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Matera, la città dei Sassi

 

“E alzando gli occhi vidi finalmente apparire, come un muro obliquo, tutta Matera.

Di lì sembra quasi una città vera.

Le facciate di tutte le grotte, che sembrano case, bianche e allineate, pareva mi guardassero,

coi buchi delle porte, come neri occhi.

È davvero una città bellissima, pittoresca e impressionante.”

Carlo Levi – ‘Cristo si è fermato a Eboli’

 

Da quanto tempo desideravo visitarla!

Durante la nostra vacanza in Puglia, considerata la vicinanza tra la Valle D’Itria dove soggiornavamo e questa splendida località della Basilicata (da Castellana Grotte circa 1 h di macchina), il mio desiderio si è realizzato.

Matera, Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO dal 1996, Capitale della Cultura 2019, è una delle città più antiche del mondo (risale al 2000 a.C., la terza più antica dopo Gerico e Aleppo), diecimila anni di storia testimoniati da innumerevoli tracce di civiltà diverse.

L’attuale conformazione urbanistica iniziò a prendere forma dal VII secolo, sviluppandosi poi notevolmente durante il Medioevo soprattutto nella Civita; è una città nata per strati, fatta di pieni e di vuoti, di scavo e di costruito.

La città di Matera abbraccia periodi storici molto diversi, dal Paleolitico alla Magna Grecia, dal medioevo al Barocco Italiano. Le cose da fare e da visitare sono davvero tante e una giornata non è sufficiente per tutto, ma sono comunque molto soddisfatta di come abbiamo gestito il tempo che avevamo a disposizione, ottimizzato al meglio!

Prima cosa importante, cercare di capire come è fatta la città, al fine di orientarsi bene e non girovagare a ‘vuoto’.

Una volta compreso questo, orientarsi a Matera diventa abbastanza semplice.

Matera si suddivide in due parti principali, i due Sassi, scavati e costruiti a ridosso della gola chiamata Gravina: il Sasso Barisano chiamato così perché è rivolto verso Bari sull’orlo della rupe, e il Sasso Caveoso che invece guarda verso sud, di fronte al Parco della Murgia (verso Montescaglioso). I due Sassi circondano la Civita, ossia il nucleo più antico della città, che si trova nella parte più elevata.

Il Piano invece racchiude la parte più moderna del centro storico con le sue bellissime chiese barocche, le vie con i negozi e le piazze principali.

 

 

Un po’ di storia

La storia di Matera non è sempre stata felice, visse un lungo periodo di degrado e abbandono. Nel 1948 Palmiro Togliatti arrivò a definire questi luoghi “la vergogna d’Italia”.

La popolazione all’epoca viveva all’interno delle grotte, veri e propri tuguri malsani, persone e animali insieme, in spazi angusti e in condizioni igienico sanitarie assolutamente precarie.

In seguito alla ‘legge De Gasperi’ del 1952, ebbe inizio lo sgombero dei Sassi che proseguì fino al 1968 e coinvolse circa 17.000 persone, che furono trasferite in nuovi quartieri residenziali.

I Sassi vennero così abbandonati e rimasero zona morta fino al 1986 quando una nuova legge speciale dello Stato diede avvio al loro recupero al fine di ripopolare la città.

Dal 1993 ebbero inizio dei lavori di riqualificazione ambientale e di ristrutturazione della zona dei Sassi, le dimore vennero dotate di acqua, gas e corrente elettrica, venne inoltre progettata una rete fognaria.

Questa riqualificazione del paesaggio urbano portò Matera fino al fondamentale riconoscimento dell’Unesco nel 1996 che restituì agli abitanti un rinnovato orgoglio, dando slancio alla promozione turistica della zona.

Nel 2003 Mel Gibson è rimasto folgorato dalla città, e decise che sarebbe stato il set del suo film The Passion, contribuendo in tal modo moltissimo al rilancio turistico e culturale di questa meravigliosa città.

 

Matera: la prima volta che l’ho vista,

ho perso la testa, perché era semplicemente perfetta.”

Mel Gibson

 

 

Noi siamo arrivati la mattina, abbiamo parcheggiato l’auto a poca distanza dal centro storico, e iniziato la nostra visita con un tour in Ape Calessino (prenotato qualche giorno prima). Durante il tour (noi abbiamo scelto quello della durata di circa 45 minuti) Vito ci ha raccontato la storia della città, aggiungendo interessanti aneddoti e curiosità (che non ci sono sulla Lonely Planet!), ha fatto soste panoramiche per farci ammirare il paesaggio, abbiamo fatto bellissime foto da tanti diversi punti panoramici. Il tour è stato divertente e davvero utilissimo, soprattutto perché ci ha permesso di capire come è fatta Matera, come muoverci ed orientarci per esplorarla al meglio durante il resto della giornata.

Ovviamente da prenotare in anticipo (Vito è simpatico, bravo e, giustamente, è gettonatissimo!) APE VITO Matera.

 

 

Le chiese di Matera

La città ospita oltre 150 chiese, molte delle quali rupestri. Luoghi mistici scavati nella roccia, ricavati all’interno di grotte, spesso decorati con affreschi e bassorilievi.

Ovviamente, con il tempo a nostra disposizione ne abbiamo potuto visitare soltanto una minima parte.

La Cattedrale.

La Cattedrale è dedicata alla SS. Madonna della Bruna e a Sant’Eustachio e si trova nella parte più alta di Matera, nel rione Civita ed è affacciata direttamente sul Sasso Barisano.

Riaperto nel 2016 dopo oltre tredici anni di restauro, è di impianto barocco; da notare soprattutto il bellissimo rosone a 16 raggi (romanico) e gli affreschi antichi all’inizio della navata destra. Al suo interno una preziosa immagine della Madonna della Bruna a cui i materani sono molto devoti.

L’ingresso costa 1 euro;  controllate se necessario prenotare, le restrizioni covid19 prevedevano la prenotazione online QUI.

Chiesa della Madonna di Idris.

È situata proprio al centro del sasso Caveoso.

Sulla sommità di una enorme roccia spicca collocata una croce in ferro, proprio sotto a quella croce si trova la Chiesa della Madonna di Idris. Questa chiesa è una tra le più belle di Matera anche grazie ai preziosissimi affreschi bizantini che custodisce, tra i meglio conservati.

Chiesa di San Francesco d’Assisi

Questa chiesa fu costruita tra il XIII e il XIV sec. sull’antica chiesa ipogea di S. Pietro e Paolo (ancora visitabile con accesso da una botola all’interno della chiesa), ampliata e modificata nel tempo, la bella facciata barocca si affaccia sulla piazza omonima. Noi l’abbiamo vista allestita per un matrimonio ed era davvero suggestiva.

San Nicola dei Greci – Madonna delle Virtù

Questo affascinante complesso rupestre si compone di due chiese.

La chiesa rupestre dedicata alla Madonna delle Virtù fu realizzata intorno all’anno mille insieme all’annesso monastero; è un meraviglioso esempio di architettura ‘in negativo’, è infatti ricavata scavando interamente nella roccia calcarea.

Sopra di essa è collocato l’insediamento monastico di San Nicola dei Greci; realizzato intorno al X secolo, costituisce una delle cripte più antiche della città di Matera. Nel corso della sua storia ha subito sostanziali modifiche che rendono difficile coglierne gli elementi architettonici originari. Al suo interno si possono ammirare molti affreschi, alcuni tipici dell’era bizantina.

Nella parte alta del complesso si può godere di un bellissimo panorama sull’altopiano e sulle chiese rupestri.

Attualmente sia la chiesa della Madonna delle Virtù che la cripta di San Nicola dei Greci sono utilizzate come spazi espositivi per prestigiose mostre di arte contemporanea (attualmente la mostra dedicata a Dalì “Dalì Matera – La Persistenza degli opposti”  ve la racconto qui sotto).

Chiesa di San Pietro Caveoso

La bellissima (e decisamente panoramica!) piazza prende il nome da questa chiesa bellissima chiesa rupestre la cui edificazione pare risalga al 1218. Si erge su un grande blocco di roccia a strapiombo su un canyon spettacolare, da qui si gode di un panorama mozzafiato sul Parco della Murgia Materana.

La Chiesa del Purgatorio

Misteriosa e un po’ spettrale, la Chiesa del Purgatorio è una bellissima chiesa barocca decorata da scheletri, teschi ed elementi legati al tema della morte e della redenzione.

Costruita tra il 1725 e il 1747 con lo scopo di accogliere fedeli che pregassero per le anime dei defunti imprigionati nel limbo, uno spazio indefinito considerato né paradiso, né inferno.

Il tema della morte ricorre sia all’esterno che all’interno, dove si possono ammirare inoltre pareti decorate da stucchi, altari, fregi e dipinti del ‘700.

 

 

Il legame tra Matera e l’acqua è molto stretto, la sopravvivenza della città stessa è legata al complesso sistema di raccolta delle acque, con tutta una serie di cisterne comunicanti tra loro.

Visita interessantissima (che ci siamo persi, mannaggia!) quella al Palombaro Lungo che si estende sotto al centro storico. Si tratta di una grande cisterna ipogea (scavata nella roccia) in cui si riversano ogni giorno migliaia di tonnellate di acqua risorgiva.

 

 

Matera è stupore e meraviglia.

I suoi panorami ancestrali tolgono il fiato e sono sempre diversi. Ci sono tantissimi affacci e belvedere dove fermarsi per ammirarla nella sua struggente bellezza; nessuno di questi affacci riuscirà a darvi una visione completa della città, riuscirete a vederne porzioni diverse di volta in volta.

Tra quelli più gettonati:

  • lo spettacolare Belvedere di Piazzetta Pascoli (*), sicuramente uno dei più affollati e dei più amati dai fotografi! da questa posizione privilegiata potrete ammirare i rioni Civita e Sasso Caveoso in tutto il loro splendore. In Piazzetta Pascoli inoltre trovate lo splendido seicentesco Palazzo Lanfranchi  che ospita il Museo d’arte medievale e moderna della Basilicata.
  • Belvedere Luigi Guerricchio detto anche ‘Dei Tre Archi’

Di balconi splendidi sulla città ne troverete comunque tantissimi girovagando e farete un’infinità di foto!

Se poi volete vedere la città dall’esterno dovrete spostarvi con l’auto al di fuori dei Sassi, al di là del Torrente Gravina, dal Belvedere di Murgia Timone godrete di una visuale completa del Sasso Caveoso. In quest’area inoltre potrete dedicare del tempo per visitare il Parco delle Chiese Rupestri.

(*) CURIOSITA’ – Piazzetta Pascoli;  il famoso poeta e letterato iniziò la sua carriera di docente di greco e latino nel liceo ginnasio della città.

 

 

Protagonista a Matera un grande artista, dislocate in vari punti del centro storico, alcune  opere di Salvador Dalì , ‘l’Elefante Trampoliere’ , ‘l’Orologio Disciolto’, ‘il Pianoforte Danzante’ in piazza San Francesco d’Assisi.

 

Piazzetta San Francesco

 

Vi consiglio di non perdere la mostra permanente “Dalì Matera – La Persistenza degli opposti”, un percorso museale pensato per rappresentare i principali dualismi concettuali dell’arte di Salvador Dalì, la fusione di idee apparentemente contrarie, il grande dualismo tra razionale e irrazionale che pervade la sua arte.

L’esposizione si sviluppa all’interno del complesso rupestre di Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci, chiese rupestri affrescate, ricchissime di storia e fascino che valgono da sole la visita.

 

 

Matera non è stata eretta sulla roccia ma scavata nel calcare della gravina, i palazzi e le facciate delle abitazioni, dopo il 1600, sono stati realizzati con blocchi di calcarenite. Osservando i muri degli edifici potrete individuare senza difficoltà antichi fossili di conchiglie, lische di pesce e altro, Matera è stata plasmata non soltanto nella profondità della terra, ma anche in quella del mare.

 

 

Matera è una città che va vissuta senza fretta, concedendosi il giusto tempo di ammirare la bellezza che la circonda, esplorando gli stretti vicoli a gradoni del centro storico, godendo della storia e dell’arte di cui è pregna, gustando i prodotti tipici della cucina materana, ammirando il tramonto.

Cosa che mi ripropongo per la nostra prossima visita è il pernottamento in città, ve lo consiglio vivamente: fermarsi per la notte permette di immergersi nel fascino e nell’atmosfera delle ore serali, con il tramonto la città si colora di rosa, e con il calare della notte appare illuminata come un presepe. Cosa non da poco, la sera molti turisti hanno ormai lasciato la città.

 

 

L’offerta gastronomica non manca e non vi sarà difficile trovare un locale piacevole dove mangiare, io comunque posso consigliarvi una sosta gastronomica da Pane e Pomodoro Matera (Sasso Caveoso – Via Bruno Buozzi 24 bis).

Ci siamo capitati casualmente, ci è piaciuto, aveva posto e siamo stati benissimo! Pranzo all’aperto con vista sui sassi e pietanze ottime: tagliere di affettati e formaggi, cialedda (piatto povero della tradizione, composto da pane raffermo, pomodori, cipolle, cetrioli, olive e, ovviamente, anche peperoni cruschi), orecchiette, e la tetta della monaca, il dolce tipico di Matera.

Specialità lucana il peperone crusco, un peperone rosso dolce che viene prima essiccato e poi fritto per pochi secondi in olio, in questo modo diventano croccanti come una chips. Un effetto crunch spettacolare!  Buoni buoni!

 

 

La tetta della monaca, il tipico dolce di Matera, qui al pistacchio!

 

Cose che non abbiamo visitato per vari motivi (soprattutto di tempo), ma che vi consiglio di non perdere (confesso che trattasi soprattutto di promemoria per la nostra prossima visita!):

  • Il Palombaro Lungo, la cisterna idrica più grande della città (visita da prenotare in anticipo, altrimenti rischiate di non potervi accedere).
  • il MUSMA Museo della Scultura Contemporanea
  • La Casa Grotta nei Sassi
  • Il Parco della Murgia, trekking esplorativo, visita alle chiese rupestri, attraversamento ponte tibetano.
  • Pernottamento (e tramonto) in città.

INFO:

  • QUI trovate info su tutti i MUSEI di Matera, da visitare c’è davvero molto!
  • Dove parcheggiare: Trovate un parcheggio coperto in Via Pasquale Vena 1, oppure (come abbiamo fatto noi) abbiamo lasciato l’auto nell’ampio parcheggio libero nei pressi del Campus Universitario (che si trova dopo il Castello Tramontano tra via del Castello e Via Lanera), da qui si raggiunge il centro storico con una breve passeggiata.

 

“L’unicità di Matera, un miracolo del tempo,

di una felice armonia fra la storia e la contemporaneità.”

Lucio Dalla

 

 

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