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Ottobre 2012

Primi piatti/ Salato

Lasagne integrali al Radicchio trevigiano precoce

 

Poi non dite che non vi avevo avvertiti.
Ve l’avevo detto che appena arrivava il radicchio vi avrei stressato fino alla morte.
Si, vi stresserò perché a me piace davvero molto e tra l’altro qui a Treviso si consuma tutto l’inverno e in molti modi, quindi.
Le varietà sono diverse, quello trevigiano, Igp dal 1996, è molto conosciuto e ne esistono due varianti, quello precoce che si raccoglie da inizio settembre, e quello tardivo che si raccoglie da novembre (lavorazione molto laboriosa e che necessita del freddo).
Poi ci sono il radicchio di Castelfranco, quello di Verona, quello di Chioggia.
Qui si consuma crudo, cotto, ai ferri, brasato, fritto, sott’olio, nel risotto, nella pasta, con la pasta e fagioli (mamma che buono con la pasta e fagioli…lo devo fare e postare!), nella pizza, nelle focacce, nei dolci, nelle grappe…
Insomma, prima che finisca l’inverno non ci sopporterete più, né la sottoscritta, né il radicchio!
Ve lo assicuro!
Potete tranquillamente utilizzare le lasagne pronte, qualche volta lo faccio anch’io se non ho tempo, ma se posso la pasta la preparo io, e mettere in funzione la mia povera macchina che altrimenti rimane tristemente a guardarmi dall’alto del ripiano dove solitamente giace dentro alla sua scatola, non è che ogni giorno mi metto a fare la pasta in casa, ma ritengo sia davvero questione di pigrizia, un po’ come per gli gnocchi, sembra difficile in realtà non lo è.

Si, è vero, si infarina un po’ dappertutto, ma volete mettere la soddisfazione quando ci si addenta la lasagna, sapendo che la sfoglia è stata preparata con amore?

Tutto sommato con tutto ‘sto impastare anche la tonificazione del braccino ci guadagna.
Eddai, forza!
E tirate fuori ‘ste benedette sfogliatrici!
Vi auguro una buona ed infarinata giornata!
 

 

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Biscotti e Frolle/ Colazione e merenda/ Dolce

Biscotti! I Zaeti, anzi no Xaeti.

 
Ho scoperto una bevanda che non conoscevo.

Si, una bevanda perchè in effetti il Roiboos non è un tè, nasce dalla fermentazione delle foglie di un legume. Lo conoscete?

L’arbusto da cui cresce il Rooibos cresce in Sud Africa, le sue foglie sono di un colore rosso mogano, colore tipico di questo tè. Il suo nome deriva dall’afrikans e significa “arbusto rosso”.

L’ infuso è caratterizzato da un gusto pieno che ricorda quello della nocciola e, grazie al basso contenuto di tannino, il suo sapore è dolce cosa che consente di evitare l’aggiunta di zucchero.

Il Rooibos possiede preziose proprietà salutari.

Tra i fattori nutrizionali e i dimostrati effetti sulla salute, alcuni sono i seguenti: contiene molte sostanze minerali, funziona da antivirale, possiede una potente azione antiossidante capace di combattere i radicali liberi presenti nell’organismo,  non contiene caffeina, teina o altre sostanze eccitanti per cui può essere consumato in ogni momento della giornata e per questo è anche particolarmente adatto ai bambini, per non parlare poi dei suoi effetti benefici ad esempio su dermatiti, allergie e problemi digestivi.

Insomma, per me è stato una scoperta.

Oggi, la ricetta dei miei Zaeti, anzi no ’Xaeti’, biscottini della tradizione veneziana, che io amo molto, fatti con la farina di riso (ma potete utilizzare anche una farina di tipo 1) e la farina di mais fioretto.

Biscotti semplicissimi da preparare che a casa nostra, hanno sempre vita molto breve.

Buona giornata gente!

 

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Salato/ Secondi di carne

Pollo al ‘verde’. Che più in linea con i tempi non si può

 

Buongiorno a tutti!
Qui non smette il brutto tempo.
Adesso non piove ma non c’è nemmeno il sole, fa abbastanza freddo e c’è umidità al 72%…
Però non ho voglia di parlare del tempo…
In realtà non sapevo bene cosa raccontarvi oggi.
Ho tante cose per la testa, troppe forse e spero di non perdermi tra tutte queste idee che frullano..
Il rischio è sempre quello quando si pensa a troppe cose, il rischio dietro l’angolo è quello di ‘perdersi’, di non concentrarsi  su un obiettivo ben definito (dal marketing dovrò pur aver imparato qualcosa…).
Mentre vi sto scrivendo ascolto la radio, il Dj sta intervistando Luisella Costamagna sul suo libro in uscita ‘Noi che costruiamo gli uomini’…
I temi del libro sono molto interessanti e l’autrice fa un ritratto delle donne italiane partendo dalla manifestazione molto riuscita del ‘Se non ora quando’.
Ascoltando l’intervista alcune frasi mi hanno fatto riflettere ‘le peggiori nemiche delle donne sono le donne stesse’, ‘le donne non hanno il coraggio di mettersi in gioco’, ‘tendono ad autocommiserarsi’, ‘devono acquisire consapevolezza del proprio valore’…
Beh, io oggi vorrei iniziare a rompere la barriera del ‘questo non riuscirò mai a farlo’.
Ho voglia di prendere in mano la mia vita e costruirmi un lavoro che mi dia qualche soddisfazione, che mi faccia svegliare la mattina con il sorriso.
Quanto spesso negli ambienti di lavoro le donne si fanno la guerra, non fanno squadra, a causa di invidie o non so bene per quale altro motivo, non sono mai riuscita a capirlo…
Facessero più spesso squadra, le donne, le cose sarebbero davvero diverse, in tutti i settori. Ne sono convinta.
Intanto io sono contenta di essere qui con voi, perché in qualche modo anche questa è una ‘piccola-grande squadra’.
Di donne (ma anche uomini…sorry!) che hanno passioni in comune, che si consigliano, si aiutano, si divertono…e che hanno sogni, tanti sogni.
Io oggi voglio augurare a tutti voi, (e anche un po’ a me..) di realizzare i vostri sogni, di avere coraggio, di credere nelle vostre possibilità.
Non c’entra niente con il ‘pollo al verde’, ma ve lo auguro di tutto cuore.

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Primi piatti/ Salato

Risotto ai funghi chiodini


Vi ricordate che sabato siamo andati a caccia di funghi?
…non crediate che a caccia per noi significhi a boschi con il cesto…no, perché bisogna conoscerli bene e l’idea di confondere un porcino con un’amanita velenosa mi inquieta non poco…
No, non è decisamente il caso di rischiare.
Io lascio fare il lavoro a chi è competente e li compero dal fruttivendolo di fiducia.
Sabato il nostro fruttivendolo ne aveva di belli, a km zero…e una cassetta è venuta a casa con noi….
Il lavoro ‘sporco’ lo ha fatto mio marito, pulirli uno a uno, eliminare foglioline, insettini e quant’altro…una volta puliti, li abbiamo cacciati in pentola con olio evo e aglio (intero schiacciato, mentre il prezzemolo lo aggiungo solo prima di consumarli) ed una volta cotti e raffreddati li abbiamo insacchettati e messi in congelatore.
Un po’ li ho utilizzati subito ed ho preparato questo risotto.
Il risotto ci piace molto, anche le bambine lo mangiano volentieri. E’ buono con qualsiasi tipo di verdura, con il pesce, con la carne….ma deve essere fatto bene.
I fondamenti per fare un buon risotto sono semplici e una volta appresi, si può preparare con qualsiasi cosa.
Si prepara il brodo caldo, che si aggiunge poco per volta, si fa un buon soffritto, si deve tostare il riso e si deve aggiunge il burro (poco) solo alla fine con il parmigiano, per mantecare bene….e poi mescolare e mescolare.
Non abbandonare mai il riso a se stesso, ma mescolarlo durante la cottura…
Poi, fondamentale, fare attenzione a non farlo asciugare troppo.
Un buon risotto, almeno per i miei gusti, deve essere ‘all’onda’, ovvero si deve adagiare mollemente nel piatto…
Se non si stacca dal mestolo e bisogna usare la forza bruta per ‘spiattellarlo’ sul piatto non va bene, no, non va bene!

Quelli in secondo piano sono i primi cachi del nostro albero, adesso penso un po’ a cosa farci.


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Colazione e merenda/ Dolce/ Dolci da credenza e crostate/ Travel

Ciambella allo yogurt e caffè …e Venezia

 

Buon lunedì a tutti!

Com’è andata la vostra domenica?
Noi, dopo esserci alzati un po’ tardi, siamo andati a farci una passeggiata a Venezia.
Una passeggiata iniziata alle Zattere, posto bellissimo di Venezia, uno dei luoghi della mia infanzia, dove si andava a correre e giocare, dove ci si mangiava il gianduiotto con la panna di ‘Nico’ (che c’è ancora per fortuna).
Un luogo di Venezia non troppo affollato di turisti, ideale per una passeggiata, per sedersi a fare colazione e leggere il giornale o, come noi che siamo arrivati per l’ora di pranzo, per mangiare qualcosa all’aperto con la vista spettacolare sul canale della Giudecca.
Quando siamo arrivati, per fortuna, era appena scesa l’acqua (conoscete vero il fenomeno dell’acqua alta a Venezia? ….spesso si deve camminare con gli stivali di gomma al ginocchio o, se più alta, alla coscia..) e dopo una breve pioggerellina da nuvoletta di passaggio, è uscito un bel sole e si stava benissimo.
Abbiamo raggiunto punta della Dogana, dove si trova il museo d’arte contemporanea della fondazione F. Pinault e da dove si può godere di una vista fantastica su S. Marco, il bacino, l’isola di S. Giorgio.
Abbiamo proseguito passando davanti alla Chiesa della Salute, bellissima e molto importante per i veneziani (a novembre si celebrerà la festa della Madonna della Salute) , passando davanti al museo Guggenheim per poi raggiungere l’Accademia (già affollatissima) e proseguire verso S. Marco.
Non ho potuto fare un giro di osterie e localini tipici, prometto che vi farò fare un giretto di locali un’altra volta.
Oggi vi lascio con qualche foto della nostra passeggiata di ieri ed una ciambella che a me piace molto.

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Primi piatti/ Salato

Fusilli integrali con spinaci e pecorino al limone



Ogni tanto in casa nostra si formano delle pile di riviste varie.
Supplementi di quotidiani, riviste di moda, viaggi, arredamento, si aggiungono una sopra l’altra finché, quando la vedo barcollare, sono davvero costretta a prendere provvedimenti…
Confesso che fatico a buttare le riviste senza staccare almeno una pagina da conservare di ciascuna, sarà che mi piacciono tantissimo le foto in genere, mi piace molto il design, l’arte, la cucina, i viaggi … e che palle! (OOPS! Ho scritto ‘palle’…)
Fatto sta che non riesco a buttarle senza perderci sopra del tempo…
No, è che io prima ho già fatto ‘orecchie’ e ‘contro-orecchie’ sulle pagine che mi interessa tenere, questo per far prima a trovarle e staccarle nel momento opportuno.
Ditemi che capita anche a voi per favore, sennò mi sento davvero ‘strana’.
Praticamente poi è tutto un lavoro, fatto di ‘sfoglia-stacca-archivia’.
Mi ritrovo poi con raccoglitori su raccoglitori con dentro di tutto, divisi ovviamente per ‘tema’, che credete? Sono ordinata, io!
Tra un po’ comunque succederà che dovrò uscire di casa per fare spazio ai raccoglitori.
A questo si aggiunge che ogni tanto elimino anche alcune cose archiviate, per fare spazio ad altre magari più interessanti. In poche parole è una storia infinita..
Questa ricetta esce da uno dei miei raccoglitori di ricette, uno dei più recenti. La pagina è stata staccata da un ‘Gioia’ di non so quando però…
Non so dirvi onestamente se vale la pena fare tutto questo lavoro, ma la pasta fatta con la ricetta di questa pagina ‘sfogliata-staccata-archiviata’ è davvero buona!
Buona domenica amici!


Antipasti/ Contorni/ Salato

Funghi champignon al gratin

 

Le previsioni dicevano che il tempo sarebbe stato in miglioramento per il week end, ma questa mattina al risveglio abbiamo trovato ancora la pioggia.
 E’ la classica giornata ‘da funghi’.
La missione della giornata, infatti, sarà andare a caccia di una bella cassetta di chiodini con qualche porcino (se lo troviamo…) da lavare, mondare, cucinare e riporre nel congelatore, divisi in tanti bei sacchettini.
Dato che ieri sera avevamo degli amici a cena e che uno degli antipasti preparati era questo, oggi vi lascio questa ricetta stra-facile ma gustosissima.
Ottima antipasto finger, ma anche un perfetto contorno.
Utilizzando i porcini la ricetta sarà molto più ricca e saporita, ma credetemi, che anche con gli economici champignon, avrete un piattino davvero sfizioso!
Io vado a caccia di funghi e vi auguro un buon sabato!
Speriamo smetta di piovere.

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Biscotti e Frolle/ Cioccolato/ Dolce

Tortini di ricotta, pere e cioccolato al cardamomo


Un mese! Oggi è il primo compli-mese del blog!
Strano.
Mi sembra ieri che ho deciso e mi sono detta ‘vada come vada mi arrangio e oggi lo apro da sola ‘sto benedetto blog!’.
Allo stesso tempo però mi sembra tantissimo che sono qui con voi.
In questo mese ho avuto la fortuna di incontrare, anche se solo ‘virtualmente’, persone con cui scambio idee e brevi chiacchiere ogni giorno e che mi sembra di conoscere da molto tempo…
Mi piace sapere che in qualche parte dell’Italia, della Spagna, ed anche un po’ più in là, c’è qualcuno che mi legge, che io leggo a mia volta.
E com’è bello scambiarsi ricette e pensieri…
Insomma, non potevo non postare un dolcetto oggi.
Peccato che, siccome le foto le ho fatte giorni fa, non ci ho pensato proprio di metterci sopra una candelina, va beh!
Lo farò al compleanno!
Ho lasciato un commento a Laura di Squisito che, alcuni giorni fa, aveva preparato dei splendidi cestini di sfoglia con una mousse di ricotta, pere e cioccolato.
Le ho scritto che io adoro questo abbinamento e che avevo fatto anch’io dei tortini che avrei postato a breve…beh, eccoli qua, per festeggiare!
Con il brutto tempo dei giorni passati il forno di casa nostra è stato sottoposto a duro lavoro…praticamente sempre acceso!
Stavolta si tratta di farina del mio sacco, non sono partita da una ricetta ma solo da questo abbinamento meraviglioso ‘pere-ricotta-cioccolato’ e l’ho unito alla mia ricetta della pasta frolla.
Ho pensato di utilizzare solo farina integrale, come piace a me, per poi però ‘inciccionirlo’  per bene all’interno…un po’ un controsenso forse.
Ma un controsenso, secondo me, davvero riuscito.
Buona giornata!

 

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Pane & co/ Salato

Pan brioche integrale alla salvia e cipolla

 

Mi sono accorta che non avevo ancora postato nessun lievitato, pane, focacce o pizza.
Grave, gravissimo!
Si, perché a casa nostra siamo abbastanza pane-pizza dipendenti.
Per abitudini alimentari maturate nel corso degli anni però cerchiamo sempre di consumare e far consumare alle bambine questo tipo di alimenti preparati con farine integrali, di farro, di kamut, di riso.
Sono meno raffinati e più ricchi di fibra, più ‘naturali’.
Tornando alla ricetta, ho messo al lavoro le braccia del marito!
La macchina per il pane è comoda per preparati semplici, pane in cassetta o per preparare l’impasto per la pizza, ma questo pan brioche ha bisogno di ‘manine’ calde e forti che se ne prendano cura e che lo seguano passo passo durante la lievitazione!
Questa ricetta non è farina del mio sacco, l’ho trovata su un libricino che si chiama ‘Pane & co.’.
Io, come sempre, ho utilizzato farine diverse da quella proposta (farina 0) e, al posto del lievito di birra fresco, ho usato questo lievito madre secco che ho scoperto di recente, che è ottimo per chi, come me, non si è ancora cimentato nella preparazione del lievito madre in casa….sarà una delle mie prossime sfide..
E’ buonissimo, un profumo delizioso, e con il salame va davvero a nozze!
Ma da voi che tempo fa?
Qua è brutto-brutto, accendo il forno, che dite?
Buona giornata a tutti!

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Primi piatti/ Salato

Mezze penne con pomodoro ciliegino e melanzane grigliate

Non c’entra niente con la ricetta che vi posto, ma oggi mi sento un po’ malinconica e penso.
Così mi va di raccontarvi un po’ di me.

Sapete già che sono veneziana ‘trapiantata’ a Treviso.
Sono nata a Venezia ed ho passato una bellissima infanzia nel sestiere di Dorsoduro.
Mi ritengo molto fortunata per questo.
Venezia è davvero una città unica al mondo, nel bene e nel male.
Chi ci è cresciuto, secondo me, porta un ricordo speciale nel cuore, forse come chi cresce in mezzo ai monti, non lo so…
Io so che sono e rimarrò sempre veneziana dentro di me.
Ho ricordi bellissimi della mia infanzia, tanta libertà, tanta spensieratezza.
Sono cresciuta in una città senza automobili, dove l’unico pericolo è l’acqua ma, nuotare, è la prima cosa che i bambini, almeno allora, imparavano a fare.
Anzi, ci tuffavamo nei canali, l’acqua era ‘leggermente’ diversa da oggi, è passato qualche anno, ma non troppi credete…
Ricordo che quando aspettavo il vaporetto all’imbarcadero mi divertivo a guardare l’acqua sotto alle briccole e a quel tempo si vedevano i pesciolini e le schie.
E i campi (per quanti non lo sapessero a Venezia le piazze si chiamano ‘campi’ fatta eccezione per Piazza S. Marco) pieni di gente fino a tarda sera d’estate, quanti bambini…
Le serenate delle gondole la sera e noi a correre sul ponte per vederli passare e salutare.
Mi ricordo gli ‘storti’ (una specie di cannoli molto croccanti) con la panna che si comperavano nelle latterie.
La latteria da Nèa sulla fondamenta dei Tre Ponti, vicino a dove abitavo e che non esiste più.
Un giorno vi voglio ‘portare’ a fare un giro a Venezia, che dite?
Intanto vi lascio una foto di un quadro-ritratto del mio nonno che nel 1937 ha vinto la Regata Storica e quella che vedete nel quadro è la bandiera vinta.
Tornando alla ricetta, è proprio sciuè-sciuè.
E’ che avevo gli ultimissimi ciliegino dell’orto e li ho usati per questa pasta…
A voi non capita mai di aprire la dispensa e trovarci tanti sacchettini di pasta con 100 – 150 gr di pasta da finire?…a me regolarmente.
Noi siamo in quattro e calcolando circa 90 gr di pasta a testa (le bimbe un po’ meno…) finisce che di un sacchetto da 500 gr ne consumo soltanto 350 gr, quindi a meno che io poi non acquisti lo stesso tipo di pasta, mi capita di trovarmi in questa situazione…che fare allora?
In questo caso avevo due sacchetti di pasta, una di kamut e l’altra di farro, con due cotture diverse e si, l’ho fatto! Le ho mescolate.
Ovviamente ho tuffato in acqua prima il tipo di pasta con la cottura più lunga ed il risultato, beh, non se ne sono accorti.
 

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Biscotti e Frolle/ Dolce

Biscotti ‘brutti ma buoni’ alla frutta secca e cannella

Piove, fa anche freddino e fare il cambio dell’armadio/scarpiera mi fa un po’ di tristezza, a voi no?
Ve l’ho detto che il cambio delle stagioni mi mette le paturnie, se ci aggiungiamo poi che sono anche leggermente meteoropatica e che la mancanza del sole mi crea ansia…..
Ognuno ha i suoi rimedi per uscire dalle paturnie, io cucino. Dolci.
Il calore del forno, il profumo che si sprigiona dal forno ed invade tutta la casa mi consola, mi conforta.
Tutto sommato è anche un rimedio molto economico, sarebbe molto peggio se uscissi e mi comperassi un paio di scarpe, che dite?
Vi devo confessare che ho sviluppato una dipendenza. Si, da polvere di vaniglia.
Fino a poco tempo fa ero solita utilizzare la bacca di vaniglia oppure per gli impasti la classica bustina di vanillina, che però non mi soddisfaceva, non ero per niente contenta di utilizzare cose ‘chimiche’.
Poi, finalmente, l’ho trovata.
La vaniglia bourbon in polvere biologica, un aroma incredibile, esotico, caldo.
Quando passo davanti al ripiano dove tengo tutte le spezie non resisto, la prendo, apro la confezione e ci do una sniffata…è fantastica!
Finisce poi che ho la tentazione di metterla in ogni dolce, è zompata dentro anche a questi biscotti.
E secondo me ci sta proprio bene.
Questi li ho fatti ieri, ma oggi piove, ve l’ho detto che io accendo il forno, non ho altro rimedio!
Vorrei anche approfittare di questo spazio per ringraziarvi, ringraziare tutte/i.
Ogni volta che apro il blog e vedo uno o più nuovi follower mi commuovo.
Grazie, sono felice di essere qui.

 

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