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L’isola di Sant’Erasmo, l’orto della Serenissima

 

L’isola di Sant’Erasmo, la più vasta delle isole della Laguna Nord, è raggiungibile con mezz’ora di vaporetto dalle Fondamente Nove (Nuove). Fin dal Cinquecento quest’isola verde è stata, ed è tutt’oggi, il grande orto di Venezia. Proprio da qui infatti, arrivano gran parte dei prodotti che si trovano in vendita ogni giorno nei banchi del Mercato di Rialto a Venezia.

Gli abitanti di Sant’Erasmo, come a Venezia, sono purtroppo in costante diminuzione e i pochi rimasti (circa 700) sono prevalentemente dediti all’attività principale qui sull’isola, l’agricoltura.

Grazie alla sua posizione, al terreno molto fertile, argilloso, ben drenato e con una elevata salinità vi crescono verdure eccellenti e saporite.

Tra i prodotti di eccellenza coltivati ci sono il famoso carciofo violetto (da cui i famosi botoi e castraure), che prende il nome proprio dall’isola, i cardi e gli asparagi.

Ma andiamo per ordine, come si arriva a S. Erasmo?

In rete potete trovare anche dei tour organizzati, ma è possibile raggiungerla e visitarla in completa autonomia, semplicemente utilizzando i mezzi pubblici. Ecco le semplici indicazioni.

Da Piazzale Roma o dalla Stazione Ferroviaria bisogna prendere il vaporetto  4.2 oppure 5.2 fino alla fermata Fondamente Nove. Da qui si prende il vaporetto 13 (controllate gli orari perché ce n’è uno ogni ora) che, attraversando la laguna e costeggiando l’Isola di S. Michele (il cimitero di Venezia che vedete nella foto qui sotto) si fermerà prima a Murano, alle Vignole e successivamente a S. Erasmo.

Se dovete noleggiare la bicicletta, vi consiglio di scendere alla fermata Capannone.

 

S.Michele – Cimitero di Venezia

Murano

L’incanto della Laguna dal vaporetto

 

L’isola delle Vignole è un altro piccolo angolo della laguna veneziana dedito, come la vicina Sant’Erasmo, all’agricoltura. Fu anticamente meta di villeggiatura dei primi veneziani, oggi ci vivono pochissimi abitanti ed è tradizionalmente luogo di scampagnate per i veneziani che qui arrivano in barca per pranzare o cenare nell’omonima Trattoria.

 

 

Scesi alla fermata Capannone, incamminatevi svoltando verso destra e proseguite lungo Via dei Forti. Dopo una passeggiata di una decina di minuti, troverete alla vostra sinistra l’unico hotel dell’isola, l’Hotel Il Lato Azzurrodove è possibile noleggiare delle biciclette.

Noi non le avevamo prenotate, ci era stato detto che non era necessario e che ne avremmo trovate. In realtà c’era stata una bella affluenza di visitatori e non era rimasto molto, le biciclette rimaste erano un po’ old style, per così dire!

La più sgarruppata era la mia che potete vedere nella foto sotto e comunque, nonostante frenasse pochino, ha fatto il suo servizio e tutto sommato l’ho trovata perfettamente in tema con l’atmosfera rétro e un po’ selvaggia del luogo.

In sella alle vostre biciclette, ma anche a piedi se lo preferite, potete partire da qui alla scoperta di Sant’Erasmo, immergendovi nel verde, tra orti, campi coltivati e frutteti sbirciando di tanto in tanto  la laguna che vi circonda.

Il giro completo dell’isola è di ca. una decina di km (circa 3 ore), considerate che Sant’Erasmo è una delle poche isole della laguna dove circolano autovetture, ma per i visitatori non è possibile arrivare con l’auto, qui è permessa la circolazione soltanto ai residenti. Troverete davvero pochissime autovetture lungo la strada, quindi il percorso è assolutamente consigliato anche per i bambini che sanno già andare in bicicletta (ricordate però di portarvi i caschetti da casa).

 

 

La mia bicicletta vintage effetto ‘corten’

 

Proseguendo lungo Via dei Forti si giunge alla punta sud dell’isola, proprio di fronte alla Bocca di Porto del Lido, si trova la Torre Massimiliana, una massiccia fortificazione militare asburgica, costruita sulle fondazioni di una precedente fortificazione napoleonica.

Fu utilizzata fino alla fine della seconda guerra mondiale, poi a lungo abbandonata. Di recente è stata restaurata dal Magistrato alle Acque di Venezia e aperta al pubblico nel 2004.

Sembra sia gestita dal Parco della Laguna e che ospiti da aprile a ottobre mostre ed eventi culturali (tra cui a maggio la Festa del Carciofo Violetto di Sant’Erasmo), noi purtroppo l’abbiamo trovata chiusa e non ho trovato alcuna indicazioni sugli orari di apertura al pubblico all’esterno del cancello. Peccato.

 

 

Proprio accanto alla Torre c’è la piccola spiaggia del Bacàn con l’omonimo Ristorante Al Bacàn (ex Da Tedeschi). Qui per tradizione i veneziani arrivano in barca per fare il bagno e per le scampagnate del fine settimana. Sempre affollato, molto semplice e ruspante, la qualità dei piatti è discreta e vale la pena sedersi fuori a mangiare qualche gustoso piatto di pesce, godendosi il bellissimo panorama sulla laguna.

 

 

Proseguendo il giro dell’isola ci si addentra nei terreni agricoli e nei campi coltivati, una delle aziende in cui ci siamo imbattuti è questa qui sotto, specializzata nella produzione di miele da più di trent’anni.

Miele al carciofo, leggermente più amaro, ma anche quello tipico di barena dal leggero sentore di salsedine, esclusivo di questi luoghi dove le api vagano liberamente in un ambiente marino.

 

 

In modo del tutto casuale siamo arrivati da I&S Farm (http://www.iesfarm.it/) l’unica azienda agricola biologica certificata di Sant’Erasmo, di cui avevo letto alcuni giorni prima in rete.

Siamo scesi dalle biciclette per fotografare questi bellissimi campi coltivati e, al lavoro (anche la domenica), c’era Savino Cimarosto, imprenditore agricolo e anima di questa azienda, che ha interrotto il suo lavoro per raccontarci brevemente la storia di questa giovane realtà agricola.

Ortaggi, verdure ed erbe aromatiche di eccellente qualità coltivate con il metodo biologico, senza uso di concimi chimici, né diserbanti o insetticidi.

Passione, tenacia, entusiasmo, i ‘giusti’ insetti antagonisti di quelli dannosi, e un microclima unico con il mare a 50 metri, questi sono gli ingredienti per dei prodotti davvero eccellenti.

Inutile dire che sono rimasta incantata, non solo dalla bellezza del posto e delle sue colture, ma anche e soprattutto da quello che c’è dietro, enorme l’ammirazione per persone che con così tanta determinazione portano avanti progetti ambiziosi e belli. Mi sono ripromessa di tornare a visitare sia l’isola che questa azienda in un altro periodo, magari in primavera e con più tempo a disposizione!

 

 

 

Il Carciofo violetto di Sant’Erasmo, forse il vero protagonista tra le colture dell’isola, viene coltivato anche in altre isole della Laguna (Mazzorbo, Vignole, Malamocco, Lio Piccolo) ma i migliori carciofi provengono proprio da qui, dall’isola di Sant’Erasmo, il secolare orto di Venezia.

Il carciofo è stato introdotto nella cucina veneziana dalla comunità ebraica e la loro stagione qui inizia a fine aprile con la raccolta delle castraure, ovvero il primo germoglio apicale della pianta, che viene tagliato per permettere una crescita più rigogliosa e un maggior numero di nuovi germogli (i germogli successivi vengono chiamati botoi).

Le castraure sono un carciofo tenerissimo e carnoso, caratterizzato da una forma allungata e da un sfumature violacee. Sono una vera prelibatezza e disponibili sul mercato per un brevissimo periodo, circa 10-15 giorni, per questo abbastanza costosi. La raccolta dei carciofi (in veneziano ‘articiochi’) prosegue poi fino alla metà di giugno.

Per tutelare e valorizzare questa coltivazione dalla concorrenza di altre regioni che producono carciofi spacciandoli come originari di Sant’Erasmo, sono nati un Consorzio e un Presidio del carciofo Violetto di Sant’Erasmo che unisce tutti i coltivatori.

 

Foto di archivio – Mercato di Rialto

 

Proseguendo nel giro dell’isola troverete anche alcuni tratti di strada bianca, non asfaltata, l’ambiente tutto attorno si è mantenuto naturale e selvaggio e i paesaggi che si possono ammirare sono molto suggestivi.

Di tanto in tanto, lungo il percorso che gira attorno all’isola,  imboccate le strette stradine sterrate che vanno verso il mare, a seconda dell’altezza in cui vi trovate, potrete ammirare i dintorni, le barene e le vicine isole della Laguna.

A sud il Lido e la Bocca di Porto, Punta Sabbioni e Treporti verso est, mentre da Punta della Vela, sul lato nord potrete scorgere S. Francesco del Deserto e Burano.

 

 

A Sant’Erasmo viene prodotto anche vino, un tempo quest’ultimo in realtà occupava gran parte dell’attività agricola, e una bella festa dedicata al vino ha luogo nel mese di ottobre (la prima domenica) la Festa del Mosto.

In prossimità della fermata Capannone, a giro dell’isola quasi ultimato, abbiamo incrociato l’azienda agricola Orto di Venezia (http://ortodivenezia.com) che produce un vino bianco con alto contenuto di minerali che ben si sposa con tutti i piatti tipici della Laguna.

Ho letto che la cantina è visitabile e questa sarà una possibile tappa del nostro prossimo ritorno qui sull’isola!

 

 

Insomma, se in una bella giornata di sole avete voglia di trascorrere alcune ore in mezzo ad una natura davvero bella,

in un luogo ancora autentico e un po’ selvaggio, non posso che consigliarvi un giretto qui,

nell’isola di Sant’Erasmo!

 

‘mappa dal web’

 

INFO UTILI:

  • Info Orari servizi navigazione ACTV  QUI.
  • Noleggio biciclette (ma anche pranzo) Hotel Il Lato Azzurro (5 € a bicicletta per 2 ore)  http://www.latoazzurro.it
  • Noleggio biciclette anche presso Ristorante Al Bacàn (ex Da Tedeschi) vicino alla Torre Massimiliana (più nuove ma noleggio più caro)
  • Da Sant’Erasmo proprio di fronte alla fermata Capannone, si trova l’isola del Lazzaretto Nuovo. Il Lazzaretto fu istituito sull’isola nel 1468 con decreto della Serenissima, come luogo di quarantena per le navi in arrivo dai vari porti del Mediterraneo sospette di essere portatrici del morbo della peste. Nuovo per distinguerlo dal Lazzaretto Vecchio, vicino al Lido di Venezia, dove invece erano ricoverati i casi manifesti di peste. L’isola è visitabile tutti i sabati e domenica (due visite guidate al giorno una la mattina ed una nel pomeriggio) da aprile a ottobre, per prenotare la visita e per altre informazioni andate sul sito dei Lazzaretti Veneziani (http://lazzarettiveneziani.it/)

 

Ciao gente!

 

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