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Burano, l’isola dai mille colori

 

“Come un quadro naïf fatto dai bambini,

che buttano dentro i colori

a tutto spiano”

Fulvio Roiter (fotografo)

 

I colori della meravigliosa laguna veneziana, in larga parte ancora intatta e protetta da vincoli paesaggistici.

Dopo una piacevole navigazione tra canali e barene (terreni a filo d’acqua, spesso sommersi dalla marea, dove vivono numerose specie di volatili) ecco all’orizzonte la sagoma del suo inconfondibile Campanile ‘Storto’!

La bellissima e coloratissima Burano.

Queste foto sono state scattate in giornate diverse, tra la primavera e l’estate, ma Burano è bella in ogni stagione, anche in una soleggiata giornata invernale.

L’isola riserva angoli deliziosi e vale davvero la pena addentrarsi tra calli e callette senza necessariamente rispettare il percorso turistico che conduce alla piazza principale.
Potrete scoprire angoli nascosti, merlettaie al lavoro, pescatori intenti a districare reti, gatti ben pasciuti che dormono sui davanzali.

 

 

Tra le isole della Laguna veneziana probabilmente è la più fotografata, e conosciuta proprio per questa sua particolarità, i mille colori delle sue case.

Burano è un piccolo gioiello dove padrone assoluto è il colore.

Le sue abitazioni colorate la rendono unica e immediatamente riconoscibile.

Ma per quale motivo tutti questi colori accesi alle case?

Sembra che i colori servissero a delimitare le proprietà, ma esiste anche una leggenda che narra che i colori sgargianti dati alle case fossero utili ai pescatori che, di ritorno dal mare dopo la pesca, potevano facilmente riconoscere da lontano la propria abitazione.

 

 

Burano è piccolina e si visita molto facilmente in una giornata.

Vi si respira un’atmosfera rilassata e tranquilla e, nonostante l’afflusso turistico durante i mesi estivi, resta ancora un luogo fuori dal tempo, con le merlettaie che lavorano al tombolo ridendo e chiacchierando sedute una accanto all’altra lungo le calli, i bambini che giocano liberi e i pescatori intenti a districare le reti nelle barche.

Non si può evitare di venire rapiti dal suo fascino, e dai mille colori che si riflettono nelle acque dei suoi canali.

 

 

Giunti in Piazza Galuppi, trovate la Chiesa di San Martino Vescovo, al cui interno è possibile ammirare una bella tela di Gian Battista Tiepolo, e il Campanile ‘Storto’, costruzione del XVII secolo con una inclinazione dell’asse pari a 1,83 m circa.

Dal lato opposto della piazza si trova l’antica Scuola dei Merletti che ospita oggi il Museo del Merletto dove è possibile ammirare oltre cento preziosissimi esemplari provenienti dalla ricca collezione della Scuola oltre che poter ammirare le tecniche delle poche merlettaie rimaste, depositarie di quest’arte antica.
Al centro della piazza il pozzo, fatto interamente in pietra d’Istria e la statua di Baldassare Galuppi, detto ‘il Buranello’, compositore e organista del ‘700, conosciuto ed apprezzato in Italia e Europa.


 

Dove mangiare a Burano?

A Burano si possono mangiare ottimi piatti di pesce freschissimo. Un piatto tipico è il risotto di gò, un pesce tipico della laguna di Venezia, che vive prevalentemente nelle zone lagunari, o dove il fondo è molto fangoso, è conosciuto nel resto d’Italia come ‘ghiozzo’.

Ci sono diversi ottimi ristoranti, molti dei quali offrono un’ampia scelta di ‘pescato’ della Laguna, tra questi quello che per noi è un riferimento è la Trattoria al Gatto Nero (Via Giudecca, 88),  una garanzia da sempre, qui si possono provare i sapori tradizionali della laguna veneziana, pesce fresco di laguna e verdure coltivate nelle isole circostanti, cucina ottima.

 

 

Un altro locale provato di recente che vi consiglio è L’Osteria Al Fureghin (Via San Martino Sinistro, 888), lo stile del tipico bacaro veneziano, una cucina veneta tradizionale con pesce freschissimo e di stagione che, uniti alla gentilezza e simpatia del personale, ne fanno un posto dove tornare assolutamente.

Le Linguine alle vongole perfette, i Raviolotti al baccalà con carciofi e pomodoro fresco buonissimi, la Frittura ‘nostrana’ di pesce deliziosa!

 

 

Non potete lasciare l’isola senza assaggiare il dolcetto tipico di Burano, i ‘Bussolà’ o le ‘Esse’, biscottoni di frolla semplicissima ma molto buona, li trovate un po’ ovunque nelle pasticcerie e nei panifici presenti sull’isola.

A Burano è bello gironzolare con calma, ammirare le aperture sulla laguna e le isole limitrofe.

Vicinissima a Burano, (una fermata prima di arrivare a Burano partendo con il vaporetto dalle Fondamente Nove) è l’isola di Torcello (la vedete in lontananza nella foto qui sotto), uno dei più antichi e prosperi insediamenti della laguna, qui sorgono la Basilica di Santa Maria Assunta risalente al 639 d.C., ed il leggendario Trono di Attila, oltre al fascinoso Ponte del Diavolo.

Merita davvero una tappa, se avete tutta una giornata a disposizione, dedicatele un po’ del vostro tempo.

 

 

Ricordate di ritagliarvi un po’ di tempo anche per fare un giretto nella vicinissima Mazzorbo.

Collegata all’isola dai mille colori dal ‘Ponte Longo’, Mazzorbo è un luogo altrettanto incantato.

Io ho mille ricordi di me bambina in questi luoghi, con i miei genitori ci venivamo abbastanza spesso e ci fermavamo a pranzo, buon pesce di laguna consumato sotto la pergola di una trattoria (oggi purtroppo chiusa).

Oltrepassato il ponte di legno,  potrete ammirare un meraviglioso resort sorto proprio qui, nel cuore della Laguna veneziana, Venissa.

Davanti a voi un meraviglioso vigneto che nasce dal progetto di Gianluca Bisol, patron del Prosecco, sua infatti la volontà di recuperare la Dorona, un vitigno autoctono del ‘400, chiamata l’antica uva d’oro dei Dogi, e coltivarla come si faceva un tempo proprio qui, nel bel mezzo della Laguna veneziana.

 

 

Venissa è un perfetto esempio di ‘vigna murata’, il vigneto si estende per 2 ettari circa ed è circondato dal mare su tutti e quattro i lati e, ad incorniciarlo e proteggerlo da vento e salsedine le mura medievali di cinta in mattoni e pietra (rifatte nel 1727) dell’ex convento di Sant’Eufemia, uno dei grossi complessi che sorgevano qui a Mazzorbo e che provvedevano all’educazione dei figli dei nobili e patrizi veneziani.

Delle antiche strutture rimane poco ormai, qualche casa gotica e la Chiesa di San Michele Arcangelo, il cui campanile trecentesco custodisce una campana del 1318, la più antica della laguna di Venezia.

All’interno della tenuta potrete ammirare anche dei bellissimi orti, gestiti da nove anziani dell’isola, i cui prodotti grazie ai terreni ricchi di salsedine hanno un gusto speciale e unico. Il frutto più pregiato è il Carciofo e, ad aprile, si possono gustare le Castraure, la primizia della pianta del carciofo, talmente teneri da poter essere consumati anche crudi.

 

 

Se volete concedervi una sosta stellata, siete nel posto giusto, il Ristorante della tenuta ha ottenuto una stella Michelin nel 2012. Oltre al Ristorante, Venissa offre anche l’Osteria Contemporanea, con proposte di piatti della tradizione rivisitati e, nel caso vi balenasse l’idea di dormire in questa oasi di pace, potrete optare per le camere del Wine Resort.


 

Quando visitare Burano?

Queste foto sono state fatte tra la primavera e l’estate, ma Burano è bellissima anche durante l’inverno, pertanto se siete di passaggio a Venezia nei mesi freddi, non dimenticate di riservare una giornata anche a questa isola meravigliosa e unica.

 

Come raggiungere Burano?

Burano si trova nella Laguna Settentrionale di Venezia, ed è raggiungibile facilmente con le linee di navigazione pubbliche (ACTV) da Piazzale Roma o dalla Stazione ferroviaria con la Linea 4.2 oppure 5.2 fino alle Fondamente Nove, da qui recatevi all’imbarco numero 12 che vi porterà a Burano in circa 45′ minuti.

 

Bye!

 

 

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