Se me la ricordo quella vacanza.
Sono passati diversi anni, ma la ricordo bene.
Costa Azzurra, viaggio itinerante. Luoghi bellissimi e….una settimana intera di pioggia.
Ma tanta-tanta pioggia, per giornate intere, senza tregua.
Cosa fai a Saint-Tropez tutto il santo giorno?
Si, dico, dopo aver passeggiato, osservato con curiosità le persone del posto (prevalentemente anziani) che giocano a pétanque (leggasi bocce…oh, questi erano equipaggiatissimi…avevano pure un attrezzino per raccogliere pétanque senza doversi chinare a terra), se non hai i miliardi da spendere per lanciarti nello shopping compulsivo nei negozi del centro, che fai?
Ma ti butti sul cibo, è ovvio!
Io di queste cose qui, ne ho mangiate parecchie, anzi parecchissime!
Troppo bello poterle riprodurre a casa, aggiungerei anche pericoloso, dato che sono finite nel giro di mezza giornata.
A voi piace conoscere la storia dei dolci, come sono nati? A me un sacco.
Il pasticcere Alexandre Micka si innamorò di questo piccolo villaggio della Provenza, ed aprì a Saint-Tropez la sua Pasticceria nel 1955 dove, ispirato da una ricetta della nonna, vendeva queste brioche farcite di crema.
La leggenda vuole che nel 1956, durante le riprese del film ‘Et Dieux créa la femme’, il cui set era proprio vicino alla pasticceria di Micka, Brigitte Bardot abbia assaggiato queste deliziose brioche e abbia addirittura dato loro questo nome.
Ricetta gelosamente custodita da Micka, esiste anche il sito ufficiale de La Tarte Tropézienne, dolce ormai simbolo di Saint-Tropez.
Io ho provato questa ricetta e devo dire che il risultato è decisamente soddisfacente.
Ciò non toglie che io con la Costa Azzurra ho decisamente un conto in sospeso…
Pertanto a breve urge vacanza da quelle parti…così, giusto per vedere com’è con il sole!
TARTE TROPÉZIENNE alla CHANTILLY
Ingredienti per 8 Tarte Tropézienne
300 g farina (io macinata a pietra, Petra 1)
125 g latte (+ poco per spennellare)
75 g burro biologico
50 g zucchero semolato
12 g lievito di birra (in estate bastano 8-10 g)
1 uovo biologico (+ un tuorlo per spennellare)
1 presa di sale
1 cucchiaio di estratto di vaniglia (la ricetta originale prevede acqua di fiori d’arancio)
zucchero in granella qb
Chantilly
400 g panna fresca
60 g zucchero a velo
Preparazione
Fate sciogliere il burro sul fuoco e lasciatelo raffreddare leggermente. Versatelo nel contenitore della planetaria insieme all’uovo, lo zucchero, il sale e l’estratto di vaniglia. Unite anche la farina setacciata ed azionate la planetaria per alcuni minuti.
A parte fate sciogliere il lievito di birra nel latte tiepido, mescolate bene quindi unitelo all’impasto e continuate a lavorare con la planetaria.
Lasciate l’impasto nel contenitore a lievitare per almeno un’ora, coperto con della pellicola per alimenti.
Infarinate il piano di lavoro e disponete sopra l’impasto. Lavoratelo per alcuni minuti e dategli la forma di un filone, quindi tagliatelo in 8 pezzi. Dategli ad ogni pezzo la forma rotonda, lavorandolo e ruotandolo nel palmo della mano, quindi sitemateli su una teglia rivestita di carta forno, ben distanziati tra loro.
Coprite le tarte con un canovaccio pulito e lasciatele lievitare per un’ora e mezza.
Accendete il forno a 180°C.
Una volta lievitate, sbattete il tuorlo con un cucchiaio di latte, spennellate accuratamente tutte le tarte e cospargetele con la granella di zucchero.
Una volta raggiunta la temperatura del forno, infornate e cuocete a 180°C per circa 20 minuti. Dovranno essere belle dorate in superficie.
Sfornatele e fatele raffreddare.
Preparate la Chantilly montando la panna ben fredda insieme allo zucchero a velo nella planetaria. Riempite una sac à poche con bocchetta media a stella.
Tagliate a metà le tarte e farcitele con la panna montata e servite subito.
NOTE:
La ricetta originale prevede nell’impasto acqua di fiori d’arancio e farcitura con la crema Chiboust, che altro non è se non una crema pasticcera a cui vanno uniti la gelatina e successivamente della meringa.
In realtà possono essere farcite in molti modi come si può anche vedere nel sito ufficiale.