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Primi piatti/ Radicchio di Treviso/ Salato

Risotto al Radicchio variegato di Castelfranco IGP e mandorle tostate



“SE NON TROVI OSTACOLI, 
VUOL DIRE CHE HAI SBAGLIATO STRADA”
 
 
Oggi un aforisma.
Lo sapete ormai vero che io spesso mi appoggio alle pillole di saggezza.
Onestamente non so chi l’abbia scritto, lo confesso.
Aiuta a non mollare, a crederci.
Perché qualunque situazione ci si trova ad affrontare.
Qualunque problema, scelta, o svolta.
Ecco, io credo (o forse voglio credere), che se risulta complicato, difficile, tortuoso, un bel casino insomma.
Ecco, allora forse è la strada giusta.
Perché nessuno ci regala niente, e i colpi di chiulo, certo esistono, ma sono davvero rari.
Il resto uno se lo deve guadagnare, non credete?
Ok…accantonato il momento ‘riflessione’, possiamo passare alla ricetta, vi va?
Un piatto di una semplicità unica.
Perché il solo ed unico protagonista è un prodotto di stagione meraviglioso.
Questo radicchio oltre ad essere bellissimo (non sembra un fiore?) ha proprietà depurative, diuretiche, toniche e lassative.
Facilita la digestione, la funzione epatica e stimola la secrezione biliare.
Quando lo acquistate fatte attenzione che le foglie non siano appassite o troppo bagnate, il contenuto vitaminico è strettamente collegato alla sua freschezza.
E’ ottimo sia cotto che crudo, è importante però che la cottura sia veloce, al fine di salvaguardare le vitamine ed i sali che contiene.
Si, il piatto è un pochino monocromatico ma, dal punto di vista del sapore, non ha bisogno assolutamente di nessuna ulteriore aggiunta, quindi io l’ho lasciato così, nella sua meravigliosa semplicità.
Buon fine settimana!



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Colazione e merenda/ Diario/ Dolce/ Dolci da credenza e crostate

Buoni proposti e Torta di pane delle Feste

 

Allora, mi chiedevo come avrei iniziato questo nuovo anno.

Nel blog intendo.

Cosa avrei scritto nel primo post.

Avevo già deciso che avrei parlato del riutilizzo, e del riciclo del pane, con questa torta di pane buonissima.

E sui propositi?

Mah, c’è chi sostiene che è meglio non averne e lasciare che le cose accadano, se devono accadere…

Ma io non sono proprio così d’accordo.

Uno, letto ieri girando nel web e l’ho fatto mio,  è questo.

 

“Lascia andare le persone che solo condividono lamentele,

problemi, storie disastrose, paura e giudizio sugli altri.

  Se qualcuno cerca un cestino per buttare la sua immondizia,

fa sì che non sia la  tua mente.”

 (Dalai Lama ” I dieci ladri della tua energia”) 

Ecco.

Io questo proposito lo terrò presente nel corso del prossimo anno…ed anche di quelli a venire!

Invece sul pane, che dirvi? RICICLARE!

Io detesto buttare il cibo, e faccio quanto posso per riciclare, e riutilizzare.

Il pane NON BISOGNA BUTTARLO MAI, sulla dignità del cibo avevo scritto anche qui.

Modi per riutilizzarlo ce ne sono davvero tantissimi.

Potete fare dei dadini e farli tostare al forno o in padella (anche aromatizzati con aglio o altre spezie) e servirli con le zuppe, potete preparare i canederli, il semplice pane grattugiato, dei crumble sia salati che dolci.

E poi le torte.  Sulle torte potete sbizzarrirvi.

Dopo i vari compleanni di dicembre, di pane raffermo ne avevo abbastanza, e ne ho fatte due. Una è questa.

É ricchissima di profumi, spezie e frutta secca.

Tanto ricca da assomigliare alla pinza, è per questo che io la chiamo torta di pane delle feste.

Che dite? Vediamo la ricetta?

 

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Antipasti/ Radicchio di Treviso/ Salato/ Secondi vegetariani

Un anno in più … Sformatini di radicchio di Treviso tardivo IGP alle nocciole e fonduta di Casatella




Oggi è il mio compleanno, ormai sono 39, da diversi anni!
Ma niente torte.
Non perché non voglia festeggiare, macché! Mica per questo.
Ma essendoci ben tre compleanni concentrati in una decina di giorni, ormai il mio passa in secondo piano.
Una torta poi l’ho già postata la scorsa settimana, quella preparata per i miei due regali più belli.
Le mie due ragazze!
I figli ci fanno impazzire a volte, ma sono davvero la cosa più grande ed importante.
Almeno per me, e mi danno tante soddisfazioni.
Mi ritengo fortunata, davvero, sono loro il mio regalo più bello.
Quindi, oggi, cosa posti direte voi?
E’ iniziato il freddo, componente essenziale, ed eccolo.
Il Radicchio!
Io personalmente lo adoro.
Cotto, crudo. Ed amo sperimentarne l’utilizzo in cucina in tutti i modi possibili.
L’ho messo anche in una crostata, e ci stava pure bene.
A tale proposito vi parlo brevemente di una mostra che ho visto sabato.
Iniziativa di Steve Bisson-Urbanautica e Fondazione Benetton Studi e ricerche, la mostra si può ammirare negli spazi Bomben a Treviso.
L’esposizione racconta il lavoro svolto, a fine 2012, da dieci professionisti, di cui sette fotografi italiani, un inglese, un canadese, un belga ed un ricercatore spagnolo, riuniti per un progetto originale, trascorrere una settimana nella campagna di Zero Branco ed indagarne il paesaggio agrario limitrofo.
A fotografare distese di radicchio rosso, mucche nelle stalle, contadini al lavoro, curiosi di passaggio.
Soli per i campi di giorno con la macchina fotografica in mano perché “lo scatto è un atto solitario: vedi, capisci, scegli”.
Gli scatti trasmettono l’attenzione alle persone, ai volti, alla fatica, alle storie di vita.
La scoperta che la produzione del radicchio è davvero difficile, faticosa, complessa.
Tante sono le persone coinvolte, molte di queste vengono da lontano, lavoratori marocchini o del Bangladesh, che lavorano fianco a fianco con i trevigiani specialisti nella lavorazione del “fiore d’inverno”.
Oggi quindi una ricetta con questa meraviglia, creata dalla natura e dal duro e sapiente lavoro umano, uno sformatino.
Idea presa e liberamente modificata dal libro “Un fiore d’inverno nel piatto” ed. Terra Ferma.
Non mi rimane che augurarvi buon inizio settimana!!!
Io con un anno in più…ma sempre 39 me ne sento!
ECCHECEDEVOFFA’?

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Diario/ Dolce/ Dolci al cucchiaio e semifreddi

Semifreddo alla zucca e pinoli sabbiati

“Tu fai vedere al tuo sogno che veramente ci tieni a incontrarlo, 

senza pretendere che lui faccia tutta la strada da solo 

per arrivare fino a te, poi le cose accadono.

I sogni hanno bisogno di sapere che siamo coraggiosi.” 
Fabio Volo
Loro mi contagiano.
Si, ogni giorno.
Con la loro presenza, la loro allegria, il loro entusiasmo.
Ma non è che ogni giorno vada tutto bene. No.
A volte ci rincuoriamo a vicenda, ci aiutiamo, una pacca sulla spalla, si si, anche via chat, perché non si può?
Voi credete davvero che non si possa?
Beh, vi sbagliate. E di grosso.
Io, ogni giorno corro a salutarle, leggo le loro novità, rido delle loro battute, e mi preoccupo se mancano, o leggo dall’altra parte qualche problema.

Siamo diverse, per età e carattere, e abbiamo tanti sogni.

Sono le mie amiche, quelle con cui ho aperto, quasi per caso, un bel giorno di marzo,  un gruppo blogger su facebook.

Amiche,
“I sogni hanno bisogno di sapere che siamo coraggiosi.”
Io credo che noi lo siamo!
Questo dessert è del mio Prof. Fiorotto, quello di questa torta qui!
La ricetta, mi ha raccontato, è nata di ritorno dal Salone del Gusto, qualche anno fa.
Ci era andato con il collega (e pure lui mio Prof.!) Pasquale Carbonelli, esperto di cucina creativa e molecolare.
Avevano partecipato ad una conferenza del grande Ferran Adrià…
Il Prof era rimasto colpito dalle parole dello Chef, che riteneva davvero una stranezza il fatto che noi italiani utilizziamo la zucca prevalentemente in preparazioni salate, quando invece si presterebbe molto di più a preparazioni dolci.
In macchina, di ritorno, aveva avuto questa idea, un semifreddo.
E’ bello che dietro ad una ricetta ci sia una storia, un episodio…e mi sembrava carino raccontarvelo, così come lui lo ha raccontato a noi.
Io vi dico solo, provatelo!
E’ una meraviglia.
Potete anche servirlo con delle griglie di caramello e zucchero a velo, vedete un po’ voi, a me con il cioccolato fondente piace troppo.
N.b.
Sto caricando queste foto e rido.

Si, rido.

Perché il giorno in cui le ho fatte, queste foto, mi sono ben pensata di posizionare il set fuori, sul tavolo della veranda, all’aperto.

C’erano un freddo ed un vento terribili quel giorno.
Ma io, imperterrita, me ne esco con il mio piattino, la tovaglia e tutto il resto.
Volava via tutto, e quando dico tutto è davvero TUTTO!
Si sollevava la tovaglia, partiva il cacao ed è ovviamente caduta pure la decorazione, e mio marito scuoteva la testa e se la rideva da dentro, osservandomi dalla finestra.
Ma io ce l’ho fatta, eh eh eh
Magari non è perfetto il piatto.
Ma abbiate compassione e/o comprensione, con un ginocchio tenevo ferma la tovaglia, con una mano qualcos’altro e con la seconda mano fotografavo.
In poche parole, se non sono matte non le vogliamo, mi sembra si dica così giusto?

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Colazione e merenda/ Dolce/ Dolci da credenza e crostate/ Torte

Davanti a me un fine settimana intenso … Torta alle nocciole

 

Oggi vi lascio una ricetta al volo, questa torta alle nocciole, arriva dal mio quadernino delle ricette, copiata se non ricordo male da una rivista e modificata nel tempo secondo i miei gusti.

Poi scappo, ormai è quasi tutto pronto.

Il trolley è preparato, il badge è quello dello scorso raduno, l’emozione a mille.

Avete presente i bambini il giorno prima della gita? Ecco.

Non si cresce mai da questo punto di vista. Almeno io!

Sarà un fine settimana molto intenso. Domani mattina partirò insieme ad altre gallinelle blogger alla volta di Milano.

Lara Bianchini, io e Monica Chiocca raggiungeremo Milano insieme.

MINI-RADUNO PRE-NATALIZIO DELLE BLOGGALLINE!

Intanto ringrazio in anticipo le bloggallinelle di Milano e dintorni per essersi tanto prodigate nell’organizzazione!

I dettagli e le foto la prossima settimana, l’emozione è tanta.

Incontrerò nuovamente vecchie amiche, finalmente abbraccerò quelle che conosco solo virtualmente, ma non ancora di persona.

Poi, al nostro ritorno, ci aspetta anche COSMOFOOD.

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Piatti unici/ Salato/ Secondi vegetariani

Sformato di pane carasau alla crescenza, zucchine, funghi chiodini, curcuma e mandorle

 
Correndo tra corso di pasticceria, pediatra (ché Serena ha pensato bene di non farsi mancare una bella influenza…), osteopata (ché io invece ho scoperto di avere una bel gomito del tennista causato o dai troppi albumi e panna montati a mano, o dai troppi termosifoni verniciati, ma è più probabile la seconda…) e gestione ordinaria di casa e famiglia, sono riuscita a cucinare qualcosina questa settimana.
Qualcosa di salato e degno di essere fotografato intendo.
Mi sembra giusto rendere onore a mio marito, che una sera ha pulito e preparato per la cottura ben due cassette di funghi chiodini (…sa bene che è una cosa che io detesto fare…a questo si aggiunge che la sera giungo a casa abbastanza stanca…).
Grazie a lui e all’abbattitore, in un paio d’ore sono riuscita a cucinare, abbattere di temperatura, insacchettare e surgelare due cassette di funghi chiodini!
Trovo comodissimo preparare tanti sacchettini pronti per essere rigenerati ed essere utilizzati per una pasta, un risotto o semplicemente come contorno.
Io li faccio cucinare in poco olio EVO e dell’aglio schiacciato che poi elimino, li conservo così, salati pochissimo, aggiungo il rimanente sale, pepe e prezzemolo al momento dell’utilizzo.
Sulla ricetta.
Sapete che il pane carasau mi piace parecchio, vero? Me lo avete visto usare già quiqui e qui.
Lo trovo molto versatile in cucina, secondo me è davvero di aiuto quando si deve preparare un piatto in velocità, un’occhiatina a quello che avete da consumare nel frigorifero, una buona besciamella e via!
Questo lo trovo perfetto come piatto unico, ma anche come antipasto se preparato magari in piccole cocottine.
Spero di riuscire a postare qualche ricetta durante la settimana, ma non diciamo nulla, giusto per scaramanzia, ché poi succede qualche imprevisto…
Intanto vi auguro una buona domenica sera ed un buon inizio di settimana!

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Diario/ Greenery mood/ Primi piatti/ Salato

Corone rigate al pesto di 5 erbe, nocciole e anacardi

 
 

E’ da qualche giorno che ci penso.Ti arrivano mail, arrivano commenti.

E mi faccio delle domande.

Forse sono io che sono scema.

Forse potrei sfruttare meglio ‘sto cacchio di blog.

Ché sono anche senza lavoro e qualche soldino in più e mica ci fa schifo.

Forse potrei anch’io correre qua e là in cerca di follower.

Magari unirmi a gruppi di scambio commenti per aumentare le visite.

Accettare proposte di aziende un po’ così, discutibili, giusto per avere un po’ di cose gratis, tanto poi ci metto un link e chisseneimporta.

Si. Potrei.

Ma anche no.

Sia chiaro, non ce l’ho con le collaborazioni.

Quelle con aziende di un certo spessore le valuterei pure io, chiariamo.

Anche se, confesso che i blog pieni zeppi di pubblicità e link a destra e a manca un po’ di ansia me la mettono e me ne vengo via quasi subito, ché mi sembra vogliano impormi qualcosa.

Ma ognuno fa ciò che desidera a casa sua.

E, come in tutti gli ambiti, anche tra i blog, c’è spazio per tutti e piena libertà di espressione.

Io a casa mia ho scelto di essere semplicemente quello che sono nella vita.

E la mia vita mi piace pensarla come un bellissimo viaggio, che cerco di vivere con molta riconoscenza.

E che, secondo me, tutti, dovremmo vivere con una profonda etica e coerenza verso noi stessi e verso il prossimo.

Etica secondo me è rispetto, verso le persone e verso il mondo in cui viviamo.

Etica è amore verso l’altro.

Etica è non raccontare balle.

Etica è fare quello che fai con passione e coerenza.

Etica è fare le cose non esclusivamente per tornaconto, ma perché ci credi, perché hai dei valori.

Ecco, io senza etica e coerenza non potrei vivere.

Mi ci ha tirato su a pane, etica e rispetto il mio papà.

Ah! Poi ce n’è pure un’altra di parolina importante per me, CREDIBILITA’.

Riflettendo su queste cose, sono andata a cercare il post che ha scritto Chiara Maci circa un anno fa, per rileggerlo.

L’ho adorata in quel post.

Se non lo avete letto, vi invito a farlo, ne vale la pena, qui.

Eh, lo so, oggi sono un po’ rompipalle, portate pazienza…ogni tanto mi capita.

 

Ricettina? Si dai!

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Primi piatti/ Salato

Spaghetti feta, limone e basilico alla Gordon Ramsay



Ok, lo ammetto.

Io non amo particolarmente le ricette di Gordon Ramsay.
E non ho nessun libro di ricette di Gordon Ramsay.
Ecco, ve l’ho detto.
A dire il vero mi è anche simpatico, nonostante la sua rudezza.
Adoro sostare in libreria nel reparto libri di cucina, li prendo, mi siedo comodamente sul divanetto della libreria, sfoglio, leggo, ammiro…
Ma nessun libro di Gordon mi ha ancora convinta all’acquisto.
Cosa vi devo dire?
Io mi impegno, li guardo e riguardo, ma poi non li compero e poche ricette mi ispirano davvero…
Non so dirvi il perché.
Si va anche a periodi, almeno io si.
E poi, mai dire mai. Ché solo gli scemi non cambiano idea!
Magari nelle mie prossime sessioni in libreria scatterà la scintilla!
Però una ricetta l’ho sbirciata in libreria, questa pasta.
Se ricordo bene, lui utilizzava delle linguine ed i pinoli, che io non amo molto e ho sostituito con le mandorle a lamelle.
Una pasta facile, veloce, solare, giusto in tempo prima che finisca l’estate.
E un piccolo tributo al grande Lorenzo.
Un concerto che avrei voluto vedere dal vivo.
Un grande Lorenzo Cherubini, e finalmente qualcosa di decente alla RAI.
“Vorrei dirvi una cosa, rispetto all’aria che tira.
A quello che dicono.

Io ho l’impressione…credo che…POSSIAMO FARCELAAA!!!”

Lorenzo J.
…se lo dice lui io ci credo!
 
 

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Diario/ Dolce/ Dolci da credenza e crostate

Appunti, bambini e … Crostata integrale alla crema e noci pesche


“Un bambino può insegnare sempre tre cose ad un adulto: a essere contento senza motivo,

a essere sempre occupato con qualche cosa,

e a pretendere con ogni sua forza quello che desidera.”

Paulo Coelho

 

Sto sfogliando la mia vissutissima Moleskine.

E’ sempre con me, ci scrivo di tutto.

Prima di avere il telefono che fa le foto, scrivevo di più. Adesso, spesso, faccio foto a quello che mi interessa.

Una ricetta in una rivista dal parrucchiere, un articolo, un libro da comperare prossimamente…

Non so se sia un bene, prima scrivevo invece di premere un tasto, mah?

Una cosa però è rimasta uguale a prima.

Io scrivo le cose buffe che dicono le mie bambine.

Sapete, le prime parole storpiate, le frasi improvvise ed inaspettate che ti fanno morire dal ridere, e che non vuoi dimenticare.

E siccome io, di memoria, non è che ne abbia così tanta, allora meglio scriverle, così non me le dimentico.

Le sto leggendo ora, e rido da sola.

I bambini sono fantastici, non credete?

La loro logica mi fa impazzire.

La loro immaginazione mi fa sbellicare dalle risate.

E allora leggo, torno indietro con gli anni e rido.

 

Carola (oggi 10 anni)

” Pinni nunni” (a piedi nudi)

“Facenno Mamma?” (“cosa stai facendo mamma?”)

“Dui” (tutto quello che era maggiore di uno…)

“Mamma, ma che freddo questa aria confezionata.”

…osservando attenta le orecchie del nonno

“Nonno, guarda che ti devi tagliare i capelli delle orecchie sai!”

“lo so mamma, puzzo da calabrone..” (quando doveva farsi il bagnetto le dicevo che puzzava da caprone..)

“Facciamo biscoteca!” (..facciamo discoteca, ovvero mettiamo della musica!)

“Tu risolvi tutto con Bah” (a sua sorella…vedere sotto significato di “Bah”…)

 

Serena (oggi 4 anni)

“Tintama” (altalena)

“Brumma” (automobile)

“Callo” (cavallo)

“Pussone” (sapone)

“Bah!” (quando qualcosa non le va affatto o deve protestare…)

“Mamma, ma perché la luna è rotta?” (…osservando la luna a spicchio..)

“Non voglio quello quadrato papà, voglio quello cerchiale” (chiedendo una bottiglietta di succo di frutta..)

“Se sono al sole il gelato si scioglie, ma se sono all’ombra mamma, si addura”

Scegliendo gli scarponi per la montagna…

“Ho già la tuta rosa fucsia mamma, se prendiamo anche gli scarponi rosa sembro un maiale..”

“Se vieni dentro al filo della mia radio…tuncituncitun!” … per spiegare che dentro al filo delle cuffiette passa la musica…

 

Questa è solo una piccola parte. Come faccio ad annoiarmi?

 

“Nella vita dei bambini sono le minuzie che contano.”

Antonio Gramsci

Primi piatti/ Salato

Sgraniamo? Vellutata di piselli alle mandorle

 
Piselli.
Adesso è davvero il loro momento, che mi piacciono freschi e che sgusciarli mi ricorda bei momenti, ve l’avevo già detto qui e qui.
Le vellutate e le zuppe a me piacciono estate e inverno, sempre.
Questa è di una facilità ed immediatezza estrema, lo spunto viene da un Sale & Pepe di Maggio 2004.
Io ho fatto delle modifiche come al solito, la ricetta originale prevedeva yogurt greco e ravanelli affettati sottili per guarnire.
Io l’ho fatta così per esigenze di dispensa!
Buona? Di più!
Qui tutto procede, freneticamente purtroppo, ma procede.
Ormai tra due settimane si trasloca ed il corso prosegue.
Arrivo al venerdì che sono stremata, e non posso riposarmi perché nel week end  approfittiamo per sbrigare tanti lavori che durante la settimana non riusciamo a fare.
Il corso all’Alberghiero è bellissimo, e mi sta dando tanto, davvero tanto.
Io già lo sapevo, ma ne ho avuto la conferma, e sapete che vi dico?
Che in cucina bisogna arrivare con tantissima umiltà, perché le cose da imparare sono davvero un sacco.
Chi crede che per dire di saper cucinare basta riuscire a fare una pastasciutta più o meno al dente o due muffin, si sbaglia di grosso.
Saper cucinare bene, con competenza, conoscenza vera delle tecniche e della materia, è cosa che si deve acquisire.
Con il tempo, tanto tempo.
E poi, anche riuscire ad afferrare un trinciante e tagliare abbastanza velocemente e finemente una cavolo di carota, senza affettarsi le unghie e/o le falangi diventa un’enorme soddisfazione!

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Diario/ Dolce/ Dolci da credenza e crostate

Di riflessioni e … Crostata alla farina d’orzo con fragole e pistacchi

 

Oggi va così.

Vi lascio semplicemente alcuni aforismi che amo molto.

Osho ho iniziato a leggerlo per curiosità, dopo essermi avvicinata diversi anni fa allo yoga.

Non credo ce ne sia bisogno, ma per chi non lo conoscesse, Osho era un professore di filosofia, un mistico contemporaneo che ha dedicato la sua vita al risveglio della consapevolezza.

Vi chiederete forse “Ma che ci pigliano ‘sti aforismi in un blog di cucina?” Niente forse. O forse tutto?

La consapevolezza è fondamentale in ogni ambito della nostra vita, secondo me, e quando mi sembra di smarrire la strada, io questi passaggi me li leggo, e rileggo.

 

“Lo yoga è una conversione all’interno, è una totale inversione di marcia.

Quando non ti muovi verso il futuro, nè verso il passato, ma cominci a muoverti verso te stesso – poichè il tuo essere è qui e ora, e non è nel futuro, sei presente qui e ora – allora puoi entrare in questa realtà.

Ma la tua mente deve essere qui.”

“Perché correre affannosamente qua e là senza motivo? Tu sei ciò che l’esistenza vuole che tu sia. Devi solo rilassarti.”

“Ti sorprenderà sapere che tutto ciò che vedi è stato inventato da persone giocose, non dalle persone serie.

Le persone serie sono troppo orientate verso il passato, continuano a ripetere il passato, perché sanno che funziona. Non sono mai inventive.”

“Quando sei felice danza, canta, balla – sii felice! E quando giunge la tristezza, cosa inevitabile… già si sta affacciando, deve giungere poiché è inevitabile, non c’è modo di scacciarla… se cerchi di

evitarla, dovrai distruggere la possibilità stessa di essere felice. Il giorno non può esistere senza la notte, l’estate non può esistere senza l’inverno, e la vita non può esistere senza la morte.”

 

“Le persone originali danno sempre fastidio alla società.

Non sono così facili da manipolare, rimangono se stesse.

Cercheranno di vivere la propria vita non secondo uno schema, ma secondo la loro visione.!”

 

“Ogni tanto tenta di vivere e basta… Vivi semplicemente. Non lottare e non forzare la vita. Osserva in silenzio ciò che accade. Lascia accadere ciò che accade. Permetti a ciò che è, di esistere. Lascia cadere ogni tensione e lascia che la vita fluisca, che accada.”

 “Io non ho mai imparato nulla.

Continuo semplicemente a fare con naturalezza qualsiasi cosa mi sento di fare. Qualsiasi cosa devo dire, la dico, perché non ho alcun obbligo verso nessuno, e non ho alcun impegno con nessuno.

Non appartengo ad alcun partito.

Sono assolutamente libero di essere divertente, scioccante.

Non mi preoccupo neppure di contraddirmi perché, a mio avviso, se un uomo resta coerente per tutta la sua vita, dev’essere un idiota.

Una persona che cresce, deve contraddirsi molte volte: chi può dire cosa porta il domani?

Il domani potrebbe annullare completamente l’oggi.

E io sono pronto ad accompagnarmi alla vita senza alcuna esitazione.”

“A tutti noi viene insegnato ad essere colti, non ad essere innocenti o a percepire la meraviglia dell’esistenza; ci vengono insegnati i nomi dei fiori; degli alberi e non come entrare in comunicazione con loro, in sintonia con l’esistenza. L’esistenza è un mistero e non è accessibile a coloro che vogliono sempre analizzare, selezionare, ma solo a coloro che sono disposti ad innamorarsene, a danzare con lei.”

“Per essere sani mentalmente bisogna attraversare molte follie.”

“Con le regole fisse c’è sicurezza, comodità convenienza. Lascia andare quel comfort, lascia andare quella convenienza, quella sicurezza.

Comincia a vivere una vita pericolosa. E una vita è vita solo quando vivi pericolosamente, quando è una grande avventura, un’esplorazione di ciò che rimane sempre sconosciuto.”

“Guarda certe persone: sono infelici perché hanno fatto compromessi su ogni punto,

e non possono perdonarsi di aver fatto quei compromessi.

Sanno che avrebbero potuto osare di più, e invece hanno dimostrato di essere dei vigliacchi.

Hanno perso valore ai loro stessi occhi, hanno perso il rispetto di se stessi. Ecco cosa fa il compromesso.”

“Fa male dimenticarsi di sé e vivere seguendo un copione scritto da altri. Ricordati di te!… e di quel senso di verità che trovi solo nel tuo cuore.”

“L´idea che i bambini siano una tua proprietà è assolutamente sbagliata.

Nascono attraverso di te, ma non ti appartengono.

Tu hai un passato, loro hanno solo un futuro. Non vivranno secondo le tue idee.

Vivere secondo le tue idee è quasi la stessa cosa che non vivere per niente.

Devono vivere a modo loro, nella libertà, nella responsabilità, nel rischio, nelle prove della vita.”

 

 

Questa torta.

Non vedevo l’ora di trovare delle belle fragole per fare dei dolci, ma anche semplicemente per addentarle ancora con la foglia attaccata!

Ed eccole.

Io avevo ancora della pasta pura di pistacchi e mi frullava da un po’ l’idea di preparare una frolla per farne una crostata.

La farina d’orzo poi ultimamente la ficco dentro ovunque, la adoro, e la frolla era (si era…è già finita..) deliziosa, con la crema di mascarpone e le fragole ci stava benissimo!

Di una semplicità estrema, di una bontà unica, secondo me anche bella da vedere, ma questo giudicatelo voi!

Un bacio e buona riflessione!

 

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