Qui in Veneto è tempo di erbe spontanee e altri preziosi germogli che arrivano a colorare ed arricchire i nostri piatti.
Per l’11° anno torna una importante Rassegna enogastronomica che, tra le altre delizie di stagione, celebra gli Asparagi ad Indicazione Geografica Protetta, per la precisione l’Asparago Bianco di Cimadolmo IGP e l’Asparago di Badoere IGP.
È infatti in queste terre, tra il fiume Sile ed il Piave, in terreni alluvionali fertili e ricchi di minerali, che da secoli si coltivano gli asparagi.
Imperdibili tre appuntamenti della Rassegna, la 50ª Mostra dell’Asparago di Badoere IGP, la 42ª Festa dell’Asparago Bianco di Cimadolmo IGP (entrambe fino al 7 Maggio 2017) e la 15ª Mostra dell’Asparago IGP e delle Erbe Spontanee a Preganziol (TV) il 6 e 7 Maggio.
Numerosi saranno gli asparagicoltori presenti e tantissimi gli appuntamenti in programma, laboratori, artisti di strada, stand gastronomici, tutto all’insegna della tradizione e del folklore locali e della buona cucina.
Nei prossimi giorni andrò alla scoperta delle terre dove si coltiva l’Asparago Bianco di Cimadolmo IGP insieme ad un gruppo di blogger e instragrammer.
“Troppa gente si occupa dei sensi unici e dei sensi vietati,
senza mai mettersi in cammino.”
(Fabrizio Caramagna)
Eh, che sono testarda è un dato di fatto.
Non ci piove proprio.
Ma l’ho sempre considerato un pregio, non un difetto.
Ci ho provato più volte con il lievito madre, e qualche esperimento l’ho fatto già in passato (qui e qui ) però, soprattutto per mancanza di tempo, il lievito era passato a miglior vita.
Una specie di killer di lievito madre direte voi.
Eh succede…
Ma non ci si arrende, non si deve.
È così che, grazie al gentile spaccio di Monica ho ripreso ad occuparmene e, rinfresca e rinfresca, l’esubero devi pure gestirlo in qualche modo no?
Ché non si butta via niente. Sacrilegio!
Ed è così che sono nati questi grissini attorcigliati.
Dei grissini con pesto di pomodorini secchi con esubero di lievito madre, preparati ispirandomi alla ricetta di Monica del blog Fotocibiamo, e da me leggermente modificata.
Occhio che uno tira l’altro!
GRISSINI (attorcigliati) CON PESTO DI POMODORINI SECCHI (con esubero di lievito madre)
Ingredienti
Per i grissini
350 g lievito madre
110 g farina tipo 0
75 g farina macinata a pietra semi integrale
1 cucchiaino di miele
35 g acqua
70 g olio extravergine di oliva
10 g sale
Per il pesto di pomodorini secchi
1 manciata di pomodorini ciliegino essiccati
1 manciata di mandorle
olio extravergine qb
origano qb (secco o fresco)
Lui si ‘blobbizza’ e voi fate grissini!
Preparazione
Preparate il pesto di pomodorini. Fate bollire poca acqua in un pentolino, tuffate i pomodorini secchi e sbollentateli per circa 5 minuti.
Scolateli, e frullateli nel cutter con le mandorle, l’origano e olio quanto basta per avere una sorta di cremina. Tenete da parte.
Nel contenitore della planetaria, con il gancio, impastate il lievito madre non rinfrescato spezzettato, con le due farine ed il miele.
Aggiungete poi anche acqua e olio poco per volta, continuando ad impastare per circa 5 minuti.
Accendete il forno a 180°, statico.
Prendete l’impasto e ponetelo sul piano di lavoro infarinato. Stendetelo con il matterello in una sfoglia abbastanza sottile.
Tagliate tante strisce larghe circa 1,5 cm, spalmate una metà delle strisce con la crema di pomodorini secchi.
Accoppiate ciascuna con una striscia non spalmata, appoggiandola sopra, quindi attorcigliatele ottenendo in questo modo i grissini.
Disponeteli su di una placca foderata di carta forno e cospargeteli con poco sale.
Cuoceteli una decina di minuti in forno ben caldo, 180°, comunque fino a quando saranno belli dorati e croccanti.
Dovrei mettermi la scadenza nel calendario, proprio come faccio con le persone.
Si, per ricordarmi del compleanno del blog!
Il 12 settembre ben 4 anni.
E io non me ne ricordo mai.
MannaggiaMMè!
Sono immersa in una marea di scatoloni, pulizie e chi più ne ha…ché domani ci trasferiamo nella nuova casa, quindi nessun dolce per festeggiare.
Non ne ho avuto davvero il tempo.
Mi tocca fare l’alternativa e usare una ricetta che avevo pronta nell’archivio.
Va bene lo stesso vero?
Io vi lascio e scappo via.
Dicono che il trasloco sia una delle cose più stressanti in assoluto.
Beh. Hanno davvero ragione!
“Chiunque a un certo punto della vita mette su casa.
La parte difficile è costruire una casa del cuore.
Un posto non soltanto per dormire, ma anche per sognare.
Un posto dove crescere una famiglia con amore, un posto non per trovare riparo dal freddo,
ma un angolino tutto nostro da cui ammirare il cambiamento delle stagioni;
un posto non semplicemente dove far passare il tempo,
ma dove provare gioia per il resto della vita.”
Sergio Bambarén (Il guardiano del faro 2002)
CONFETTURA DI LAMPONI E VANIGLIA
Ingredienti:
1 kg lamponi
800 g zucchero
1 limone (il succo)
1 cucchiaino raso di polvere di vaniglia (o i semini di un baccello)
1 cucchiaino raso di agar agar
Preparate i barattoli (vedi note).
Preparazione:
Lavate velocemente i lamponi sotto l’acqua corrente fredda e tamponateli delicatamente.
Poneteli in un tegame da confettura insieme allo zucchero, il succo del limone e la polvere di vaniglia.
Poertate ad ebollizione a fiamma vivace, avendo cura di seguire la cottura mescolando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno.
Eliminate l’eventuale schiuma che si potrebbe formare sulla sueprficie aiutandovi con una schiumarola.
Sciogliete l’agar agar in una tazza mescolandolo con poca confettura calda quindi unitelo alla confettura sul fuoco e mescolate bene.
Togliete dal fuoco e versate nei barattoli (con questa quantità di frutta io ne ho ottenuti 4 di medi).
Preparazione dei barattoli:
Scaldate il forno a 110° per una ventina di minuti, mettete dentor i barattoli puliti e lasciateli dentro per almeno 5 minuti. Toglieteli a fateli raffreddare su uno strofinaccio.
Versate quindi la confettura o marmellata nei barattoli avendo cura di riempirli fino al bordo (aiutatevi con un piccolo mestolo per evitare di sporcare il bordo). Avvitate i coperchi e girate i barattoli sottosopra posizionandoli in un luogo buio (o coperti da uno strofinaccio), lasciandoli raffreddare completamente.
In questi giorni di gran caldo e tante cose da fare, accendere il forno non è la migliore delle cose…
Ma, tra insalate di cereali, legumi, pasta e gran insalatone, ogni tanto trasgredisco a questa regola e parto di forno.
I pomodori al gratin sono uno dei miei comfort food estivi preferiti. Li prepara spesso mia mamma e, insieme alle verdure ripiene, sono a mio avviso un piatto estivo perfetto.
Ottimi anche freddi, sia come antipasto che come contorno o addirittura piatto unico se serviti con una bella insalata.
Vi avevo già proposto dei pomodori ripieni al gratin, questi sono un po’ più semplici e molto simili a come li prepara mia mamma, ricetta sbirciata nel libro “Pomodori gourmet” di Jenny Linford e da me leggermente rivisitata.
Non sono ancora riuscita a fare un post sul raduno IFOOD di cui vi ho parlato qui, spero di riuscirci nei prossimi giorni 🙂
Intanto auguro buona settimana a chi è ancora al lavoro, buone vacanze a chi è in partenza e a me buoni scatoloni… ché il trasloco dovrebbe essere prossimo.
Ricettina?
POMODORI RIPIENI GRATINATI ALLA PROVENZALE
Ingredienti
Per 6 persone
1 kg di pomodori a grappolo o cuore di bue
1 scalogno
2 spicchi d’aglio
150 g pane grattugiato
1 limone non trattato (buccia)
Parmigiano Reggiano grattugiato qb
timo fresco qb
basilico fresco qb
erba cipollina fresca qb
olio EVO qb
sale, pepe qb
Preparazione
Accendete il forno a 200°.
Lavate i pomodori e tagliatene la sommità. Con un coltello scavate la polpa, creando dei gusci.
Cospargete l’interno con poco sale e capovolgeteli su un piatto, lasciando che scolino un po’ i liquidi.
In una padella antiaderente dal fondo spesso, scaldate poco olio e fate rosolare scalogno e aglio tritati finemente.
Aggiungete il pane grattugiato e mescolando bene fate soffriggere per un paio di minuti. Togliete dal fuoco ed unite le erbe aromatiche tritate, precedentemente sciacquate sotto l’acqua corrente, e la buccia di limone.
Mescolate ed unite anche in Parmigiano grattugiato e parte della polpa di pomodoro tagliata a piccoli dadini.
Salate, pepate e mescolate bene.
Sistemate i pomodori su una pirofila cosparsa d’olio e riempiteli bene con il composto di pane aromatico.
Infornate per circa 30° fino a quando comunque saranno belli gratinati in superficie.
Quando si incappa in professori senza carisma ed incapaci di gestire dei ragazzini spesso è questa la risposta che sanno dare.
Non ti rimarrà un gran ricordo di questi anni, sicuramente non come è successo a me, che i prof delle medie me li ricordo quasi tutti con affetto e stima.
Ma sei arrivata alla fine.
Sei cresciuta tanto.
La bambina timida che temeva di alzare la mano in classe è diventata coraggiosa ed autonoma.
Non hai chiesto aiuto in nulla. Hai fatto tutto da sola.
Sono tanto orgogliosa di questo.
Il mondo si apre davanti a te ora.
I primi segni di indipendenza.
Le uscite con le amiche in centro.
Il liceo che hai tanto desiderato.
Le lingue straniere, scrivere, la musica.
Spero tu possa sempre percorrere la tua strada con passione e felicità.
Ti voglio bene piccola.
Dolcetto al volo vi va?
Dolce al cucchiaio velocissimo da preparare la panna cotta. Unica scocciatura il tempo di riposo e raffreddamento. Io neanche quello perchè le caccio nell’abbattitore!
Pochi ingredienti freschi e avete velocemente un dessert fresco e pure molto carino da presentare.
PANNA COTTA ALLA LIQUIRIZIA, GANACHE FONDENTE E CHANTILLY ALLA MENTA
Ingredienti (dosi per 6 porzioni)
Per la panna cotta
300 g panna fresca
200 g yogurt alla liquirizia (naturale o yogurt greco)
1 cucchiaino di liquirizia in polvere biologica
70 g zucchero
3 g di agar agar (1 cucchiaino da caffè raso )
Per la ganache
150 g cioccolato fondente al 70%
100 g panna fresca
Per la chantilly alla menta
200 g panna fresca
30 g zucchero a velo
3-4 foglioline di menta fresca qb
Preparazione
Per la panna cotta alla liquirizia
Versare la panna in una casseruola, unite l’agar agar e mescolate bene per farlo sciogliere, unite anche lo zucchero e la polvere di liqurizia, mescolate bene e mettete sul fuoco.
Fate scaldare bene il composto continuando a mescolare, non appena raggiunge il bollore togliete dal fuoco e fate raffreddare leggermente a temperatura ambiente, unite lo yogurt, mescolate bene e versate nei bicchieri.
Riponete in frigorifero a raffreddare e solidificare bene (io ho raffreddato velocemente nell’abbattitore e poi riposto in frigorifero fino al momento di servirla).
Per la ganache morbida
Scaldate la panna in una casseruola, quindi unite il cioccolato tritato finemente. Mescolate fino a quando avrete un composto omogeneo.
Per la chantilly alla menta
Montate la panna a neve ferma, insieme allo zucchero e alle foglioline di menta tritate.
Assemblaggio
Versate della ganache su ciascun bicchiere di panna cotta e poi una cucchiaiata di chantilly alla menta. Decorate con alcune foglioline di mente fresca.
Se non trovate la liquirizia in polvere potete anche utilizzare delle caramelle di liquirizia (quelle dure, non quelle gommose) e scioglierle in una piccola padella con pochissima acqua.
giacchè non esiste altro tempo che questo meraviglioso istante.”
Alda Merini
Già, il tempo.
Mi sento assolutamente noiosa nel dire per l’ennesima volta che ne ho poco, di tempo libero intendo.
Non sopporto le persone che si lamentano di continuo e non lo farò.
Ormai passo dal blog sempre più di corsa, postando ricette e foto fatte al volo, mi ci sono abituata.
A volte mi ritrovo con la cucina che è un campo di battaglia, tavola apparecchiata, set fotografico in un angolo con tavole e luci sistemate e piatti fumanti da fotografare in pochi minuti prima di darli in pasto ai lupetti qui a casa.
Altro che food styling eseguito con la dovuta calma e attento studio! MaDeChè?
Ahahahahahahahahahahah, vabbè.
Insomma, portate pazienza, io faccio del mio meglio e anche se le foto non sono il top questo risotto con le zucchine, fiori e piselli, vi assicuro, è delizioso.
Ah dimenticavo!
Immensa gioia! Ho trovato la curcuma fresca! Ovviamente cacciata direttamente qui dentro!
“La vita può essere capita solo all’indietro, ma va vissuta in avanti.” Soren Kierkegaard
E avanti ci andiamo di corsa in questo periodo.
Ormai passare qui a postare qualche ricetta è diventato quasi un lusso.
Il tempo è molto poco e le settimane passano davvero veloci.
Sono successe tante cose bellissime da quando ho scritto l’ultimo post.
Tre giorni in trasferta a Verona a Esperienze Gustose, e la settimana successiva la presentazione del libro Le Fluffose delle mie amiche Monica Zacchia e Valentina Cappiello al Salone Int.le del Libro di Torino, dove purtroppo non ho potuto esserci se non con il pensiero e con il cuore.
Vi lascio qualche foto a fine post, e andiamo (correndo…eh portate pazienza) alla ricettina di oggi!
Girandole di pane aromatiche (o Swirlbread), io le adoro!
Super morbide e profumate, le trovo anche divertenti da preparare. Sarà perchè si utilizza lo stampo dei muffin?
SWIRLBREAD O GIRANDOLE DI PANE AROMATICHE
Ingredienti
250 g farina macinata a pietra tipo 1 (Petra 9)
250 g farina manitoba
300 ml acqua tiepida
10 g lievito di birra
1 cucchiaino zucchero
1 cucchiaino sale
3 cucchiai olio EVO
80 g Parmigiano Reggiano
50 g mandorle
origano fresco qb
rosmarino fresco qb
olio EVO qb
Preparazione
Preparate il pesto inserendo nel cutter (robot con lame) le mandorle, le aromatiche, il Parmigiano Reggiano e tritate tutto insieme, aggiungete poi olio a filo, quanto basta per ottenere un composto con la consistenza del pesto.
Per l’impasto delle girandole: sciogliete il lievito nell’acqua tiepida insieme allo zucchero e lasciatelo riposare per 5 minuti.
Versate nel bicchiere della planetaria (con il gancio), le due farine, l’olio il sale e il lievito, azionate per almeno 5 minuti fino a quando avrete ottenuto un impasto liscio ed elastico (se non disponete della planetaria, potete tranquillamente impastare a mano disponendo le farine a fontana sulla spianatoia, formate un buco al centro dove versare tutti gli ingredienti e impastare energicamente).
Mettete l’impasto in un contenitore leggermente infarinato, coprite con un canovaccio e fate lievitare per almeno un’ora e mezza, dovrà raddoppiare di volume.
Trascorso il tempo, prendete l’impasto e sgonfiatelo con le mani.
Dividetelo in due parti, stendete la prima metà in un rettangolo, cospargetela con metà del pesto aromatico ed arrotolatelo dal lato lungo.
Otterrete un cilindro, tenendo la chiusura rivolta verso il basso, tagliatelo in modo da ottenere 8 – 10 fette, a seconda di quanto alte vorrete diventino le vostre girandole.
Ripetete questo passaggio con la seconda metà di impasto.
Ungete ed infarinate le cavità dello stampo per muffin e sistemate all’interno le girandole.
Coprite con un canovaccio e fate riposare e lievitare per un’ora e mezza, fino al raddoppio di volume.
Accendete il forno a 200°.
Spennellate le girandole con poco olio e infornate (forno ben caldo) per circa 15 – 20′, dovranno essere belle dorate in superficie.
Ma secondo voi,
poter presentare il tuo ‘Pizzaricercatore Mito’
quanto può rendere felici?
Ecco, per me Renato Bosco di Saporè è un mito vero!
Se non siete mai stati nel suo locale dovete assolutamente rimediare!
Trattasi di vera esperienza sensoriale sulla pizza!
Ed eccole le mie amiche
Monica e Valentina che presentano
Le Fluffose!
Libro da avere, ve lo assicuro!
Ricette meravigliose e foto da urlo della bravissima Agnese Gambini!
Presto disponibile nelle librerie, da subito a questo link
“Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati.
Dove andiamo? Non lo so, ma dobbiamo andare.”
Jack Kerouac
Shakshuka, o Shakshouka, nome difficile da pronunciare, nel tentare di farlo la lingua mi si attorciglia.
Posso solo dirvi che adoro questa ricetta! Mi è piaciuta troppiSSimo!
Ho visto alcune foto su Pinterest, social che per me è una droga... eh si, quando ci entro, finisce che rimango lì a scorrere e pinnare foto come se non ci fosse un domani.
È partito tutto così insomma, ho visto alcune foto, piccola ricerca di storia e ricetta ed ecco qui, fatta, fotografata velocemente e sbafata subito ché è buona calda calda e con l’ovetto cotto al punto giusto, né troppo, né troppo poco.
Di versioni sul web ne ho trovate parecchie, io alla fine mi sono fermatada loro, ché sono bravi e a me piacciono molto, anche se confesso che qualche piccola modifica/aggiunta l’ho fatta.
La shakshuka è probabilmente di origine nord africana (in berbero infatti significa ‘mistura’), importata successivamente nella cucina israeliana dagli ebrei tunisini immigrati in Israele, viene servita di solito a colazione o cena accompagnata da un’insalata e, necessariamente dal pane, ché qui la scarpetta è assolutamente d’obbligo.
Potete decidere di prepararla in una unica padella e poi servirla nei piatti, oppure presentarla direttamente in piccole padelline monoporzione.
Io ho preferito la seconda possibilità (adoro ‘sto padellino e appena ne ho la possibilità lo uso!).
Ricettina?
SHAKSHUKA
Ingredienti (Dosi per 4 persone)
4 uova
600 g polpa di pomodoro
1 spicchio d’aglio
½ cipolla dorata
2 pomodori
4 friggitelli
½ peperone
1 peperoncino piccante fresco (o secco)
1 cucchiaino ca. di cumino
paprika qb
olio evo qb
Preparazione
In una padella dal fondo spesso e sufficientemente capiente, fate rosolare con poco olio evo la cipolla tritata finemente e lo spicchio d’aglio intero e schiacciato.
Unite i pomodori tagliati a dadini e i peperoni privati dei semi e filamenti e tagliati a piccole listarelle, fate cuocere qualche minuto.
Unite la polpa di pomodoro, poca acqua, una presa di zucchero per regolare l’acidità, il sale, il cumino e la paprica, eliminate lo spicchio d’aglio ed unite il peperoncino piccante tagliato a pezzetti.
Ponete all’interno anche i friggitelli a cui avrete eliminato il picciolo e i semi interni, lasciate cuocere a fiamma bassa, fino a quando si saranno cotte le verdure ed il sugo ristretto.
Una volta pronto unite le uova, ben distanziate tra loro, facendo attenzione a non rompere il tuorlo, e cercando di farle rimanere in superficie.
Continuate la cottura fino a quando l’albume sarà rassodato ed il tuorlo leggermente velato.
Servite ben caldo.
Accompagnare con taaaanto pane per la ‘scarpetta’!