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Colazione e merenda/ Dolce/ Pane & co

Brioche alle fragole

“Il sorriso, permette all’anima di respirare.”

Fabrizio Caramagna

 

Preparare dolci e lievitati per me è terapeutico, credo di averlo già scritto diverse volte qui nel blog.

Rilassa, svuota la mente dai pensieri negativi, fa tornare il sorriso.

E bisognerebbe sempre trovare il tempo di preparare in casa qualcosa di soffice e profumato per la colazione.

Il profumo dei lievitati avvolge tutta la casa fino al giorno successivo.

Mi sveglio sentendone l’odore, scendo le scale e so che sono li pronti per essere serviti.

Vuoi mettere imbandire la tavola per la colazione con un piatto di brioche fatte in casa?

Un risveglio decisamente più piacevole, che dite?

Non è complicato prepararle e dà una grande soddisfazione vedere un impasto crescere, e avere pronta in poco tempo una merenda sana e profumata.

La ricetta arriva da un La Cucina Italiana di un po’ di tempo fa, fatta, rifatta, e un po’ modificata nel tempo.

Pochi prodotti di qualità, farine, uova, burro, e frutta fresca di stagione.

Che dite?

Andiamo a vedere la ricettina di queste brioche alle fragole?

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Biscotti e Frolle/ Colazione e merenda/ Dolce

Biscotti granella

 

 

Di scaffali e ricettari da sistemare.

Di biscotti che profumano la casa.

Di ricordi molto belli.

Già. Questi biscotti arrivano da uno dei ricettari ricevuti in dotazione durante i due corsi professionali seguiti presso l’Istituto Alberghiero alcuni anni fa.

Per la precisione 4 anni fa.

Un anno intero di lavoro e studio, faticoso ed entusiasmante al tempo stesso.

Tante, tantissime le cose imparate durante quei mesi, poi le risate, la fatica, le ‘mangiate’ post lezione, il caldo delle cucine…

Tornerei indietro subito, lo ammetto.

Questi biscotti con granella arrivano proprio da uno dei ricettari del Corso di Pasticceria.

Facilissimi da preparare e deliziosi.

Per me sono una vera droga, se inizio a mangiarne uno fatico a fermarmi.

Vi lascio la ricetta e torno ai miei scaffali da riordinare!

 

 

BISCOTTI GRANELLA

Ingredienti (per circa 60 biscotti)

140 g uova intere (circa 3) *

165 g zucchero semolato

15 g miele acacia (fluido)

200 g farina tipo 1 (per biscotti e torte)

35 g fecola di patate

qb vaniglia (i semini di 1/2 mezza bacca)

100 g zucchero in granella

50 g cioccolato fondente per guarnizione

 

Preparazione

Accendete il forno a 230°.

Sbattete le uova con zucchero e miele, montate a velocità sostenuta fino a quando otterrete un composto gonfio e spumoso.

Setacciate la farina con la fecola ed unitele poco per volta alla montata di uova e zucchero, insieme alla vaniglia, mescolando delicatamente con una spatola.

Versate il composto nella sac à poche, munita di bocchetta liscia media (o senza, semplicemente tagliando un piccolo pezzo di punta).

Rivestite alcune teglie con la carta forno (io ne ho utilizzate 3 con queste quantità) e formate dei bastoncini lunghi circa 5-6 cm leggermente distanziati tra loro perché si allargheranno in cottura.

Cospargete ogni biscotto con lo zucchero in granella ed infornate per pochi minuti (circa 3), ma verificate la cottura ‘a vista’, saranno pronti non appena raggiunta una colorazione nocciola chiaro (ogni forno è diverso e servono davvero pochissimi minuti di cottura per questi biscotti).

Lasciateli raffreddare senza spostarli, appena estratti dal forno saranno molto morbidi.

Una volta raffreddati, sciogliete il cioccolato a bagnomaria e, utilizzando un conetto di carta forno, disegnate delle righe sui biscotti, lasciando cadere il cioccolato sciolto.

Fate riposare fino a quando il cioccolato sarà asciutto.

NOTE:

*Per ottenere il giusto peso di uova intere, ho sbattuto 3 uova medie e pesata la quantità necessaria per la preparazione.

Non vi dico per quanto potete conservare questi biscotti, perché non lo so, non ci sono mai riuscita, finiscono subito!

In ogni caso in una scatola di latta si possono conservare bene.

 

 

 

Buon fine settimana gente!

 

 

Antipasti/ Pane & co/ Salato

Grissini con pesto di pomodorini secchi (con esubero di lievito madre)

 

 

“Troppa gente si occupa dei sensi unici e dei sensi vietati,

senza mai mettersi in cammino.”

(Fabrizio Caramagna)

Eh, che sono testarda è un dato di fatto.

Non ci piove proprio.

Ma l’ho sempre considerato un pregio, non un difetto.

Ci ho provato più volte con il lievito madre, e qualche esperimento l’ho fatto già in passato (qui e qui ) però, soprattutto per mancanza di tempo, il lievito era passato a miglior vita.

Una specie di killer di lievito madre direte voi.

Eh succede…

Ma non ci si arrende, non si deve.

È così che, grazie al gentile spaccio di Monica ho ripreso ad occuparmene e, rinfresca e rinfresca, l’esubero devi pure gestirlo in qualche modo no?

Ché non si butta via niente. Sacrilegio!

Ed è così che sono nati questi grissini attorcigliati.

Dei grissini con pesto di pomodorini secchi con esubero di lievito madre, preparati ispirandomi alla ricetta di Monica del blog Fotocibiamo, e da me leggermente modificata.

Occhio che uno tira l’altro!

GRISSINI (attorcigliati) CON PESTO DI POMODORINI SECCHI (con esubero di lievito madre)

Ingredienti

Per i grissini

350 g lievito madre

110 g farina tipo 0

75 g farina macinata a pietra semi integrale

1 cucchiaino di miele

35 g acqua

70 g olio extravergine di oliva

10 g sale

Per il pesto di pomodorini secchi

1 manciata di pomodorini ciliegino essiccati

1 manciata di mandorle

olio extravergine qb

origano qb (secco o fresco)

Lui si ‘blobbizza’ e voi fate grissini!

Preparazione

Preparate il pesto di pomodorini. Fate bollire poca acqua in un pentolino, tuffate i pomodorini secchi e sbollentateli per circa 5 minuti.

Scolateli, e frullateli nel cutter con le mandorle, l’origano e olio quanto basta per avere una sorta di cremina. Tenete da parte.

Nel contenitore della planetaria, con il gancio, impastate il lievito madre non rinfrescato spezzettato, con le due farine ed il miele.

Aggiungete poi anche acqua e olio poco per volta, continuando ad impastare per circa 5 minuti.

Accendete il forno a 180°, statico.

Prendete l’impasto e ponetelo sul piano di lavoro infarinato. Stendetelo con il matterello in una sfoglia abbastanza sottile.

Tagliate tante strisce larghe circa 1,5 cm, spalmate una metà delle strisce con la crema di pomodorini secchi.

Accoppiate ciascuna con una striscia non spalmata, appoggiandola sopra, quindi attorcigliatele ottenendo in questo modo i grissini.

Disponeteli su di una placca foderata di carta forno e cospargeteli con poco sale.

Cuoceteli una decina di minuti in forno ben caldo, 180°, comunque fino a quando saranno belli dorati e croccanti.

 

Buon fine settimana gente!

 

Colazione e merenda/ Diario/ Dolce/ Qualcosa di rosso

Confettura di lamponi e vaniglia

 

Ecco, lo sapevo che sarebbe successo.

Mi succede ogni anno.

Dovrei mettermi la scadenza nel calendario, proprio come faccio con le persone.

Si, per ricordarmi del compleanno del blog!

Il 12 settembre ben 4 anni.

E io non me ne ricordo mai.

MannaggiaMMè!

Sono immersa in una marea di scatoloni, pulizie e chi più ne ha…ché domani ci trasferiamo nella nuova casa, quindi nessun dolce per festeggiare.

Non ne ho avuto davvero il tempo.

Mi tocca fare l’alternativa e usare una ricetta che avevo pronta nell’archivio.

Va bene lo stesso vero?

Io vi lascio e scappo via.

Dicono che il trasloco sia una delle cose più stressanti in assoluto.

Beh. Hanno davvero ragione!

 

“Chiunque a un certo punto della vita mette su casa.

La parte difficile è costruire una casa del cuore.

Un posto non soltanto per dormire, ma anche per sognare.

Un posto dove crescere una famiglia con amore, un posto non per trovare riparo dal freddo,

ma un angolino tutto nostro da cui ammirare il cambiamento delle stagioni;

un posto non semplicemente dove far passare il tempo,

ma dove provare gioia per il resto della vita.”

Sergio Bambarén (Il guardiano del faro  2002)

 

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CONFETTURA DI LAMPONI E VANIGLIA

Ingredienti:

1 kg lamponi

800 g zucchero

1 limone (il succo)

1 cucchiaino raso di polvere di vaniglia (o i semini di un baccello)

1 cucchiaino raso di agar agar

Preparate i barattoli (vedi note).

 

Preparazione:

Lavate velocemente i lamponi sotto l’acqua corrente fredda e tamponateli delicatamente.

Poneteli in un tegame da confettura insieme allo zucchero, il succo del limone e la polvere di vaniglia.

Poertate ad ebollizione a fiamma vivace, avendo cura di seguire la cottura mescolando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno.

Eliminate l’eventuale schiuma che si potrebbe formare sulla sueprficie aiutandovi con una schiumarola.

Sciogliete l’agar agar in una tazza mescolandolo con poca confettura calda quindi unitelo alla confettura sul fuoco e mescolate bene.

Togliete dal fuoco e versate nei barattoli (con questa quantità di frutta io ne ho ottenuti 4 di medi).

 

Preparazione dei barattoli:

Scaldate il forno a 110° per una ventina di minuti, mettete dentor i barattoli puliti e lasciateli dentro per almeno 5 minuti. Toglieteli a fateli raffreddare su uno strofinaccio.

Versate quindi la confettura o marmellata nei barattoli avendo cura di riempirli fino al bordo (aiutatevi con un piccolo mestolo per evitare di sporcare il bordo). Avvitate i coperchi e girate i barattoli sottosopra posizionandoli in un luogo buio (o coperti da uno strofinaccio), lasciandoli raffreddare completamente.

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Il prossimo post dalla casetta nuova!

A presto (speriamo!) gente!

 

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Primi piatti/ Salato

Gnocchi di patate rosse e farro in salsa di datterini

 
 
 
A volte osservo i carrelli della spesa delle persone che mi passano accanto al supermercato, o in coda alla cassa, e rimango di sasso.
A voi non succede?
Carrelli pieni zeppi di merendine, cibi surgelati precotti, confezioni e confezioni di cose pronte.
Ma la cosa che più mi ha sconcertata è stata vedere, poche settimane fa, una coppia di persone di mezza età con una decina di brick di brodo e zuppe pronte.
Allora, io già non concepisco una zuppa pronta, ché con poche verdure, dei legumi sul fuoco con dell’acqua, la zuppa è bell’e pronta, ma il brodo????
Il brodo?
BRODO (vegetale) = acqua + sedano + carota + cipolla
Non è assurdo comperarlo pronto?
Assurdo per il costo, perché sicuramente non ci sono soltanto le verdure e l’acqua all’interno, ma probabilmente anche qualche sostanzina che magari tanto bene non fa.
Ma poi, volete mettere il gusto? Il sapore?
Insomma, ecco il perché degli gnocchi oggi.
A volte si dà per scontato un semplice piatto di gnocchi o un buon sugo al pomodoro.
Nel senso che si crede tutti sappiano (o abbiano la voglia…) di fare queste cose da sè, a casa. Ma non è così.
E comunque imparare a fare bene le cose semplici, è la cosa più importante, e la più difficile.
Almeno così dicono gli chef.
Imparate quelle si può passare alle cose elaborate, ai piatti fighetti.

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