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Colazione e merenda/ Diario/ Dolce/ Qualcosa di rosso

Confettura di lamponi e vaniglia

 

Ecco, lo sapevo che sarebbe successo.

Mi succede ogni anno.

Dovrei mettermi la scadenza nel calendario, proprio come faccio con le persone.

Si, per ricordarmi del compleanno del blog!

Il 12 settembre ben 4 anni.

E io non me ne ricordo mai.

MannaggiaMMè!

Sono immersa in una marea di scatoloni, pulizie e chi più ne ha…ché domani ci trasferiamo nella nuova casa, quindi nessun dolce per festeggiare.

Non ne ho avuto davvero il tempo.

Mi tocca fare l’alternativa e usare una ricetta che avevo pronta nell’archivio.

Va bene lo stesso vero?

Io vi lascio e scappo via.

Dicono che il trasloco sia una delle cose più stressanti in assoluto.

Beh. Hanno davvero ragione!

 

“Chiunque a un certo punto della vita mette su casa.

La parte difficile è costruire una casa del cuore.

Un posto non soltanto per dormire, ma anche per sognare.

Un posto dove crescere una famiglia con amore, un posto non per trovare riparo dal freddo,

ma un angolino tutto nostro da cui ammirare il cambiamento delle stagioni;

un posto non semplicemente dove far passare il tempo,

ma dove provare gioia per il resto della vita.”

Sergio Bambarén (Il guardiano del faro  2002)

 

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CONFETTURA DI LAMPONI E VANIGLIA

Ingredienti:

1 kg lamponi

800 g zucchero

1 limone (il succo)

1 cucchiaino raso di polvere di vaniglia (o i semini di un baccello)

1 cucchiaino raso di agar agar

Preparate i barattoli (vedi note).

 

Preparazione:

Lavate velocemente i lamponi sotto l’acqua corrente fredda e tamponateli delicatamente.

Poneteli in un tegame da confettura insieme allo zucchero, il succo del limone e la polvere di vaniglia.

Poertate ad ebollizione a fiamma vivace, avendo cura di seguire la cottura mescolando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno.

Eliminate l’eventuale schiuma che si potrebbe formare sulla sueprficie aiutandovi con una schiumarola.

Sciogliete l’agar agar in una tazza mescolandolo con poca confettura calda quindi unitelo alla confettura sul fuoco e mescolate bene.

Togliete dal fuoco e versate nei barattoli (con questa quantità di frutta io ne ho ottenuti 4 di medi).

 

Preparazione dei barattoli:

Scaldate il forno a 110° per una ventina di minuti, mettete dentor i barattoli puliti e lasciateli dentro per almeno 5 minuti. Toglieteli a fateli raffreddare su uno strofinaccio.

Versate quindi la confettura o marmellata nei barattoli avendo cura di riempirli fino al bordo (aiutatevi con un piccolo mestolo per evitare di sporcare il bordo). Avvitate i coperchi e girate i barattoli sottosopra posizionandoli in un luogo buio (o coperti da uno strofinaccio), lasciandoli raffreddare completamente.

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Il prossimo post dalla casetta nuova!

A presto (speriamo!) gente!

 

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Diario

IFoodStyle dal Web alla Tavola – il numero zero!

Era da tempo che aleggiava nell’aria questo piccolo, grande progetto.

Era lì, in paziente attesa, fino a quando è arrivato il momento giusto.

Facciamolo.

Detto fatto. Redazione creata, primo gruppo di foodblogger contributor e via, si inizia!

Il nuovo grande progetto che nasce dalla meravigliosa community di foodblogger di IFOOD!

IFOODSTYLE dal WEB alla TAVOLA il numero zero è online!

Grande l’emozione di aver potuto partecipare al primo numero!

Un GRAZIE speciale a tutta la redazione (non li elenco tutti, andate di corsa a leggere chi sono!) che si sono fatti in quattro per portare a termine questo progetto, alle ‘colleghe’ contibutor di questo numero e a tutte quelle che lo saranno per i prossimi!

Troverete non solo ricette e foto di piatti di stagione, ma anche recensioni, interviste, viaggi suggestivi nei borghi d’Italia più belli, lo speciale dedicato alla colazione e … beh, direi basta anticipazioni…

Di seguito un paio di foto della mia ricetta, le CIAMBELLINE di FARRO all’UVA CARAMELLATA, e ora andate di corsa a scoprirlo voi!

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I sogni diventano realtà quando ci sono la passione

e la volontà di realizzarli.

E noi continuiamo a sognare!

“Se puoi sognarlo, puoi farlo.”

Walt Disney

 

N.B. COMUNICAZIONE DI SERVIZIO:

LA RIVISTA E’ STATA RIMOSSA DA ISSUE

E NON E’ PIÙ POSSIBILE SFOGLIARLA

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Dolci al cucchiaio e semifreddi/ Senza categoria

Gelato alla banana e cardamomo (senza gelatiera)

 

“Per realizzare grandi cose,

non dobbiamo solo agire, ma anche sognare;

non solo progettare, ma anche credere.”

Anatole France

Non sono ancora riuscita a sistemare le fotografie dell’#ifoodraduno2016, sono davvero pessima in questo periodo.

Forse ci riuscirò a breve, chi lo sa? Nel frattempo voi andate a sbirciare qui le bellissime foto della visita e cena presso la Cantina Arnaldo Caprai!

Non sto cucinando molto in questo periodo, pranzi e cene molto estivi, pesce, cereali e legumi ma poi tanta frutta, verdura e … si! Gelato!

Confesso che spesso lo prendiamo pronto nella gelateria di fiducia, ma quando posso e, in questo caso, se ho banane un po’ troppo mature, aggiungo pochi ingredienti et voilà!

Un gelato home made buonissimo pronto in un batter d’occhio!

Il blog vi saluta per qualche settimana, io non sto facendo valigie, né buttando guide lonely planet in borsa, questo agosto rimaniamo qui.

Magari faremo qualche gita fuori porta, giornate al mare con gli amici che rimangono in città, ma l’attività principale sarà il nostro grande progetto.

La nostra casa.

Eh si, dopo tanta attesa, anni di progetti, sogni, eccola quasi pronta ad accoglierci.

Manca davvero pochissimo, quindi per noi agosto sarà un mese di scatoloni, space clearing (ché eliminare il superfluo, in tutti i sensi, fa soltanto bene!), pennelli, carta vetrata e vernici per rinnovare alcuni mobili, fatica ma anche tanta, tanta soddisfazione.

La nostra casa ci aspetta e i viaggi possono attendere.

Voi postate tante foto sui social così viaggerò un po’ anch’io con voi!

Buon agosto e buone vacanze a tutti!

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Biscotti e Frolle/ Dolce/ Dolci da credenza e crostate/ Greenery mood/ Qualcosa di rosso

Crostatine con kiwi curd, crema mascarpone e lamponi

 

Eh niente…

Proprio nel periodo in cui uno dovrebbe prepararsi per la prova costume, alimentazione sana, tanta verdura e pochi dolci e zuccheri, sport, massaggi, estratti e centrifughe drenanti e depurativi come se non ci fosse un domani…

Quell’uno, cioè io, cosa fa invece?

Dolci, dolci e ancora dolci. E se li mangia pure in abbondanza!

Che vi devo dire?

Per prima cosa, sono golosa. Si, e pure parecchio.

Secondo in questo momento c’è un’esplosione di frutta colorata che mi invoglia ancor di più a sfornare frolle, crostate ed affini.

Alcune non riesco nemmeno a fotografarle per poterne fare un post.

Infatti mi toccherà pure rifare la crostata con le fragole che avete visto passare su Instagram, era deliziosa ed è sparita nel giro di un nanosecondo.

Vabbè, intanto beccatevi queste crostatine và!

Frolla + kiwi curd + crema mascarpone + lamponi = omammamia! (si insomma, ‘esperimento riuscito’)

Vi avanzerà del kiwi curd, ma non preoccupatevi, è buono spalmato anche su una fetta biscottata!

Ricettina?

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CROSTATINE CON KIWI CURD, CREMA MASCARPONE E LAMPONI

 

Ingredienti

Pasta sablée

150 g burro salato (o burro normale + 2 g di sale)

150 g zucchero semolato

80 g tuorlo (ca 4 tuorli uova bio) a temperatura ambiente

200 g farina macinata a pietra tipo 1

5 g lievito

½ bacca vaniglia (o ½ cucchiaino vaniglia in polvere)

Kiwi curd

300 g kiwi (circa 4)

2 cucchiai succo di limone

190 g zucchero

3 uova biologiche

100 g burro biologico morbido

1 cucchiaino di amido di mais

1 presa sale

Crema di mascarpone

250 g mascarpone

200 g panna fresca

100 g zucchero a velo

Lamponi per finire

Preparazione

Kiwi curd

Sbucciate i kiwi e riduceteli a fettine, frullate tutto con un mixer ad immersione.

In una casseruola mettete la polpa dei kiwi, il succo di limone, lo zucchero, le uova, l’amido di mais ed il sale.

Quando il composto inizia a bollire unite anche il burro a dadini e sbattete con una frusta fino a quando il composto inizierà ad addensarsi.

Versate il curd in un contenitore ermetico sterilizzato e fate raffreddare. Fatelo riposare in frigorifero per almeno un paio d’ore prima di utilizzarlo. (Si conserva in frigorifero per circa 3 settimane)

Pasta sablée

Lavorate il burro morbido a crema insieme allo zucchero e la vaniglia (o i semini estratti dalla bacca o la polvere).

Unite i tuorli e amalgamate bene. Aggiungete anche la farina setacciata con il lievito e lavorate velocemente per non far scaldare troppo l’impasto.

Formate un panetto, avvolgetelo nella pellicola per alimenti e fatelo riposare in frigorifero per almeno 2 ore.

Crema mascarpone

Lavorate il mascarpone a crema. Montate la panna con lo zucchero e unitela delicatamente al mascarpone.

Assemblaggio crostatine

Stendete la pasta sablée su un piano di lavoro infarinato, ritagliate la pasta leggermente più larga rispetto al diametro degli stampini che utlizzerete, sarà il vostro bordo.

Adagiatela sugli stampini precedentemente imburrati ed infarinati, fate aderire bene e ritagliate la pasta in eccesso sui bordi. Bucherellate il fondo con i rebbi di una forchetta e coprite con della carta forno e pesi (o legumi) per la cottura in bianco.

Cuocete a 180° per circa 20 minuti.

Sfornate e fate raffreddare.

Una volta raffreddate, farcite con il kiwi curd e successivamente coprite con la crema mascarpone.

Finite con i lamponi freschi.

Conservate in frigorifero fino al momento di servire.

 

Il KIWI CURD, una delizia!

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Un piccolo omaggio alla nuovissima fan page di Pomikaki Store di Jesolo e a Giorgia,

la mia spacciatrice di borse belle e colorate!

Colori, colori, colori!

Questo portachiavi – gelato è troppo carino!

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Io ora vi saluto e corro a preparare il trolley!

Sono in partenza per Verona,

dove IFOOD è media partner di ESPERIENZE GUSTOSE

a Villa La Mattarana, Verona, dal 6 all’8 Maggio 2016.

Non perdetevelo!

 … e seguite gli hastag #ifoodit #LeFluffose #esperienzegustose #EGV16

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Ciao gente!

 

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Diario/ Dolce/ Dolci al cucchiaio e semifreddi

Panna cotta al mascarpone e panettone. Inizi.

 

 

Ho iniziato il nuovo anno facendo pulizia. Si, buttando cose inutili, abiti, oggetti, giornali. Cose che si conservano pensando che ci possano servire, che le potremo riutilizzare, ma che in realtà a pensarci bene, riempiono solo la casa, angoli utili, bloccando le energie ed il loro fluire.

Non è che tutto va buttato, sia chiaro. Alcuni oggetti, abiti, libri, sono talmente belli che vanno conservati, con la loro storia, il loro fascino. Quello si chiama vintage, ma il resto no, il resto è solo roba vecchia, e va eliminata.

Ho iniziato l’anno andando al cinema. Non cine-panettoni ed il voler ridere-per-forza ché a Natale si fa così, non l’ho mai fatto del resto… ma con una favola bella, con la poesia che fa salire la risata ma al tempo stesso le lacrime, che fa riflettere e impone di guardare oltre, e di guardarsi dentro, perché ‘l’essenziale è invisibile agli occhi‘.

Ho iniziato il 2016 sentendo addosso tutta la stanchezza dell’anno appena passato. Tante cose fatte, lavoro, impegno, energie, e la necessità di staccare almeno qualche giorno (il mio povero blog lo sa..), sapendo che l’anno nuovo non sarà meno impegnativo, anzi. Il lavoro da conciliare con la nuova casa, mobili da vendere ed altri da acquistare, il trasloco, nuovi passaggi importanti per le mie ragazze, insomma energie, nuove energie per caricarsi e ripartire!

Ho iniziato l’anno facendo ordine tra i pensieri, con la consapevolezza che i rami secchi vanno tagliati senza indugi, che le chiacchiere sterili e le invidie non fanno per me, che il pessimismo va evitato, e che i bicchieri voglio continuare a vederli mezzi pieni, sempre.

E soprattutto certa che, che chi se ne va, FA SEMPLICEMENTE SPAZIO. E non è una cosa negativa.

Ho iniziato l’anno nuovo mangiando e facendo dolci, ché mi piace un sacco e mi rilassa.

Ma soprattutto l’ho fatto recuperando, si perché se le cose vecchie vanno buttate, in cucina invece non si butta nulla!

Al cibo si dà nuova forma e vita, utilizzando un po’ di fantasia e creatività.

Siete pronti per il recupero del panettone?

Alé, andiamo! Panna cotta al mascarpone e panettone!

 

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PANNA COTTA AL MASCARPONE E PANETTONE 

 

Ingredienti (per 6 porzioni)

Per la panna cotta al panettone

400 g panna fresca

100 g mascarpone

100 gr zucchero

3 g di agar agar (1 cucchiaino raso ca)

½ cucchiaino di polvere di vaniglia bourbon biologica

zenzero candito (facoltativo)

1 fetta sottile di panettone

Per finire

Panettone qb

rum qb

mandorle a lamelle qb

lamponi qb (o ribes)

zucchero a velo qb

Preparazione

In un pentolino versate la panna, la polvere di vaniglia, lo zucchero e l’agar agar (a freddo), mescolate bene con la frusta e mettete a scaldare sul fuoco.

Portate ad ebollizione continuando a mescolare, quindi togliete dal fuoco.

Unite il mascarpone precedentemente lavorato ed ammorbidito, mescolate bene fino ad ottenere un composto senza grumi.

In una padella antiaderente tostate la fetta di panettone, poi sbriciolatela ed unitela al composto mescolando bene.

Se amate una nota piccante tritate un pezzetto di zenzero candito ed aggiungetelo al composto di panna insieme al panettone.

Versate negli stampini e fate raffreddare, quindi riponete in frigorifero per alcune ore.

Tagliate a fettine sottili il panettone e ricavate dei dischi utilizzando un coppapasta.

Mettete un disco di panettone su ciascun piattino e bagnatelo con poco rum.

Disponete sopra ciascun dischetto una panna cotta, finite con alcune mandorle leggermente tostate in un padellino antiaderente, un lampone e cospargete leggermente di zucchero a velo.

 

NOTA:

Se con l’anno nuovo avete in mente di investire soldini in qualche elettrodomestico, io vi consiglio spassionatamente l’abbattitore di temperatura. Lo adoro ed è utilissimo in cucina, fare la panna cotta poi è un attimo con lui, si mettono gli stampini bollenti dentro e PUF!

Pronta in un battibaleno!

 

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Buon 2016 gente!

Che sia come lo volete voi!

 

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Travel

Maiorca, tra storia, buon cibo e mare cristallino

 

Allora lo confesso, Maiorca mi ha sorpresa. In positivo ovviamente!

Le Baleari le abbiamo visitate tutte, siamo stati più volte a Formentera, Ibiza ed anche a Minorca, ci mancava solo lei, chissà perchè ogni volta le preferivamo un’altra destinazione…

Se cercate spiagge bellissime, ma anche storia, siti archelogici, chiese, musei ed un entroterra vario, con una bella vegetazione e villaggi rurali caratteristici, dovete considerare una vacanza a Maiorca!

E se avete la possibilità di trascorrere più di una settimana non vi annoierete di sicuro, tante sono le cose da fare e vedere.

Noi abbiamo soggiornato a Cala D’Or  una località abbastanza turistica a sud est dell’isola.

Qui quasi tutti i negozi vendono all’incirca le stesse cose, c’è una bella passeggiata pedonale con tanti ristoranti, di tutti i tipi e per tutte le tasche, dove (cosa abbastanza sgradevole) i camerieri cercano di accapparrarsi clienti proponendo i loro menu. Non si mangia bene in tutti i locali, è bene documentarsi un pochino sui siti appositi o farsi consigliare da qualcuno del posto.

Due ristoranti dove abbiamo magiato molto bene a Cala D’Or sono, Ca’n Trompé  (Av. Bélgica, 12 Cala D’Or), ottima paella, servita in una grande padella di ferro,  buonissima la zuppa di pesce, le cozze, insomma garantito anche per il personale, simpatico e cortese; La Bodega, dovrete armarvi di un po’ di pazienza perchè in alcuni momenti di affollamento il servizio è un po’ lento, ma nell’attesa il mojito è ottimo, l’atmosfera retrò incatevole e le tapas che poi vi portano molto buone!

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Biscotti e Frolle/ Diario/ Dolce/ Dolci al cucchiaio e semifreddi/ Qualcosa di rosso

Tiramisù alle fragole con savoiardi homemade

tiramisu alle fragole con savoiardi home made

Oggi una piccola novità.

Sono stata invitata a collaborare con il portale Territori Coop con alcune mie ricette.

La loro proposta mi ha fatto davvero piacere, perché seguo e leggo Territori,

sono socia e cliente Coop da parecchi anni e ne apprezzo molto la filosofia,

l’attenzione al Territorio, alle eccellenze, alla sostenibilità, all’alimentazione dei più piccoli con prodotti dedicati.

Oggi vi presento la prima ricetta pubblicata, un Tiramisù leggero alle fragole preparato con dei savoiardi fatti in casa.

La potete leggere ovviamente anche su Territori Coop.

 

Il tiramisù non è un dolce che ha bisogno di grandi presentazioni, abbastanza semplice da preparare e che accontenta praticamente tutti, ci avete fatto caso?

A me diverte molto scoprire la storia dei piatti, ed in particolar modo dei dolci, saperne qualcosa di più.

Sulla ricetta del tiramisù ci sono state numerose discussioni, diverse teorie, ed altrettante città (e rispettive Regioni) che ne hanno rivendicato la paternità. Le uniche fonti scritte però sembrano confermare però che il dolce sia stato creato intorno agli anni ’60, dal cuoco (con la passione per la Pasticceria) di un ristorante storico di Treviso, Le Beccherie. Ebbe una felice intuizione, unendo pochi e semplici ingredienti tra loro. Tra questi semplici ingredienti i biscotti Savoiardi.

Certo, c’è chi lo prepara con il Pan di Spagna, o con altri tipi di biscotti, ma la ricetta originale prevede l’utilizzo dei savoiardi, non ci sono dubbi.

L’origine dei biscotti savoiardi non è certa. Sembra nascano nel tardo Medioevo alla corte di Amedeo di Savoia. In occasione della visita del Re di Francia venne chiesto al pasticciere di corte di creare un dolce indimenticabile. Il nome ‘Savoiardi’ fu dato infatti come omaggio ai Savoia.

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Diario/ Salato/ Secondi di carne

Pollo Tandoori, il Garam Masala … i piatti sono memoria

 

“I piatti sono memoria”

da “Cucina, amore e curry”

 

Più di un mese fa compiva gli anni la mia pre-adolescente dodicenne.

La richiesta per festeggiare il compleanno è stata, cena-con-due-amichette-più-cinema-più-pigiama-party.

Organizzo tutto con le mamme delle altre due pischelle, e la sera in questione partiamo tutte e quattro con mini sacher  (si, aveva chiesto anche quella..) al seguito.

Dopo aver cenato insieme, decido che al cinema è meglio dividerci.

Numero uno, loro volevano vedere “Hunger Games”, e a me quel genere di film…ma anche no.

Numero due, che cavolo di festa di compleanno è se la mamma ti segue anche in sala? Insomma non volevo essere di troppo

Quindi, tutte-le-dovute-raccomandazioni-del-mondo, e ci siamo divise (tanto il loro film durava una mezza eternità, quindi sarei stata fuori ad attenderle alla fine della proiezione).

Confesso che non amo andare al cinema da sola, ma quella sera non mi è pesato affatto.

La sala era piccola e affollata, la proiezione faceva parte di un Cineforum, quindi erano previsti una presentazione ed un dibattito alla fine del film.

Il film in questione è Amore, Cucina e Curry.

Un delizioso film prodotto dal premio Oscar Steven Spielberg, da Oprah Winfrey e da Juliet Blake, la cui sceneggiatura è tratta dal romanzo “The Hundred-Foot Journey (Madame Mallory e il piccolo chef indiano)” di Richard C. Morais. Tra gli interpreti la meravigliosa Hellen Mirren.

Lasse Hallström, il regista, ha diretto anche Chocolat (confessate su, quante volte lo avete visto??) e, cosa curiosa di cui non ero a conoscenza, sua la direzione della maggior parte dei videoclip degli ABBA, indimenticato gruppo Pop, nonchè del Movie a loro dedicato.

 

“Mi sono innamorata della storia e della sua splendida ambientazione,

dell’idea che permea il libro secondo cui il cibo unisce le persone.

Mi piaceva il confronto fra il classico ristorante francese

e la vivace e variopinta cucina indiana.

In un locale i clienti ascoltavano Mozart,

mentre nell’altro rimbomba la fragorosa musica di Bollywood:

è uno scontro culturale di proporzioni epiche.”

Juliet Blake – produttrice

Un film di “integrazione e fornelli“, mi sono ritrovata immersa in colori, atmosfere, profumi e in una storia che racconta un vero e proprio scontro culturale a suon di prelibatezze, padelle, forni tandoor, zuppe di pesce, cucina molecolare e spezie.

Il film è una successione di emozioni, risate, commozione, pianto, ma il lieto fine che unisce cuore e palato è assicurato.

Se non lo avete visto ve lo consiglio vivamente!

Uscita dal cinema, la voglia di preparare il pollo tandoori era grande…

I profumi mi sembrava di averli sotto al naso.

Non avevo il Garam Masala pronto, ma avevo praticamente tutte le spezie a casa per poterlo preparare, e non ho resistito a lungo.

Masala, secondo la tradizione indiana, è una miscela di spezie sapientemente combinate, e diverse a seconda della pietanza alla quale sono destinate.

Una tra queste è il Garam Masala, dove Garam sta a significare “piccante” e Masala per l’appunto significa “spezia”.

Pollo Tandoori perché cotto in origine all’interno di un forno in terracotta cilindrico, il forno tandoor per l’appunto.

In India viene utilizzato un pollo intero ma, senza il forno tandoor, diventa più difficoltosa la cottura, quindi optare per delle cosce è molto più comodo con il forno tradizionale.

Il colore della salsa viene dato dalla paprika, la quantità a vostro piacimento, a seconda di quanto lo volete colorato.

Vi assicuro che è facilissimo e che il profumo che si sprigionerà a fine cottura per tutta la cucina vi conquisterà!

Che fate? Lo provate?

 

 

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POLLO TANDOORI

Ingredienti ( per  6 persone)

6 cosce di pollo (grandi)

150 g yogurt (preferibilmente greco)

3-4 spicchi d’aglio

4-5 cm di zenzero fresco (grattugiato)

1/2 limone(succo)

paprika dolce qb

olio EVO (la ricetta originale prevede olio di senape)

sale integrale qb

pepe nero qb

peperoncino qb (facoltativo)

Garam Masala*

 

Ingredienti Garam Masala*

1/2 tazza di semi di cumino

2 cucchiai di semi di coriandolo

2 cucchiai cannella in polvere

8 bacche di cardamomo (io verde)

6 chiodi di garofano (o polvere)

1/2 noce moscata grattugiata

2 pezzi macis

1 cucchiaio di pepe nero in grani

4 anice stellato

4 foglie alloro

 

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GARAM MASALA home made

Per prima cosa prepariamo il mix di spezie che ci serve per preparare questo piatto.

Le spezie vanno scaldate in una padella antiaderente (non tostate, ma solo scaldate, affinché sprigionino le loro essenze e profumi). Muovetele con un cucchiaio di legno, appena ben calde, trasferitele su un piatto e fatele raffreddare.

Se avete a disposizione un mortaio, pestatele bene tutte insieme, oppure tritatele utilizzando un semplice mixer.

Siccome le spezie macinate, anche se conservate in vasetti ermetici ed al riparo della luce, tendono a perdere profumo e fragranza rispetto a quelle intere, io preferisco prepararlo di volta in volta nella quantità necessaria per il piatto.

 

Preparazione

Prima marinatura:

Tritate gli spicchi d’aglio (privato dell’anima) finemente insieme allo zenzero grattugiato.

Se disponete di un mortaio pestateli bene insieme con il pestello.

Mescolate il composto ottenuto con il succo di mezzo limone e poco olio all’interno di una pirofila, adagiatevi le cosce di pollo,  massaggiatele bene per fare assorbire, coprite con della pellicola alimentare e fate riposare per mezz’ora in frigorifero.

Seconda marinatura:

Mescolate lo yogurt con il Garam Masala precedentemente preparato, in un contenitore abbastanza capiente, aggiungete la paprika, il sale, il pepe ed il peperoncino (facoltativo) qb, e mescolate bene.

Incidete con un coltello affilato le cosce di pollo. Vanno incise fino all’osso più volte da entrambi i lati, affinché possano assorbire bene gli aromi e cuocersi bene. Immergetele nella salsa di yogurt preparata e massaggiate a lungo con le mani per far assorbire bene le essenze.

Lasciatele riposare nella salsa, coperto, in frigorifero per almeno due ore (ho trovato ricette dove consigliano il riposo per una notte intera, ma anche con due ore il pollo era profumatissimo).

 

 

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Trascorso il tempo di marinatura, accendete il forno alla massima temperatura.

Trasferite le cosce di pollo in una teglia (ma va bene anche la pirofila) e copritele con la salsa.

Cuocetele in forno ben caldo, 220°, per circa 40 minuti, avendo cura di girarle durante la cottura, gli utlimi 5-10 minuti usate la funzione grill, si formerà una bella crosticina in superficie.

Ottimo servito con del riso bianco (pilaf) e dell’insalata di stagione.

 

 

 

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Travel

Magica Karpathos

 

Non era la nostra prima vacanza in Grecia.

Prima ci sono state Atene, Paros, Santorini, Naxos, più di una volta Mykonos.

Ma Karpathos. Karpathos ci è entrata nel cuore.

Karpathos è un’isola dell’Egeo appartenente geograficamente al Dodecaneso e, come tutte le isole che compongono questo straordinario arcipelago, vanta una natura spettacolare e dei panorami da mozzare il fiato!

Quest’isola però è molto più di bei mari e paesaggi da cartolina. È un’isola antica e affascinante, ricca di tradizioni, e quasi sospesa nel tempo. Qui potrete immergervi in un’atmosfera autentica e antica, mistica e placida, accogliente e lontana dai ritmi frenetici del mondo moderno. Un vero e proprio gioiello incastonato nel Mar Egeo dove scoprire una natura rigogliosa e verdeggiante, miti e leggende antichissimi e fare il bagno su spiagge meravigliose, degne di un quadro.

Ce n’è davvero per tutti i gusti, non è possibile restare delusi!

Vi farò fare un viaggio virtuale in quest’isola ricca di natura incontaminata, paesini arroccati tra le montagne, rocce a picco sul mare, baie dai colori che tolgono il fiato, profumo di pino, mirto ed erbe aromatiche lungo la strada, tradizioni forti e radicate, bellezze storiche e naturali, cibo semplice e genuino, gente locale gentile, ospitale e sincera.

Una parola per descrivere Karpathos? AUTENTICA.

Siete pronti a fare questo viaggio con me?

Ok, mettetevi comodi!
Isola da girare in lungo e in largo, vacanza lunga, e le foto sono parecchie!
Si parte! 

 

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Biscotti e Frolle/ Cioccolato/ Dolce

Whoopee! Festa finita! Whoopie pie al cappuccino

 

Ebbene si ce l’abbiamo fatta, festa finita.
Le pischelle si sono divertite, hanno cantato, ballato, strillato… hanno giocato a tombola, la sottoscritta, come al solito, ha pure fatto la buffona per farle divertire.
Morale: oggi io non sopporto più gli One Direction…
Li ho ascoltati per 4/5 ore consecutive…non sapete chi sono? Buon per voi!
La torta era molto buona, bella…beh, dai, direi carina.
Non sono certo una cake designer e con la pasta di zucchero sono davvero alle prime armi…la cosa più importante è che l’hanno mangiata tutta.
Spesso mi accorgo che alle feste di compleanno i genitori si abbuffano di dolce, ma i bambini non gradiscono molto, questa se la sono spazzolata, era buona davvero.
Purtroppo non sono riuscita a fare una foto della fetta…troppo convulso il momento del taglio e distribuzione fette…me ne sono completamente dimenticata.
Della torta non vi scrivo la ricetta, ho preparato la Torta Biondina, che ho scoperto nel blog di Vanessa, qui, la sola differenza è che ho utilizzato farine diverse, sapete che non uso la 00….
Mi incuriosiva da tempo questo impasto, ed è stato una rivelazione. Non è asciutto come il Pan di Spagna, rimane un po’ umido e quindi si può anche fare a meno di usare la bagna (io a dire il vero lo strato inferiore l’ho comunque leggermente bagnato con latte e cacao) e si presta davvero benissimo alla preparazione di torte decorate, viene bello alto e compatto.
Per la farcia ho usato la stessa che trovate nel post di Vanessa con la torta, una camy cream al mascarpone buonissima, che io ho arricchito con cioccolato fondente a pezzi.
Tema torta Top Model…se qualcuna di voi ha figlie di questa età o giù di lì, probabilmente sa di cosa sto parlando. Trattasi di nuova moda tra le giovanissime. Album vari con figure di modelle da vestire utilizzando ritagli di tessuto, carte colorate o pennarelli speciali…
Finché si è trattato di ritagliare il corpo, tutto ok…anche se al primo round mi si è rotta la pasta di zucchero e l’ho lasciata con una gamba tranciata sotto al ginocchio…poi ho ritagliato i capelli che ho fatto castani mescolando la pasta di zucchero bianca con del cacao amaro.
Ma, dico io, avete presente cosa significa fare gli occhi?? Disegnarle le pupille?? Ci ho provato, lo giuro, ma erano orribili, strabici…troppo piccoli ed impossibile farli bene, almeno per me…così li ho staccati ed è intervenuta la mia attitudine al problem solving…ho deciso immediatamente che una Top Model rock non poteva che indossare dei bei occhialoni scuri…;-)
Per il cordoncino intorno alla torta ho ascoltato i consigli di Vale, effetto un po’ meno ‘salsicciotto’ delle volte precedenti, ma insomma..devo ancora affinare l’arte della decorazione…
E finalmente ho fatto anche i whoopie pies!
E’ troppo carina la storia circa l’origine del nome di questi dolci, la cui origine è Oltreoceano, forse il Maine o la Pennsylvania.
Si dice che il nome fosse l’espressione dei bambini quando trovavano questi dolci come merenda…. “Whoopeee!” (trad. “Evviva!”)…non so se sia vera o romanzata ‘sta cosa…ma è carina davvero, ed è anche quello che viene da dire quando ne addenti uno!
Comunque una soddisfazione immensa.
Sinceramente li pensavo più difficili da preparare, invece.
Poi mi piace tanto la consistenza, che è più quella di una torta che di un biscotto. Buoni e non stucchevoli.
Per farli ho utilizzato le dosi della base al cacao nel libro dedicato a questi dolcetti che ho acquistato poco tempo fa (questo qui ).
Di una cosa sono davvero felice, si sono talmente ingozzate di pizza, patatine, pop-corn e torta che non ce l’hanno fatta a finire anche i whoopie pie, quindi.
Quelli che sono avanzati me li maGNo io!
Nota: Ve lo dico, le foto non mi piacciono per niente, ma avevo pochissimo tempo, 11 ragazzine urlanti in giro per casa…meglio di così non sono riuscita a fare…

 

 

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Biscotti e Frolle/ Dolce

Pensando a Natale. Biscotti speziati

Cosa volete che vi dica, mi sono arresa anch’io al Natale.
Avete iniziato quasi tutte ad addobbare i vostri blog con nevischio che cade, alberelli, stelline, a preparare dolci natalizi ed omini di pan di zenzero…
E i negozi? Ci sono le renne in peluche da fine ottobre!
Io avevo ancora le mezze maniche a fine ottobre…
Insomma, mi sono decisa ed ho preparato i miei semplicissimi biscotti speziati con tanto di foto natalizie…che dite, era ora?
Questi biscotti non arrivano da una ricetta in particolare, ci sono arrivata un po’ per volta, provando questa e quella ricetta, mescolando gli ingredienti a mio gusto e  ne è venuta questa, che è diventata la mia.
Il risultato è un biscotto friabile, profumato, rustico e casalingo, perfetto per l’inzuppo.
Natale. Ho letto davvero tante opinioni in questi giorni, chi lo ama, chi non vede l’ora che le festività passino veloci…a me le feste natalizie piacciono molto, anche se anni fa, le feste, le passavo praticamente lavorando.
A dire il vero era il periodo in cui lavoravo di più in assoluto…ma mi piaceva ugualmente. Ho bei ricordi del Natale, da bambina ed anche da adulta.
Adesso che ho due bambine mi impegno affinché il loro Natale sia magico…
Da quest’anno in realtà ne ho una che non crede più a Babbo Natale, la più grande ovviamente.
Mio fratello continuava a dirmi “Ha quasi 10 anni! Glielo dovete dire che Babbo Natale non esiste, quando lo scoprirà si incavolerà con voi!”…io non ho voluto prendere questa decisione…l’ha fatto la maestra di religione, un giorno, qualche settimana fa. Carola è arrivata a casa dicendo “Confessalo mamma, Babbo Natale siete voi! Non puoi negare, me lo ha detto la maestra Patrizia!”
Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente la maestra Patrizia per aver rivelato loro l’arcano. Io non ne avevo il coraggio. Non avevo il coraggio di toglierle la magia..forse ho paura che cresca in fretta, forse…
Comunque, si. A me piace il Natale.
Vorrei lasciarvi un passaggio tratto da un libro che sto leggendo.
Il libro della Luciana, la Littizzetto.
Adoro questa donna. Mi fa morire dal ridere. E voglio proprio questo adesso, farvi ridere, o perlomeno sorridere…
“LETTERINA DI NATALE” tratto da “Madama Sbatteflay” 
“Caro Babbo Natale, Babbioncello bello, ciccione nostro che sei nei cieli…
Sarai stanco anche tu Babbione mio bello. Ma la Fornero ha detto che non puoi andare ancora in pensione. Ti tocca tirare la slitta per un bel po’.
Dice che è un patto generazionale per dare un futuro a Gesù Bambino. 
Dille di sì, per carità, se no si mette a piangere.
Caro il mio Babbo, nessuno pensa mai a te, che vivi in un posto lontano da tutto, tra muschi e licheni, e pieno di capanne dove Filippa Lagerback va a masticare le gomme.
Te lo dico subito: quest’anno vedi di non buttarti dal camino che sotto non è morbido. Sotto è duro, Babbo.
Sotto, minchia, Babbo mio, trovi il suppostone di Monti, a punta in su, che se ci cadi sopra, dopo rischi di camminare a gambe larghe come i lottatori di sumo.
……..
Tu che sei buono….porta delle labbra alla Santanchè, che ne ha poche. Forse si saranno consumate. E levane un po’ alla Minetti che ne ha troppe e affaticate.
…noi ti diamo anche uno che ha il nome da re magio, Marchionne. Prenditelo pure, se gli dici che lavori gratis viene a fare la Panda a Oslo e ti fa anche le slitte 4×4. 
….
Se vuoi anche la Gelmini basta fare un fischio. Lei scava un tunnel e arriva da sola.
Ah, prenditi anche Calderoli, fa compagnia.
Quando gli passi accanto grida ‘Padania!’ e si agita come i pupazzetti degli autogrill.
E infine, da parte degli inglesi, ti regaliamo Pippa Middleton, che non serve a un tubo, ma se la metti come ultima renna almeno quando viaggi ti vedi un bel culo…..”   Luciana Littizzetto
Se non ci fosse lei a sdrammatizzare questo triste paesaggio politico (politico?) che è l’Italia….
Vi auguro una splendida, anche se piovosa, giornata!!!

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