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verdura ed ortaggi

Piatti unici/ Primi piatti/ Salato

Grano saraceno con verdure al forno, mandorle e pistacchi tostati

 

Non riesco a programmare ed alternare le ricette come dovrebbe fare una brava FUDbloggAH, #sapevatelo. 🙂

Si, intendo il creare una giusta alternanza di pubblicazioni, tra ricette dolci (burrosissime e caloricissimeeeeeee) e ricette salate, magari pure un po’ salutari.

Finisce quindi che spesso, in questo mio spazio, si susseguono tante ricette dolci e molte meno salate.

Ecco, volevo rassicurarvi sul fatto che non ‘tiro su la famiglia‘ solo con i dolci…

E infatti oggi vi beccate una ricetta tutta salute!

Sono riuscita (al volo) a fotografare questa ricetta molto invernale, molto profumata e molto salutare, oltre che gustosa!

Il grano saraceno con tante verdure invernali al forno, finito con un mix di mandorle e pistacchi tostati leggermente.

Potete anche prepararla con un altro tipo di cereale, o simil cereale se non amate il grano saraceno, ad esempio con l’orzo o il farro.

Se volete arricchirla un po’, aggiungete del formaggio a vostro piacere, ottima con della feta sbriciolata, ma anche con delle scaglie di Parmigiano Reggiano.

Insomma, un piatto facile e comodo anche da preparare in anticipo, e scaldare leggermente quando si ha poco tempo per pranzare.

Ricettina?

GRANO SARACENO CON VERDURE AL FORNO, MANDORLE E PISTACCHI TOSTATI

Ingredienti (per 4 persone)

200 g grano saraceno decorticato

1/2 zucca di media grandezza

2 porri

250 g funghi champignon

300 g cavoletti di Bruxelles

2 spicchi d’aglio

qb rosmarino fresco

qb mandorle a lamelle

qb pistacchi

qb olio extravergine di oliva

qb sale

qb pepe

1 limone

Preparazione

Pulite la zucca, eliminate scorza, semi e filamenti, tagliatela in fette di circa 1 cm di spessore. Disponete le fette su una teglia ricoperta di carta forno. Pulite anche i porri e tagliateli a fette abbastanza spesse, fate la stessa cosa con i cavoletti di Bruxelles, eliminate le foglie esterne e tagliateli a metà. Lavate bene i funghi champignon, eliminate la parte dura e terrosa del gambo e tagliateli a fettone spesse.

Distribuite tutte le verdure sopra le fette di zucca, condite con l’aglio a fettine, il rosmarino fresco, regolate di sale, pepe e cospargete con olio extravergine di oliva. Cuocete in forno ventilato e preriscaldato a 200°C per circa 20 minuti. Controllate la cottura verificando la morbidezza della zucca con una forchetta.

Mentre cuociono le verdure, lavate bene sotto l’acqua corrente il grano saraceno decorticato. Tuffatelo in abbondante acqua bollente leggermente salata in cui avrete messo una fettina di scorza di limone (a piacere), e lasciatelo cuocere per circa 30 minuti. Scolatelo bene, versatelo in una boule e conditelo con dell’olio extravergine, regolate di sale e pepe a piacere.

Sgusciate i pistacchi, tritateli in modo grossolano e tostateli leggemente in una padella antiaderente insieme alle mandorle a lamelle. Assemblate il piatto, disponendo un po’ di verdure al forno, del grano saraceno lessato e finite con mandorle e pistacchi tostati ed un giro di olio extravergine ‘buono’.

NOTE

Io faccio bollire il grano saraceno (ma anche altri cereali) con della scorza di limone perché toglie il tipico odore di ‘sacco’ che hanno alcuni cereali e dona al tempo stesso una piacevole nota fresca.

Qualora vi dovessero avanzare delle verdure, potete conservarle in frigorifero e scaldarle leggermente in forno per servirle come contorno.

 

Buona settimana gente!

Primi piatti/ Salato

Paccheri al forno, con Radicchio Rosso di Treviso IGP, salsiccia e ricotta

 

La pasta al forno!

Amo la pasta al forno. Una delle preparazioni più comfort per me quando fa freddo.

Comodissima quando si hanno ospiti o si ha poco tempo. Si prepara in anticipo e poi si riscalda, ed è pure più buona il giorno dopo!

Ho avuto la fortuna di provare dei meravigliosi prodotti lattiero-caseari in arrivo direttamente dalla Sardegna e mi sono dilettata a utilizzarli in varie preparazioni durante questi giorni di festa.

La ricotta ha incontrato il mio amato Radicchio Rosso di Treviso tardivo IGP, e sono nati così questi paccheri al forno con Radicchio Rosso di Treviso IGP, salsiccia e ricotta Arborea.

Come state trascorrendo questi giorni di festa?

Io godendomi la nuova casa, passando la mattina in pigiama, magari a fare i biscotti che non sono riuscita a preparare prima di Natale, ascoltando musica.

Preparativi e  progetti per fine anno?

Ancora nessuno.

Ho solo un buon proposito per il nuovo anno.

Leggerezza.

Sparsa e in abbondanza.

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Antipasti/ Contorni/ Salato

Pomodori ripieni gratinati alla provenzale

 

 

“HARD  IS NOT

IMPOSSIBLE”

In questi giorni di gran caldo e tante cose da fare, accendere il forno non è la migliore delle cose…

Ma, tra insalate di cereali, legumi, pasta e  gran insalatone, ogni tanto trasgredisco a questa regola e parto di forno.

I pomodori al gratin sono uno dei miei comfort food estivi preferiti. Li prepara spesso mia mamma e, insieme alle verdure ripiene, sono a mio avviso un piatto estivo perfetto.

Ottimi anche freddi, sia come antipasto che come contorno o addirittura piatto unico se serviti con una bella insalata.

Vi avevo già proposto dei pomodori ripieni al gratin, questi sono un po’ più semplici e molto simili a come li prepara mia mamma, ricetta sbirciata nel libro “Pomodori gourmet” di Jenny Linford e da me leggermente rivisitata.

Non sono ancora riuscita a fare un post sul raduno IFOOD di cui vi ho parlato qui, spero di riuscirci nei prossimi giorni 🙂

Intanto auguro buona settimana a chi è ancora al lavoro, buone vacanze a chi è in partenza e a me buoni scatoloni… ché il trasloco dovrebbe essere prossimo.

Ricettina?

 

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POMODORI RIPIENI GRATINATI ALLA PROVENZALE

 

Ingredienti

Per 6 persone

1 kg di pomodori a grappolo o cuore di bue

1 scalogno

2 spicchi d’aglio

150 g pane grattugiato

1 limone non trattato (buccia)

Parmigiano Reggiano grattugiato qb

timo fresco qb

basilico fresco qb

erba cipollina fresca qb

olio EVO qb

sale, pepe qb

Preparazione

Accendete il forno a 200°.

Lavate i pomodori e tagliatene la sommità. Con un coltello scavate la polpa, creando dei gusci.

Cospargete l’interno con poco sale e capovolgeteli su un piatto, lasciando che scolino un po’ i liquidi.

In una padella antiaderente dal fondo spesso, scaldate poco olio e fate rosolare scalogno e aglio tritati finemente.

Aggiungete il pane grattugiato e mescolando bene fate soffriggere per un paio di minuti. Togliete dal fuoco ed unite le erbe aromatiche tritate, precedentemente sciacquate sotto l’acqua corrente, e la buccia di limone.

Mescolate ed unite anche in Parmigiano grattugiato e parte della polpa di pomodoro tagliata a piccoli dadini.

Salate, pepate e mescolate bene.

Sistemate i pomodori su una pirofila cosparsa d’olio e riempiteli bene con il composto di pane aromatico.

Infornate per circa 30° fino a quando comunque saranno belli gratinati in superficie.

Serviteli caldi o a temperatura ambiente.

 

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Buona settimana gente!

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Primi piatti/ Salato/ Senza categoria

Risotto alla curcuma con zucchine, fiori, piselli e stracciatella

 

“Devo liberarmi del tempo e vivere il presente

giacchè non esiste altro tempo che questo meraviglioso istante.”

Alda Merini

 

Già, il tempo.

Mi sento assolutamente noiosa nel dire per l’ennesima volta che ne ho poco, di tempo libero intendo.

Non sopporto le persone che si lamentano di continuo e non lo farò.

Ormai passo dal blog sempre più di corsa, postando ricette e foto fatte al volo, mi ci sono abituata.

A volte mi ritrovo con la cucina che è un campo di battaglia, tavola apparecchiata, set fotografico in un angolo con tavole e luci sistemate e piatti fumanti da fotografare in pochi minuti prima di darli in pasto ai lupetti qui a casa.

Altro che food styling eseguito con la dovuta calma e attento studio! MaDeChè?

Ahahahahahahahahahahah, vabbè.

Insomma, portate pazienza, io faccio del mio meglio e anche se le foto non sono il top questo risotto con le zucchine, fiori e piselli, vi assicuro, è delizioso.

Ah dimenticavo!

Immensa gioia! Ho trovato la curcuma fresca! Ovviamente cacciata direttamente qui dentro!

Ricettina?

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Antipasti/ Greenery mood/ Salato

Soufflé agli spinaci e curcuma

 

È ufficiale.

Mi sono innamorata dei soufflé!

Ci ho messo un po’ prima di trovare il coraggio e cimentarmi in questa preparazione, lo confesso.

Un po’ di timore ce l’avevo, eccome.

Si insomma, che una volta tirato fuori dal forno si spatasciasse tutto sgonfiandosi immediatamente ed irrimediabilmente.

Invece vi posso assicurare che il soufflé dà grandi soddisfazioni!

L’importante è seguire alcuni importanti e tutto sommato semplici accorgimenti, una volta appresi questi potrete sbizzarrirvi in preparazioni sia dolci che salate!

La prima cosa a cui fare molta attenzione è la temperatura del forno, fate in modo che sia ben caldo, alla giusta temperatura ed evitate di aprire lo sportello durante la cottura, il soufflé non ama le correnti d’aria.

È inoltre consigliabile utilizzare delle cocotte o stampini in ceramica o vetro, dai bordi lisci e diritti così da facilitare il gonfiarsi del soufflé nel forno.

Altra cosa molto importante gli albumi, non dovranno essere freddi e non vanno montati troppo. Come suggerisce il Maestro Ernst Knam, lasciandoli leggermente più morbidi, potranno continuare a gonfiare in forno.

Ultima cosa ma non meno importante gli ingredienti, nel soufflé sono pochi e proprio per questo, per un buon risultato, a mio avviso, devono essere di ottima qualità.

Io ad esempio utilizzo sempre e solo uova di tipo ‘0’, biologiche.

In questo caso poi, per preparare questi soufflé agli spinaci e curcuma, ho utilizzato degli spinaci già lavati e pronti da cuocere Insal’Arte della Società Cooperativa Agricola OrtoRomi.

OrtoRomi si avvale di una vasta superficie produttiva, sia a campo aperto che in serra coperto, il punto di forza della Società Cooperativa sono la produzione e coltivazione di insalate e radicchi di alta qualità, raccolti e distribuiti in tempi brevissimi al fine di garantire la massima freschezza. In poche parole ‘dal campo allo scaffale del supermercato in 24 ore, pronte per essere consumate’.

Andiamo a vedere la ricetta?

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Primi piatti/ Radicchio di Treviso/ Salato

Canederli al radicchio rosso di Treviso tardivo IGP

 

Dopo avervi raccontato tutto quello che ho imparato sul Radicchio rosso di Treviso durante il blogtour #MarcaTrevisoInRosso, non potevo che tornare con una ricetta a lui dedicata.

Che dirvi dei canederli? Io li adoro.

Sono uno dei piatti di famiglia, nonostante io sia cresciuta a Venezia.

Mio papà era gondoliere quindi le vacanze tutti insieme d’estate non esistevano, le trascorrevamo per lo più al Lido di Venezia, la capanna in comune con gli amici di famiglia al Des Bains, tavolate, baldoria…quanti bei ricordi.

Le nostre vacanze vere le facevamo in inverno, quasi sempre sulla neve, cambiando località praticamente ogni anno, e questo era il piatto che prendevo spesso, i canederli. In brodo oppure asciutti con il burro, tradizionali con lo speck, ai formaggi o agli spinaci, mi piacciono tutti.

Mia mamma poi li preparava anche a casa, ché sono un meraviglioso modo di recuperare il pane raffermo e il pane non si butta mai. Peccato mortale.

Mi è sembrato così logico e naturale prepararli al Radicchio, dato che siamo nel pieno della sua stagione.

Insomma, oggi Canederli al radicchio rosso di Treviso tardivo I.G.P.!

Ricettina?

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Blogtour/ Eventi

Blogtour #MarcaTrevisoInRosso parte prima – Sua Maestà il Radicchio rosso di Treviso tardivo IGP

 

Il blogtour #MarcaTrevisoInRosso che si è svolto a fine novembre (di cui vi ho parlato qui), tra le tantissime cose interessanti in programma, ci ha portate e a scoprire un prodotto di eccellenza dell’agroalimentare italiano, il Radicchio rosso di Treviso tardivo IGP.

In origine una cicoria amara, che quando si trova nel campo di coltivazione appare scura, infangata e con le foglie accartocciate dal gelo ma che, grazie a un lungo processo di lavorazione, tutto svolto rigorosamente a mano, e con il silenzioso e fondamentale apporto delle acque di risorgiva, si trasforma in un vero e proprio fiore invernale da portare in tavola, dalla foggia slanciata, pulita e regale.

Ad accoglierci e spiegarci tutto sul Fiore d’Inverno, Paolo Manzan, che insieme alla moglie Sonia conduce Nonno Andrea, azienda certificata Biodiversity Friendly, nella convinzione che la qualità dei prodotti ortofrutticoli è strettamente legata alla qualità di suolo, aria e acqua.

Paolo è anche Presidente del Consorzio Tutela Radicchio rosso di Treviso IGP e variegato di Castelfranco, “Il Radicchio Rosso Tardivo IGP è l’unica cicoria che non lascia il campo e arriva in tavola, ma che ha bisogno ancora di un lungo procedimento di lavorazione. Sui mercati si trovano tante imitazioni, purtroppo realizzate con procedimenti meno onerosi e più rapidi ma che non hanno le caratteristiche organolettiche del vero Radicchio. Per questo è importante per il consumatore cercare il vero prodotto con il marchio IGP del Consorzio”.

 

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Primi piatti/ Radicchio di Treviso/ Salato

Ravioli di patate e ricotta con radicchio rosso di Treviso tardivo IGP e pastin

La mia ricetta per Territori Coop questo mese è una pasta fresca ripiena.

Un  primo piatto perfetto per il menu delle feste, con un prodotto di stagione,

vera eccellenza tutta italiana, il radicchio rosso di Treviso tardivo IGP.

Con questa ricetta ringrazio e saluto Territori Coop. Per ora. Insomma io mi auguro sia soltanto un arrivederci.

Nel frattempo seguirò il portale, come ho sempre fatto!

A volte è necessario rallentare il ritmo, ridurre gli impegni, ed in questo momento per me è necessario.

Quindi GRAZIE a tutto lo staff di Territori per la bella esperienza e…

ARRIVEDERCI Territori Coop.

 

Un primo piatto tradizionale e semplice arricchito dal sapore particolare del ‘Fiore rosso d’inverno’

In generale, la pasta ripiena conta innumerevoli declinazioni e varietà, ogni Regione e addirittura provincia possiede la sua tradizione ed un proprio tipo di pasta ripiena.
Basti pensare al tortellino conteso da Bologna e Mantova, agli anolini nel Parmense, gli agnolotti Piemontesi, i pansoti Liguri, i cialzons in Carnia, i tortelli in Emilia e Lombardia, i ravaioli nelle Marche, ai culurgiones della Sardegna. Diversi nella forma, nella tecnica di preparazione e nel ripieno, questi sono solo alcuni tipi di pasta ripiena della tradizione gastronomica regionale italiana.

Difficile stabilire le origini della pasta ripiena. Le prime tracce sembra risalgano al 1100, ma è soltanto intorno al 1300 che compare a Bologna una preparazione simile a quella che conosciamo oggi, ovvero un involucro di pasta, tirata sottile, ad avvolgere un ripieno.
Il nome ‘raviolo’ potrebbe derivare dal latino ‘rabiola’ (piccola rapa) e non è chiaro se si trattasse effettivamente di pasta ripiena o di una sorta di gnocchetti nel cui impasto venivano utilizzati ricotta e foglie di rapa.

In ogni caso, quando parliamo di ravioli, sembra essere opinione consolidata, che il ripieno debba essere di magro, formaggi e verdure.
Come quelli che vi propongo, per il cui ripieno ho utilizzato ricotta e patate, un raviolo delicato che ben si sposa con un condimento saporito e particolare preparato utilizzando il radicchio di Treviso tardivo ed il Pastin.

Qui a Treviso viene chiamato ‘fiore rosso d’inverno’.
E’ il radicchio rosso di Treviso tardivo IGP, una raffinatezza gastronomica, l’unica cicoria che non arriva in tavola direttamente dalla terra, ma che deve subire un trattamento laborioso, abilmente ‘forzato’ e al tempo stesso naturale.
Leggermente amarognolo, squisito e croccante, si raccoglie a novembre, generalmente dopo due gelate.
Il freddo ne blocca la crescita e grazie al successivo ‘imbianchimento’, ovvero l’immersione delle radici in acqua corrente ad una temperatura costante tra i 10 e i 12 gradi ed al buio, la pianta si risveglia e si rigenera, sviluppando un nuovo ‘cuore’ di foglie che, in assenza di luce, crescono prive di clorofilla, con il tipico colore rossastro.

Il radicchio rosso di Treviso tardivo IGP non è una semplice insalata da contorno, trova innumerevoli utilizzi in cucina, addirittura nei dolci.

Nel condimento di questi ravioli, al radicchio ho abbinato il Pastin, una specie di grossa salsiccia preparata con carne di maiale, speziata e salata, preparazione antica e tipica del Bellunese, nel caso vi sia impossibile reperirlo, potete sostituirlo con una salsiccia di buona qualità.

 

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Colazione e merenda/ Dolce/ Dolci da credenza e crostate/ Radicchio di Treviso

La Fluffosa (Chiffon Cake) al radicchio rosso di Treviso tardivo IGP e amaretti

 

 

Vi ho già spiegato perchè la Chiffon Cake per noi è ‘La Fluffosa‘.

Torta morbidissima, alta alta, che dà tanta soddisfazione vedere gonfiare nel forno…

Ormai è la nostra torta, ci divertiamo un sacco a prepararla e provarla in mille modi diversi.

La scorsa settimana l’ho fatta con la zucca ed il cioccolato. Non sono riuscita a difenderla per fotografarla… Giuro che la rifaccio per poterla mettere qui sul blog.

Ispirata dal blogtour che mi vedrà coinvolta con altre #ifoodies questo fine settimana, alla scoperta delle bellezze della Marca Trevigiana, cosa mai avrei potuto mettere dentro a questo dolce?

Il Radicchio rosso di Treviso IGP, lo avevo già messo dentro ai biscotti e il risultato mi era piaciuto tantissimo, vi posso assicurare che anche qui dentro ci sta davvero bene!

Chi mi segue sa che io sono veneziana, ma risiedo a Treviso da diversi anni ormai.

Beh, sono davvero felice di partire insieme ad altre amiche blogger alla scoperta del bellissimo territorio che mi ha accolta.

Visiteremo mostre, Ville Venete, città Medievali, e protagonisti di questo percorso saranno il Radicchio rosso di Treviso IGP e il variegato di Castelfranco IGP.

Un bellissimo programma quello di #MarcaTrevisoInRosso un tour tra gusto, arte e cultura, promosso dal Marca Treviso e Insalarte di Ortoromi con il Consorzio tutela Radicchio Rosso di Treviso IGP e Radicchio variegato di Castelfranco IGP.

Se vi va di seguirci, alla fine del post tutti gli hastag da cercare sui social!

Io ora vi lascio alla ricetta, fidatevi e provate…ché il radicchio mica si mangia soltanto in insalata! 🙂

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Primi piatti/ Salato

Risotto ai topinambur e funghi porcini

Lo ammetto, adoro il risotto.

Ingrediente versatile il riso e preparazione che si sposa con ogni prodotto di stagione.

Questo abbinamento che vi propongo per Territori Coop, mi piace in modo particolare.

Il topinambur ha un sapore delicato e delizioso, abbinato al sapore deciso dei funghi porcini, beh…ha un suo perchè.

Un ingrediente antico, una tecnica di cottura particolare, un primo piatto versatile e sempre ‘confortante’.

Il riso, pianta dalla storia millenaria, ha origini ancora controverse. L’unica cosa certa è che la patria del riso è l’Estremo Oriente dove, oltre a costituire il 90 % dell’alimentazione, si è sviluppata una vera e propria ‘cultura del riso’, che ha caratterizzato ogni aspetto della vita delle popolazioni.

Dopo il grano, il riso è il cereale più consumato al mondo, nel complesso rappresenta l’alimento principale per i ¾ della popolazione mondiale.
Arrivato in Occidente in epoca cristiana, ma utilizzato da Greci e Romani soltanto come ornamento e medicinale, trovò diffusione in Italia attraverso la Sicilia, grazie agli Arabi e ai mercanti della Repubblica di Venezia.

Restò a lungo un prodotto ‘esotico’ e carissimo, venduto nei negozi degli speziali insieme a zucchero e spezie. In cucina veniva utilizzato macinato, sotto forma di farina e per la preparazione di dolci. Si ritiene che furono gli aragonesi ad introdurlo nel nostro paese come cibo e piatto a sé, tra il XIV e il XV secolo. Trovò poi al Nord, le condizioni ideali per essere coltivato, un territorio pianeggiante, clima regolare e fiumi alimentati da sorgenti perenni.

Pochi alimenti sono così versatili in cucina, con il riso si possono preparare pietanze che vanno dall’antipasto al dolce, a patto di scegliere il giusto tipo di riso per ogni piatto.
Di varietà e qualità di riso ne esistono molte, quelle coltivate in Italia sono tutte sottovarietà della Japonica, dal chicco tondeggiante e ricco di amidi. In Italia è suddiviso e classificato in quattro gruppi, in base alla dimensione del chicco, all’aspetto e al comportamento durante la cottura: comune o originario, semifino, fino e superfino.

Il riso che io preferisco per la preparazione dei risotti è Il Carnaroli, considerato il ‘re dei risi’, il più pregiato e il più utilizzato nella cucina italiana. Ottenuto nel 1945 da un incrocio tra il Vialone Nano e il Lencino, grazie alla particolare composizione del suo amido (molto ricco di amilosio), non scuoce e non si disgrega, risulta pertanto ideale per la preparazione dei risotti.

Quando parliamo di risotto, oltre che al piatto, ci riferiamo ad una particolare tecnica di cottura, per l’appunto ‘a risotto’. Fondamentale nella ‘cottura a risotto’ è la tostatura dei chicchi, che forma sulla superficie di ciascuno uno strato protettivo, permettendo di mantenere al loro interno aromi e consistenza. La successiva e lenta aggiunta del brodo, consente al riso di arrivare a fine cottura morbido e cremoso ma al tempo stesso di mantenere la sua struttura e compattezza.

La varietà degli ingredienti con cui poter realizzare un buon risotto è davvero ampia, ortaggi, legumi, molluschi, pesce e carne, formaggi, spezie ed aromatiche, addirittura con la frutta, anche con pochi e semplici ingredienti è sempre una vera bontà. Ingrediente della cucina povera e di recente riscoperto, il topinambur è il tubero commestibile di una pianta erbacea perenne simile alla margherita, ma dal fusto alto come il girasole. Ha innumerevoli proprietà benefiche per l’organismo, ed un sapore delicato che ricorda quello del carciofo e che, a mio avviso, ben si sposa con quello deciso ed intenso dei funghi porcini.

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È stagione di/ Primi piatti/ Salato

Gnocchi di ricotta con funghi chiodini e porcini e Food & Book ’15

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A distanza di oltre una settimana da Food & Book eccomi qui.

Un fine settimana bellissimo. Tante amiche e amici riabbracciati. Un sole meraviglioso. Luoghi bellissimi. Persone accoglienti.

…e tutta la mia famiglia con me. Cosa volere di più?

La presentazione del nostro libro, Il Gusto della Terra, e diversi showcooking.

Io e Monica, sabato 24 presso il Teatro le Maschere a Montecatini Alto, abbiamo presentato due piatti, utilizzando le erbe spontanee raccolte insieme a Graziella Picchi, autrice del libro ‘Atlante dei prodotti tipici: Le Erbe’, degli gnocchetti di ricotta allo zafferano con una salsa di Silene Bianca e mandorle tostate, ed una insalata di erbe spontanee miste con primosale, arancia, anacardi tostati e crostini speziati alla curcuma. Nella stessa location, Alessandra ha invece presentato una deliziosa torta salata, ricetta ispirata al Medioevo. Piatti molto graditi dal pubblico!

Poi domenica presso le Terme Tettuccio, la presentazione del libro con Cristina e Lina e showcooking, con ricette tratte dal libro, a cura di Fedora e Tiziana, tutto molto buono e spazzolato dai presenti in sala!

 

Gli stessi gnocchi di ricotta, profumati allo zafferano, ve li propongo oggi abbinati a dei funghi.

Gli gnocchi di ricotta sono davvero facili e molto veloci da preparare.

Al posto dello zafferano potrete unire all’impasto anche spezie diverse oppure delle erbe aromatiche, come ad esempio erba cipollina o basilico, servendoli poi semplicemente con del burro fuso e formaggio grattugiato o salse di diverso tipo. Sono ottimi anche leggermente gratinati al forno.

Vi lascio alla ricetta! 🙂

 

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GNOCCHI DI RICOTTA CON FUNGHI CHIODINI E PORCINI

 

Ingredienti

Dose per 4 persone

Per gli gnocchi

500 g ricotta di bufala (o ricotta di mucca)

150 g di farina di riso biologica (circa)

50 g Parmigiano Reggiano grattugiato

1 uovo biologico

1 bustina di zafferano

sale qb

pepe qb

Per il condimento

300 g di funghi chiodini

2 funghi porcini

1 spicchio d’aglio

prezzemolo

olio evo qb

sale qb

pepe bianco qb

Ricotta affumicata qb

Preparazione

Per gli gnocchi

Lavorate bene la ricotta, unite l’uovo, il Parmigiano grattugiato, il sale e lo zafferano sciolto in pochissima acqua.

Aggiungete la farina, poca per volta, e quanta ‘ve ne chiede’ l’impasto; quando sarà omogeneo e non attaccherà più tanto alle mani potete procedere alla preparazione degli gnocchi.

Cospargete di farina il piano di lavoro, prendete un pezzo di impasto e formate un cordoncino. Tagliate tanti piccoli pezzetti con un coltello pulito.

Fate rotolare ciascun pezzetto tra i palmi delle mani, fino a formare delle piccole palline. Disponetele su una teglia foderata di carta forno.

Per il condimento

Pulite bene i funghi, eliminando la parte terrosa e lavandoli velocemente sotto l’acqua corrente. In un tegame, fate rosolare uno spicchio d’aglio sbucciato e schiacciato con poco olio evo, poi unite i chiodini e lasciate cuocere a fuoCo medio per una decina di minuti.

Verso fine cottura unite anche i porcini tagliati e fettine, regolate di sale e pepe, continuate la cottura per qualche minuto, finite con prezzemolo fresco e tenete da parte.

Tuffate gli gnocchi in acqua bollente salata, una volta venuti a galla potete scolarli e passarli nel tegame ad insaporire con i funghi.

Servite ben caldi cospargendo di altro prezzemolo fresco e ricotta affumicata grattugiata.

 

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Food & Book 2015 – 23/25 Ottobre – Montecatini

Festival del libro & della Cultura Gastronomica

Istanti di un bellissimo fine settimana….

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collage credits Alessandra Giovanile

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Food&Book_Montecatini_2015credits foto Cristina Panizzuti –  Stefania StoraiVatinee Suvimol

Grazie all’ Hotel Cappelli Croce di Savoia per la splendida e calorosa accoglienza!

A presto!

 

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