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Torte

Dolce/ Torte

Tarte Tropézienne alla chantilly

 

 

Se me la ricordo quella vacanza.

Sono passati diversi anni, ma la ricordo bene.

Costa Azzurra, viaggio itinerante. Luoghi bellissimi e….una settimana intera di pioggia.

Ma tanta-tanta pioggia, per giornate intere, senza tregua.

Cosa fai a Saint-Tropez tutto il santo giorno?

Si, dico, dopo aver passeggiato, osservato con curiosità le persone del posto (prevalentemente anziani) che giocano a  pétanque (leggasi bocce…oh, questi erano equipaggiatissimi…avevano pure un attrezzino per raccogliere pétanque senza doversi chinare a terra), se non hai i miliardi da spendere per lanciarti nello shopping compulsivo nei negozi del centro, che fai?

Ma ti butti sul cibo, è ovvio!

Io di queste cose qui, ne ho mangiate parecchie, anzi parecchissime!

Troppo bello poterle riprodurre a casa, aggiungerei anche pericoloso, dato che sono finite nel giro di mezza giornata.

A voi piace conoscere la storia dei dolci, come sono nati? A me un sacco.

Il pasticcere Alexandre Micka si innamorò di questo piccolo villaggio della Provenza, ed aprì a Saint-Tropez la sua Pasticceria nel 1955 dove, ispirato da una ricetta della nonna, vendeva queste brioche farcite di crema.

La leggenda vuole che nel 1956, durante le riprese del film ‘Et Dieux créa la femme’, il cui set era proprio vicino alla pasticceria di Micka, Brigitte Bardot abbia assaggiato queste deliziose brioche e abbia addirittura dato loro questo nome.

Ricetta gelosamente custodita da Micka, esiste anche il sito ufficiale de La Tarte Tropézienne, dolce ormai simbolo di Saint-Tropez.

Io ho provato questa ricetta e devo dire che il risultato è decisamente soddisfacente.

Ciò non toglie che io con la Costa Azzurra ho decisamente un conto in sospeso…

Pertanto a breve urge vacanza da quelle parti…così, giusto per vedere com’è con il sole!

 

 

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TARTE TROPÉZIENNE alla CHANTILLY

Ingredienti  per 8 Tarte Tropézienne

300 g farina (io macinata a pietra, Petra 1)

125 g latte (+ poco per spennellare)

75 g burro biologico

50 g zucchero semolato

12 g lievito di birra (in estate bastano 8-10 g)

1 uovo biologico (+ un tuorlo per spennellare)

1 presa di sale

1 cucchiaio di estratto di vaniglia (la ricetta originale prevede acqua di fiori d’arancio)

zucchero in granella qb

Chantilly

400 g panna fresca

60 g zucchero a velo

Preparazione

 

Fate sciogliere il burro sul fuoco e lasciatelo raffreddare leggermente. Versatelo nel contenitore della planetaria insieme all’uovo, lo zucchero, il sale e l’estratto di vaniglia. Unite anche la farina setacciata ed azionate la planetaria per alcuni minuti.

A parte fate sciogliere il lievito di birra nel latte tiepido, mescolate bene quindi unitelo all’impasto e continuate a lavorare con la planetaria.

Lasciate l’impasto nel contenitore a lievitare per almeno un’ora, coperto con della pellicola per alimenti.

Infarinate il piano di lavoro e disponete sopra l’impasto. Lavoratelo per alcuni minuti e dategli la forma di un filone, quindi tagliatelo in 8 pezzi. Dategli ad ogni pezzo la forma rotonda, lavorandolo e ruotandolo nel palmo della mano, quindi sitemateli su una teglia rivestita di carta forno, ben distanziati tra loro.

Coprite le tarte con un canovaccio pulito e lasciatele lievitare per un’ora e mezza.

Accendete il forno a 180°C.

Una volta lievitate, sbattete il tuorlo con un cucchiaio di latte, spennellate accuratamente tutte le tarte e cospargetele con la granella di zucchero.

Una volta raggiunta la temperatura del forno, infornate e cuocete a 180°C per circa 20 minuti. Dovranno essere belle dorate in superficie.

Sfornatele e fatele raffreddare.

Preparate la Chantilly montando la panna ben fredda insieme allo zucchero a velo nella planetaria. Riempite una sac à poche con bocchetta media a stella.

Tagliate a metà le tarte e farcitele con la panna montata e servite subito.

NOTE:

La ricetta originale prevede nell’impasto acqua di fiori d’arancio e farcitura con la crema Chiboust, che altro non è se non una crema pasticcera a cui vanno uniti la gelatina e successivamente della meringa.
In realtà possono essere farcite in molti modi come si può anche vedere nel sito ufficiale.

 

 

Dolce/ Torte

Trancetti dolci al lemon curd e ribes

Succede che alcune ricette nascano da degli errori.

Altre invece nascono dalla necessità di riciclare o utilizzare alcune preparazioni che avanzano.

Per questi trancetti è successo così.

Festa di compleanno delle mie ragazze.

Avevo in mente di preparare delle tartellette di frolla con farcia di crema alla ricotta e lemon curd.

Preparata la torta di compleanno però mi era avanzata una buona dose di base torta.

Che fare? Preparare comunque la frolla e seguire il programma iniziale oppure fare una divagazione e provare ad utilizzare questa base?

Dato che io, numero uno sono sempre di corsa e, numero due, non sarei riuscita ad utilizzare subito la base torta avanzata ho optato per la divagazione.

Il risultato è stato molto apprezzato sia per l’aspetto festoso e molto Natalizio, sia per il gusto, e se come me amate il limone non possono che piacervi!

Io vi lascio così, con una ricetta dolce e festosa.

Magari sembrerò banale, ma mi auguro davvero un nuovo anno con un mondo un pochino più giusto.

Durante il prossimo anno con l’EXPO 2015 in arrivo, di CIBO si parlerà molto.

Ecco io mi auguro davvero che questo serva a sensibilizzare tutti, ma soprattutto i potenti della terra.

Non è possibile accettare che in una parte del mondo ci sia chi non ha nulla e muore di fame e chi, al contrario in un’altra parte, muore per eccessi ed obesità.

Mi auguro un mondo dove le ricchezze sono distribuite in modo più equo,  dove le persone sono consapevoli degli effetti delle loro azioni sul pianeta, sull’ambiente, e se ne prendono cura.

Chiedo forse troppo? Io non credo.

 

Vi auguro un fine anno sereno e #solocosebelle!

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Vediamo come ho fatto!

Non vi indico gli ingredienti perché tutte queste preparazioni ci sono già presenti nel blog e vi basterà cliccare sopra ai link qui sotto.

Potete utilizzare come base sia il Pan di Spagna oppure con la Torta biondina che uso spesso come base per le torte farcite.

Poi avrete bisogno del lemon curd, di un bel cestino di ribes, dello zucchero a velo e del limone.

 

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Utilizzando un semplice stampino rotondo ( per biscotti) ho tagliato tanti piccoli dischetti dalla base torta (quella che preferite), li ho tagliati a metà, spalmando sia l’interno che la parte superiore con il lemon curd.

Li ho decorati con dei rametti di ribes (precedentemente lavati sotto l’acqua corrente e tamponati).

Ho preparato una glassa aggiungendo pochissime gocce di limone allo zucchero a velo e, utilizzando un conetto di carta forno, l’ho fatta scendere delicatamente sopra ad ogni trancetto.

Ho finito cospargendo di zucchero a velo.

 

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Cioccolato/ Diario/ Dolce/ Torte

Torta foresta nera – Schwarzwaelder kirschtorte

 

 Un vero amico è chi ti prende per la mano

e ti tocca il cuore.

(Gabriel García Márquez)
Oggi una torta.
E che torta!
Non si sa molto delle sue origini storiche.
Sembra che non siano molto lontane comunque, la prima apparizione della sua ricetta risale agli anni ’30.
Schwarzwälder Kirschtorte  ovvero Torta della foresta nera, forse deve il suo nome allo sciroppo che bagna il pan di spagna al cioccolato, il kirsch per l’appunto, brandy a base di ciliegie, che può comunque essere sostituito dal rum oppure omesso del tutto.
Altra curiosa ipotesi sull’origine del nome di questa torta, si pensa che sia ispirato al costume tradizionale delle donne della Foresta Nera.
Il loro abito infatti è nero come il cioccolato, la camicetta bianca come la panna ed il copricapo ha dei piccoli poix rossi proprio come le ciliegie.
Golosità totale, è stata approvata da tutta la famiglia.
Non fatevi scoraggiare dalle diverse preprazioni, è davvero semplice da fare!

TORTA FORESTA NERA – SCHWARZWÄLDER KIRSCHTORTE
(ricetta tratta dal libro “Cioccolato” di R. Gioffré)
Ingredienti  (dose per stampo da 20-22 cm)

Base torta

4 uova biologiche
120 g zucchero
80 g farina macinata a pietra tipo 1
10 g fecola di patate
40 g mandorle tritate
4 cucchiai cacao amaro
30 g burro sciolto
½ bustina polvere lievitante naturale (cremor tartaro)
Farcia 
500 g panna fresca
50 g zucchero a velo
Sciroppo 
60 g zucchero
120 ml acqua
3 cucchiai sciroppo amarene Fabbri
3 cucchiai liquore kirsch
Riccioli di cioccolato
100 g cioccolato fondente
20 g panna fresca

 

Riccioli di cioccolato
Preparate una ganache, scaldate la panna in un pentolino, quando sarà prossima al bollore unite in cioccolato tritato e fatelo sciogliere fuori dal fuoco, mescolate bene e stendetela in una piccola teglia.
Fatela raffreddare completamente quindi fate riposare in frigorifero per circa mezz’ora.
Prendete una bocchetta da pasticcere (o un cucchiaio), tenendolo verticale ma leggermente inclinato fatelo strisciare sulla superficie del cioccolato premendo leggermente. Si formeranno dei piccoli riccioli di ganache.
Base torta
Accendete il forno a 180°.
In planetaria (o in un contenitore capiente con le fruste elettriche), sbattete i tuorli con lo zucchero fino a farli diventare spumosi, poi aggiungete poco per volta la farina, precedentemente setacciata insieme al cacao ed al cremor tartaro, e le mandorle tritate, mescolate bene.
Unite anche il burro sciolto, mescolate.
A mano, con una spatola e movimenti dall’altro verso il basso per non smontarli, unite anche gli albumi montati a neve fermissima.
Versate l’impasto in uno stampo (D 22 cm) imburrato ed infarinato, ed infornate a 180° per circa 40 minuti.
Verificate la cottura con la prova stecchino, quindi estraete dal forno e fate raffreddare, quindi tagliatela in orizzontale ricavando 3 dischi.

 

Sciroppo
In un pentolino fate bollire l’acqua con lo zucchero per ca 5 minuti, togliete dal fuoco e unite il liquore ed il succo delle amarene.
Farcia
Montate la panna con lo zucchero a neve ferma.

 

Assemblaggio del dolce
Sistemate il primo disco su un piatto o una griglia, bagnatelo con 1/3 dello sciroppo, spalmate sopra la chantilly e una parte delle amarene.
Coprite con il secondo disco di torta e ripetete le operazioni sopra descritte.
Coprite con l’ultimo disco, imbevuto con il restante sciroppo.
Spalmate tutta la torta con la panna, rivestendola completamente.
Coprite i bordi con i riccioli di cioccolato e decorate il centro del dolce con le amarene rimaste e, a piacere, con dei ciuffetti di chantilly.
Fate riposare in frigorifero almeno un’ora prima di consumarla.

 

Cliccate qui vi si aprirà il mondo delle FLUFFOSE
la bellissima raccolta delle torte sofficissime
ormai simbolo del gruppo di blogger Le Bloggalline.
 ää
Enjoy!
 

 

Cioccolato/ Dolce/ Torte

Chiffon cake al cioccolato e glassa al caffè e cardamomo


 
“Quello che ami rimane, il resto è niente”
Tina Modotti
“Mi considero una fotografa, niente di più. 
Se le mie foto si differenziano da ciò che viene fatto di solito in questo campo, 
è perché io cerco di produrre non arte, 
ma oneste fotografie, senza distorsioni o manipolazioni”
Tina Modotti. Una donna bella e magnetica, libera, combattente, ed impegnata politicamente.
Una fotografa che aveva capito la potenza rivoluzionaria delle immagini, la potenza della denuncia.
E’ morta giovane Tina Modotti a 46 anni, improvvisamente.
Sfogliando per caso un’agenda, leggo questa frase che avevo appuntato tempo fa…
Quanta verità in così poche parole.
Oggi la finisco qui con le mie riflessioni…
Vi lascio una torta sofficissima!
Buon fine settimana gente.

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Diario/ Dolce/ Eventi/ Torte

Chiffon cake ‘La Fluffosa’ al limone e lime

“Che cosa importa se ci prendono per sognatori”   
M. Gandhi
Si, lo so.
Sono un po’ in ritardo, lo so.
Ma tutte le emozioni che abbiamo vissuto lo scorso fine settimana sono state davvero tante…e io avevo bisogno di metabolizzarle.
Di riprendermi un po’…
Quale dolce migliore per festeggiare se non La Fluffosa?
Il dolce della nostra community di blogger.
No, non l’ha inventata nessuna di noi…con buona pace delle malelingue.
Monica, la Chiffon Cake, (che lei chiama La Fluffosa), l’ha presentata molte volte, in diverse (golose) versioni, nel suo blog e, poco per volta, è stata seguita a ruota dalle altre amiche della community,  un tripudio di torte altissime e sofficissime, fluffosissime insomma … per questo motivo è diventata giorno dopo giorno il nostro dolce.
La mia era lì che aspettava di essere pubblicata da diverso tempo, e non ci poteva essere momento migliore di questo.

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Colazione e merenda/ Dolce/ Dolci da credenza e crostate/ Qualcosa di rosso/ Torte

Hip Hip Hoo Ray … Lemon and ginger bundt cake – Ciambellone limone e zenzero

 
 

Ancora un dolce.

Cosa volete che vi dica?La passione per la pasticceria mi ha totalmente presa in questo periodo…non che sia il periodo migliore dell’anno per farsi prendere da certe passioni, ché poi bisogna pure smaltirla la produzione…e la prova costume è dietro l’angolo, ma tant’è.

La ricetta base arriva da California Bakery, io l’ho liberamente modificata a mio piacimento, profumando questa ciambella con il limone e lo zenzero.

Avevo anche lo stampo nuovo nuovo della Nordic Ware da provare, quello che mi ha portato la mia amica Monica a Tuscania.

Adoro gli stampi per i dolci.

Mi devo contenere, altrimenti ne comprerei di continuo.

Ma voi vi rendete conto che è già Pasqua?

 

HIP HIP HOO RAY!

 

Io ne ho davvero bisogno di questi giorni di vacanza.

Ho voglia di staccare un pochino dalle corse quotidiane.

Ho voglia di stare a casa con le mie bambine.

Fare qualche passeggiata tutti insieme, stare all’aria aperta, godersi il sole…sperando che ci sia.

Insomma, niente programmi.

A parte il pranzo in famiglia il giorno di Pasqua, niente programmi.

Non è bellissimo?

Svegliarsi la mattina, fare colazione e decidere ‘Cosa facciamo oggi?’

Adesso scappo, buona Pasqua a tutti!

 

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Dolce/ Torte

Una sfida diventa il mio piatto forte … La Millefoglie



Ci ho pensato non poco alla ricetta che avrei voluto fare per la mia amica Maddalena.
Avrebbe potuto essere la pasta fresca, le lasagne ad esempio.
Ma non era qualcosa di nuovo, ce ne sono già diverse ricette di lasagne nel blog…
Avrei potuto fare qualcosa a base di pesce, sono cresciuta a Venezia, e se penso a quello che più mi piace, e che mi riesce abbastanza bene, certo non mi viene in mente la carne…ma non ero ancora convinta…
Il tiramisù, quello MIO, con i savoiardi fatti in casa….ma ho già postato anche quello…
E allora mi viene in mente LEI.

LEI, per me, è la torta del cuore, quella dei compleanni, quella che quando ero bambina la volevo per la mia festa, quella che quando la faccio finisce in un nanosecondo.

Quella che ho fatto al corso di pasticceria, con lo Chef Prof Fiorotto, meravigliosa!

La millefoglie.
Si, ma la millefoglie NON fatta con la pasta sfoglia pronta (come facevo prima…).
Naaaaaaaaaaa….
La pasta sfoglia quella buona, quella con il burro (non con quelle robe idrogenate lì…), e fatta rigorosamente a mano, solo pazienza e taaaaaanto olio di gomito.
Insomma Maddalena, ho preso due piccioni con una fava con questa torta…^_^
Nel senso che la pasta sfoglia era tra le mie sfide personali dopo il corso di pasticceria, ché una cosa è farle a scuola certe preparazioni, con lo chef a fianco che dirige e corregge, un’altra è farle a casa, da sola…
A questo ci aggiungiamo che, per le motivazioni sopra, era assolutamente perfetta per il contest della mia amica Maddy.
Maddalena, non so se si tratta del chiulo del principiante, ma la pasta sfoglia è venuta benissimo, davvero oltre ogni mia aspettativa.
Ci ho messo due giorni per preparare tutto, e sono davvero felice di portare questa ricetta come contributo al tuo contest.
Il mio piatto forte, pensato e fatto con tutto il cuore, per te.

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Cioccolato/ Dolce/ Dolci da credenza e crostate/ Torte

Prova e riprova … La Torta Sacher

 

C’era una volta…
Il giovane Franz Sacher lavorava alla corte del cancelliere Metternich,
quando inventò questa torta che, in pochi anni,
diventò molto famosa in tutta l’Austria.
L’impasto al cioccolato non era nuovo, ma lo era la glassa lucida che la ricopriva
e soprattutto lo strato di confettura di albicocche al suo interno,
e che ne fecero qualcosa di rivoluzionario nella pasticceria dell’epoca.
In seguito a questa vicenda, Sacher ebbe grande fortuna.
Nel 1866 fondò un negozio di Delikatessen insieme al figlio,
ed in seguito un albergo.
Gli anni 30 furono teatro della disputa legale.
Per ben sette anni gli eredi di Franz ed i proprietari della Pasticceria Demel,
che vendeva la stessa torta,
i disputarono il diritto di fregiarla con il proprio sigillo.
Vinse la causa l’Albergo Sacher, che tuttora la vende
nell’omonima Pasticceria con il famoso bollino di cioccolato.
 
 
E finalmente eccola ‘sta benedetta Sacher torte!
Ne abbiamo dovute smaltire ben tre qui a casa con l’aiuto di parenti ed amici, prima che la glassa venisse come volevo io.
Ma alla fine ho trovato la giusta soluzione.
Si lo so, la panna non ci andrebbe, ma che vi devo dire…a me la glassa puro cioccolato e zucchero non piace, ecco.
Poi ho notato (e saputo) che in tante pasticcerie mica usano la glassa all’acqua, macché! Fanno una semplice ganache loro e si tolgono da ogni impiccio, altro che lucida e lucida!
Insomma beccatevi la ricetta, ché io devo passare ad un altro dolce con cui ho un conto in sospeso!
Buona settimana!


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Cioccolato/ Dolce/ Eventi/ Qualcosa di rosso/ Torte

N.Y. cheesecake con cioccolato bianco, pistacchi e lamponi per UnLamponelCuore

E’ tutto spiegato nel dettaglio qui.
Da qui l’idea di unire le forze in un post unificato, tantissime blogger, tantissime ricette, con un unico tema, I LAMPONI.

8 Marzo 2014.
L’anniversario del nostro gruppo di blogger, 1 anno di BLOGGALLINE!
Un anno di amicizia, risate, incontri, e costante presenza.

Ed è significativo che nella giornata della festa della donna, tutte/i insieme si faccia qualcosa, anche se è davvero una piccola cosa.
Tendere una mano a queste donne, che stanno cercando dopo una guerra devastante, di ritornare ad una qualche normalità.

 

La missione della Cooperativa Agricola “Insieme” è sintetizzata bene in queste parole “Rilanciare un’economia rurale sostenibile (da un punto di vista economico, sociale e ambientale) è la chiave per realizzare la riconciliazione superando le divisioni costruite dalla guerra. Il rispetto e la fiducia reciproca che si ricreano nel lavoro e nel conseguimento di risultati positivi per tutti, sono il cemento che tiene insieme una comunità multiculturale.”

“Lamponi di pace” è un’iniziativa di cooperazione allo sviluppo, ma anche e soprattutto un ‘percorso riabilitativo’, una strada verso la riconciliazione nel dopoguerra.

PERCHÉ I LAMPONI?

Perché sono la cultura tradizionale dell’area.
Perché la loro raccolta non richiede grande forza fisica e può essere praticata anche da donne sole e da famiglie con membri in età avanzata.
Perché con pochi investimenti una famiglia può diventare economicamente autonoma.
Perché nel mercato mondiale c’è richiesta di lamponi.
Perché i lamponi trasformano la parola “ritorno” nella parola “restare”, in quanto ogni pianta di lampone darà frutti per almeno dodici anni, costituendo un incentivo a rimanere per i coltivatori.

Con questa iniziativa, i food blogger che aderiscono a “UnLampoNelCuore”

intendono far conoscere il progetto “lamponi di pace” della Cooperativa Agricola Insieme, nata nel giugno del 2003 per favorire il ritorno a casa

delle donne di Bratunac, dopo la deportazione successiva al massacro di Srebrenica, nel quale le truppe di Radko Mladic uccisero tutti i loro mariti e i loro figli maschi.

Per aiutare e sostenere il rientro nelle loro terre devastate dalla guerra civile, dopo circa dieci anni di permanenza nei campi profughi, è nato questo progetto, mirato a riattivare un sistema di microeconomia basato sul recupero dell’antica coltura dei lamponi e sull’organizzazione delle famiglie in piccole cooperative, al fine di ricostruire la trama di un tessuto sociale fondato sull’aiuto reciproco, sul mutuo sostegno e sulla collaborazione di tutti.

A distanza di oltre dieci anni dall’inaugurazione del progetto, il sogno di questa cooperativa è diventato una realtà viva e vitale, capace di vita autonoma e simbolo concreto della trasformazione della parola “ritorno” nella scelta del “restare”.


N.Y. CHEESECAKE (di CALIFORNIA BAKERY) con CIOCCOLATO BIANCO, PISTACCHI e LAMPONI
Ingredienti:
Crosta
300 g biscotti integrali sbriciolati finemente
80 g burro sciolto
3 g cannella in polvere
5 ml miele di acacia
Crema al formaggio
400 g ricotta (biologica)
300 g robiola  mascarpone
200 g zucchero semolato
150 ml panna fresca
40 g yogurt intero
4 uova biologiche
1 limone biologico (scorza grattugiata)
½ cucchiaino di polvere di vaniglia (o i semi di ½ baccello)
3 g farina (io di riso)
Topping
150 g cioccolato bianco
80 ml panna fresca
1 grattugiata di fava tonka
1 manciata di pistacchi

1 vaschetta di lamponi freschi


Crosta
Mettete in una ciotola i biscotti sbriciolati, la cannella, il miele ed il burro sciolto e lavorate il composto con una mano fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Distribuite alcune manciate di impasto nello stampo e create il bordo premendo bene con le dita lungo le pareti dello stampo.
Terminato il bordo, fate la stessa cosa sul fondo.

Riponete in frigorifero per almeno 30 minuti.

Crema
Accendete il forno a 160°.
Mescolate con un cucchiaio la ricotta insieme al mascarpone, lo yogurt, lo zucchero, la scorza di limone, la vaniglia, le uova (una alla volta), la panna, e solo alla fine la farina.
Versate la crema di formaggio nello stampo e cuocete per 55 minuti (con il mio forno ho dovuto allungare il tempo di cottura di altri 25 minuti).
Per gli ultimi 5 minuti di cottura, aprite leggermente lo sportello del forno (aiutandovi con il manico di un cucchiaio di legno) per far uscire il vapore.
Sfornatela e fatela raffreddare per almeno 3-4 ore, poi riponetela in frigorifero per altre 2-3 ore.

Sformatela e procedete alla guarnizione che desiderate.

Topping
Mettete la panna in un pentolino a fuoco basso, portate lentamente ad ebollizione.
Quindi spegnete, aggiungete il cioccolato tritato, la fava tonka grattugiata (io circa 1/3 di una fava, l’aroma è molto intenso e profumato), e mescolate bene fino ad ottenere un composto bello omogeneo.
Fate raffreddare (io in abbattitore) ed unite i pistacchi tritati grossolanamente.

Distribuite la ganache sulla cheesecake e decorate con i lamponi freschi.






Note: con questa dose ho preparato una torta (stampo da 22 cm) ed alcune mini-cheesecake (utilizzando una teglia con appositi fori da muffin)



 




Elenco punti vendita confetture della Pace:

L’Altromercato – qui il linkalla sezione “dove ci trovi” della home page, dove trovare i recapiti dei punti vendita a voi più vicini.

MioBio

– Coop-Adriatica e Nordest. Per quanto riguarda Coop-Adriatica le confetture dei frutti della pace sono disponibili nel canale IPER:

ADRIATICA BOLOGNA IPER BORGO
ADRIATICA BOLOGNA NOVA
ADRIATICA BOLOGNA LAME
ADRIATICA VENETO SAN DONA’
ADRIATICA VENETO SCHIO
ADRIATICA VENETO CONEGLIANO
ADRIATICA VENETO VIGONZA
ADRIATICA ROMAGNA IMOLA
ADRIATICA ROMAGNA RIMINI
ADRIATICA ROMAGNA LUGO
ADRIATICA ROMAGNA FAENZA
ADRIATICA ROMAGNA RAVENNA
ADRIATICA MARCHE PESARO
ADRIATICA MARCHE CESANO
ADRIATICA ABRUZZO SAN BENEDETTO
ADRIATICA ABRUZZO CHIETI
ADRIATICA ABRUZZO ASCOLI

Parlano di “UnLampoNelCuore” anche qui:

http://www.ansa.it/nuova_europa/it/notizie/rubriche/cultura/2014/03/05/Italia-Bosnia-food-blogger-sostegno-donne-Bratunac_10185089.html

http://www.gamberorosso.it/news/item/1019237-donne-dolci-solidarieta-e-300-foodblogger-per-l-8-marzo-unlamponenelcuore-a-sostegno-della-cooperativa-agricola-insieme

http://www.cavoloverde.it/public/articoli/eventi/dettaglio_articolo.asp?id=1936

http://www.lazionauta.it/lamponi-di-pace/

http://www.argacampania.it/articolo4.asp?id=9887

http://www.santalessandro.org/2014/03/lamponi-la-bosnia/

http://sapori-italia.it/it/blog/unlamponelcuore-per-il-progetto-lamponi-di-pace

http://www.tripadvisor.it/ShowTopic-g1-i24645-k7265009-Festa_della_Donna_un_Lampone_nel_Cuore-Strade_del_gusto.html

 
 
 
Cioccolato/ Diario/ Dolce/ Torte

Double chocolate di California Bakery

 

Ci sono tanti tipi di persone.

Ci sono persone che vedono il bicchiere mezzo pieno, e persone che invece lo vedono mezzo vuoto.

Ci sono persone che amano di più i gatti, ed altre che invece senza un cane non potrebbero vivere (poi ci sono anche quelle che se potessero metterebbero su una fattoria, eccomi qua!).

Ci sono persone che in generale vedono il buono nel prossimo, ed altre (per fortuna poche…) che invece vedono sempre il marcio (che sia perché il marcio ce l’hanno dentro?).

Ci sono persone che sono felici dei successi altrui (se poi queste sono amiche ancora di più!), ed altre persone che l’essere felici per il prossimo lo chiamano essere ruffiani ed opportunisti (O_O…Houston! Abbiamo un problema!)

Ci sono persone che amano Sanremo e lo guardano nonostante le polemiche e tutto il resto, altre che invece proprio no.

Ci sono persone che amano il cioccolato, ed altre che non lo amano affatto.

Ecco.

Questo è un post di pensieri sparsi e disordinati (ma lucidi!) e sicuramente NON è un post per chi NON ama il cioccolato!

No, non lo è.

Questa torta arriva direttamente da un libro che mi ha catturata ed emozionata.

CALIFORNIA BAKERY i dolci dell’America.

Non è solo un libro di ricette.

E’ molto di più. Un romanzo, ma di storie vere, vissute.

E’ una storia di passioni.

Un libro che ci ha unito tra amiche, in discussioni, prove, addirittura nell’acquisto solidale di stampi!!

Lo confesso, amo anche il materiale di questo libro, il cartoncino opaco della copertina, i colori, le foto.

Questa è la prima ricetta che ho fatto.

Sublime.

L’ho preparata per portarla a casa di amici ma, alla protesta delle mie bambine che ne reclamavano ancora, ho dovuto rifarla il giorno successivo…il che mi è andato anche bene, perché ho potuto fotografare la fetta!

Perfetta per regalarsi una coccola, perfetta da mangiare in divano aspettando Sanremo.

Io Sanremo lo guardo e mi piace pure!

Si, è vero, tutta la polemica sui compensi, sugli ospiti etc etc…

Ma io col Festival di Sanremo ci sono cresciuta, fa un po’ parte del mio Dna, del mio essere italiana.

Insomma, vi saluto e preparo il divano!

 

DOUBLE CHOCOLATE di CALIFORNIA BAKERY

Ingredienti:

Impasto

200 g burro temperatura ambiente, molto morbido (io biologico)

300 g zucchero semolato

3 uova (io biologiche)

1/3 dei semi di un baccello di vaniglia

Ingredienti Secchi

80 g di cacao amaro

120 g farina (io di grano tenero tipo 1 macinata e pietra)

2,5 g lievito (io cremor tartaro)

2 g sale

45 ml di caffè espresso forte

5 g caffè solubile forte

5 ml liquore al caffè (io liquore al cioccolato)*

125 g yogurt greco

Decorazione

200 g confettura (io di lamponi)

200 g crema al cioccolato fondente

50 g nocciole tritate

4-5 rametti di ribes

300 g cioccolato fondente

70 ml panna fresca

100 gr mascarpone

NOTA: ho barrato quello che era indicato nella ricetta che io non ho utilizzato.

 
 
 
 
 

Imburrate ed infarinate uno stampo di 20- 22 cm di diametro.

Versate in una ciotola la farina, il cacao, il lievito ed il sale setacciati e mescolateli con un cucchiaio.

Preparate in un bicchiere l’infusione di caffè, mescolando il caffè espresso con quello solubile, il liquore al caffè (io al cioccolato) ed i semi del baccello di vaniglia.

Mettete in una ciotola il burro e lo zucchero e lavorateli con un cucchiaio finché sono ben amalgamati e continuate a montarli finché non iniziano a cambiare colore (il composto deve diventare più chiaro).

Aggiungete un uovo alla volta (solo quando il precedente è ben incorporato) e mescolate con cura fino al completo assorbimento.

 
 
 
 
 
 

Aggiungete un terzo degli ingredienti secchi, metà dello yogurt, un altro terzo degli ingredienti secchi e lo yogurt, terminate con gli ingredienti secchi rimasti, mescolando bene tra un passaggio e l’altro con un cucchiaio.

Aggiungete l’infuso di caffè mescolando bene.

Versate l’impasto (molto cremoso) nello stampo, livellatelo con una spatola e cuocetelo in forno ben caldo a 170° per i primi 30 minuti, poi abbassate a 160° per altri 25 minuti (ogni forno è diverso da un altro, io ho dovuto allungare la cottura di altri 30 minuti).

Controllate la cottura infilando uno stecchino al centro della torta, dovrà uscire bello asciutto.

Sfornate il dolce e fatelo raffreddare per almeno 20 minuti prima di toglierlo dallo stampo.

 
 
 
 
 

Tagliatelo a metà e farcite con la confettura di lamponi.

Ricomponetelo e preparate la ganache.

Fate sciogliere il cioccolato fondente spezzettato e la panna in un pentolino a bagnomaria.

Togliete dal fuoco, aggiungete il mascarpone, e mescolate bene fino ad ottenere una ganache bella lucida ed omogenea.

Versate la ganache sulla torta e spalmatela in modo irregolare creando l’effetto spennellata disordinata con un coltello a lama larga.

Io non li ho messi (non li ho trovati), ma sopra, secondo me, sono perfetti dei rametti di ribes.

 
 
 

 

 
 

 

Nota: io ho utilizzato la planetaria, ovviamente se ce l’avete, utilizzatela!

Partite da burro e zucchero e man mano unite gli ingredienti secchi ed il resto, seguendo il procedimento.

* ricetta del liquore al cioccolato a breve sul blog.

 

 
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Cioccolato/ Diario/ Dolce/ Dolci da credenza e crostate/ Qualcosa di rosso/ Torte

Tarte al cioccolato, ganache al mascarpone, cioccolato bianco e lamponi

 
 
 

Io ve lo dico.
 
Non sono una da feste tipo S. Valentino.
 
Non nel senso che non sono romantica.
 
Ma perché le trovo troppo commerciali, leggermente imposte insomma…
 
L’Amore, in generale intendo, va celebrato ogni giorno, non credete?
 
L’Amore per gli amici, per la propria famiglia, per i figli, il proprio compagno o marito, per gli amici ‘pelosi’ o ‘piumati’, cani, gatti, criceti, pappagalli…beh, considerate le mode bizzarre, dovrei anche aggiungere ‘squamati’…che c’è pure chi si tiene in casa pitoni e camaleonti…
 
Ma anche l’amore per il proprio lavoro, le proprie passioni e passatempi, l’amore per lo sport, per la natura, l’AMORE per la vita.
“Distratto passeggi dentro il mondo

 

e speri che il tempo passi accanto rubando da te un solo respiro…
Ecco che, tutto sembra possibile
se ti lasci guardare da un mondo che vive 
trovando negli occhi un senso di pace…
Ecco che, tutto è così incredibile
e sai lasciarti cadere come ti piace e grida il tuo nome e ricorda la pace “
da “Ecco che” Elisa
 
 
 


E una torta, semplicemente deliziosa.
Io cerco sempre di attenermi alla stagionalità dei prodotti, ma in questo caso ho fatto uno strappo alla regola, e mi sono concessa i lamponi.
Mi perdonate?
Qui sopra sono assolutamente perfetti.
Vi auguro un sereno fine settimana!!


TARTE AL CIOCCOLATO, con GANACHE AL MASCARPONE, CIOCCOLATO BIANCO E LAMPONI
 
Ingredienti:
 
Frolla al cioccolato
 
150 g farina di grano khorasan biologica
50 g farina di riso biologica
50 g cacao amaro
1 uovo biologico
100 g zucchero semolato
100 g burro biologico
½ cucchiaino di polvere di vaniglia bourbon
1 pizzico di sale
1 pizzico di bicarbonato di sodio
 
Farcia
 
200 g mascarpone
80 ml panna fresca
100 g cioccolato bianco
2 cucchiai di zucchero a velo
50 g cioccolato fondente al 70%
confettura di lamponi qb (3 cucchiai ca)
Lamponi freschi
 
 
Frolla
 
In una terrina lavorate con le mani il burro e l’uovo insieme (materia grassa) fino ad amalgamarli bene (si, lo so, ci si impiastriccia e ci si unge…ma il mio “Chef-insegnante preferito” mi ha insegnato che si fa così.
 
A parte, setacciate tutti gli ingredienti secchi ed uniteli al composto di uova e burro, lavorate bene con le mani fino ad ottenere un impasto omogeneo e liscio, formate una palla, avvolgetela nella pellicola e fatela riposare in frigorifero per almeno mezz’ora.
 
Accendete il forno a 180°.
 
Prendete la pasta frolla, appiattitela leggermente con il matterello, e stendetela dandole una forma rettangolare.
 
Imburrate ed infarinate bene uno stampo per tarte (io 35 x 11 cm con il fondo estraibile), e adagiate delicatamente la frolla. Fatela aderire bene ai bordi e poi livellateli aiutandovi con un coltello.
 
Forate il fondo con i rebbi di una forchetta, copritelo con della carta forno  e riempite con fagioli secchi (cottura in bianco o cieca). Cuocete a 180° per circa 25 minuti.
 
Sfornate e fate raffreddare.
 
Nota: con questa quantità di frolla ho fatto anche una quindicina di biscottini (cotti a 180° per circa 7 minuti).
 
 
 
 
 
 
 
 
Ganache al mascarpone e cioccolato bianco
 
Sciogliete il cioccolato bianco a bagnomaria.
 
Lavorate il mascarpone per ammorbidirlo ed unite il cioccolato sciolto, mescolate bene.
Montate la panna con lo zucchero a velo ed unitela al mascarpone.
 
Spalmate il fondo della tarte con la confettura di lamponi, poi spalmate sopra la ganache al mascarpone, livellandola bene con una spatola.
 
Lavate delicatamente i lamponi e sistemateli sulla tarte.
Fate sciogliere il cioccolato fondente a bagnomaria e, con l’aiuto di un conetto di carta forno, fate scendere delle striscioline di cioccolato sulla tarte.
 




 

 

 
 
 
Con questa ricetta partecipo al Contest di Imma del blog Dolci a go go.
 
 
 
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