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Antipasti/ Blogtour/ Pane & co/ Salato

La piadina romagnola (con l’olio EVO). Cose che si imparano a Bellaria-Igea Marina

 

“Mamma, guarda! Lo squacquerone!”

Eh niente! Davanti al banco della gastronomia la piccola Serena ha deciso cosa avremmo dovuto preparare per pranzo il giorno successivo.

La piadina romagnola!

Mettere le mani in pasta le piace troppo.

Il corso di cucina che abbiamo fatto tutti insieme a Bellaria-Igea Marina all’Azienda Agricola Collina dei Poeti, durante il blog tour #BIMFORKIDS, (di cui vi ho parlato nel post precedente) ha riscosso un enorme successo con le mie ragazze.

La piadina, forse la più classica delle specialità romagnole, ha origini davvero antiche, ci sono tracce di questa forma di pane fin dall’epoca romana.

Un impasto semplicissimo, acqua, farina, sale e strutto (nella ricetta tradizionale), ‘pane povero’ che fa parte della cultura contadina di queste terre.

La ricetta della piadina, è bene saperlo, non è una sola. Tra le due varianti principali, la riminese molto grande e sottile e quella forlivese più piccola e spessa, esistono tante varianti, ogni paese della Romagna ha la sua piadina, ogni casa e famiglia ha la sua ricetta.

Io ho imparato a prepararla a scuola, con la ricetta tradizionale che prevede lo strutto (magari pubblicherò qui nel blog anche quella ricetta più avanti) ma ho apprezzato tantissimo questa che ci hanno insegnato Barbara e nonna Mariula de La Collina dei Poeti, stupenda Azienda Agricola di Santarcangelo di Romagna.

Una ottima piadina preparata con l’olio Extravergine di oliva (di loro produzione!).

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Blogtour/ Travel

Bellaria-Igea Marina, una vacanza a misura di famiglia

Quando pensate alla Riviera Romagnola cosa vi immaginate? Mare, spiagge e buon cibo?

Beh si, certo. Ma non è solo questo, è molto di più.

Anzitutto accoglienza. Un’accoglienza speciale, attenta, calorosa.

Qui l’attenzione e la cura del cliente sono al primo posto, e in modo speciale per i bambini. Ovunque c’è uno spazio dedicato a loro.

Ma non si tratta di attenzioni forzate. Appena arrivati qui ci si sente davvero a casa.

Nei negozi, in hotel, in spiaggia, ovunque ti riconoscono e salutano come se ti conoscessero da sempre, sorriso e buon umore sono una costante qui.

La passione per il lavoro, l’amore per il loro territorio e per i rapporti umani ecco cosa fa davvero la differenza.

I romagnoli hanno una marcia in più, io l’ho sempre pensato.

Lo confesso, questa bellissima parte di Italia, nonostante la vicinanza al Veneto, non la conoscevo affatto (anzi ho soltanto iniziato a conoscerla e sicuramente approfondirò ritornando). Ci venivo diversi anni fa, poco più che ventenne, spesso ospite di amici. Cena, discoteca, capatina in spiaggia il giorno successivo e poi subito di ritorno a casa.

La possibilità di viverla e scoprirla un po’ grazie al Family Blog tour  #BIMFORKIDS che ha coinvolto tutta la mia famiglia, mi ha reso davvero felice e sicuramente desiderosa di ritornare.

Voi però ora mettetevi comodi. Vi avviso, post lunghino, le cose viste e fatte a Bellaria-Igea Marina sono davvero parecchie e io non sono una persona sintetica (soprattutto quando quello che ho visto mi è piaciuto molto)!

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Blogtour/ Travel

Tra le colline trevigiane della #PrimaveraDelProsecco degustando, visitando e pedalando

 

Le mie amate colline trevigiane!

Eh, mi piace troppo gironzolare da queste parti!

Ve ne ho già parlato QUI su IFOOD poco tempo fa, raccontandovi quante cose ci sono da visitare e da fare da queste parti, borghi storici, mostre di Vini, percorsi naturalistici ed enogastronomici, escursioni di ogni tipo per gli amanti della natura e dello sport.

Quando mi hanno proposto di partecipare a questo tour insieme ad altri blogger e instagramers, percorrendo prati e colline verdeggianti in bicicletta e a piedi accompagnati da una guida, potete immaginare la mia felicità, sono corsa subito!

Ma prima di tutto vi racconto un po’ la Primavera del Prosecco, la rassegna enologica più importante del Veneto, che riunisce ben 17 Mostre del Vino da marzo a giugno, proponendo degustazioni del Conegliano-Valdobbiadene Docg Prosecco Superiore e di tanti altri vini tipici della zona, quali ad esempio il Verdiso IGT e il Refrontolo Passito Docg. È una manifestazione unica, un vero e proprio festival che accompagna il visitatore durante la bella stagione, alla scoperta non solo dei vini e delle numerose eccellenze locali, ma anche alla scoperta di un territorio bellissimo, che molto ha da offrire dal punto di vista storico, naturalistico e sportivo.

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Blogtour/ Diario/ Travel

I Germogli di Primavera di Badoere e Cimadolmo, gli Asparagi IGP

Mi stupisco sempre di più della vastità di cose e luoghi da scoprire nella mia regione e nella provincia in cui risiedo.

Per questo sono sempre felicissima quando ho l’opportunità di visitare e promuovere il territorio, scoprire le eccellenze e specialità locali, la storia, cultura e le tradizioni.

Vi avevo già raccontato del radicchio e delle stupende colline dove nascono le bollicine dorate del Prosecco, ma non ancora del forse meno noto Asparago.

E pensare che, nell’area tra il fiume Piave ed il Sile, sono ben due i prodotti a indicazione geografica protetta, l’Asparago di Cimadolmo e l’Asparago di Badoere.

Come vi avevo anticipato qui insieme ad un gruppo di blogger ed instragrammer, divisi in due diverse giornate, siamo andati alla scoperta di questi territori.

Io ho preso parte alla seconda giornata di questa piacevolissima staffetta e oggi vi racconto un po’ di  Cimadolmo e dell’Asparago Bianco IGP.

Il cibo e la buona tavola sono elemento imprescindibile nel decidere l’itinerario di un viaggio e, se sono accompagnati anche da luoghi di interesse naturalistico, storico ed artistico direi che il connubio è perfetto, che dite?

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Blogtour/ Travel

Metti una domenica a Combai, passeggiando nel bosco e raccogliendo Marroni IGP

 

Di queste meravigliose colline, famose per la produzione del Prosecco DOCG, vi ho parlato poco tempo fa su IFOOD.

Ma l’articolo non è bastato per raccontarvi tutto di questi luoghi.

Tantissimi sono i borghi da visitare, ricchi di storia, cultura e tradizioni, e numerosi i prodotti tipici da scoprire e assaporare.

Uno di questi piccoli borghi è Combai, piccola frazione di Miane (l’antica Combajo, ‘in cima alla valle’), arroccata in una zona collinare della verdissima Valsana e nota per un prodotto speciale, il Marrone di Combai IGP , eccellenza locale a cui è dedicata una festa che dura un intero mese, trasformando  il paese in un vero e proprio spettacolo a cielo aperto.

In passato, per le popolazioni locali, i castagneti rappresentavano una vera e propria risorsa e fonte di sostentamento. Furono qui introdotti nel Medioevo e, recentemente, questa coltivazione è stata valorizzata con il riconoscimento del marchio IGP al Marrone di Combai.

L’atmosfera del paese durante la Festa è molto suggestiva e lo scenario tutto attorno da favola.

Spettacoli, passeggiate naturalistiche nei boschi castagneti, bancarelle di prodotti locali e di artigianato lungo le strade del paese, mostre di arti e mestieri e la possibilità di degustare tante delizie locali a base di marroni, dalle lasagne al gelato, dallo spezzatino alla Combaiota, la birra di Marroni.

La mia domenica a Combai, insieme ad altri blogger e instagrammer, è iniziata con una meravigliosa escursione nel bosco tra i castagneti, accompagnati da una guida locale.

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Blogtour/ Eventi

Blogtour #MarcaTrevisoInRosso Parte seconda – Treviso è sempre una buona idea.

 

Quante cose ci sono da scoprire. Senza andare distante, proprio vicino a noi, nella città dove abitiamo.

Voi penserete, ma partecipare a un blogtour nella città dove risiedi ha senso? Certo che si!

#MarcaTrevisoInRosso ci ha portate per tre giorni a spasso nella Marca Trevigiana, ho avuto l’opportunità di visitare luoghi nuovi per me e appreso tante cose che ancora non conoscevo. Ma partiamo dall’inizio, vi racconto tutto. Venite con me?

Treviso è una città piena di grazia, di acque e di verde.

E’ attraversata dal Sile, il fiume di risorgiva più lungo d’Europa, e dal Cagnan, citati da Dante nella Divina Commedia “dove Sile e Cagnan s’accompagna“. L’acqua a Treviso fu elemento vitale, strettamente collegata allo sviluppo delle innumerevoli attività che prosperarono nella città, quali ad esempio la pesca, la stampa, la concia dei pellami, i mulini. L’isola della Pescheria (qui sotto), creata dal fiume Cagnan proprio per ospitare il mercato del pesce, racconta lo stretto legame della città alle sue acque.

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Primi piatti/ Radicchio di Treviso/ Salato

Canederli al radicchio rosso di Treviso tardivo IGP

 

Dopo avervi raccontato tutto quello che ho imparato sul Radicchio rosso di Treviso durante il blogtour #MarcaTrevisoInRosso, non potevo che tornare con una ricetta a lui dedicata.

Che dirvi dei canederli? Io li adoro.

Sono uno dei piatti di famiglia, nonostante io sia cresciuta a Venezia.

Mio papà era gondoliere quindi le vacanze tutti insieme d’estate non esistevano, le trascorrevamo per lo più al Lido di Venezia, la capanna in comune con gli amici di famiglia al Des Bains, tavolate, baldoria…quanti bei ricordi.

Le nostre vacanze vere le facevamo in inverno, quasi sempre sulla neve, cambiando località praticamente ogni anno, e questo era il piatto che prendevo spesso, i canederli. In brodo oppure asciutti con il burro, tradizionali con lo speck, ai formaggi o agli spinaci, mi piacciono tutti.

Mia mamma poi li preparava anche a casa, ché sono un meraviglioso modo di recuperare il pane raffermo e il pane non si butta mai. Peccato mortale.

Mi è sembrato così logico e naturale prepararli al Radicchio, dato che siamo nel pieno della sua stagione.

Insomma, oggi Canederli al radicchio rosso di Treviso tardivo I.G.P.!

Ricettina?

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Blogtour/ Eventi

Blogtour #MarcaTrevisoInRosso parte prima – Sua Maestà il Radicchio rosso di Treviso tardivo IGP

 

Il blogtour #MarcaTrevisoInRosso che si è svolto a fine novembre (di cui vi ho parlato qui), tra le tantissime cose interessanti in programma, ci ha portate e a scoprire un prodotto di eccellenza dell’agroalimentare italiano, il Radicchio rosso di Treviso tardivo IGP.

In origine una cicoria amara, che quando si trova nel campo di coltivazione appare scura, infangata e con le foglie accartocciate dal gelo ma che, grazie a un lungo processo di lavorazione, tutto svolto rigorosamente a mano, e con il silenzioso e fondamentale apporto delle acque di risorgiva, si trasforma in un vero e proprio fiore invernale da portare in tavola, dalla foggia slanciata, pulita e regale.

Ad accoglierci e spiegarci tutto sul Fiore d’Inverno, Paolo Manzan, che insieme alla moglie Sonia conduce Nonno Andrea, azienda certificata Biodiversity Friendly, nella convinzione che la qualità dei prodotti ortofrutticoli è strettamente legata alla qualità di suolo, aria e acqua.

Paolo è anche Presidente del Consorzio Tutela Radicchio rosso di Treviso IGP e variegato di Castelfranco, “Il Radicchio Rosso Tardivo IGP è l’unica cicoria che non lascia il campo e arriva in tavola, ma che ha bisogno ancora di un lungo procedimento di lavorazione. Sui mercati si trovano tante imitazioni, purtroppo realizzate con procedimenti meno onerosi e più rapidi ma che non hanno le caratteristiche organolettiche del vero Radicchio. Per questo è importante per il consumatore cercare il vero prodotto con il marchio IGP del Consorzio”.

 

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Diario/ Eventi

#solocosebuone … Una giornata con Fattoria Scaldasole

Rieccomi.

Torno da un fine settimana intenso, interessante e divertente.
Oggi vi parlo solo della giornata di venerdì 19 Settembre, trascorsa all’insegna del biologico e del rispetto dell’ambiente.
Io e la mia ‘socia’ Lara, ci siamo alzate di buon’ora (diciamo che abbiamo ammirato l’alba) per raggiungere Milano, unirci ad un gruppo di blogger, e partire tutte insieme alla volta di Monguzzo, dove siamo state ospiti del modernissimo stabilimento della Fattoria Scaldasole.
Confesso che questa esperienza per me, consumatricegià da diverso tempo dei loro prodotti, è stata una piacevolissima conferma.
Fattoria Scaldasole, presente da 30 anni sul mercato, è un’azienda bio che nasce da una scelta di vita di Marco e Simona Roveda che, nel 1981, lasciano Milano per trasferirsi in una bellissima azienda agricola sulle colline della Brianza.
Da qui la coltivazione con il sistema biodinamico, le mucche nutrite con foraggi naturali ed un latte di elevata qualità, che dopo pochi anni decidono di trasformare in yogurt.
Nel 1987 nasce lo stabilimento di Monguzzo, visitando il quale si capisce bene che la scelta biologica e biodinamica dell’azienda sono strettamente legate all’attenzione ed al rispetto per l’ambiente.

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