Travel

Umbria, in campeggio!

 

“La prima cosa sarà di non avere fretta,

di camminare dappertutto molto lentamente e senza meta

e osservare tutto quel che i suoi occhi incontreranno.”

Henry James

 

A volte le vacanze decise all’ultimo si rivelano le migliori, e così è stato per noi quest’anno.

Abbiamo saputo all’ultimo momento che non avremmo potuto fare le vacanze nel periodo pianificato, e che l’unica settimana a disposizione sarebbe stata quella di ferragosto.

Beh, trovare pochi giorni prima posto in questo luogo meraviglioso è stata una manna dal cielo.

Non è stata la vacanza tutto-mare che avremmo voluto fare quest’estate (del resto questo 2020 ci sta facendo capire da mesi che fare progetti ‘anche no’), ma sia per l’arrivo in famiglia di (Bianca) Nocciola che per le vacanze cancellate al marito, era chiaro che pochi giorni prima della partenza non sarebbe stato semplice trovare posto in 4 + cagnolino (e non sono tutte così ‘pet friendly’ le strutture ricettive in Italia…) durante la settimana di ferragosto in una delle località che avevamo in mente.

Oltre a questo, la consapevolezza che tantissime persone si sarebbero accalcate in alcune località italiane mi preoccupava non poco e, evitare posti eccessivamente affollati era per me una necessità, ovviamente in primis per un discorso di sicurezza, ma soprattutto per la mia salute mentale.

Odio la calca.

A questo si aggiunge che non avevo alcuna intenzione di vendermi un rene per andare una settimana in vacanza con la famiglia durante la peggiore settimana dell’anno (insieme al ponte del 1 Maggio), detto fatto, mio marito cercando in rete trova questo posticino meraviglioso.

Umbria, perché no?

Non era la nostra prima volta in Umbria, ci eravamo già stati on the road in camper, diversi anni prima, Carola aveva 5 anni, Serena era in arrivo, passando per Assisi e Spello ci eravamo spinti verso il sud dell’Umbria e ci era piaciuta tantissimo.

È davvero una delle regioni d’Italia più belle, ricca di arte, cultura, storia, religione e buona cucina.

Borghi e città a cui si accede passando dagli archi d’ingresso e dalle cinta murarie di epoca prima etrusca e poi romana, fino all’età medievale, piazze piene di edifici costruiti durante l’epoca delle signorie e dei comuni.

Questa regione è una meta ideale per un tour primaverile o autunnale, ma anche durante l’alta stagione si è rivelata assolutamente perfetta, tanta natura, spazi verdi a perdita d’occhio, luoghi storici vivibili e senza assembramenti (ovviamente cercando di evitare posti troppo turistici, ad esempio la Cascata delle Marmore dopo aver visitato il sito abbiamo capito che ci torneremo un’altra volta).

La ricchezza culturale e naturalistica dell’Umbria poi è davvero unica e sorprendente, verdi colline, laghetti, ruscelli, e il numero delle città d’arte, borghi medievali, e abbazie è incredibile, ci si dovrebbe fermare ovunque, perché ogni angolino di questa regione riserva stupore e sorprese.

Una di queste sorprese è stato il luogo dove abbiamo soggiornato durante la vacanza, un bellissimo campeggio che sorge su una collina a brevissima distanza da Città di Castello, all’interno di un vero e proprio parco e orto botanico, alberi secolari provenienti anche da terre lontane, sotto ai quali dormire, dentro ad una tenda.

 

Umbria Camp

 

 

Il mio racconto non poteva che iniziare da qui, da Umbria Camp.

Un luogo meraviglioso, aperto a luglio di quest’anno, trovato davvero per caso e amato fin dal primo istante.

Era esattamente ciò che volevamo, un posto immerso nella natura che ci permettesse di vivere in libertà la nostra settimana di  vacanza e, tra un tuffo in piscina, un mojito e le scarpinate per visitare i dintorni (l’Alta Valle del Tevere è definita ‘Valle Museo’ per le tante meraviglie che contiene) è stato davvero tutto perfetto!

Umbria Camp si trova a Città di Castello, lungo la Via di Francesco, il cammino che collega tra loro alcuni luoghi che testimoniano la vita di San Francesco.

Il campeggio sorge su una collina, tra un bosco e il parco di Villa Montesca, la residenza ottocentesca dei Baroni Alice Hallgarten e Leopoldo Franchetti, che trasformarono il giardino in un vero e proprio orto botanico con piante provenienti dal Mediterraneo ma anche da paesi lontani, le piazzole stesse del campeggio erano in origine gli orti terrazzati della villa.

Sono rimasta affascinata dalla storia di questa coppia, convinti dell’importanza di una cultura e di un’educazione tendenti all’emancipazione delle classi povere, furono protagonisti di una grande rivoluzione dal punto di vista educativo, creando due scuole rurali, ad accesso libero, destinate ai figli dei contadini.

Tutto a Umbria Camp è perfettamente in sintonia con la natura che sta intorno, niente è fuori posto, molti materiali sono di recupero, dalle pietre utilizzate al legno per le docce e gli attacchi dell’acqua, in origine traversine di una vecchia ferrovia.

Ma partiamo con la carrellata di foto, che dicono molto più di migliaia di parole, che dite?

 

 

A Umbria Camp è possibile arrivare il camper oppure con la propria tenda e affittare una piazzola, oppure prendere una delle tende già montate messe a disposizione.

Noi abbiamo optato per la seconda soluzione, per tutto il periodo abbiamo preso una tenda trekking da 4 completa di materassini che abbiamo attrezzato con i nostri sacchi a pelo+sacchi lenzuolo, un frigorifero e il fornelletto per essere autonomi e poterci preparare la colazione e qualche pasto.

Oltre a questo abbiamo voluto provare anche la soluzione ‘Glamping’ prendendo in aggiunta per alcune notti una Bell Tent per due persone (le ragazze sono rimaste nella trekking che trovavano più divertente e avventurosa) dotata di letto matrimoniale, frigorifero e macchina per il caffè.

Quest’ultima soluzione (credetemi sulla parola, una figata!) permette di vivere la natura senza rinunciare al comfort, e vi posso assicurare che la bellezza di un cielo stellato visto da una tenda immersa nella natura è una cosa meravigliosa e indescrivibile a parole.

 

 

Il verde.

L’avvolgente, rinfrescante, rigenerante verde che circonda Umbria Camp.

Una settimana con il frusciate verde degli alberi e le stelle come tetto.

 

Villa Montesca e il suo Parco

 

Nell’antica limonaia della villa è stato ricavato un bellissimo ristorante ‘Alice e Leopoldo in limonaia‘ dove è possibile fare colazione la mattina (fatto! mammamia la bontà della crostata!), prendere la pizza da asporto e consumarla sul prato davanti alla piscina (fatto!), oppure cenare la sera tra le mille suggestive lucine (fatto più volte!), assaporando ottime pizze cotte sul forno a legna oppure piatti della tradizione locale (mangiati i tagliolini fatti in casa ai porcini più buoni del mondo!), per chi ama la carne questo è davvero un posto da provare (io non mangio carne, ma il marito si, e conferma la bontà!).

 

 

Cosa molto importante per noi, Umbria Camp accoglie gli amici pelosi, Nocciola è stata benissimo, temevamo un pochino che la tenda creasse dei problemi, e che i rumori la facessero abbaiare e disturbare, invece è stata bravissima ed era davvero felice e rilassata.

 

 

Devo sottolineare il fatto che la location era ideale per la notte di San Lorenzo e l’attesa delle stelle cadenti?

Ad una certa ora sono stati spenti anche parte dei lampioni al fine di agevolare il meraviglioso spettacolo!

 

 

Città di Castello

 

Città di Castello è una cittadina dalla nobile eleganza, forse molto più simile per i suoi canoni architettonici ad una cittadina toscana piuttosto che ad un borgo umbro, per la sua vicinanza al campeggio ci siamo recati diverse volte in centro e ci ha davvero piacevolmente sorpreso.

Circondata da antiche mura di cinta, il cui impianto risale al 1200, ha due piazze principali da cui si snodano i due corsi principali, Corso Vittorio Emanuele e Via XI Settembre, seguendo i quali potrete ammirare tutti i siti e palazzi di interesse storico.

Sulla medievale Piazza Gabriotti, chiamata dai tifernati (così sono definiti gli abitanti di Città di Castello) ‘Piazza De’ Sotto’, si affacciano i più importanti monumenti della città: Il Duomo, edificato nel XI secolo sul sito di un tempio romano e successivamente ha subito diversi interventi architettonici, dell’edificio romanico rimane il campanile cilindrico che lo affianca, e che a me ricorda molto i campanili ravennati, poi il Palazzo Comunale e la Torre Civica.

Percorrendo Corso Cavour si può ammirare una bellissima loggetta trecentesca e il Palazzo del Podestà, anche questo della prima metà del ‘300, e si arriva al cuore sociale della città, Piazza Matteotti, detta ‘Piazza de’ Sopra’, luogo ideale per una sosta in uno dei tanti caffè (erano in programma anche piccoli spettacoli di musica dal vivo, il che non guasta!).

 

 

Arte di strada

 

 

La passeggiata serale, due spesette, le persone accoglienti dei negozi, l’aperitivo in localini deliziosi.

Città di Castello ci ha davvero conquistati.

 

 

 

Assisi

 

Tutto il territorio è pervaso dal passaggio di San Francesco, molti sono i luoghi che raccontano il cammino del Santo e sono ferventi di spiritualità.

Assisi, luogo dove nacque nel 1182, è ovviamente il fulcro di questa spiritualità.

È una bellissima città medievale, e perdersi nelle sue strade e vicoletti (tolti i troppi negozi di paccottiglia turistica, presenti purtroppo in quasi tutte le città storiche) è davvero piacevole.

Non era la mia prima volta ad Assisi, ma ogni volta è un’emozione.

La grandiosa Basilica di San Francesco, la cui costruzione iniziò nel 1228, è formata da due basiliche, costruite una sopra l’altra, quella superiore è stata ricostruita egregiamente dopo il terremoto del 1997.

Mi lasciano ogni volta senza fiato gli affreschi di Giotto, Cimabue, Martini e Lorenzetti, e si rimarrebbe delle ore nella chiesa superiore (non fosse per la mascherina che con il caldo è davvero difficile da tenere a lungo in luoghi chiusi) ad ammirare il ciclo di affreschi di Giotto sulla vita di San Francesco.

Camminando lungo il centro sono tanti i luoghi di interesse storico da visitare, il Duomo, il Tempio di Minerva, il Palazzo dei Priori, la bellissima Chiesa dedicata a Santa Chiara, nell’omonima piazza all’interno della quale sono conservati i resti della santa.

Da non perdere anche la visita della Rocca Maggiore e dei resti della città romana.

 

 

Una cosa che amo molto sono queste aperture, presenti praticamente in  ogni borgo e cittadina umbra, dove la vista può spaziare sui tetti e sul paesaggio circostante.

 

 

E la torta al testo non poteva mancare (rigorosamente vegetariana, con stracchino e rucola per me), mangiata in un Bistrot molto carino, dove erano un po’ in difficoltà nel gestire la cucina e gli ordini, ma erano molto simpatici e gentili e il tempo di attesa non poteva che essere perdonato!

 

 

 

Umbertide

 

Umbertide nell’antichità rappresentava un importantissimo crocevia lungo il Tevere per gli scambi commerciali fra Umbri e Etruschi, fu distrutta dai Goti intorno al VI secolo e successivamente ricostruita.

Tra tutte le cittadine della valle è quella che ha subito maggiori distruzioni durante la seconda guerra mondiale, molti monumenti andarono perduti durante i bombardamenti del ’44.

Il centro storico è piccolino e si gira in poco tempo, il primo monumento che si incontra è la maestosa Rocca costruita nella prima metà del ‘300.

Molte chiese del centro custodiscono opere di grandi maestri rinascimentali e meritano una visita.

Se avete tempo, nel territorio intorno a Umbertide sono presenti davvero tantissimi castelli, piccoli borghi, chiese e abbazie che meriterebbero una visita, noi ne abbiamo visitata una, (vedi in seguito), l’Abbazia di Montecorona.

 

 

 

Abbazia di Montecorona

Ed eccola qui!

Questa bellissima Abbazia si trova a 4 km da Umbertide, probabilmente fondata da San Romualdo nel 1008, nella Chiesa superiore, romanica a tre navate, si trovano bellissimi affreschi trecenteschi, mentre l’antica cripta, composta da 5 navate e tre absidi, è praticamente una piccola chiesa seminterrata, bellissime le colonne romane e alto medievali, una diversa dall’altra.

Non posso che consigliarvi una visita, a me è piaciuta davvero tanto!

 

 

 

 

Cortona

 

 

C’è stata anche una piccola deviazione toscana.

A breve distanza da Città di Castello, su un rilievo montuoso posto tra la Valdichiana e la Valle del Tevere proprio al confine tra Umbria e Toscana, sorge Cortona, antica città Etrusca.

La strada che abbiamo percorso per raggiungerla è stata sorprendentemente piacevole, immersa nel verde delle colline, tra piccoli deliziosi borghi, pochissime automobili lungo la strada, e la piacevole possibilità di potersi fermare per ammirare (e fotografare, vedi sopra!) il paesaggio che ci circondava.

Questa piccola cittadina toscana a 500 m sul livello del mare mi ha letteralmente conquistata, è un importante centro culturale e turistico e ha un fascino senza eguali, la sua architettura tipicamente medievale, fatta di antichi palazzi, stretti vicoli acciottolati, piccole botteghe artigiane e tipiche trattorie fa respirare storia in ogni suo angolo.

 

 

Lasciata Cortona abbiamo fatto un giro panoramico al Lago Trasimeno, fermandoci per una breve visita a Castiglione del Lago, era molto caldo e abbiamo evitato visite a musei preferendo stare all’aperto e prendere un gelato in riva al lago.

La prossima volta però voglio visitare il Palazzo della Corgna di cui ho visto le foto, ha sale con affreschi splendidi che devo assolutamente tornare a vedere!

 

Montone

 

In cima ad una collina, affacciato su un bellissimo panorama, si trova uno dei luoghi più deliziosi io abbia mai visitato.

Montone, amore totale a prima vista.

Inserito tra i ‘100 borghi più belli d’Italia’ è un borgo medievale le cui origini sono molto antiche, tra il IX e il X secolo d.C. ed è perfettamente conservato ed immutato nei secoli.

La sua integrità architettonica permette di calarsi in una atmosfera fuori dal tempo ed ogni angolino è estremamente pittoresco e da fotografare!

Vivacissima la piazzetta con i locali a fare aperitivo e quattro chiacchiere prima di cena!

Ci sono anche diverse trattorie che ci siamo ripromessi di provare la prossima volta, se capitate di qua ‘Tipico – Osteria dei Sensi’ e la ‘Locanda del Capitano’ hanno ottime recensioni.

Un edificio di grande pregio artistico e storico dove mettere dentro il naso è la Chiesa gotica di San Francesco dove è possibile ammirare numerosi affreschi della scuola umbra.

 

 

Ogni angolo di Montone è una cartolina.

Un delizioso susseguirsi di stradine, muri in pietra, fiori alle finestre, scorci sui tetti, ogni cosa è ben conservata e trasmette un senso di estrema serenità e ordine

 

 

Gubbio

 

Una spettacolare città in stile medievale, Gubbio merita una giornata intera perdendosi per tutte le vie (in salita e discesa) e restare incantati dalla storia che si respira in ogni angolo, qui il passato lo si può davvero rilevare in ogni vicoletto immaginando di vivere sei o sette secoli fa.
Gubbio infatti nei secoli ha mantenuto praticamente integro il suo aspetto medievale, tanto nella struttura degli edifici quanto nell’impianto delle sue strade.

Noi abbiamo lasciato l’auto al parcheggio davanti al Teatro Romano (I sec d.C), appena fuori dalle mura cittadine. Il resti del teatro, ultimato intorno al 20 a.C, testimoniano l’organizzazione della città romana di Iguvium, era tra i più capienti del periodo, poteva infatti accogliere ben 6000 spettatori.

In città è praticamente impossibile perdersi, ci sono cinque vie parallele poste su diversi livelli, collegate tra loro da vicoli, scale e gradoni e, in aiuto dei più pigri, esistono anche degli ascensori che collegano i diversi livelli della città.
Piazza Grande è il baricentro della città, è come un’enorme terrazza affacciata sulla campagna umbra;  normalmente molto affollata, noi l’abbiamo trovata piacevolmente tranquilla, pochi turisti, qualche musicista, ma nulla di più.

Su Piazza Grande si affacciano l’imponente trecentesco Palazzo dei Consoli, il simbolo della città oggi sede del Museo Civico, e il Palazzo del Pretorio, sede del Municipio.

Girando tra i vicoli, oltre alle tante botteghe che offrono specialità locali, si possono ammirare numerose botteghe di ceramica, un artigianato che qui a Gubbio è molto fiorente.

 

 

Un altro edificio storico perfettamente conservato è il trecentesco Palazzo del Bargello, proprio davanti a questo palazzo avrete la possibilità di legalizzare la vostra follia.

Si, avete capito bene, facendo tre giri attorno alla Fontana del Bargello, detta ‘Fontana dei Matti’, avrete diritto alla Patente da Matto!

 

 

Per i fan di ‘Don Matteo’!

 

Abbiamo pranzato con una ottima crescia farcita, che nel resto dell’Umbria è conosciuta come “torta al testo”, ci siamo fermati (in religiosa coda all’esterno, ché si entrava due per volta) in un piccolissimo negozio di prodotti alimentari dove ce l’hanno preparata al momento, meravigliosamente buona!

Da visitare a Gubbio c’è anche il Colle Sant’Ubaldo, che si può raggiungere con una comoda ovovia, da sopra si gode di una meravigliosa vista sulla città.

Un’altra cosa che vi consiglio è una passeggiata al Parco Ranghiasci (tra i Luoghi del Cuore del FAI), voluto e realizzato all’incirca a metà ‘800 dal Marchese Ranghiasci Brancaleoni. Una bellissima passeggiata tra rigogliose macchie di vegetazione che vi offrirà suggestivi scorci sulle torri ed edifici medievali della città.

 

 

Ciao Umbria, a presto!

 

You Might Also Like

No Comments

Leave a Reply