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Venezia. Il Carnevale è magia.

 

“Venezia è una città così straordinaria che non è possibile farsene un’idea senza averla vista.

Non bastano carte, piantine, modelli, descrizioni: bisogna proprio vederla.

Tutte le città del mondo sono più o meno simili tra loro, Venezia non è simile ad alcun’altra;

ogni volta che l’ho rivista dopo un’assenza prolungata è stata per me una scoperta nuova e,

avanzando in età, progredendo le mie conoscenze e potendo, perciò, effettuare numerosi confronti,

io vi ho sempre trovato singolarità nuove e nuove bellezze.”

Carlo Goldoni ‘Memories’

 

Chi mi conosce sa che nutro un amore smisurato per la mia città.

Unica e bellissima, durante il Carnevale Venezia esercita un fascino senza eguali.

Il Carnevale è uno degli eventi più attesi dell’anno, ormai conosciuto in tutto il mondo, il travestimento è l’essenza della festa, maschere e costumi di ogni tipo sfilano in città, strade, campi e calli si trasformano in un enorme palcoscenico.

Artisti di strada, attori improvvisati, costumi inventati e preparati con pazienza nei mesi precedenti, sarete catturati da ogni particolare, ogni dettaglio, tutto vi apparirà come una spettacolare, favolosa magia.

Io ve lo racconto a modo mio, con qualche nota storica, ma soprattutto attraverso le foto fatte durante gli ultimi due, tre anni.

 

‘Support’ di Lorenzo Quinn a Ca’ Sagredo (foto Carnevale 2018)

 

 

Un po’ di storia

 

I primi cenni storici di questa festa nella città lagunare risalgono al 1094, in un documento vengono descritti divertimenti pubblici nei giorni che precedono la Quaresima, venne invece ufficialmente dichiarata festa pubblica con un editto del Senato della Serenissima, nel 1296. Fin dal 1271 ci sono notizie di botteghe artigiane specializzate nella produzione di maschere.

Sarà però soltanto nel ‘700 che il Carnevale di Venezia raggiungerà il suo massimo splendore, acquistando anche una risonanza a livello internazionale in tutta l’Europa.

La Venezia del ‘700 è quella di Giacomo Casanova, la città diviene il tempio del piacere, un luogo in cui non opporre più resistenza alle tentazioni, trovando nel carnevale il suo culmine.

Il carnevale consentiva ai veneziani di lasciare per un breve periodo da parte le loro occupazioni quotidiane per dedicarsi totalmente ai divertimenti e alle feste, ognuno poteva giocare ad essere chi preferiva, nascondendo dietro la maschera identità, genere e appartenenza sociale. La maschera era il simbolo della libertà e della trasgressione a tutte le regole imposte dalla Repubblica Veneziana.

Durante il periodo del Carnevale c’era infatti una sorta di annullamento delle divisioni sociali, questo concedeva ai cittadini persino la pubblica derisione delle autorità e dell’aristocrazia. La festa pubblica rappresentava uno sfogo per le tensioni e i malumori che andavano a crearsi a causa dei rigidi limiti imposti dalla morale e dall’ordine pubblico della Repubblica di Venezia.

Venivano costruiti palchi nei campi principali, lungo la Riva degli Schiavoni, in Piazzetta e in Piazza San Marco, e allestiti spettacoli, nei sontuosi palazzi veneziani avevano luogo balli in maschera, è in contesto storico che mette radici lo stretto legame tra il Carnevale veneziano ed il teatro.

 

Carnevale 2018 –  Il Palco di Piazza San Marco dedicato a ‘Il Circo’

 

 

Il Carnevale di Venezia subì però una lunga battuta d’arresto, di quasi 200 anni.

Con la caduta della Serenissima infatti, durante il periodo di dominazione austro-francese (1797-1814), la tradizione del Carnevale venne abolita e, durante questi anni, furono consentite soltanto le feste all’interno dei palazzi.

I primi segnali di rinascita di questa tradizione arrivano nel 1976 quando, dopo tanti anni di torpore, un gruppo di studenti delle scuole superiori scese i strada organizzando feste e balli mascherati in tutta la città.

A seguito di queste iniziative popolari, dal 1979 ebbe inizio una vera e propria programmazione dei festeggiamenti, grazie alla collaborazione tra il Comune di Venezia, il Teatro La Fenice e la Biennale, si arrivò alla preparazione di un programma ‘a tema’, 11 giorni di festeggiamenti ed eventi, recuperando le antiche tradizioni quali, ad esempio, il Corteo Storico, la Festa delle Marie, il Volo della Colombina (o dell’Angelo), ma lasciando anche molto spazio all’improvvisazione e spontaneità della festa.

 

 

Per una decina di giorni, tra le calli di questa meravigliosa città ha luogo una continua rappresentazione teatrale, turisti da ogni parte del mondo, artisti di strada, maschere fantasiose e storiche sfilano ovunque, per celebrare un mondo fatto di spensieratezza, leggerezza, divertimento e, perché no, anche di trasgressione.

 

 

Io sono sempre rapita dai dettagli!

 

 

Non è obbligatorio travestirsi ma vi assicuro che è davvero divertente farlo, anche il solo indossare sul volto una semplice maschera vi aiuterà a tuffarvi nella magica atmosfera della festa!

 

 

Venezia è una città turistica e cosmopolita, potrà anche capitarvi di incontrare qualche vostro ‘simile’, ovviamente in tal caso è d’obbligo la foto ricordo!


 

Un’esperienza originale è sicuramente poter creare la propria maschera. Nel laboratorio artigianale CaMacana (Dorsoduro 3172), che crea maschere in cartapesta secondo le tecniche tradizionali, potrete anche decorarvela da soli. Trovate questo bellissimo laboratorio poco distante dall’Università di Ca’ Foscari (foto qui sotto).

Un altro negozio da non perdere se siete alla ricerca di un abito di carnevale o una bellissima maschera, è l’Atelier Marega (Calle Larga San Tomà 2940/B) a pochi passi dalla Basilica dei Frari. Abiti del ‘700 veneziano, maschere  fatte a mano e decorate come piccoli gioielli, l’Atelier Marega organizza anche un ballo che si tiene presso Palazzo Zeno l’ultimo sabato di Carnevale, qui troverete anche a noleggio tutto l’occorrente per i festeggiamenti, costumi teatrali, mantelli, smoking, cappelli e accessori di ogni tipo.

 

 

Fritoe e Galani

Non potete mancare di assaggiare le specialità del carnevale, le meravigliose fritole veneziane (da leggere senza la ‘L’ ovvero fritoe) e i galani (che in altre parti d’Italia vengono chiamati frappe, chiacchiere e nel resto del Veneto crostoli).

“Ea fritoea xe sempre ea fritoea!”

 

Non c’è nulla da fare, la frittella è il dolce del Carnevale per eccellenza, potrete scegliere tra la veneziana, ovvero quella originale senza alcun ripieno, con uvetta e pinoli nell’impasto, e quelle farcite con crema o zabaione.

Vi elenco di seguito alcune delle mie pasticcerie preferite, ognuna con la sua ricetta, frittelle diverse per consistenza e cottura, ma tutte buonissime e da provare!

Sicuramente tra le migliori c’è la Pasticceria Mayer (Santa Margherita 3108) poco prima del Ponte dei Pugni (io vi segnalo questa dove mi fermo sempre io, ma se sbirciate il sito hanno più di un punto vendita in città!)  nella foto qui sotto le loro frittelle con la crema, una meravigliosa e soffice chantilly!

Fuori dai classici percorsi turistici, la Pasticceria Tonolo (Calle San Pantalon 3764, la pasticceria della mia infanzia, credo di poterlo proprio dire!).  Poco distante dalla stazione ferroviaria altra tappa super è la Pasticceria Dal Mas (Rio Terà Lista de Spagna 149/B), la mia tappa quotidiana ai tempi della scuola e nei primi anni di lavoro a Venezia.

Infine, ultima non per importanza, Pasticceria Marchini Time (Campo San Luca), altra mia tappa quotidiana nei tanti anni di lavoro a San Marco, una vera garanzia!

 

 

Per non perdervi le giornate più interessanti trovate il link qui sotto al programma, bellissimo ad esempio l’evento che apre ufficialmente il Carnevale di Venezia, il Volo dell’Angelo.

INFO su date, programma ed eventi QUI

 

 

Saluti dalla città più bella del mondo!

 

 

 

 

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