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Agosto 2013

Primi piatti/ Salato

Fileja c’’a ‘nduja, melanzane, peperoni e cipolla di Tropea

Ho portato a casa poche cose dalla Calabria.
Quasi tutte da mangiare.
La cipolla di Tropea, (ben due trecce, ché di più in macchina non ce ne stavano…), la treccia di aglio, la treccia di peperoncini piccanti, l’origano secco, marmellate, sottoli, la ‘nduja di Spilinga e questa pasta.
La Fileja è una pasta tipica calabrese, ottenuta con il semplice impasto di farina di grano duro e acqua.
Non manca mai nel menu dei ristoranti, e la potrete trovare servita con vari condimenti.
Si produce nella provincia di Vibo Valentia, ma per tradizione locale si prepara in casa.
Gli ingredienti sono farina, acqua e sale.
La forma di questo tipo di pasta è avvitata ed allungata, lunghezza di circa 8-10 cm, la sua superficie ruvida, cosa tipica della pasta lavorata a mano, che permette al sugo di legarsi perfettamente.
La ricetta sembra semplice, e mi piacerebbe provare a farla.
Si setaccia la farina di grano duro sul tavolo e si aggiunge acqua poco per volta, finché l’impasto risulta liscio e morbido. Poi viene diviso in pezzi e si ricavano dei piccoli rotolini della lunghezza di circa 10 cm, si infarinano e si attorcigliano in una sorta di bastoncino detto dinaculu, molto simile ai comuni bastoncini di legno per gli spiedini, e con una piccola pressione si fanno rotolare sul piano di lavoro, una volta avanti ed un’altra indietro.
Si sfilano dal bastoncino e, prima di procedere alla cottura, vanno lasciati asciugare su un piano coperto da un canovaccio infarinato o su un cesto di vimini.
Questa, già pronta all’uso, ho pensato di condirla con tutti i sapori che mi ricordano la mia Calabria, cioè le melanzane, i peperoni piccolini e dolci che vedete nella foto, la cipolla di Tropea e la ‘nduja.
Per chi non la conoscesse, la ‘nduja è una sorta di salume tipico del paese di Spilinga in provincia di Vibo Valentia.
Viene preparata con carne di maiale, sale e peperoncino.
Nasce come prodotto povero, in origine infatti veniva prodotta dai contadini per poter utilizzare le parti di scarto del maiale, si univa il peperoncino per insaporire ed il sale per conservare.
Era un ottimo condimento per insaporire piatti poveri, come verdure, pane e pasta.
Insomma, un piccolo tributo alla regione che mi ha ospitata e dove ho passato una bellissima vacanza..
Fileja c’’a ‘nduja, a modo mio!
Buon fine settimana!

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Travel

Le nostre vacanze. Calabria, Eolie.

Anche le vacanze sono finite.

Siamo ormai rientrati alla quotidianità.

Quindici giorni passati senza orologio, senza televisore, senza connessione WI FI, a dirla tutta anche senza telefono, ché nel nostro residence non si pigliava una cippalippa, e quasi senza cucinare.

Insomma abbiamo davvero staccato la spina e ricaricato le batterie.

Ci siamo riempiti gli occhi con l’azzurro del cielo e del mare, abbiamo assaporato frutta e verdura piene di sole, abbiamo ammirato paesaggi suggestivi.

E, cosa non da poco, eravamo in ottima compagnia.

Di amici…vecchi e nuovi!

Insomma, oggi niente ricette, ma solo le foto della nostra vacanza in Calabria.

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Piatti unici/ Salato/ Secondi vegetariani

Parmigiana di peperoni alla burrata; friselle integrali ai pomodorini gialli e friggitelli

 

Ebbene si.
E’ giunto il momento delle vacanze.
E quest’anno, scusatemi, mi permetto di dire che ce le meritiamo davvero.
La scorsa estate sono saltate, e con le tante cose accadute e fatte quest’anno siamo giunti a questo agosto bollente leggermente affaticati.
Si parte.
Valigie quasi pronte, bestiole sistemate (alias per chi passa di qua per la prima volta, 1 labrador e 2 porcellini d’India), casa affidata ai nonni…insomma, si parte.
Io porto con me il PC e tutto il resto, ma non so se riuscirò a collegarmi, tutto dipende dalla rete, se ci sarà la possibilità magari posterò pure qualche foto e ricettina sciuè-sciuè da vacanza…tipo queste che vi propongo oggi.
Insomma, BUON AGOSTO!
E NON ABBANDONATE GLI ANIMALI, OK?
 
UNA BESTIOLA ADOTTATA E’ PER LA VITA.
 



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Diario/ Dolce/ Dolci da credenza e crostate

Appunti, bambini e … Crostata integrale alla crema e noci pesche


“Un bambino può insegnare sempre tre cose ad un adulto: a essere contento senza motivo,

a essere sempre occupato con qualche cosa,

e a pretendere con ogni sua forza quello che desidera.”

Paulo Coelho

 

Sto sfogliando la mia vissutissima Moleskine.

E’ sempre con me, ci scrivo di tutto.

Prima di avere il telefono che fa le foto, scrivevo di più. Adesso, spesso, faccio foto a quello che mi interessa.

Una ricetta in una rivista dal parrucchiere, un articolo, un libro da comperare prossimamente…

Non so se sia un bene, prima scrivevo invece di premere un tasto, mah?

Una cosa però è rimasta uguale a prima.

Io scrivo le cose buffe che dicono le mie bambine.

Sapete, le prime parole storpiate, le frasi improvvise ed inaspettate che ti fanno morire dal ridere, e che non vuoi dimenticare.

E siccome io, di memoria, non è che ne abbia così tanta, allora meglio scriverle, così non me le dimentico.

Le sto leggendo ora, e rido da sola.

I bambini sono fantastici, non credete?

La loro logica mi fa impazzire.

La loro immaginazione mi fa sbellicare dalle risate.

E allora leggo, torno indietro con gli anni e rido.

 

Carola (oggi 10 anni)

” Pinni nunni” (a piedi nudi)

“Facenno Mamma?” (“cosa stai facendo mamma?”)

“Dui” (tutto quello che era maggiore di uno…)

“Mamma, ma che freddo questa aria confezionata.”

…osservando attenta le orecchie del nonno

“Nonno, guarda che ti devi tagliare i capelli delle orecchie sai!”

“lo so mamma, puzzo da calabrone..” (quando doveva farsi il bagnetto le dicevo che puzzava da caprone..)

“Facciamo biscoteca!” (..facciamo discoteca, ovvero mettiamo della musica!)

“Tu risolvi tutto con Bah” (a sua sorella…vedere sotto significato di “Bah”…)

 

Serena (oggi 4 anni)

“Tintama” (altalena)

“Brumma” (automobile)

“Callo” (cavallo)

“Pussone” (sapone)

“Bah!” (quando qualcosa non le va affatto o deve protestare…)

“Mamma, ma perché la luna è rotta?” (…osservando la luna a spicchio..)

“Non voglio quello quadrato papà, voglio quello cerchiale” (chiedendo una bottiglietta di succo di frutta..)

“Se sono al sole il gelato si scioglie, ma se sono all’ombra mamma, si addura”

Scegliendo gli scarponi per la montagna…

“Ho già la tuta rosa fucsia mamma, se prendiamo anche gli scarponi rosa sembro un maiale..”

“Se vieni dentro al filo della mia radio…tuncituncitun!” … per spiegare che dentro al filo delle cuffiette passa la musica…

 

Questa è solo una piccola parte. Come faccio ad annoiarmi?

 

“Nella vita dei bambini sono le minuzie che contano.”

Antonio Gramsci

Salato

Fusillotti mazzancolle e peperoni arrostiti … e salicornia, ma non tutto insieme!


E’ tutto vero.

Quello che si dice del trasloco.

E’ faticoso. Tanto faticoso.

Tutti quegli oggetti da impacchettare, abiti da riporre, cose da scartare, la confusione, la stanchezza…

Ma poi, dopo giorni, settimane, mesi anche, a sistemare, dipingere, smontare, cucire, incollare, inventare…finalmente la casa prende forma.

Si eliminano cose superflue e si tengono solo quelle che meritano nuova vita, magari con un recupero creativo e casalingo.

Allora la stanchezza se ne va ed arrivano nuove energie.

E’ così che mi sento ora, anche se le ferie ancora non le abbiamo fatte, non sono stanca.

Si, non ho una manicure perfetta, altro che french….c’è l’aiuola aromatica da sistemare, c’è da dipingere, da cucire, incollare…beh anche cucinare ché mica è chiusa la cucina qui!

E vedere una libreria, smontata, ridipinta, rimontata e riempita mi dà soddisfazione.

Vedere pian piano i libri al loro posto, le tende appese, l’erba del giardino che si riprende, le bambine felici per le loro nuove camerette, i nostri amici pelosi a loro agio, il poter finalmente cenare fuori tutte le sere, beh, mi dà carica.

E la luce. La luce che c’è qui mi riempie gli occhi, mi fa felice.

 

Questa pasta, anzi una di queste due, nasce un po’ per caso.

I peperoni adesso io li compero e cucino spessissimo. E’ il loro momento e io li adoro.

L’idea era di preparare la pasta con peperoni arrostiti e gamberi o mazzancolle.

Dal pescivendolo però, c’era questa benedetta piantina che mi guardava, io gli chiedo ‘Scusi, ma questa è la salicornia?’,  lui, ‘Si signora, è un’alga che mi arriva pochissime volte l’anno, la provi, va sbollentata e ci può fare la pasta o il risotto’ potevo non provarla? Ne avevo già sentito parlare, ma non l’avevo mai trovata in vendita. (e comunque NON è un’alga..)

Una volta a casa ho seguito le indicazioni del pescivendolo, sbollentandola per circa 8 minuti, ma dopo essermi consultata con le mie amiche BLOGGALLINE, la carissima e preparatissima Ada del blog Siciliani creativi in cucina, mi dice che è davvero troppo, che va cucinata molto meno e che è buonissima anche cruda.

Allora, che ho fatto?

Ormai quella me la sono mangiata com’era, un pochino stracotta…

Ma sono tornata a prenderne un altro mazzetto, e con le mazzancolle tenute da parte ho preparato la pasta cucinandola molto meno.

Confesso, ho provato  a mangiarla cruda come consigliato da Ada, ma per me è troppo forte il gusto, ho preferito sbollentarla per un paio di minuti.

Che dirvi, se siete curiosi è da provare, quindi se vedete una pianta carnosa nel banco del pesce chiedete lumi, probabilmente è lei!
Tante amiche stanno partendo per le vacanze e colgo l’occasione per salutarle.

Divertitevi, riposatevi, ridete, mangiate bene, fate tutto quello che vi piace di più.

La prossima settimana siamo in partenza, ma io cercherò di seguire il blog…non assicuro nulla, ma forse sarò qui.

BUONE VACANZE!

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