo consiglio vivamente!

Uscita dal cinema, la voglia di preparare il pollo tandoori era grande…

I profumi mi sembrava di averli sotto al naso.

Non avevo il Garam Masala pronto, ma avevo praticamente tutte le spezie a casa per poterlo preparare, e non ho resistito a lungo.

Masala, secondo la tradizione indiana, è una miscela di spezie sapientemente combinate, e diverse a seconda della pietanza alla quale sono destinate.

Una tra queste è il Garam Masala, dove Garam sta a significare “piccante” e Masala per l’appunto significa “spezia”.

Pollo Tandoori perché cotto in origine all’interno di un forno in terracotta cilindrico, il forno tandoor per l’appunto.

In India viene utilizzato un pollo intero ma, senza il forno tandoor, diventa più difficoltosa la cottura, quindi optare per delle cosce è molto più comodo con il forno tradizionale.

Il colore della salsa viene dato dalla paprika, la quantità a vostro piacimento, a seconda di quanto lo volete colorato.

Vi assicuro che è facilissimo e che il profumo che si sprigionerà a fine cottura per tutta la cucina vi conquisterà!

Che fate? Lo provate?

 

 

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POLLO TANDOORI

Ingredienti ( per  6 persone)

6 cosce di pollo (grandi)

150 g yogurt (preferibilmente greco)

3-4 spicchi d’aglio

4-5 cm di zenzero fresco (grattugiato)

1/2 limone(succo)

paprika dolce qb

olio EVO (la ricetta originale prevede olio di senape)

sale integrale qb

pepe nero qb

peperoncino qb (facoltativo)

Garam Masala*

 

Ingredienti Garam Masala*

1/2 tazza di semi di cumino

2 cucchiai di semi di coriandolo

2 cucchiai cannella in polvere

8 bacche di cardamomo (io verde)

6 chiodi di garofano (o polvere)

1/2 noce moscata grattugiata

2 pezzi macis

1 cucchiaio di pepe nero in grani

4 anice stellato

4 foglie alloro

 

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GARAM MASALA home made

Per prima cosa prepariamo il mix di spezie che ci serve per preparare questo piatto.

Le spezie vanno scaldate in una padella antiaderente (non tostate, ma solo scaldate, affinché sprigionino le loro essenze e profumi). Muovetele con un cucchiaio di legno, appena ben calde, trasferitele su un piatto e fatele raffreddare.

Se avete a disposizione un mortaio, pestatele bene tutte insieme, oppure tritatele utilizzando un semplice mixer.

Siccome le spezie macinate, anche se conservate in vasetti ermetici ed al riparo della luce, tendono a perdere profumo e fragranza rispetto a quelle intere, io preferisco prepararlo di volta in volta nella quantità necessaria per il piatto.

 

Preparazione

Prima marinatura:

Tritate gli spicchi d’aglio (privato dell’anima) finemente insieme allo zenzero grattugiato.

Se disponete di un mortaio pestateli bene insieme con il pestello.

Mescolate il composto ottenuto con il succo di mezzo limone e poco olio all’interno di una pirofila, adagiatevi le cosce di pollo,  massaggiatele bene per fare assorbire, coprite con della pellicola alimentare e fate riposare per mezz’ora in frigorifero.

Seconda marinatura:

Mescolate lo yogurt con il Garam Masala precedentemente preparato, in un contenitore abbastanza capiente, aggiungete la paprika, il sale, il pepe ed il peperoncino (facoltativo) qb, e mescolate bene.

Incidete con un coltello affilato le cosce di pollo. Vanno incise fino all’osso più volte da entrambi i lati, affinché possano assorbire bene gli aromi e cuocersi bene. Immergetele nella salsa di yogurt preparata e massaggiate a lungo con le mani per far assorbire bene le essenze.

Lasciatele riposare nella salsa, coperto, in frigorifero per almeno due ore (ho trovato ricette dove consigliano il riposo per una notte intera, ma anche con due ore il pollo era profumatissimo).

 

 

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Trascorso il tempo di marinatura, accendete il forno alla massima temperatura.

Trasferite le cosce di pollo in una teglia (ma va bene anche la pirofila) e copritele con la salsa.

Cuocetele in forno ben caldo, 220°, per circa 40 minuti, avendo cura di girarle durante la cottura, gli utlimi 5-10 minuti usate la funzione grill, si formerà una bella crosticina in superficie.

Ottimo servito con del riso bianco (pilaf) e dell’insalata di stagione.

 

 

 

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Antipasti/ Salato

Lenticchie e cotechino in crosta di pane carasau

 
In teoria avrei dovuto postare questa ricetta magari prima della fine dell’anno, come proposta per il cenone.Ma io sono sempre rovescia e controcorrente in tutto e ve la posto oggi.Poi le lenticchie sono sempre buone, io la zuppa me la mangio pure in estate, magari non troppo calda.

Fanno molto bene, e bisognerebbe consumarle davvero più spesso.

Oltre a contenere una buona percentuale di fosforo e potassio, sono molto digeribili e non contengono né grassi né colesterolo. Inoltre non contengono glutine, pertanto sono un ottimo alimento anche per i celiaci.

Chi consuma poca carne, come me, dovrebbe inserirle più spesso nella sua dieta perché, come tutti i legumi, le lenticchie sono ricche di proteine vegetali e per questo rappresentano una valida alternativa agli alimenti di origine animale che contengono invece colesterolo; possono quindi essere consumate come secondo piatto in sostituzione della carne o del pesce.

Le quantità nella ricetta sono indicative, considerate che con queste quantità mi sono avanzate sia delle lenticchie che del cotechino.

Al posto della Casatella potete mettere un altro formaggio morbido, o anche nulla. Ma vi assicuro che un tocco di cremosità all’interno ci sta bene.

Con parte delle lenticchie avanzate ho preparato una zuppa, aggiungendo poca acqua e passata di pomodoro, ho regolato di sale e pepe ed ho frullato con il mixer ad immersione.

Tradizione dice che consumare lenticchie ad inizio anno porta anche fortuna, io nel dubbio me le mangio tutto l’anno, che non si sa mai.

E’ venerdì!

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