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Colmar e la Route des Vins d’Alsace

 

Lasciata Strasburgo, il nostro viaggio on the road è proseguito alla scoperta della Route Des Vins D’Alsace (Strada dei Vini D’Alsazia), una strada che si snoda ai piedi del Massiccio dei Vosgi per circa 120 km.

L’Alsazia è una piccola regione al confine tra Francia e Germania, e una delle regioni francesi con il più elevato numero di vitigni: il Sylvaner, il Riesling, il Pinot Nero, il Muscat e il Gewurztraminer.

Quasi ad ogni chilometro troverete una cave (cantina vinicola), dove potervi fermare a degustare del buon vino e molti sono i villaggi da cui parte un Sentier Viticole (sentiero vinicolo), che permette di passeggiare in mezzo ai vigneti, piccoli sentieri immersi nella natura, che spesso conducono ad antiche rovine di castelli.

La Route des Vins è un itinerario davvero molto suggestivo, siamo stati catturati dall’atmosfera che si respira, immersi in un paesaggio verdeggiante, tra bellissimi vigneti che ricoprono le colline circostanti, antichi castelli arroccati e deliziosi villaggi con case a graticcio color pastello dove il tempo pare essersi fermato.

 

 

Obernai

 

La prima località che raggiungiamo dopo aver lasciato Strasburgo è Obernai, pittoresca cittadina vinicola fortificata, dove ci immergiamo di prima mattina, in una splendida giornata di sole.

Obernai è un incantevole nucleo di case a graticcio, balconi fioriti, piccoli negozi pittoreschi e, oltre ad essere una grande produttrice di vini, è anche la patria della birra 1664, uno dei marchi delle Birrerie Kronenbourg di Strasburgo.

Non si può mancare di visitare la bellissima Place du Marché, su cui si affaccia il cinquecentesco Hôtel de Ville (municipio), l’Église Saint-Pierre et Saint-Paul, chiesa neogotica a doppia guglia, e fare una passeggiata lungo i bastioni del XIII secolo.

 

 

Abbiamo fatto deliziosi acquisti alla Maison Alsacienne de Biscuiterie proprio all’ingresso del villaggio, oltre al meraviglioso Kugelhopf, una montagna di Bretzel, di cui abbiamo fatto vere scorpacciate durante la vacanza, la bontà!

 

 

Haut-Kœnigsbourg  – Il castello

Il castello Haut-Kœnigsbourg si trova nel comune di Orschwiller ed è uno dei monumenti più visitati in Francia.

Fu costruito nel XII secolo in una posizione decisamente strategica, questo sperone roccioso si trova infatti all’incrocio di importanti vie commerciali, e consentiva di sorvegliare le vie del vino e del grano a nord, quelle dell’argento e del sale a sud-ovest.

Durante il corso dei secoli sarà testimone di conflitti europei, battaglie e rivalità tra signori, re e imperatori, fu distrutto e ricostruito più volte. Abbandonato per molti anni, fu riportato all’antico splendore all’inizio del ‘900 per volontà dell’Imperatore Guglielmo II che decise di trasformarlo in un museo del Medioevo. Nonostante il recupero architettonico e ricostruzione siano recenti, il castello rispetta fedelmente l’architettura medievale. Grande appassionato di Medioevo e fortificazioni, l’architetto Bodo Ebhardt,  a cui furono affidati i lavori, utilizzò un metodo rigoroso e scientifico, si avvalse di un’attenta analisi dell’architettura, inventariando le vestigia archeologiche rinvenute sui luoghi e servendosi della documentazione negli archivi. Questo permise di realizzare una ricostruzione fedele nonostante le tante parti mancanti.

Entrare in questo bellissimo castello arroccato sul monte Stophanberch, a 750 m d’altezza su uno sperone di roccia, è davvero come immergersi all’improvviso nel Medioevo.

Le stanze sono decorate finemente con pitture murali, arredate con bellissimi mobili rinascimentali e grandi e decoratissime stufe in ghisa, non manca la Sala delle Armi, dove poter ammirare  una ricca collezione di armi medievali, completa di armature, spade e balestre.

 

 

 

Arroccato in posizione fiabesca su vigneti e colline, la mole imponente del castello domina tutta la vallata sottostante, e dai suoi bastioni si può ammirare il vastissimo panorama, che abbraccia i Vosgi, la Foresta Nera e, nelle giornate più limpide si possono scorgere anche le Alpi.

Merita una visita anche solo per questo, la vista da quassù è davvero spettacolare.

 

 

La Montagne des Singes 

Nei pressi di Kintzheim è possibile visitare questo bellissimo parco, perfetto per i bambini, ma decisamente interessante anche per gli adulti.

All’interno di un parco boscoso di 24 ettari si aggirano liberamente un centinaio di bertucce Barbary (scimmie di Barbaria) e i loro tenerissimi cuccioli, una razza di scimmie di origine marocchina, abituate anche a climi rigidi con neve. All’ingresso vengono consegnati dei popcorn (dei popcorn ‘speciali’, adatti all’alimentazione degli animali, quindi non portatene di confezionati da fuori) che è possibile offrire a questi buffi animali, che si avvicinano spontaneamente per prenderli dalle mani. Confesso che è stato molto emozionante poterli ammirare da vicino liberi e felici.

La Montagne des Singes, oltre ad accogliere visitatori, è principalmente un centro studi per la conservazione di questi animali, originari del Marocco e della Tunisia, la cui popolazione è diminuita in modo significativo negli ultimi decenni, sia a causa della distruzione dei loro habitat naturali, che per colpa del commercio illegale. Si stima purtroppo che ogni anno circa 300 cuccioli vengano prelevati dal Marocco per essere venduti illegalmente come animali da compagnia.

 

 

Colmar

Colmar, capoluogo della regione vinicola, è il vero gioiello dell’Alsazia. Forse il luogo più famoso e pittoresco di tutta l’Alsazia, e sembra davvero uscita da un libro di racconti medievali.

Un continuo susseguirsi di scorci colorati e romantici, i canali, le colombages (le tipiche pareti a graticcio), ha un aspetto fiabesco e romantico e non potrete fare altro che innamorarvene.

Poco prima di arrivare nel centro di Colmar preparatevi ad un piacevole déja vu, Madame Liberté vi accoglierà pochi km prima di arrivare al centro del villaggio. Una riproduzione identica della Statua della Libertà di New York, alta 12 m, fu infatti eretta al fine di commemorare il centenario della morte di Frédéric Augusthe Bartholdi, lo scultore della statua americana, nato proprio a Colmar.

 

 

Lungo le vie del centro storico è tutto un susseguirsi di case di legno dai tetti spioventi, pareti colorate e decorate (colombages), fiori ovunque, canali, colori. Mi sono letteralmente persa nel dedalo di stradine ad ammirare con il naso all’insù questi deliziosi edifici, a scoprirne i particolari e i dettagli decorativi. Un esempio caratteristico è Maison Pfister (1537), all’angolo tra la strada principale e una via che porta alla piazza della cattedrale, forse la più elegante e rappresentativa di questo tipo di architettura, ma anche la Maison des Têtes, dimora del 1609 decisamente più bizzarra, sulla cui facciata sono raffigurati un centinaio di volti, teste di animali, diavoli e cherubini.

 

 

Passeggiando lungo il Quai de la Poissonnerie, l’antico quartiere dei pescatori, si raggiunge la zona della ‘Piccola Venezia‘, che in realtà con la mia città non ha nulla in comune, se non i canali che la attraversano.

In questa zona le case a graticcio sono meravigliose, restaurate in modo impeccabile, nelle più delicate tonalità pastello, molte traboccano di coloratissimi gerani, numerosi i ristorantini, molti dei quali dotati di deliziose terrazze sospese sull’acqua per cenette super romantiche. È davvero un luogo molto suggestivo, da visitare con la dovuta lentezza, a piedi, godendosi ogni dettaglio, e magari, farsi pure un bel giretto in barca, cosa magari un po’ turistica, ma decisamente piacevole.

 

 

Altre cose da visitare a Colmar, l’Ancienne Douane, l’antica dogana medievale, che oggi ospita mostre contemporanee e concerti; La Chiesa dei Dominicani, Piazza della Cattedrale con la Collegiata Saint-Martin del 1237, in arenaria rossa, le Musée du Jouet, ove sia grandi che piccini saranno catturati dalla mostra di bellissimi giocattoli d’altri tempi (le Barbie degli anni ’50!).

Per pranzare abbiamo anche trovato favoloso anche il Marché Couvert, bellissima struttura del 1865 opera dell’architetto Louis-Michel Boltz (autore anche del teatro comunale di Colmar) oggi un mercato permanente dove, oltre ad una ricca esposizione di prodotti alsaziani (fois gras, formaggi, salumi, confetture varie…) troverete ricchi banchi di frutta e verdura, spezie, pesce, bretzel e molto altro, ci sono inoltre diversi ristoratori, tra cui un ottimo vietnamita, un bistrot e un caffè con la terrazza sul  canale.

Controllate sulla vostra guida gli orari di apertura per essere certi di trovarlo aperto.

 

 

Piacevolissimo cenare all’aperto, alla Brasserie des Tanneurs, personale gentile e simpatico, ottima tarte flambée e torta di mele decisamente buona! Promosso!

 

 

 

Ribeauvillé

Altra tappa da non mancare è questa deliziosa cittadina, annidata tra vigneti e montagne, dominata dalle rovine di tre castelli. Le cose da visitare in realtà non sono molte nel centro di Ribeauvillé, è semplicemente bello perdersi per un po’ nei suoi vicoli, con le immancabili e restauratissime case a graticcio, le viuzze e le piazze decorate con fontane rinascimentali.

Curiosa la Pfifferhüss (Casa dei Pifferai), una casa secentesca che un tempo ospitava i pifferai cittadini.

Per gli amanti del vino poi, luogo perfetto per degustare in tutta tranquillità i pregiati vini nelle numerose cantine.

 

 

Proprio davanti alle finestra della nostra camera la Tour des Bouchers (Torre dei Macellai) del XIII secolo, diventata l’emblema del piccolo borgo. La sera è presa d’assalto da tantissime rondini, non vedevo tante rondini tutte insieme da un sacco di tempo! Sono rimasta a bocca aperta con il naso all’insù ad ammirarle nei loro andirivieni e ad ascoltare beata le loro voci felici.

La voce di uno stormo di rondini in una sera d’estate è davvero il suono più bello che si possa sentire. Non credete?

 

 

Nota dolente, a Ribeauvillé non abbiamo affatto mangiato bene, forse siamo stati sfortunati, succede. In ogni caso la cucina alsaziana (ahimé, lo confesso) non incontra affatto i miei gusti, diciamo che dell’Alsazia ho apprezzato altre cose!

Una cosa che ho decisamente apprezzato ad esempio, sono i dolci della Pasticceria Gilg!

Difficilissimo scegliere, tra i dessert con frutta fresca, i macarons, i cioccolatini, le torte al cioccolato amaro, nocciola o caramello, la millefoglie, la Saint-Honoré, eh niente, bisogna fare una tappa più e più volte! Hanno tre sedi, una qui ma anche a Colmar e Munster.

 

 

Ma non soltanto Gilg, purtroppo non ricordo il nome ma proprio vicino al nostro Hotel c’è questa ottima pasticceria dove abbiamo fatto spesso tappa! Imbarazzo della scelta tra dolci e torte in esposizione.

 

 

 

Les trois Châteaux 

Nel Medioevo la potente famiglia dei Ribeaupierre fortificò la cittadina, costruendo anche i tre castelli, le cui magnifiche rovine dominano ancora dall’alto la piccola città.

Attraverso un sentiero segnato, questa meravigliosa escursione si può fare proprio dal centro di Ribeauvillé (da Place de la République, decorata con una bella fontana del 1576), seguendo le indicazioni a Les trois Chateaux (i 3 castelli).

Il Castello di St-Ulrich (il più antico e il più importante dei 3 castelli), il Castello di Girsberg,  e il Castello di Haut-Ribeaupierre, (come suggerisce il nome, il più alto dei 3 castelli).

Questo percorso escursionistico è abbastanza facile, si cammina attraverso i vigneti, lungo un sentiero che a tratti però è discretamente ripido e sono per questo motivo consigliate scarpe adatte, almeno delle buone scarpe sportive. Evitate comunque le sneakers con fondo piatto e sottile, perché in alcuni punti a formare il sentiero ci sono rocce di dimensioni discrete.

 

 

Il Castello di Saint-Ulrich (530 m) è il più grande e meglio conservato dei tre, fu costruito intorno alla metà del XIII secolo su uno sperone roccioso che sovrasta la valle dello Strengbach. Colpisce molto per le sue proporzioni, dall’alto si possono osservare i suoi spazi, l’edificio principale, la Sala dei Cavalieri, la grande Torre, il recinto esterno e la Cappella.

 

 

Scesi dalla scarpinata ci siamo fermati in un localino per prendere dell’acqua ed è finita che, complice la bellissima e fresca pergola, i cibi biologici e naturali, abbiamo preso un po’ di tutto (focacce, dolcetti, crostini, hummus, frutta e bevande naturali buonissime…), e ci siamo seduti comodamente per una merenda/aperitivo rinforzata!

 

 

Hunawihr

 

Circondato da un paesaggio meraviglioso, Hunawihr, vale una sosta, anche solo per una visita alla cinquecentesca chiesa fortificata (église et cimitière fortifié).

Noi, oltre ad esplorare il piccolo villaggio, non ci siamo fatti mancare una sosta alla Cave Vinicole de Hunawihr, degustazione e shopping!

A Hunawihr  avete anche la possibilità di visitare il Centre de Reintroduction des Cicognes, all’interno del quale vivono e nidificano oltre 200 cicogne.

 

 

 

Riquewihr

Famoso per la produzione del Riesling e di altri vini alsaziani, Riquewihr è immerso in un paesaggio fiabesco, tutto intorno colline di vigneti circondano il paesino, sembra un luogo fermo al Medioevo, con le case a graticcio colorate e le facciate decorate da vecchie insegne.

Lo sapevate che ha ispirato i disegnatori del film La Bella e la Bestia? Ne hanno ripreso i tratti per realizzare il film.

Unica pecca, molto affollata. Decisamente troppo per i miei gusti.

Vi consiglio pertanto di prevedere una visita a Riquewihr la mattina presto, ve la potrete godere in santa pace, senza masse esagerate ( e fastidiose) di turisti.

 

 

Avevamo già avuto un incontro ravvicinato con le cicogne a Strasburgo, al parco de l’Orangérie, ma ci è successo nuovamente durante la nostra vacanza e ogni volta è una bella emozione, siamo davvero affascinati da questo meraviglioso animale.

 

 

Vicina a Riquewihr, fate una tappa anche a Kayserberg  con il suo bellissimo ponte fortificato del XVI secolo che scorre sul fiume Weiss e le rovine del castello. Se amate camminare e la stagione lo consente, da qui partono dei bellissimi Sentieri (attraverso i vigneti) che raggiungono le vicine Riquewihr e Ribeauvillé.

Bergheim,  racchiusa in una cinta muraria del XIV secolo, traboccante di fiori e case a graticcio è molto bella e vale una visita anche se veloce. In questa graziosa cittadina si sono anche scritte pagine buie della storia dell’Inquisizione, la Casa delle Streghe racconta la storia di 40 donne tacciate di stregoneria e finite sul rogo.

 

 

Nota dolente per me la cucina alsaziana, che come scrivevo poco sopra non ho amato molto.

I piatti forti sono la Choucroute a base di carne di maiale servito su un letto di choucroute, il cavolo cappuccio stufato, e il Baeckeoffe, uno stufati di varie carni cotte nel Riesling o nel Pinot Blanc, non il mio genere di piatti, decisamente.

Altro prodotto tipico qui è il foie gras, cosa che io non amo affatto, e poi il Munster, un (puzzolentissimo) formaggio a pasta molle che mettono dentro a tanti piatti, e del quale si sente l’odore ovunque passeggiando la sera tra le vie. Un piatto terribile che ho ordinato sono stati degli spaetzli gratinati, o meglio loro li chiamavano così, in realtà era una sorta di pasta scotta annegata nel Munster fuso. Morale, li ho soltanto assaggiati, ho avuto gli incubi tutta la notte e non riuscivo a togliermi questo odore da sotto al naso.

Unica cosa piacevole la Tarte Flambée o Flammekueche, una sorta di pizza sottilissima condita con panna acida, cipolla e pancetta.

Se questi cibi rientrano nelle vostre corde, potrete goderveli nelle tantissime winstubs presenti nei villaggi, le tipiche taverne alsaziane dall’atmosfera rustica e accogliente.

 

Pernottamento:

ColmarIbis Colmar Centre, Rue Saint Eloi, dotato di parcheggio privato (su richiesta, chiedetelo in fase di prenotazione), è comodissimo e centralissimo, le camere un po’ piccoline ma pulite e confortevoli.

Ribeauvillé –  Hotel de La Tour, in Place de la Mairie, proprio nel centro del borgo, non proprio economico, ma molto bello e confortevole.

 

 

Partiti da Treviso, direzione Friburgo in Brisgovia e la Foresta nera, arrivati poi a Strasburgo Capitale dell’Alsazia e

dell’Unione Europea, il nostro on the road è proseguito alla scoperta della meravigliosa Route des Vin d’Alsace

e terminato passando per Schwangau e il fiabesco Castello di Neuschewanstein, tappa che vi racconto la prossima volta.

Bye!

 

 

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