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Sicilia #OTR – prima parte

 

“La più bella regione d’Italia:

un’ orgia inaudita di colori, di profumi, di luci,

una grande goduria.” 

Sigmund Freud

 

Questo è un viaggio che abbiamo desiderato a lungo.

Da parecchi anni ci dicevamo “Dai, andiamo in Sicilia!”, poi però per un motivo o per un altro modificavamo sempre i nostri programmi.

Due anni fa, finalmente, è stata l’estate della Sicilia!

E niente, è stato amore. Totale.

La bellezza in questa grande isola è un punto fermo.

Luce, ricchezza infinita dal punto di vista geografico, artistico, storico e culturale, spiagge meravigliose, grandi città dal variopinto caos, siti archeologici e spettacolari piccole località barocche dell’entroterra, contaminazioni, profumi e prodotti autoctoni indimenticabili. Questo e molto altro fanno della Sicilia un viaggio da fare almeno una volta nella vita.

Noi abbiamo deciso per un giro abbastanza ampio on the road, volando da Venezia verso un aeroporto e ripartendo da un altro, l’idea era di vedere molte cose e abbinare una sosta mare e relax, consapevoli fin dall’inizio che saremmo ritornati con una lista infinita di cose ancora da visitare e tanta voglia di ritornare presto.

 

Catania

La nostra prima tappa è stata Catania.

Arriviamo molto presto in una caldissima mattina di luglio.

La macchina a noleggio in aeroporto e il traffico del lunedì mattina che ci aggredisce furioso. Arriviamo al B&B di Valeria senza intoppi, è centralissimo e si rivela una ottima scelta, molto bello, curato e Valeria è una meravigliosa padrona di casa che ci ristora subito con succhi di frutta freschi e dolcetti di vario tipo.

Catania è la seconda città più grande della Sicilia, rumorosa, caotica, vivace, anche abbastanza sporca e trasandata, ma Catania è comunque una fantastica città barocca dal fascino che cattura. Molto giovane e piena di energia, la sera vie e bar brulicano di gente e il suo centro storico è una vera meraviglia protetta dall’UNESCO.

 

 

Catania è il caos di Via Etnea (che ovviamente deve il suo nome proprio al vulcano che, nelle giornate limpide, è ben visibile in fondo alla strada), piena di negozi, bar e caffé con dehors, affollata e rumorosa.

Catania è il verde del Giardino Bellini, il più antico dei quattro giardini della città.

Catania è la prima granita al pistacchio come seconda colazione, alla Pasticceria Spinella (proprio di fronte al Giardino Bellini), la famosa Pasticceria Savia sfiga ha voluto che fosse chiusa per ferie, in ogni caso la Pasticceria Spinella non è da meno, la granita era meravigliosa!

E poi via, incuranti del caldo torrido, attraversiamo Piazza Stesicoro, ammiriamo l’Anfiteatro Romano e raggiungiamo la piazza centrale della città, Piazza del Duomo, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Realizzata in pietra lavica e calcarea, è circondata da edifici nel tipico stile barocco e dominata dalla grandiosa Cattedrale di Sant’Agata.

Al centro la Fontana dell’Elefante e nell’angolo, vicino all’ingresso del Mercato del pesce (il caotico mercato che invade le vie dietro la piazza tutte le mattine dei giorni feriali e che merita una visita), la bellissima Fontana dell’Amenano.

 

 

E poi, nel bel mezzo di un quartiere residenziale, le rovine antiche piene di fascino del Parco Archeologico Greco Romano.

I resti di questo teatro romano del II secolo e del piccolo teatro utilizzato per le prove, l’Odeon, spuntano tra gli edifici della città, a poca distanza da Piazza Duomo.

A ridosso del teatro principale, sorge Casa Liberti, una residenza del XIX secolo che oggi ospita i manufatti di ben 2000 anni fa ritrovati negli scavi, e dalle cui finestre si può ammirare il parco archeologico in tutta la sua bellezza.

 

 

Perdersi tra le viuzze variopinte, scoprire il localino dove mangiare una ottima pizza la sera, addentrarsi per Via Cruciferi e sorprendersi per le meravigliose chiese barocche e imponenti palazzi settecenteschi.

Bellissimo il Teatro Massimo Bellini dedicato al compositore catanese Vincenzo Bellini, e da esplorare l’imponente Castello Ursino, costruito intorno al 1200, straordinaria testimonianza architettonica antica sopravvissuta alle devastanti  eruzioni dell’Etna nel XVII secolo, oggi sede del Museo Civico.

 

 

La sera, dopo aver cenato, esausti per l’aver scarpinato in lungo e in largo per la città (con un caldo esagerato!), ci siamo concessi un super turistico giro in trenino che ci ha permesso di goderci in modo rilassato la vista della città illuminata e brulicante di vivacissima vita notturna.

Al Vicolo Pizza & Vino

Qui abbiamo mangiato una pizza stratosferica. Attenzione! Ordinate una pizza a testa solo se avete una fame da leoni. Credetemi, è enorme!

 

 

Etna

 

Se si visita Catania, assolutamente imperdibile, è una escursione al Monte Etna, chiamato affettuosamente ‘a Muntagna’, il vulcano attivo più alto d’Europa (3329 m) dichiarato Patrimonio Unesco nel 2013!

L’attività del vulcano è pressoché costante e con frequenti eruzioni, che vengono monitorate da  120 stazioni sismiche e dai satelliti, in alcuni periodi a causa di questa costante attività il vulcano non è accessibile.

E’ possibile salire da diversi punti, noi abbiamo preferito per comodità il versante meridionale, con punto di partenza dal Rifugio Sapienza (1923 m), dove si arriva comodamente in auto, da qui avrete diverse opzioni per la vostra visita ai crateri.

 

 

A pochi passi dal piazzale del Rifugio è possibile accedere facilmente ai Crateri Silvestri, il cratere inferiore e superiore, due crateri inattivi che si sono formati in seguito all’eruzione del 1982.

E’ possibile poi salire fino alla Torre del Filosofo (2930 m) utilizzando il servizio funivia + jeep, sia per il costo non proprio economico e per il fatto che a noi, da bravi escursionisti, piace guadagnarci la vetta, abbiamo usufruito soltanto della funivia fino alla tappa intermedia e poi proseguito a piedi, percorrendo un dislivello di circa 400 m (ci abbiamo impiegato circa 1 h e 1/2).

Una volta raggiunta la vetta, è possibile avventurarsi alla visita dei crateri che sono 4, la prossimità che potrete raggiungere dipenderà anche dall’attività del vulcano, in ogni caso da questo punto in poi è consigliata la visita guidata.

 

 

Il paesaggio, man mano che si sale, si fa sempre più spoglio e lunare, si ha la sensazione di trovarsi in un vero e proprio deserto di roccia e sabbia nera, la vegetazione si dirada sempre più fino a scomparire, il passaggio delle jeep solleva tantissima polvere nera, che al ritorno ci troveremo addosso (ovunque).

Ci fanno compagnia durante la salita tantissime coccinelle, ovviamente ci stupisce la presenza di vita in un ambiente all’apparenza così inospitale.

Tra le rocce laviche dell’Etna milioni di coccinelle trascorrono il loro letargo invernale (fenomeno studiato da entomologi e biologi per capire il perché dell’ibernarsi tra i ghiacci dell’Etna e cosa contenga il loro sangue), accade inoltre che numerosi insetti vengano trasportati dalle correnti ascensionali che risalgono le pendici del vulcano e trovino un ambiente freddo e ostile, mentre la coccinella, che invece resiste alle basse temperature, durante le ore più calde dei giorni di sole si alimenta proprio dei malcapitati insetti.

 

 

E niente, fatica, stupore e tanta, tantissima soddisfazione!

Ricordate di arrivare qui attrezzati sia di crema solare che di felpa e k-way, ché il sole non perdona e ci si ritrova in un attimo un’ustione sull’unica fettina di pelle esposta (collo), da quota 2500 m in su, inoltre la temperatura cambia e c’è spesso parecchio vento, quindi la t-shirt non basta.

Troverete un sacco di offerte per escursioni di ogni tipo e visite guidate, diurne, notturne, in jeep etc., vedete un po’ voi quanta fatica volete fare e soprattutto quanti soldi spendere, l’unica cosa che posso consigliarvi è di non perdervi assolutamente questa visita!

Info : Funivie dell’Etna

Trovate molte offerte per escursioni su GO-ETNA.

 

 

Noto

Distrutta da un terremoto nel 1693 e poi riportata all’antico splendore dopo un lungo restauro, Noto è una vera meraviglia architettonica barocca.

Passeggiare lungo Viale Vittorio Emanuele, spaziando con la vista sugli antichi e splendidi palazzi e le chiese in stile barocco è un incanto, soprattutto verso l’ora del tramonto quando gli edifici assumono colori suggestivi che vanno dal rossa, rosso e oro.

E’ davvero difficile fare classifiche, ma Noto è davvero uno dei posti che ho più amato in assoluto durante questa vacanza. La luce brillante delle sue strade, il barocco che ti balza agli occhi ovunque posi lo sguardo, una bomboniera. Meravigliosa.

Se capitate qui in Primavera la città si colora con l’infiorata, mi piacerebbe tornare qui proprio per vederla!

 

 

Il centro di Noto è una vera meraviglia, in Piazza Municipio si affacciano gli edifici più suggestivi, Palazzo Landolina, Palazzo Ducezio, oggi sede del Municipio e da un lato la scalinata monumentale e la Cattedrale di San Nicolò, uno spettacolare gioiello barocco la cui cupola, dopo il crollo avvenuto nel 1996 a causa di un temporale, con la sua nuance color pesca è tornata ad essere la protagonista dello skyline della città.

Percorretelo tutto Corso Vittorio Emanuele, entrate in tutte le chiese, addentratevi nelle stradine che salgono, esplorate i piccoli negozi artigiani.

Imperdibile una passeggiata serale in questa magica cornice, una cena all’aperto, un dolce, un gelato (spettacolare!) e una granita al caffè o alla mandorla al Caffè Sicilia, se poi avrete un pizzico di fortuna potrete sedervi sulla scalinata e assistere ad un concerto come è capitato a noi (Skin & Skunk Anansie nel centro storico di Noto, assolutamente magico!).

 

 

Siracusa e isola di Ortigia

Siracusa è aprire il portone di casa e, passeggiando tra incantevoli edifici barocchi e eredità greche e bizantine, andare a tuffarsi in un mare trasparente e rinfrescante.

Siracusa fu la più importante città del mondo antico, più grande anche di Atene e Corinto, fondata nel 733 a.C. da coloni Corinzi che sbarcarono sull’isola di Ortigia, e nel corso dei secoli patria di artisti, filosofi e scienziati.

La sua bellezza è abbagliante. Antiche rovine greche sorgono nel cuore di magnifici agrumeti, caffè e ristoranti  si affacciano su meravigliose piazze barocche, i vicoli medievali digradano verso lo scintillio del mare turchese che la lambisce.

Le rovine del Parco Archeologico della Neapolis rappresentano uno dei siti archeologici più importanti della regione.

 

 

L’isola di Ortigia è un vero e proprio labirinto di viuzze color miele, di piazze invase da luce abbagliante, Piazza Duomo è una delle più spettacolari che io abbia visto durante il nostro viaggio e poi Piazza Archimede con la bellissima fontana, la Fonte Aretusa, il Castello Maniace.

Vi consiglio di esplorarla in lungo e in largo e di addentrarvi anche in zone un po’ più defilate e meno turistiche, come ad esempio nel vecchio ghetto ebraico, la Giudecca (in seguito ai periodi svevo e aragonese agli ebrei fu concesso di abitare all’interno delle mura cittadine e si insediarono proprio in questo rione), qui abbiamo visitato La Chiesa di San Filippo Apostolo e i suoi tre livelli sotterranei.

L’attuale chiesa è del 1742, ma da notizie riportate da storici del ‘700 e dell’800 l’attuale sede della chiesa fu il luogo della sinagoga. L’attuale pozzo che si trova sotto alla chiesa e che si può scendere a visitare attraverso una scala elicoidale, fu adattato dagli ebrei a Bagno di Purificazione rituale (Mikveh).

 

 

La Chiesa (senza il tetto) di San Giovanni Battista, sempre nel quartiere della Giudecca, è meravigliosa. Costruita su un’altra basilica paleocristiana del IV secolo, l’aspetto attuale è del 1380.

 

 

 

Siracusa è amore puro e ogni cosa è fascino e incanto. Il mercato è un tripudio di colori, profumi e voci, bancarelle coloratissime che straripano di pesce appena pescato, pane fresco, frutta secca, spezie, frutta e verdura di stagione.

Noi abbiamo pranzato all’aperto in un locale proprio adiacente al mercato, da Fratelli Burgio oltre al ristorante troverete anche enoteca e gastronomia.

 

 

Marzamemi

A Marzamemi arriviamo la mattina, c’è pochissima gente ed è meraviglioso vederla svegliarsi lentamente.

Questo piccolo borgo marinaro pieno di fascino nasce intorno all’anno mille, quando gli arabi costruirono qui la Tonnara, deve infatti il suo nome agli arabi e la sua vita al mare.

Percorrendo i suoi vicoli sembra di essere catapultati in una località esotica e un po’ fuori dal tempo.

Il forte legame di Marzamemi con la cultura araba lo racconta il nome (che deriva dall’arabo “Marsà al Hamen” ovvero “Baia delle tortore”), e lo si nota nella architettura degli edifici, per la maggior parte casette basse di arenaria, un tempo dimora dei pescatori oggi convertite in localini e piccoli negozi, e nei vicoletti che portano in riva al mare o davanti a scorci che tolgono il fiato.

A pochi passi dalla famosissima e fotografatissima piazza principale, Piazza Regina Margherita, dove si affacciano le due chiese principali, c’è anche la vecchia Tonnara che per molti secoli fu la principale dell’isola.

Cornice perfetta del piccolo borgo i due porti naturali, la Fossa e la Balata, e poi viuzze, localini, negozi, e piccoli ristoranti, decidere dove fermarsi a mangiare è davvero difficile.

Tutto il borgo è pedonale, le macchine si possono lasciare fuori in un comodo parcheggio a breve distanza e esplorarla tranquillamente a piedi.

Noi ci siamo stati di giorno, e immagino che sia meravigliosa anche nelle ore serali (e niente, anche qui dovremo tornare!).

Bella, bella, bella. Ci ho lasciato un pezzetto di cuore.

 

 

“Mangia, vivi e futtatinni”

 

 

 

Oasi di Vendicari – Calamosche

L’Oasi faunistica di Vendicari è nota per la sua straordinaria bellezza e per l’unicità del suo ambiente dunale. Luogo ideale per il birdwatching, l’area ospita 250 specie di uccelli (importantissima per la presenza dei pantani che fungono da luogo di sosta nella migrazione) ed è impreziosita da aree di interesse storico culturale come la Tonnara e la Torre Aragonese, oltre che da spiagge davvero incantevoli.

Noi qui ci siamo goduti giornate di sole meravigliose alla spiaggia di Calamosche.

Calamosche ha un accesso al mare meraviglioso, si lascia l’auto al parcheggio (dove troverete anche il bar con toilette) e con un chilometro circa di passeggiata sotto al sole immersi in uno splendido contesto naturale, si arriva alla spiaggia.

Non è molto estesa, la sabbia è bianca e molto fine, l’acqua chiara e cristallina e, probabilmente per la necessaria scarpinata, nemmeno troppo affollata (immagino però che ad agosto sia comunque parecchio affollata).

La natura qui domina incontrastata, vi troverete immersi nel contesto naturale di una splendida riserva. Attenzione però, portatevi tutto quello che occorre, ombrellone, cibo e bevande perché qui non c’è nulla, nemmeno un piccolo chiosco.

Poco distante c’è anche la Spiaggia di Vendicari, la passeggiata è più breve e dalla spiaggia si scorge il profilo della Tonnara.

 

 

Modica

Modica è una delle città più belle della Sicilia, patrimonio dell’Unesco, il suo centro medievale è arroccato sul fianco di una collina, la visita richiede impegno perché gli splendidi edifici e tesori storici non sono concentrati un un unica strada, ma sono sparsi un po’ in tutta la città.

Per visitare Modica ci vuole una giornata intera, è un po’ faticoso ma ne vale la pena, qui troverete forse l’espressione più alta del barocco siciliano, non soltanto ammirando i monumenti più importanti come il Duomo di San Giorgio o il Duomo di San Pietro, ma semplicemente alzando lo sguardo mentre percorrerete una delle sue più sperdute viuzze.

 

 

La Chiesa di San Giorgio è una delle più straordinarie della Sicilia, in cima ad una scalinata di 250 gradini ha una facciata sontuosa a tre ordini e il suo interno, esaltato in modo pazzesco dalla luce naturale, è un vero e proprio caleidoscopio di colori e sfumature che vanno dall’argento, fino all’oro e all’azzurro.

 

 

Le ripide scalinate consentono di arrivare a terrazze belvedere e panorami meravigliosi.

 

 

Appena sfornate!

 

 

Il cioccolato di Modica è uno dei mie preferiti in assoluto e non potevo certo evitare una tappa all’Antica Dolceria Bonajuto, percorsi degustazione, shopping di cioccolato artigianale, torrone, cassatine e cannoli, questa storica dolceria merita una tappa!

 

 

Purtroppo non siamo riusciti a visitare anche Ragusa, speravamo di riuscire a visitarle tutte e due in una sola giornata ma non è stato possibile, Modica richiedeva una giornata intera. 

Visitare frettolosamente entrambe non ci sembrava affatto una buona idea, pertanto Ragusa aspettaci, ché tanto torniamo!

Da Modica ci siamo quindi diretti verso la tappa successiva, Agrigentoche vi racconto in questo post!

 

Qui sotto la mappa del nostro tour della Sicilia!

 

 

 

INFORMAZIONI VARIE:

Volo VOLOTEA:  Venezia – Catania;  Palermo – Venezia

Noleggio auto AUTOVIA: ritiro aeroporto di Catania (appena fuori dall’aeroporto), consegna a Palermo (attenzione Autovia si trova a Cinisi, a breve distanza dall’aeroporto Falcone Borsellino, è comunque disponibile un comodissimo servizio navetta)

Catania: B&B Mavavà, Viale XX Settembre 18, laterale di Via Etnea (www.mavarooms.it – mavarooms@gmail.com). Centralissimo e molto bello, all’interno di un palazzo d’epoca, Valeria è di una gentilezza incredibile, colazione ottima, assolutamente consigliato. Prenotato tramite Booking ma potete ovviamente contattare direttamente Valeria. Nello stesso palazzo, al piano inferiore, c’è il B&B del fratello di Valeria, 8 Mood.

Noto: B&B Simonetta’s Rooms, dislocato appena fuori dal centro storico che si raggiunge in pochi minuti a piedi. Le camere sono spaziose, confortevoli, pulite e arredate in modo davvero piacevole, la nostra aveva anche una bella terrazza.  L’accoglienza è ottima così come la colazione panoramica in terrazza completa di cornetti freschi.

 

 

 

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