I Baicoli.
Sono i biscotti che più mi ricordano Venezia.
Dei biscotti tipici veneziani, sono certamente i più semplici, ma anche quelli che richiedono la lavorazione più lunga e complessa.
A Venezia, oltre che con il caffè, i baicoli per tradizione s’accompagnano meravigliosamente con lo zabaione, ottimi utilizzati come cucchiaini per mangiare la panna montata, oppure serviti con la cioccolata calda e speziata, o in accoppiata a vini dolci o liquorosi (in tempi antichi con il vino di Cipro).
Vengono prodotti da una nota azienda alimentare e si possono acquistare in una fascinosa scatola di latta.
Sulla scatola dentro alle quali vengono venduti, si possono leggere questi versi:
“No gh’è a sto mondo, no, più bel biscotto, più fin, più dolce,
più lisiero e san per mogiar nela cìcara
o nel goto del Baicolo nostro Veneziàn”
Parole di Giuseppe Boerio, autore de “Il Dizionario del dialetto veneziano”, che tradotte: “Non c’è a questo mondo, no, più bel biscotto, più sottile, più dolce, più leggero e sano da intingere nella tazzina o nel bicchiere del baicolo nostro veneziano” .
E allora perché non provare a farli in casa?
La ricetta arriva da un libro di ricette venete “I Sapori del Veneto” di Rosalba Gioffré.
Secondo me con una buona tazza di cioccolata calda e speziata è la morte sua!
Insieme a questa ricetta, oggi, mi andava di raccontarvi una storia. Una storia che parla di Venezia, ma anche un po’ di me.
Nel 1984, alla porta di casa della mia nonna paterna, bussò una suora, Suor Angela Maria Bovo, nata negli Stati Uniti da genitori veneti.
La mamma, Angelina Cian, sorella maggiore della mia nonna, dopo essersi sposata, nel 1906 emigrò negli Stati Uniti insieme al marito, Antonio Bovo.
Per alcuni anni rimase in contatto con la famiglia rimasta in Italia, ma dopo la Prima Guerra Mondiale, le sorelle in Italia persero i contatti con Angelina.
Riuscirono ad avere un’unica notizia nel 1950, dal Consolato Italiano a S. Francisco, notizia che comunicava la morte del marito di Angelina, Antonio Bovo, ma non riuscirono a sapere più nulla della sorella né dei loro figli.
Una delle figlie, Suor Angela, rimasta orfana in tenera età, voleva sapere di più sulle sue origini italiane e, ottenuto dai superiori il permesso di compiere un viaggio in Italia, a Venezia trovò ancora in vita due anziane zie, sorelle della mamma: zia Elisa di 88 anni e zia Giulia di 80, la mia nonna.
Giunta in visita dalla mia nonna insieme ad un’interprete, scoprì che sua madre, Angelina, nel 1896 fece da modella, in modo del tutto casuale, per un pittore, Roberto Ferruzzi (1853-1934).
La mia nonna le raccontò che nel 1896 la famiglia si era temporaneamente trasferita sulle colline vicino a Padova, sui Colli Euganei, più precisamente a Luvigliano.
Fu li che Roberto Ferruzzi vide un giorno Angelina, allora undicenne, che portava in braccio il fratellino.
Ferruzzi era un giovane artista e, colpito dalla bellezza che creavano la ragazzina ed il lattante, ne fece il ritratto, chiamando il quadro “Madonnina”.
Con questo quadro, l’anno successivo, vinse la Seconda Biennale di Venezia.
L’opera venne acquistata per 30.000 lire (non ci sono notizie certe di questo importo e della vendita), una cifra astronomica per quei tempi.
In seguito fu acquistata dai Fratelli Alinari, proprietari della nota casa fotografica, i quali, prima di rivenderlo, si riservarono il diritto di riproduzione.
Dell’originale si sono poi perse le tracce.
Sembra sia stato acquistato da un americano durante la seconda guerra mondiale, e che sia andato perduto con l’affondamento della nave che lo trasportava in America.
La salvezza dell’opera sono le riproduzioni fotografiche dei Fratelli Alinari, che ce l’hanno fatta conoscere in mille riproduzioni.
A seguito della visita di Suor Angela, ho conosciuto altri componenti della grande famiglia americana.
Sono stata in visita nel 1990, ed ho incontrato uno dei figli di Angelina ed Antonio, Arturo, nonno di Christine e Kimberley Bovo, che mi hanno ospitata, con le quali sono tuttora in contatto, e che spero di rivedere presto.
Ecco, con baicoli e cioccolata calda, oggi anche un po’ di me.
BAICOLI e CIOCCOLATA CALDA SPEZIATA
Baicoli
Ingredienti:
400 g farina tipo 1 (macinata a pietra)
200 ml latte
15 g lievito di birra
50 g zucchero semolato
sale rosa dell’Himalaya qb
80 g burro biologico
1 albume
(mia aggiunta: 1 punta di polvere di vaniglia)
Preparazione
Setacciate a fontana 100 gr di farina e versatevi al centro 100 ml di latte tiepido nel quale avrete fatto sciogliere il lievito di birra.
Impastate fino ad ottenere un composto abbastanza sodo, formate una palla, incidetela a croce e lasciate lievitare per mezz’ora coperta con uno strofinaccio.
Setacciate la farina rimasta e mescolate insieme lo zucchero ed una presa di sale (e la polvere di vaniglia, appena un pizzico).
Sistemate al centro il panetto di pasta lievitata, il burro ammorbidito e spezzettato con le mani, e l’albume montato a neve ferma.
Impastate con energia, aggiungendo il latte tiepido rimasto, poco per volta.
*(Io ho effettuato questo passaggio con la planetaria, utilizzando il gancio per impastare)
Quando l’impasto avrà la consistenza del pane, dividetelo in quattro parti e formate dei cilindretti.
Disponeteli su due teglie coperte di carta forno e lasciateli riposare, coperti con uno strofinaccio, per due ore circa.
Poi infornateli a 180° per circa 10 minuti, fino a che avranno preso un colore dorato.
Toglieteli dal forno, fateli raffreddare e metteteli a riposare coperti per 48 ore.
Con un coltello affilato, tagliateli a fettine dello spessore di 2-3 mm, disponetele sulle teglie in un solo strato, quindi infornatele a 170° per 10 minuti circa, avendo cura di girarle a metà cottura per farle dorare da entrambi i lati.
Lasciateli raffreddare. Potete conservarli ben chiusi in una scatola di latta.
CIOCCOLATA CALDA SPEZIATA (per 4 tazze)
Ingredienti:
800 ml latte
400 g cioccolato fondente di buona qualità (al 70%)
4 cucchiai di cacao amaro di buona qualità
zucchero a piacere (io di canna, 4 cucchiaini)
4 cucchiaini di amido di mais
spezie a piacere (io anice stellato, cardamomo, cannella)
Preparazione
Fate bollire il latte con le stelline di anice (io 2).
Lasciate riposare il latte per 10 minuti, poi togliete le stelline di anice.
Stemperate l’amido di mais nel latte , aiutandovi con una frusta e rimettetelo sul fuoco. Unite il cioccolato spezzettato, il cacao e lo zucchero (a piacere).
Mescolate bene fino a che il cioccolato si sarà sciolto e la cioccolata sarà della densità desiderata.
Ora, a fuoco spento, unite le rimanenti spezie (io 1 cucchiaino di cannella in polvere, i semini polverizzati di 2 capsule di cardamomo).
Servitela bella calda ed eventualmente, a piacere, con poca panna montata cosparsa di cannella.
La “Madonnina” Roberto Ferruzzi |
Suor Angela Marie |
foto di Roberta Morasco © Facciamocheerolacuoca?
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foto di Roberta Morasco © Facciamocheerolacuoca?
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Roberto Ferruzzi |
Qualche parola su Roberto Ferruzzi (1853-1934).
Nasce nel 1853 a Sebenico (Jugoslavia) da una famiglia italiana, visse la gioventù a Venezia.
È’ uno di quegli artisti le cui opere sono più famose di loro stessi.
Non studiò arte, ma legge.
Non fu un pittore di professione e rimase fuori delle mode e delle scuole pittoriche del tempo, ma la sua pittura è carica di un’ispirazione che lo rese celebre soprattutto nei soggetti da lui preferiti: bambini e scene di vita familiare.
Nel 1879, dopo un ulteriore soggiorno in Dalmazia, maturò definitivamente la vocazione per l’arte e si stabilì a Luvigliano.
La sua casa divenne meta di famosi artisti dell’epoca, come il musicista e amico Cesare Pollini. Alternando musica e pittura diede alla luce le sue opere migliori tra cui “la Zingarella” il cui nome è stato poi cambiato in “Madonnina”.
Morì il 16 febbraio 1934 ed è sepolto con la moglie e la figlia Mariska nel piccolo cimitero di Luvigliano sui Colli Euganei.
45 Comments
Claudia
13 Gennaio 2014 at 16:05Sai che nella blogroll leggevo braciole e cioccolata? m’era preso un colpo…. ahahaha che scema! Particolari questi biscotti.. sembravano fette di pane.. e poi quella ciocolata calda e aromatizzata… gnamm che voglia di fare merenda con te.. Un baciottone
Roberta Morasco
13 Gennaio 2014 at 16:15@Claudia: Braciole e cioccolata???? Che schifo!!! ahahahahaa…..sono anche andata a verificare di aver scritto correttamente…buahahahaha….ti abbraccio!
Ileana Pavone
13 Gennaio 2014 at 16:17Posso venire a far merenda da te, Roby cara? <3 Sei sempre più brava tu :* Un bacione enorme!
Silvia- Perle ai Porchy
13 Gennaio 2014 at 16:18Ma che bella storiaaaaaa!!! Mi è piaciutaaaaaa!! Bello bello bello, avere una Prozia in un dipinto, perduto, sembra un romanzo!! <3
Günther
13 Gennaio 2014 at 16:19una storia bellissima e grazie di averla voluto condividere con noi, inclusi baicoli e cioccolata
monica zacchia
13 Gennaio 2014 at 16:27Che bella storia Roby, e che bello ritrovare dei legami perduti tanto lontani. Non vedo l’ora di provarli i tuoi baicoli, le sfide mi piacciono lo sai!!! un abbraccio grande tesorina! ^-^ mony***
Eleonora Dallan
13 Gennaio 2014 at 16:32mi è piaciuto leggere questa storia passata…piccole grandi storie delle nostre famiglie che sarebbe un peccato perdere…
i baicoli!!! cercavo una ricetta per farli! grazie per questo post!
(sarei curiosa di provare con lievito madre…)
ciao!!!
Ale
13 Gennaio 2014 at 16:39ma che bella storia roby…sembra un film! e i tuoi baicoli sono fantastici, anche a me ricordano tanto venezia insieme ai zaleti! Un bacione e complimenti
Elle
13 Gennaio 2014 at 17:04Che bella storia. E che bella tu, dal 1990 ad aprile, quando finalmente ti ho vista, non sei cambiata di una virgola. Sperando di poterci rivedere presto, mi gusto questi tuoi dolcetti tipici. Un abbraccio
Chiarapassion
13 Gennaio 2014 at 17:53Come è bello sorseggiare il mio tè preferito e leggere questa bellissima storia, è sicuramente uno dei momenti pi+ belli della giornata di oggi…storie lontane, che parlano di famiglie, di legami, d’amore e non so per quale strano motivo mentre leggevo il racconto mi sono venute in mente alcune scene del film titanic…sono una inguaribile romantica in Terra e adoro tanto queste storie.
Grazie per aver condiviso con noi questa parte di te e della tua famiglia, ora però mi è venuta voglia di cioccolata e baicoli, che non ho mai provato.
Buona settimana
Chiara Setti
13 Gennaio 2014 at 18:00Che storia Roby!! E che pathos nel raccontarla…..è bello scoprire le proprie tradizioni e conoscere le storie dei nostri avi…..e questi baicoli? Te ne rubo uno che non li ho mai assaggiati!! Bacio
m4ry
13 Gennaio 2014 at 18:45Oltre al fatto che sei sempre stata una stra-figa…ma che bello questo post 🙂 Grazie per il racconto, per aver condiviso qualcosa che ti appartiene e grazie anche per questa ricetta 🙂
Ti abbraccio bellissima <3
Marisa. Uncicloneincucina
13 Gennaio 2014 at 18:58Che bello conoscere componenti della famiglia che mai ti aspetti di avere e così lontani!!! Bella questa storia di un pezzetto di vita tua Roby! E buoonissimi questi biscottini…
un bacione
Mari
cadè
13 Gennaio 2014 at 19:55Che bella storia roby! Tu hai raccontato un pochino del tuo passato e mi hai riportato al mio di passato, quando per la prima volta ho assaggiato questi biscottini, li ricordo poco dolci, che non ho più dimenticato! Mi piace l’idea di utilizzarli come cucchiaino per panna o cioccolata, mmm!
Un bacio
Candida
paneamoreceliachia
13 Gennaio 2014 at 20:51Ma che storia Roberta!, certo che prima tenere i contatti non era così semplice. A volte fatichiamo a rendercene conto, abituate come siamo, a scriverci a km di distanza e parlarci come fossimo alla finestra. Mi è piaciuto tanto leggerti e scoprire un po’ di più di questo quadro meraviglioso. Un abbraccio.
Ops dimenticavo… Questi biscotti non li conoscevo ma mi sembrano davvero deliziosi.
Alice
Federica Simoni
13 Gennaio 2014 at 21:44che bella storia Roberta! e che buoniiiiiiiii questi biscottini, me li segno!!! buona settimana!
Chiara DAcunto
13 Gennaio 2014 at 22:51Ciao Roberta buonissimi sia i biscotti che la cioccolata e quanti aneddoti. Il quadro e’ di una tenerezza disarmante! Un abbraccio!
eli
14 Gennaio 2014 at 10:13Conosco benissimo quel quadro!! La modella è stupenda!
Peccato la tela sia andata persa 🙁
Ho imparato un sacco di cose oggi qui da te, storie del passato affascinanti, biscotti che non conoscevo, mi hai fatto passare un momento sereno e ne avevo bisogno!!!
Un bacio 😉
Patty Patty
14 Gennaio 2014 at 11:22Roberta che belli i baicoli (a parte la tazzina e il bicchiere avevo capito tutto!!) ma che bella la storia… Conosco quel quadro, l’ho visto altre volte ma nn ne conoscevo la storia… Appassionante! Ti bascio forte forte!!!
IsabelC.
14 Gennaio 2014 at 12:12Ah, lo vedi che sei un pò americana! :))))
Che bel quadro, molto tenero.
Mi è molto piaciuta questa storia: i parenti perduti e poi ritrovati.
Buoni i tuoi baicoli con la cioccolata calda: ma a quest’ora devo tenere duro e mangiare mela e yogurt (sigh…!)
Un abbraccione
Isabel
Patty
14 Gennaio 2014 at 12:50I baicoli li ho scoperti l’anno scorso a carnevale a Venezia, dopo una giubbata d’acqua che ancora mi ricordo. E per riprendermi dal freddo mi sono rifugiata in una piccola caffetteria dove li ho assaggiati. Stupendi.
Come stupenda è la storia che hai raccontato.
Credevo di essere già tua follower! Sono proprio stordita! Un bel bacione, Pat
Michela
14 Gennaio 2014 at 13:23Bellissimo leggerti, Roby. La storia delle nostre radici ha sempre quel sapore antico che portato al presente aiuta a mantenere i legami con il territorio da dove veniamo, con le persone che prima di noi ci hanno camminato sopra.
Bello!
Sono felice dei tuoi esperimenti lievitati, anche se non si tratta di pane.
Per le mie ciabattine, ti ho risposto prima di là.
Ti stringo con energia.
Ti voglio bene :*
Maddalena Laschi
14 Gennaio 2014 at 14:56Ma che bella storia Roby e che peccato che questo quadro meraviglioso sia andato perduto!!! per fortuna che sono rimaste almeno le foto, cosi ho potuto ammirarlo!
Non conoscevo questi biscotti veneziani, ma li assaggerei molto volentieri davanti alla tua tazza di cioccolata calda e nel frattempo scambiarci anche due chiacchiere no??? un bacio cara!
maddy
Enrica - Vado...in CUCINA
14 Gennaio 2014 at 15:35ciao Roberta, una bella storia familiare, il quadro è molto famoso perche mia nonna ne aveva una riproduzione in casa.
I baicoli li ho mangiati solo una volta, ma il loro sapore ancora lo ricordo, ciao apresto
Luca Monica
14 Gennaio 2014 at 16:06Ma dai…conosco quel quadro, i miei nonni ne avevano una riproduzione… mi è sempre piaciuto tantissimo…ed ora ne cponosco la storia!!! Grazie mille!!!
Mai assaggiati i baicoli nonostante i diversi viaggi a Venezia…mi fai venir vooglia di provarli home made!!!!
un abbraccio
monica
Emanuela Martinelli
14 Gennaio 2014 at 16:36Roby non ci credo…ma davvero quell’immagine vista e stravista e così bella fa parte della tua famiglia? Ma che bella storia ci hai raccontato, grazie cara. I tuoi baicoli che io non conoscevo devono essere buonissimi e se li rifacciamo anche in Toscana? Un abbraccio grande, Manu
lagreg74
14 Gennaio 2014 at 17:05A me queste storie di ricongiunzione fanno sempre venire le lacrime agli occhi…sai che emozione devono aver provato tua nonna e la nipote venuta dall’America! Strano pensare come le famiglie una volta si dividessero senza poi ma più ritrovarsi…oggi almeno la tecnologia ci aiuta a restare in contatto anche se si è dall’altro capo del mondo.
Grazie per questa ricettina…amo i biscotti secchi ed i miei finirebbero dritti in una coppetta di fumante zabaione.
Un abbraccio
Silvia
Roberta Morasco
14 Gennaio 2014 at 18:57@Ileana: ma certo!!! un bacione anche a te!!
@Silvia: Grazie Silvia!!! Sono contenta ti sia piaciuta! Era un po’ che volevo raccontarla… un bacione!
@Gunther: Grazie a te di essere passato a leggerla Gunther!! Un abbraccio!
@Monica: infatti, ricordo che all’epoca eravamo tutti molto emozionati!!! Allora falli e poi mi dici, a me piacciono tanto perché non sono troppo dolci e sono una sorta di via di mezzo tra la fetta biscottata ed il biscotto classico…insomma me li mangio in tutti i modi e in ogni momento della giornata 😉 Bacione grosso!
@Eleonora: ciao!!! Infatti, è bello ricordarle secondo me, era tutto nella memoria di mia nonna… bene!! Sono felice che vi piacciano i baicoli!!! Fammi sapere se provi con il lievito madre, che mi ci devo cimentare prossimamente…Baci!!
@Ale: ciao Ale!!! Beh, diciamo che si potrebbe pure mettere su un film si…anche perché non vi ho raccontato tutto nel dettaglio…la storia è abbastanza travagliata. Si, i zaeti sono molto più golosi e famosi forse, ma nei miei ricordi ci sono molto di più i baicoli perché sono davvero i biscotti di tutti i giorni! Un abbraccio!!
@Elle: ciao Lu!!! Come stai??? Beh grazie…a dire il vero qualche rughetta è comparsa eh…ma insomma faccio il possibile per non far crollare tutto..ahahahah…Anch’io spero di rivederti presto, speriamo che il 2014 ce lo permetta!!! <3 <3
@Enrica/Chiara passion: <3 sono felice di averti allietato la pausa tè!!! …è vero tutta questa stroia ha affascinato anche me e partire a conoscere lontani parenti è stato bello davvero!!
Beh, li devi provare i baicoli! 😉
@Chiara Setti: ciao!! Sono contenta che ti sia piaciuta…mi piace ricordarla!! Se vieni a Venezia li devi assaggiare allora!!!
@Mary: ahahahaha….troppo buona Mary mia!!! Grazie amica e buona settimana anche a te!!! <3
@Marisa: grazie Mari!!! Si un pezzetto di me insieme ai biscotti <3 baci!!
@Candida: ciao!!! Davvero li conosci?? Si con la panna sono ottimi, prova!!!
@Alice: felice che ti sia piaciuta <3 un bacione!
@Federica: <3 Fede, grazie, dimmi se li provi!
@Chiara: ciao Chiara!! Grazie <3
@Eli: lo sapevo che qualcuno di voi lo conosceva, è stato riprodotto tantissimo anche se tanti non ne conoscono l’autore e la storia. 😉 Sono felice Eli <3 un baciotto a te!
@Patty: ero certa che alcune di voi lo avevano già visto!! 😉 grazie amica, ti abbraccio forte anch’io!!
@Isabel: ahahahaha…magari lo fossi un pochino di più!! 😉 grazie Isabel, un abbraccio!!
@ Patty: beh sono davvero felice tu lo sia ora! <3 davvero li hai assaggiati?? Grazie Patty, ti mando un bacione anch’io!
@Michela: grazie amica mia!! E’ vero, ed è bello aver trovato un po’ della mia famiglia laggiù! Dopo vengo a leggere la tua risposta!!! Ti stringo anch’io forte forte! <3 <3
@Maddalena: infatti, per fortuna ci sono tantissime riproduzioni!! Per il caffè con biscotti e chiacchiere spero si possa fare presto!! Ho nostalgia della nostra colazione in hotel!!! Ti abbraccio!
@Enrica: ciao!!! Davvero!! So che è abbastanza presente questa riproduzione 😉 baci!!!
@Monica: anche tu?? Che bello, sono felice allora di avervi raccontato di qualcosa che vi è familiare ma di cui non conoscevate la storia! 😉 Se li trovi comperali anche confezionati, sono buonissimi!!
@Emanuela: ciao Manu!!! Si, mi faceva piacere parlarne perché è un pochino ricordare la mia nonna che non c’è più e qualcosa della sua vita….io sono d’accordo, tu fai i baicoli e io i cantucci e poi ce li mangiamo insieme però…giusto?? 😉 ti mando un abbraccione!
Roberta Morasco
14 Gennaio 2014 at 18:59@Silvia/Lagreg: si ricordo che è stato molto emozionante, per fortuna la mia nonna era ancora viva ed hanno potuto incontrarsi 😉 beh, ti devo dire che nello zabaione ci stanno davvero bene!! Ti mando un abbraccio stretto! <3
ondinaincucina
15 Gennaio 2014 at 10:57ma che bella storia Roby, emozionante e unica. Meraviglia i tuoi baicoli ma ormai sei una vera professionista!
baci!!!!!!!
Damiana
15 Gennaio 2014 at 13:59Mi sono goduta la storia ieri,stesa comodamente sul divano e mi ha emozionato!Non ho potuto commentarti al momento,ma colgo l’occasione ora per dirti che mi è piaciuta tanto,è stato bello conoscerti un pò di più attraverso un racconto!Quella madonnina è una poesia,che peccato sia andata persa!Ti abbraccio tesoro,assaporo un baicolo e rileggo un pò la vita del pittore…come al solito è morto giovane 🙁
La cucina di Esme
15 Gennaio 2014 at 14:07Che storia bellissima!!!!!!!
e quel quadro in foto lo avrò visto mille volte, trovo l’espressione sul viso della ragazza di una purezza indescrivibile. I baicoli non li ho mai assaggiati ma l’idea di farne dei “cucchaini” golosi mi attrae un sacco!!
baci
Alice
Mirtillo E Lampone
15 Gennaio 2014 at 15:34A volte non vado tanto indietro se mi perdo post in questi giorni incasinati…ma alla fine ho trovato questo tuo e mi sono “innamorata” della tua storia, del fascino della vita, delle occasioni e delle casualità. Che bello leggere della zingarella o Madonnina, prima di finire il post e vedere che lo avevi messo, sono andata su google a cercarlo. I blog sono anche questo: scoprire meraviglie passo dopo passo che ognuna di noi conserva nella propria vita. Questa era una di quelle che ho preferito…grazie per averla condivisa, grazie tantissime…anche per i biscotti! 🙂
Roberta Morasco
15 Gennaio 2014 at 17:29@Cinzia/Ondinain cucina: ciao!!! come stai??? Grazie davvero…adesso vengo da te!!
@Damiana: <3 e a me fa piacere che vi sia piaciuta, ti abbraccio forte forte!
@Alice: eh lo so che tante lo avrebbero riconosciuto, è tanto tanto riprodotto…i baicoli a me piacciono tanto tanto, dimmi se li provi!!
Berry: amica, anche io la penso come te…e sono rimasta affascinata da questa storia, all’epoca mi ha emozionata molto e ancora adesso mi piace raccontarla. Ti abbraccio forte! roby
Lalla - Semplicemente Cucinando
15 Gennaio 2014 at 19:34Che bellissima questa storia! Peccato che io non abbia mai mangiato questi biscotti, anzi, non li conoscevo proprio, per riuscire ad associrali.
Poco dolci come piacciono a me ;-).
un abbraccio :*
Valentina
15 Gennaio 2014 at 21:45Che storia, amica! Bellissima, hai condiviso con noi un po’ di te, della tua famiglia e delle tue radici e per questo ti ringrazio 🙂 <3 I baicoli non li conoscevo, voglio provarli… e poi ho in programma una cioccolata calda di quelle con tanta panna perché è da giorni che mi è venuta una voglia pazzesca di gustarne una! La tua deve essere ottima! Bravissima, un forte abbraccio e buona serata 🙂 :**
marifra79
16 Gennaio 2014 at 0:25Grazie per la storia, molto bella davvero!! Conosco i baicoli e sono eccezionali, un abbraccio grande
Alice - Operazione fritto misto
16 Gennaio 2014 at 11:53Un buon dolce, accompagnato da un buon libro o una buona storia, rendono tutto più piacevole.
E sai che quel quadro (immagino proprio non sia l’originale), ce l’ha mio nonno in casa sua?
Da quando sono piccola, ho sempre trovato il viso della ragazza favoloso: uno sguardo dolce e dei lineamenti delicati.
Chi l’avrebbe mai detto che anni dopo avrei letto questa storia?
E’ stato davvero un piacere leggerla: hai regalato un qualcosa in più al post!
Grazie 🙂
Alice
Lory B.
16 Gennaio 2014 at 11:55Ciao Roberta!!! Non sai che piacere leggere questo post, bellissimo grazie!!!!
Le mie origini sono venete,(i miei genitori sono di Montegrotto Terme)ed io ho tantisimi ricordi legati a questi biscotti. La mia nonnina li adorava e la domenica, oltre alla ciambella da lei preparata, offriva questi biscotti con un bicchierino di vermuth!! Che bei ricordi, non vedevo l’ora che aprisse la credenza!!!!Proverò sicuramente a farli!!
Un abbraccio stretto!!!!
Tamara @
16 Gennaio 2014 at 21:41ma che bella storia!
e il ritratto… che dolcezza..
grazie Roberta, per i baicoli, che confesso proprio non conoscevo, e per averci raccontato un po’ di te!
Vaty ♪
17 Gennaio 2014 at 7:55Avevo letto il post l’altro giorno cara ma non riuscivo a commentare da iPhone..
Bellissima storia. Tu colpisci ed offendi con i tuoi post ❤
Morena
17 Gennaio 2014 at 14:27Oh Roberta cara, che bello leggere la tua storia!!!! Romantica e profonda… sembra di leggere un bel romanzo!!!!
Sai, i baicoli non li ho mai provati!!!
Un bacione e a presto!
More
Dani
17 Gennaio 2014 at 17:06Che bella storia Roby l’ho letta con il fiato sospeso! Oltretutto quel quadri mi ricorda la mia infanzia perchè era nella mia classe sia alle scuole elementari che alla medie 😀
I baicoli non li conoscevo, ma secondo me me ne dovresti mandare qualcuno (un paio di chili) per farmeli provare prima di replicarli! 😉
Baciotti e buon finesettimana
Roberta Morasco
17 Gennaio 2014 at 21:16@Lalla: infatti sono poco dolci mi sa che ti piacciono!!! 😉 baci!!
@Valentina: ciao!!! ahahaha…ho visto…dopo arrivo a vedere la tua tazzona di cioccolata con la panna!!! ti abbraccio!!
@Marifra: grazie 😉
@Alice: sono felice di averti raccontato qls su un quadro che già ti è familiare!!! ti mando un abbraccio <3
@Lory: davvero??? sai che non lo sapevo???? Anche io li collego all’infanzia i baicoli!!! baci!!
@Tamara: grazie a voi che mi avete letta… <3!! un bacio
@Vaty: …ahahahaha…scusa Vaty ma sono scoppiata a ridere leggendo il tuo commento…di solito sono io che scrivo robe strane con il cell…intendevi ‘AFFONDI’ vero??? NON ‘offendi’… 😀 …scusa rido ancora amica!!!
@Morena: ciao!!! come stai??? Allora li devi assaggiare!!
@Dani: ciao!!! come state voi bella famigliola???? E il pupetto cresce??? bacioni anche a te!!! <3
Ileana
16 Dicembre 2015 at 23:07Si che lo conosco il quadro! Che storia Roby! potresti benissimo farla diventare un racconto!
Meravigliosa!